Anche tu Cotarella | Come produrre vino in 10 facili mosse
di Antonio TomacelliVinnaturalista o turbomodernista? Pecorino o cabernet? Bianco o rosso? Macerarsi nei dubbi non serve, meglio passare all’azione e ordinare subito il kit del piccolo enologo. Pensate: con soli 149,9 dollari riceverete a casa vostra (imballo anonimo) tutto l’occorrente per produrre 12 gustose bottiglie di vino. Il kit comprende bottiglie, tappi, polverine varie + un CdRom con tutte le spiegazioni. Sentirsi Cotarella oggi è più facile con il kit del piccolo enologo e potrete finalmente dire ai vostri amici: questo aceto l’ho fatto io!
20 Commenti
Lido Vannucchi
circa 13 anni fa - LinkMa Tomacelli e L'uva, in questo periodo dell'anno in argentina mi tocca andare? oppure non serve? ciao Lido
RispondiMarilena Barbera
circa 13 anni fa - LinkLa tragedia e' che forse per alcuni e' anche bevibile
Rispondivittorio b.
circa 13 anni fa - Linkdi questi tempi certe cose dovrebbero essere proibite.............
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - LinkHo visto cose che voi umani neppure immaginate, sto scherzando naturalmente, ma sentite qui un anno ad Enoviti la fiera della viticultura ed attrezzatura per cantine che si tiene ogni due anni a Milano, forse ora annuale,ero li per lavoro cazzeggiando fra uno stend e l'altro mi imbatto in un giovane enologo che si vantava di essere il più chimico degli enologi, di fare vino anche senza uva, io incuriosito e esterrefatto lo incalzavo, e lui giù con sproloqui, pozioni magiche tannini,Gomme arabiche, lieviti, acidificanti, deacidificanti, enzimi, polveri di legno e stecche di legno ecc. lui già nel 2003 lo faceva e Tu Tomacelli arrivi con ben 8 anni di ritardo. ma che roba Ciao Lido
RispondiTommaso Farina
circa 13 anni fa - LinkNon ho ben capito cosa c'entri Cotarella (anzi, i Cotarella) con tutto questo.
Rispondiantonio tomacelli
circa 13 anni fa - LinkÈ o non è il kit del piccolo enologo?
RispondiTommaso Farina
circa 13 anni fa - LinkAh. In quel senso! Credevo fossi più malizioso... ;)
RispondiSgomento
circa 13 anni fa - LinkAime',l'invidia fa brutti scherzi.....
RispondiFederico
circa 13 anni fa - LinkA prescindere dal kit in oggetto, la microvinificazione (mai fatta) in casa può essere un percorso affascinante da affrontare. Credo insegnerebbe molto ad ogni amante del vino e ci sono testi in commercio interessanti in merito. Se questo intervento era a fine di "sberleffo" di tale pratica lo trovo superficiale e banale. In caso contrario posso dire che quasi tutte le tecniche in uso oggi in cantina (comprese quelle "naturali") sono nate da microvinificazioni da laboratorio che permettono molteplici tentativi a bassi costi e con risultati certi e ripetibili. La micrivinificazione da "appartamento" è l'esatta trasposizione di queste tecniche in ambiente famigliare e a mio avviso può essere molto divertente, istruttiva e gratificante, mai banale perchè richiede un approccio scentifico e documentato a ciò che si fa. Chissà che il prossimo autunno ....
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - Linkc'è sempre il piccolo chimico, il meccano il piccolo cuoco,ecc, per fare sperimentazione sul vino non partiamo dalla soluzione più innaturale, basta solo uva, una spremitrice o similare, un contenitore di legno o acciaio, cemento, scopa e ramazza come diceva in grande Gambelli, e voglia di far bene, e d'accordo un sacco di altre cose, ma non quelle che sceglierebbe Lei sig. Federico, mi dia retta con tale attrezzatura farà solo bibite, e non Vino come dice lei è uno sberleffo e io trovo molto superficiale confondere VINO con bibite, siamo seri studiamo ma studiamo su testi seri. non sui manuali per coca cola. Un saluto Lido
RispondiFederico
circa 13 anni fa - LinkCito quanto da me scritto: >"A prescindere dal kit in oggetto, ..." Già questo dovrebbe bastare, ma andiamo oltre >"Se questo intervento era a fine di “sberleffo” di tale pratica..." L'utilizzo del condizionale nel mio intervento era chiaramente posto per sondare le intenzioni dell'autore che non mi erano chiarissime e quindi capire se lo "sberleffo" era rivolto al solo kit o alla microvinificazione in genere, quale tecnica di produzione di vino casalinga. La lettura del mio intervento deve essere stata alquanto frettolosa, infatti io dicevo: > "ci sono testi in commercio interessanti in merito" e mi si controbatte l'intervento con le mie stesse argomentazioni: >"siamo seri studiamo ma studiamo su testi seri." e cioè che è una pratica meritevole di approfondimento. Saluti p.s.: non importa l'utilizzo del lei, tantomeno maiuscolo, grazie.
