Le bollicine del Vulcano: 5 blanc de noir dell’Etna e un intruso

Le bollicine del Vulcano: 5 blanc de noir dell’Etna e un intruso

di Alberto Muscolino

In Sicilia c’è sempre un certo fermento, qualcosa che cova nelle viscere di una terra meravigliosa e tormentata. Il mondo del vino non fa eccezione, si muove su direttrici sfaccettate e punta a trovare un’identità sempre più peculiare, sempre più distintiva. Sull’Etna le cose subiscono un’accelerazione ancora maggiore, risentono dell’effetto dei riflettori, sempre puntati su ogni sua eccentrica manifestazione di vitalità. Per fortuna i suoi afflati pirotecnici aumentano solo il fascino della montagna, con qualche piccolo accettabile disagio.

E’ proprio sulle pendici del vulcano che si annida la sperimentazione, non solo quindi realtà consolidate, fatte di contrade e versanti in costante calibrazione espressiva nei vini fermi, ma anche una piccola produzione di nicchia che punta tutto sul metodo classico. Nella degustazione alla cieca organizzata dal Consorzio di Tutela dei Vini Etna DOC si è dato spazio a un vitigno in particolare, nella sua declinazione spumantizzata: il nerello mascalese.

Sei campioni in rappresentanza di una produzione che, al momento, conta 24 cantine, 1400 ettari totali e solo 10 anni di vita, come sottolinea il presidente Maurizio Lunetta. Un tempo forse troppo breve per alimentare inutili paragoni con realtà, anche italiane, ben più consolidate, ma abbastanza lungo per provare a impostare una visione più chiara. Il connubio territorio-vitigno è unico e può rappresentare la carta vincente per superare l’insidiosa tendenza all’omologazione stilistica. La sfida è certamente notevole, soprattutto per quanto riguarda il blanc de noir, e rappresenta una prospettiva estremamente interessante e in sintonia con il mercato.

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Firriato GAUDENSIUS – Nerello Mascalese 100% – s.a.
Siamo sul versante nord nel territorio di Castiglione di Sicilia, a 650 metri s.l.m.

Da vigne di circa 15 anni a cordone speronato nasce un vino dal carattere giovane e abbastanza esuberante, perfetto come aperitivo e per iniziare il viaggio nelle bollicine etnee. Il naso è delicato di fiori bianchi, agrumi e piccola pasticceria. In bocca e slanciato e ben bilanciato nella componente acida e cremosa, chiude netto sull’agrume.

Al-Cantara RE BEFE’ – Nerello Mascalese 100% – 2016
Stesso versante a nord, ma nel territorio di Randazzo, a 650 metri s.l.m.

Vigne di 12 anni a doppio cordone speronato per una espressione di mascalese più strutturata e intensa della precedente. Al naso si avverta una interessante nota di pietra focaia, leggera e intrigante, assieme alla parte agrumata e al panbrioche. In bocca ha progressione e allungo e chiude sapido e leggermente amarognolo.

Nuzzella 36 MESI – Nerello Mascalese 100% – 2016
Ci spostiamo sul versante nord-est in località Piedemonte Etneo a 550 metri s.l.m.

Qui le vigne sono di 30 anni sempre a doppio cordone speronato e il vino si distingue già per una maggiore evoluzione rispetto ai primi due campioni. Al naso si avvertono fiori di campo, miele, erbe officinali, pompelmo rosa, con un dosaggio molto basso. In bocca è polposo e ha una bella verve acida che sostiene il sorso, chiude sapido.

Destro SAXANIGRA – Nerello Mascalese 100% – 2014
Versante nord-est del vulcano nel territorio di Randazzo a 750 metri s.l.m.

Vigneti di circa 18 anni a cordone speronato per un vino con carattere diverso dai precedenti: si attesta su note di caffè, crema, nocciola, ma non solo, perchè la sua anima è dialettica e presenta anche un lato agrumato in versione disidratata e anice. La bocca è rispondente al naso e procede cremosa e citrica, persistente nella scia sapida.

Tenute Nicosia SOSTA TRE SANTI – Nerello Mascalese 100% – 2017
Versante sud-est nel territorio di Trecastagni a circa 700 metri s.l.m

L’età media delle vigne è di 18 anni a cordono speronato. Il vino è caratterizzato al naso da frutta secca, albicocca disidratata. In bocca è brevilineo e orizzontale con chiusura abbastanza citrica.

Cantine Russo MON PIT – Carricante (80%) e Catarratto (20%) – 2016
Ultimo campione prodotto sul versante nord nel comune di Castiglione di Sicilia a 750 metri s.l.m. da vigneti di 30-40 anni di età.

Ecco l’intruso! Finale a sorpresa per questa degustazione alla cieca che ci offre la possibilità di accostare al Nerello Mascalese anche uno spumante blanc de blanc frutto degli altri due vitigni protagonisti del territorio etneo. Un vino che ci permette anche di rilevare una certa caratteristica dirompenza, quasi rustica, del nerello in confronto alla più composta eleganza dell’accoppiata di bianchi. Già di colore più giallo dorato presenta una bella nota di fiori bianchi, di mandorla bianca, arancia bionda e crosta di pane al naso. La bocca è armoniosa, bilanciata e piacevolissima.

Il blanc de noir è in ottima compagnia e si traccia un futuro molto promettente per la componente spumantistica etnea. Certamente ci sono ancora diversi elementi da definire meglio al fine di garantire una certa coerenza espressiva e identitaria, ma le premesse sono entusiasmanti.

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Alberto Muscolino

Classe '86, di origini sicule dell’entroterra, dove il mare non c’è, le montagne sono alte più di mille metri e dio solo sa come sono fatte le strade. Emigrato a Bologna ho fatto tutto ciò che andava fatto (negli anni Ottanta però!): teatro, canto, semiotica, vino, un paio di corsi al DAMS, vino, incontrare Umberto Eco, vino, lavoro, vino. Dato il numero di occorrenze della parola “vino” alla fine ho deciso di diventare sommelier.

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