7 verità sul Vinitaly che nessuno può contestare
di Alessandro MorichettiSono appena riemerso dall’orgia veronese e c’ho una saudade che la metà stenderebbe tutto il Brasile del calcio prima di una trasferta a Canicattì: Vinitaly dal clima migliore degli ultimi 70 anni, primavera pura e sole che picchia, pochi vini da assaggiare e scoprire, amici che senti ogni giorno e vedi una volta l’anno (ca**o!), contatti che magari torneranno utili o solo belle persone che vale la pena guardare negli occhi o ascoltare. Il Carnevale dei consuntivi è iniziato e ho già letto sin troppa roba noiosa. Quindi mi armo di pazienza e tanto orgoglio per sentenziare qualcosa dal basso celocortismo dei miei non-ancora-100.000-assaggi.
1 ) Vinitaly è un’istituzione italiana imprescindibile. Come il Festival di Sanremo, Sophia Loren, il David, Venezia, il Colosseo, la pizza e Volare. Che ti piaccia o no interessa a nessuno. Sono cose che il mondo ci invidia e tu non puoi farci niente. Certo, ci sono anche il Salone del Mobile, la Mostra mercato dei tacchi a spillo e la Fiera del calcestruzzo ma, ecco, beh, la differenza la capisce anche il meno intelligente dei miei gatti.
2 ) Voi 4 gatti in 18 fiere distinte, noi un esercito. Al Vinitaly si impara il senso delle proporzioni, del mercato, dei fatturati milionari e di quelli per tirare a campare in due senza il cane: ci sono entrambi ma scopri più facilmente i “grossi”. Amo il vino fatto, venduto e raccontato dai vignaioli. Odio il vino che sa di finto, le chiacchiere che sanno di imparaticcio a memoria e quella sensazione che TUTTO si riduca esclusivamente ai numeri del bilancio annuale. Vinitaly è questo ma anche altro. Orientarsi è difficile, come in ogni caos umano. Imparare a muoversi nel delirio, a scremare, a seguire il proprio interesse e non il magma della folla è una scuola di vita.
3 ) Diffidare dei commenti sul genere “Non vado in fiera perché sono figo”. Dice il saggio: come al solito, tutti contro Vinitaly. Troppo casino, troppo traffico, troppa gente, troppi ubriachi, troppa disorganizzazione, produttori stanchi e maleducati… Ma anche: colpo d’occhio didatticamente insuperabile sui nostri vini (cit.), spensieratezza e prelibatezza a braccetto, possibilità di confronto sui prodotti e sorprese ad ogni angolo. E’ il centro del mondo per 5 giorni e si beve vino, posso morire felice o devo chiedere il permesso?
4 ) Il vino è anche ebrezza. A forza di degustazioni seriali e disquisizioni metafisiche sui tannini dell’annata ’58 in Borgogna, gli intellettuali del vino dimenticano spesso la realtà dei fatti. Per il 99% degli umani non musulmani non astemi, il vino è anche ebrezza. La mia certezza antropologica del giorno è definitiva: il vino piace perché rilassa i nervi e fa sorridere, più della birra (troppo leggera) e dei distillati (troppo pesanti). Gli ubriachi infastidiscono anche me e certe scene patetiche sono incommentabili, ma il vino è allegria e ben venga che a mio zio interessi poco della differenza tra Valtellina Rosso e Montepulciano d’Abruzzo.
5 ) Vinitaly 2012 dalla domenica al mercoledì è una buona notizia. Forse. Lettura ottimista: essere italiani è anche faticare a distinguere piacere, lavoro e lucro. Dopo anni di inviti ad una svolta professionalizzante, il prossimo anno rimarranno solo un giorno di svacco totale (domenica 1 aprile 2012) e i successivi 3 per operatori e commentatori. Ottima notizia. Vuoi vedere che sarà anche l’anno dei blogger in sala stampa? Lettura pessimista: è una fiera ibrida. Guardare ma non toccare, assaggiare ma non comprare. L’eterna commistione di operatori e pubblico complica le cose. L’appassionato ignorato accanto all’importatore giapponese non scomparirà. Vedremo chi girerà per Verona martedì 3 e mercoledì 4 aprile 2012. Bella scommessa.
6 ) È il posto più figo al mondo per cuccare donne in maniera trash. Saranno il vino, la stanchezza, la bella stagione che ci fa tutti più sbracciati ma ho visto cose che voi umani non immaginate. Abbiamo lasciato libera per un’ora la nostra editor Lorenza Fumelli ed ecco cosa ha racimolato: un’intervista ad Oscar Eataly Farinetti, 10 tentativi di approccio e 2 vini assaggiati. Roba sul genere: lui anziano con la panza con strappona laterale con tacco 15 e caschetto finto biondo che la guarda di sguincio e fa “se vuoi ti puoi unire a noi”. Caro umano medio, io te lo dico: sono un gentiluomo scout ma tu mi ispiri una bella lista di eccezioni violente.