RispondiEnrico
circa 13 anni fa - LinkIo, per mia grande fortuna, ho la possibilità di produrre vino senza l'utilizzo di questo obbrobrio...ultimamente l'ho anche raccontato... http://www.parliamodivino.com/2011/01/ho-deciso-di-imbottigliare-prima-parte.html ;)....
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - LinkSig. Federico visto che si é inc...... le chiedo scusa, ma Tomacelli manco la Nominata la Microvinificazione nel senso da Lei definita. PS aggiungo: il vino si fa veramente da tanti anni mica c'erano i laboratori in quei tempi. io credo si che alcuni enologi abbiano contribuito a fare ottimi vini, studiando in laboratorio, ma non voglio togliere a tanti vignaioli che studiando le tradizioni i modi di fare di altri colleghi, le condizioni, e la voglia di fare bene abbiano fatto microvinificazioni in cantina da soli, e prova e riprova qualche bel vino è uscito. alcuni Esempi. Mascarello Bartolo-Beppe Rinaldi-Teobaldo Cappellano-Castelli in villa- Montevertine in comp di Gambelli- Edoardo valentini- ecc ultima cosa Non deve aspettare il prossimo autunno Con il Kit sopra descritto l'Uva non serve. Con serenità Lido
RispondiFederico
circa 13 anni fa - LinkNon mi incavolo certo per così poco, quello che volevo dire penso sia già chiaro e non serve rimpastarlo ancora. Posso aggiungere qualcosa però al suo (userei il tu, ma nonostante il mio invito vedo che preferisce il lei e mi adeguo) ultimo commento. Un mio punto di vista che non vuole essere quello giusto, ma semplicemente il mio. Come lei dice "qualche bel vino è uscito". Nella parola "qualche" sta tutto il discorso. Infatti se andiamo a vedere i giudizi condivisi sulle annate dei vini (anche quelli da lei citati) dal dopoguerra ad oggi (per quanto disponibili) ci si accorge che prima degli anni 90 c'erano annate (ripeto anche per i nomi che lei cita) classificate pessime o comunque non buone (1 o 2 stelle). Dopo gli anni 90 non si scende sotto le 3 stelle. Cosa è cambiato? E' cambiato che non ci si affida più solo alla buona volonta di alcuni (cito da lei) "vignaioli che studiando le tradizioni i modi di fare di altri colleghi, le condizioni, e la voglia di fare bene e abbiano fatto microvinificazioni in cantina da soli, e prova e riprova qualche bel vino è uscito". Ci si è affidati a una conoscenza tecnico/scentifica derivata da studi di laboratorio fatti da tecnici da cui è scaturita una quasi totale consapevolezza sui processi chimico/fisici/batteriologici che si hanno nel processo di vinificazione. Anche i virtuosi vignaioli che lei cita, oggi beneficiano di tali conoscenze ed infatti non scendono mai (come prima invece accadeva), sotto le tre stelle. Hanno forse abbandonato la "tradizione" che li contraddistingueva? No, semplicemente sono maturati insieme ai tempi e hanno tratto dalla ricerca scientifica ciò che era più utile a modificare una tradizione tanto quanto bastava a crearne una nuova. Infatti una tradizione altro non è che una innovazione ben riuscita! Sperimentazione, laboratorio, tecnica e scienza non vogliono dire necessariamente vini costruiti, finti, ma solo consapevolezza di quello che succede e quindi totale coscenza di quello che si fa in vigna e cantina. I tanto di moda vini naturali di oggi sono i primi a beneficiare di tali conoscenze, infatti spesso chi li produce si dimostra essere fra i più informati scientificamente. A giusta ragione. Mi scusi, non è un attacco a lei, anzi, il mio vuole solo essere un contributo cortese, un diverso punto di vista. Solo che quando sento parlare di valori di una volta, di come si facevano le cose prima e tradizioni mi viene da sorridere e ricordo mio nonno quando mi diceva "i salami di una volta facevano schifo, altrochè! Il più delle volte avevano i buchi e la muffa, ma avevamo una fame!!" La natura prima faceva il bello e brutto tempo, ed è certamente vero che i grandi vignaioli quando l'annata era normale o meglio propizia sfoderavano vini ottimi e addirittura memorabili, ma a costo di altre tot annate mediocri, causa natura inclemente e scarsissime conoscenze tecniche per sopperire a ciò. Adesso la natura e altrettanto importante, ma grazie alle nuove conoscenze e tecniche, che sono le tradizioni di domani, si riesce a limitare gli eventuali danni e ottenere prodotti mediamente superiori. Scusate la lunghezza. Serenamente, Federico
RispondiMalticidio
circa 13 anni fa - LinkTra breve uscirà anche l 'espansione "wood edition " dove si potrà scegliere una vasta gamma dei più pregiati trucioli in commercio , nel frattempo potete sempre chiedere al vostro cantiniere di fiducia. Non scandalizzano tanto i kit da estratti per homebrewing e questo un pò mi riporta al post della settimana scorsa (osservazione superficiale).
