Corso sul vino di Intravino. Materiali sparsi per imparare a degustare

Corso sul vino di Intravino. Materiali sparsi per imparare a degustare

di Alessandro Morichetti

La prima serata del corso sul vino di Intravino all’Osteria dell’Unione di Treiso è andata e aggiungo meglio del previsto perché non era facile mettere d’accordo chi di vino non sa un accidenti accanto ad appassionati, operatori e produttori presenti. Siamo partiti dalle basi della tecnica di degustazione con una presentazione in Powerpoint praticamente modellata (con modifiche) sulle basi fornite dall’Associazione Italiana Sommelier. Traccia utilissima per darci un lessico comune, e anche per dirci subito che la griglia deve essere funzionale alla comprensione del vino e non incatenarlo.

Un mantra ci guiderà anche nelle prossime serate, e non lo inventiamo certo noi ma la BBC di qualche anno fa: educare, intrattenere, informare. Saper degustare, affinare i propri strumenti di senso ed esplorare la propria corporeità non servono a fare i fighi con gli amici ma a godere di più e meglio col bicchiere davanti. La nota positiva è che al nostro corso si beve fin da subito e non prendiamo nessuno per sfinimento: anzi, chi ha più sete viene servito due volte.

Le basi, dicevamo.

Tecnica della degustazione

Trovate qui le slide a cui mi sono ispirato con poche variazioni, prodotte qualche anno fa da Andrea Gori per una docenza Ais. Il corso non prevede materiale scritto ma tutto materiale online, indicato via mail dopo la lezione. In rete c’è decisamente molto più di quel che serve e un po’ di ecologia non farà male. Sparare tutta la terminologia in una serata è impresa ardua e come non prevedevo, a un certo punto, il piccolo Maracanà di Treiso (sala di osteria bella imballata e “calda” nonostante una serata di maggio che sembra ottobre) ha seguito i fumi dell’alcol iniziando a creare analisi dei vini e sbattendosene delle schede.
ECCELLENTE cosa. Ci siamo persi grossomodo quando si parlava di durezze e morbidezze, con nel bicchiere uno accanto all’altro un Langhe Nebbiolo 2016 e un Gioia del Colle Primitivo del 2013, perfetti per esplicare la cosa.terminologiaais
Tenere sotto mano la carta dei colori del vino mette sicuramente di buon umore ma è solo uno dei tanti contributi grafici che prendiamo in prestito da Madeline Puckette aka Wine Folly, una blogger di Seattle che si sta dedicando ad una comunicazione sul vino divertente e intuitiva (di cui c’è un gran bisogno).

Colori del vino by Wine Folly

Notevoli anche tutte le sfumature del rosé.

Rosé

 

Passando all’aspetto olfattivo, può far comodo avere sotto mano la ruota degli aromi del vino di Ann Noble, professoressa alla UC Davis che nel 1984 codificò una bella mappa aromatica a prova di beginner, dimostrando che un vino, alla fine della fiera, può profumare di quasi tutti. Tenere il naso allenato e la mente aperta in ogni direzione sono ottime strade per memorizzare un profumo e raccontarlo al meglio senza troppi voli pindarici.

Ruota degli aromi del vino

Per quanto io adori in realtà quest’altra immagine, che va benissimo per tutti i vini, non solo quelli di Champagne, e spiega in maniera molto intuitiva il discorso sull’evoluzione dei profumi, siano essi primari (dall’uva), secondari (dalla fermentazione, la maggior parte) e terziari (da maturazione/evoluzione). “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” (Antoine Lavoisier).

Evoluzione-degli-aromi-Champagne-degustazione
Passando poi all’aspetto gustativo, la tradizionale suddivisione in 4 sapori (dolce, acido, salato, amaro) è ormai fuori tempo massimo e ogni manuale andrebbe aggiornato alla svelta col quinto sapore codificato, l’umami, che è a tutti gli effetti un gusto generativo e se un giorno scoprissimo che è il più importante dei tanti nessuno si stupirebbe. Avete presente Parmigiano Reggiano, prosciutto, vongole, acciughe e pomodori secchi? Sono bombe a mano di umami e questa pubblicità mi è subito piaciuta.

all-flavours-umami

Su Intravino di umami parlanno agli albori in una mia intervista a Tim Hanni MW – uno dei massimi divulgatori mondiali sul tema – addirittura del 2009. Gli stessi concetti, sempre sull’umami, sono esplicitati con un approfondimento scientifico devastante in quest’altro link, solo per duri di cuore e molto curiosi: Umami, il quinto sapore: un approfondimento illuminante lo peschiamo direttamente dai materiali divulgativi della comunità dei grillers.

Per un approccio alla questione più soft, invece, c’è un video di Sandro Sangiorgi pescato da una qualche lezione a Porthos che può fare al caso vostro: La percezione dei sapori.

 

 

 

Tra una bottiglia e l’altra, la serata è arrivata allegramente al termine ma di una cosa abbiamo iniziato tutti ad essere un po’ più consapevoli: gli esperti di vino o pseudo tali, molto spesso, mentono, “banfano”, si danno un tono per ragioni che col vino in sé non hanno nulla a che vedere. Tenere sempre a mente come diventare esperti di vino (e i falsi miti sul tema) ci aiuterà a procedere nella giusta direzione.

 

Per chi c’era, ci vediamo mercoledì prossimo. Per tutti gli altri, c’è Andrea Gori che vi insegna a degustare il vino in 30 minuti.

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

1 Commento

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Illuso Enoico

circa 6 anni fa - Link

prof, se partecipo, divento bravo come Adua Villa?

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