7 ) La prevalenza della standista a questa fiera non vale. Certo che le notiamo le standiste, ma succede che tanto più la signorina è vistosa, altotaccata e cortovestita, tanto meno l’azienda vinicola è interessante. Grazie quindi agli industriali che hanno farcito la fiera con appariscenti veline, noi ce le siamo guardate un bel po’ per poi comprare dal contadino bio-vinoverista. Alcuni enosnob son proprio brutti clienti, eh?
Dando per scontato che queste verità (non) siano discutibili, rimango a disposizione per aggiornare le tavole della legge a futura memoria.
37 Commenti
carolina
circa 13 anni fa - Linkmorichè sei andato in aceto? :)
RispondiLorenza
circa 13 anni fa - LinkGrande morichissimo, c'è però una imprecisione. ho assaggiato 3 vini, non due ;). OT: un saluto a nelle nuvole. L
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkCiao Lorenza, un saluto anche a te. Mi sono letta la tua cronaca sul battesimo vinitaliesco ed é stato come un dejà vu di tanti anni fa. Ora che ti sei vaccinata tutto ti sarà possibile e, remember, ...fra vent'anni il ricordo ti farà piacere!
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkDove si puo leggere? Ank'io son stato x la prima volta a Vinitaly...e son curioso di leggere commenti altrui
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkVai su Dissapore, sai quello sullo stesso pianerottolo, ma attento a cosa scrivi, lì c'é un pubblico femminile che non perdona.
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkGrazie NN vado subito ad attaccar briga e prendere un po' di legnate...
RispondiSR
circa 13 anni fa - Link"La mia certezza antropologica del giorno è definitiva: il vino piace perché rilassa i nervi e fa sorridere, più della birra (troppo leggera)" le tue certezza, figlie dell'inesperienza, sono destinate a crollare miseramente. dai tempo al tempo ed abbi fede
Rispondiziadada
circa 13 anni fa - Link... mai sottovalutare il fascino sottile della Fiera del calcestruzzo...
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkLancio il concorso la standista + bella: x me la tipa che accoglieva gli opratori da Hofstaetter; Carina, di classe, tacco basso, vestito lunghetto... sorriso solare... la paragonerei al Pinot Nero del succitato produttore... Ken, tocca a te P.. Ho notato l'apparizione di un cosidetto cappuccino senza latte, diffido chiunque dall'utilizzare in maniera diretta e/o indiretta nink che faciano riferimento al caffé... ergo: Ti querelo cappuccino (cit. Ziliani).
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkconcordo con te era carinissima davvero ma ero con al moglie e non mi sono dilungato più di tanto a lumare in giro ma credimi è stata durissima in giro si vedevano delle gnocche paura strappone da gara
RispondiFlachi10
circa 13 anni fa - LinkTu più che altro puoi vedere degli strap-on...
Rispondigionni1979
circa 13 anni fa - LinkConfermo!!!! Ma per rimanere in alto adige anche da Franz Hass ci si poteva rifare gli occhi....
Rispondipatti
circa 13 anni fa - Linkuno dei pinot nero meno suggestivi...non le hai fatto un complimento..
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - Link@ Patti, non T so dire bene... me ne hanno dato tre stille... pareva elegante ma senza grandi spunti...forse hai ragione...allora correggo: la tipa era stracarina e basta, senza paragoni.