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - LinkCaro Federico ok per il tu ben volentieri e sappi che condivido in parte pure il post fra l'altro bellissimo e scritto con molto sentimento, e ti ringrazio, ora voglio esternare un pensiero, un pensiero libero da uomo che beve vini e li ama e cerca di divulgarli, io sono molto per la Territorialità, per gli autoctoni, ma per le tradizioni enologiche e territoriali ho un debole, non vorrei che questa tecniche di cantina microvinificazioni ecc, abbiano fatto bene ma hanno anche creato mostriciattoli tipo. tutto e tutti in barriques, microossigenazioni a gogo, lieviti convenzionali e tutti i vini sanno di melone pompelmo e via dicendo e i rossi di mora ecc, quindi concentratori e concentrazioni smisurate su uve e vini che non le reggono, giro cantine per lavoro e ti assicuro che vedo Rotomaceratori dove non dovrebbero stare, concentratori mahhh,, pure quelli fuori luogo, ed apro un argomento vini naturali, ora tanti vorrebbero usare la anfore se non usano le anfore fanno fernentazioni macerative su tutto, risultato una probabile omologazione verso vini tutti macerati e tutti simili. Per dio usciamo dall'era barriques ed entriamo nell'era macerato spinto un capisco più nulla. No vedi alcune zone della Francia parlo di Bougogne Terroir produce grandi vini. le mode producono chiacchere ma vini senza anima, e io bevendo molto sono stanco di vinelli tutti uguali con annate simili VOGLIO ANIMA VOGLIO DIFETTI MA DIFETTI CHE MI FANNO GODERE, e Gioire è come nella musica una voce perfetta è bella ma io preferisco l'improvvisazione il Jazz la voce rotta l'emozione. Federico ti aspetto da me in enoteca per aprirti le corde dell'anima ciao un abbraccio lido
RispondiFederico
circa 13 anni fa - LinkLa moda è moda e come tale per definizione passa e cambia, sostituita da una nuova. Io non me ne preoccuperei troppo. I veri interpreti del vino ci sono sempre, continuano a produrre nel solco tracciato dalla tradizione, senza disdegnare le conoscenze che vengono dalla scienza e dalle tecniche di laboratorio. Ed infine se tutti avessero questa sensibilità, non ci sarebbe più gusto. Se passo dalle parti di Lucca (giusto?) farò sicuramente un salto, così facciamo due chiacchere a quatr'occhi. Intanto per avvantaggiarmi dalla tua carta dei vini ho già scelto cosa ordinare ... ache se con un po' di timore visto i tuoi giudizi di cui sopra: Passopisciaro Contrada Porcaria 2008 o Rampante 2008. Non finirli! Ciao, Federico
RispondiGermano Reale
circa 13 anni fa - LinkVorrei sapere una cosa,data la mia inesperienza nel campo dell'enologia:ma il cd-rom gira sul mio torchio?!?!?!
RispondiCarlo Cleri
circa 13 anni fa - LinkPer i moderni enologi il CD in questione può girare solo su una pressa soffice. :-)
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - LinkCaro Federico ti aspetto per Passopisciaro va Benissimo in realtà lo adoro mi piace tantissimo, quindi lo berremo assieme. Lo metto Via ciao
Rispondi