La mia Prospettiva Nevskij si chiama Bellavista riserva Vittorio Moretti 2001

La mia Prospettiva Nevskij si chiama Bellavista riserva Vittorio Moretti 2001

di Angela Mion

Prospettiva Nevskij è una grande strada che attraversa la città di Pietroburgo, San Pietroburgo. Dalle vicine rive del fiume Neva prende il suo nome e si lascia cantare sulle note di Battiato dal 1980 e leggere sulle righe del racconto di Gogol. «Dio, che cosa è la vita nostra! Una perenne zuffa della fantasia colla realtà!»

Batto le ciglia e ogni tanto chiudo gli occhi quando da anni ascolto questa canzone e ho sempre immaginato che la Prospettiva Nevskij fosse tutt’altra cosa: qualcosa che aveva creato qualcuno con l’impermeabile, un’ideale, un punto di vista, un vissuto. È una strada e non l’avevo mai capito. Ora immagino l’inverno russo, il bianco freddo tagliente, uomini coi baffi e il cappello uscire dal Palazzo d’Inverno e donne dalla pelle chiara con la pelliccia camminare veloci sul rumore dei tacchi, attraversare ponti, teste basse e il silenzio buio della sera.

Apro gli occhi. In una vita normale il mercoledì mangio arachidi e bevo vino. Cerco di corrugare la fronte il meno possibile e dimenticarmi anche come mi chiamo, è la serata più bella della settimana, la tregua, il momento del fuoco, della spensieratezza, dei pensieri sciolti, del vino.

Alcune cose ogni tanto sono come la Prospettiva Nevskij: all’improvviso naufraghi e ti trovi da tutt’altra parte con divertito disagio. Un calice in mano, il disagio di quello che non ti aspetti. Guardo dentro al bicchiere del mercoledì, trovo tutta la prospettiva Nevskij, l’estate matura, l’inverno rigido, una passata adolescenza, la bellezza del tempo, una strada: riserva Vittorio Moretti 2001, extra brut, sboccatura 2007, 68% chardonnay, 32% pinot nero – cantina Bellavista. Bottiglia proveniente dalla vecchia cantina di un ristoratore amico di un amico, l’ultima.

Mentre ne scrivo ne percepisco ancora identità e fortuna, forza e carisma, la vivacità brillante del colore, la vampata di profumi, l’assoluta eleganza, la lunghezza d’onda. E chi potrà mai sostituire il fascino di Sean Connery in 007?

Netto lo chardonnay, i frutti gialli maturi ormai trasformati, canditi; elegantissimo, vellutato e cremoso, armonioso, una leggera ossidazione smussa ogni acidità, ogni spigolo è maturo. Il vino ti avvolge, ti coinvolge, fiorisce. È goloso, non smetti di berlo, ne vuoi ancora. Caldo si esprime, si apre, dopo due ore l’ultimo calice urla tutta la sua grandezza: non perde nulla ma il tempo lo rivela. Proprio quel tempo che l’ha plasmato e ora lo premia. 19 anni dopo.

«Stai solo parlando di vino» penserete in molti e con tutta la ragione del mondo, ma alcune cose le dobbiamo salvare.

Dobbiamo salvare la bellezza. Perché la bellezza salva noi e le nostre teste e le nostre emozioni.

Il vino ne è uno strumento, uno dei tanti, per me uno dei più belli: sottile e deturpato. Racconta idee e cavalca periodi, racchiude la forza del tempo, la potenza della terra e dell’uomo. Ci eleva in eleganza e meraviglia, ci rende critici e sensibili.

Questa bollicina è figlia di una Franciacorta d’altri tempi, sconta una rara eleganza nel genere, che di recente non mi era capitata. Un lampo al cuore.

Ne scrivo, sfido le critiche e chi dirà che tutto questo è banale.

Un mercoledì sera fortunato, un algoritmo perfetto.

Alcune questioni le può affrontare solo il tempo e chi non lo sa aspettare prima o poi si ricrederà.

Alla bellezza – Vittorio Moretti 2001.

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Angela Mion

Veneta, classe 1981, studi giuridici e azienda di famiglia. La svolta cubista arriva quando ormai maggiorenne incontra il vino: Sommelier, Master Alma-Ais ed altre cose in pentola. “Vin, avec toi on fait le tour du monde sans bouger de la table”. Bucolica e un po' fuori schema con la passione per la penna, il vino, il mondo e la corsa. L’attimo migliore? Quello sospeso fra la sobrietà e l’ebbrezza.

11 Commenti

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VINOLTRE

circa 3 anni fa - Link

annata 2001.. ..sbocccatura 1997 ???

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Angela

circa 3 anni fa - Link

...sboccatura 2007 (è una svista mia)

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Francesco Fabbretti

circa 3 anni fa - Link

"Questa bollicina è figlia di una Franciacorta d’altri tempi"...interessante considerazione, puoi articolarla un po' più chiaramente???

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marcow

circa 3 anni fa - Link

Toglierei soltanto la parola ALGORITMO dal racconto. SÌ. "Dobbiamo salvare la BELLEZZA". (E questo racconto è bello) __ E gli algoritmi non servono.

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Maurizio

circa 3 anni fa - Link

Così vecchio non l'ho mai bevuto ma in tutte le circostanze in cui ho assaggiato il VM l'ho trovato sempre una grande delusione.

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Andrea Gori

circa 3 anni fa - Link

di certo ha molta variabilità (forse eccessiva) da bottiglia a bottiglia ma credo che sia più come dice Angela ovvero che è figlio di una FRanciacorta di altri tempi e con altri tempi andrebbe assaggiato...

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Francesco Fabbretti

circa 3 anni fa - Link

Andrea scusa ma avevo chiesto ad Angela e non mi ha risposto, adesso lo chiedo a te: cosa intendi per "Franciacorta di altri tempi"?

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Andrea Gori

circa 3 anni fa - Link

Nel mio caso significa tempi in cui andavano prodotti più larghi orizzontali e dosati

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Maurizio

circa 3 anni fa - Link

Grazie Andrea, è proprio quello che intendevo io. Franciacorta d'altri tempi è una bella espressione, ma di fatto queste caratteristiche lo mettono un gradino sotto secondo me ai suoi vari competitor oggi giorno. Mi sembra un po' come i pochi, ammesso ci siano ancora, che facevano bianchi con 20 mesi di affinamento in legno piccolo nuovo negli anni '90.

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Eb2323

circa 3 anni fa - Link

Fino al 2004 ( per me) bollicina di altissimo livello. Poi si è un po perso nelle mode che hanno travolto il modo di fare vino in Franciacorta.

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Patrick Jane

circa 3 anni fa - Link

No moda. Busine$$

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