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkVa bene. La misura è colma. A furia di gossip e amenità varie sul Vinitaly, non si vede all'orizzonte nulla su Villa Favorita. Peggio per voi. Vi punisco col mio reportage, ovvero il mastodontico post chiamato MAROSSI GOES TO FAVORITA Chi viaggia poco, pochissimo, quasi nulla, non possiede di solito un navigatore satellitare. Questo è il mio caso, e non ho ancora finito di maledire, a qualche giorno di distanza, la società autostrade che piazza i cartelli con le indicazioni 'ad minchiam' - come diceva il professor Scoglio -, con la città che cercate che appare mezz’ora prima del bivio, scompare proprio nel bivio e riappare subito dopo, forse come premio, ovviamente solo se avere preso la decisione giusta. Sennò, uscite al primo casello e tornate indietro. Ma vieniamo al punto. Sono andato a Villa Favorita. Mi aspettavo un bell’editoriale di Cossater, che si aggirava colà. Ma in mancanza, spero momentanea, vi beccate il mio resoconto. Era la mia prima volta in quel di Monticello di Fara. Impressioni generali, extra vinum: fauna numerosa, talora pittoresca: non pretendevo fossero tutti gentiluomini vecchio stampo come Marossi, ma certi scorci umani rimandavano indietro di quarant'anni, ad “Hair” e film del genere. Non mi sarei stupito se qualche visitatore mi avesse chiesto “Fratello, ce li hai due spiccioli per la nostra comune?”, magari canticchiando when the moon is in the seventh house. Insomma, per un incallito ultra-conservatore demodé, atmosfera forse un po’ troppo leftist d’antan. Ma tant’è. Seconda impressione generale, stavolta in vino. Non avendo frequentato prima d’ora il mondo bio naturale etc, era abituato alla puzzetta come rarissima eccezione. Qui invece l’ho trovata non di rado, anche se non nella maggior parte dei miei assaggi. Purtroppo, l’ho riscontrata più frequentemente nei vini del centro sud: in campo enoico sono piuttosto meridionalista, e mi è spiaciuto. Invece, al nord mi sono sembrati maggiormente attenti alla pulizia dei profumi. Centodieci vini assaggiati, in condizioni ahimé tutt’altro che ottimali, un po’ perché un bicchiere unico da portarsi dietro in tutta la fiera non va bene se poi solo un produttore te lo fa avvinare per gli assaggi. Fa un tantino sagra di paese. Un po’ perché Villa Favorita è suggestiva, ma nel piano interrato la luce era l’ideale per una cena romantica con un vampiro, meno per cercare di capire le sfumature di colore di un vino. Molto cortesi i produttori standisti. Leggermente supponenti, ma è forse è una questione di pelle, i due sardi limitrofi. Mitico Natalino del Prete, che oltre a essere l’unico a proporre l’avvinaggio, è dotato di una simpatia semplice e contagiosa. Peccato la rusticità eccessiva del suo Salice e del Pioniere. Equilibrati e buoni negroamaro e aleatico. Prezzi bassi a dir poco. Non mi soffermerò su tutti i vini assaggiati – mica sono un editorialista di I.V.. Dico solo che il mio vino da sogno non l’ho trovato. Ma specifico che sono riuscito solo a provare una ventina di cantine, prima di risalire in macchina per la seconda razione di quattro ore di viaggio. Noto, in genere, un preoccupante fenomeno di imbottigliamento precoce, con tannini duri come il gancio di Tyson. Soprattutto, di nuovo, meridione e toscana. Più precisi e domati i veneti e i piemontesi. Standing ovation per il Masieri bianco della Biancara, per il rapporto qualità prezzo da urlo. Non mi ha invece convinto il cru, Pico, con note eccessive di camomilla. Fascino assoluto, invece, per il loro suadente Recioto di Garganega. ‘Premio Marossi’ alla cantina Piccolo Bacco dei Quaroni (è un premio particolare, non significa eccellenza dei vini, bensì un insieme di fattori piacevoli, tra cui il rapporto qualità prezzo e il personale gradimento delle etichette). Purtroppo, mancavano alcuni vini della loro gamma, ma tutti quelli degustati erano buoni e puliti, con plauso particolare alla splendida malvasia tardiva, e alla bonarda mossa, il rosso frizzante che mi è piaciuto di più, con sommo dispiacere per il Cinque Campi Rosso in cui riponevo non poca fiducia, ma che nell’annata 2009, troppo giovane, dava segni evidenti di volatile. L’annata precedente, assaggiata e trovata ottima, non è però purtroppo più in commercio. Infine, premio “Non me l’aspettavo” alla cantina Lusenti, che mi ha stupito – in bene. Gamma molto vasta di vini economici ma puliti, ben fatti, piacevoli ancorché senza pretese, con punte di bontà assoluta per la malvasia passita e il recioteggiante bonarda passito. Nonché per una incredibile bonarda ferma Picciona del 2003 che solo dopo otto anni si riesce a bere, pronta, con godimento. Note sparse: buonissimo il pane della moglie di Donati, entrambi gentilissimi. Ottimo il loro Ovidio, croatina ferma. Costadilà. Mi piace non mi piace, mi piace non mi piace. Alea iacta est: mi piace. Anche la versione torbida e birrosa che ricorda una Baladin. Bravi. Persino la bottiglia, nella sua assoluta semplicità, è un colpo di genio del marketing e attira subito l’attenzione. In sintonia con l’atomosfera hippie, il mini show del produttore fricchettone francofono di Fattoria Caspri, Bernard, un tizio simpatico da prendere in dose omeopatiche, ma che oltre ai modi per così dire ‘easy’ si era evidentemente fatto qualche spinello (bio, s’intende) di troppo. Interessante il suo ciliegiolo, ottimo per chi come me cercava anche un vino rosso semplice di ottima beva. Tannini a mille per i due sangiovesi, e stupore piacevole per il Luna Blu, bianco macerato ma tutto sommato fine e di buona beva. Salvo errori ed omissioni, è tutto. Tomacelli, aspetto bonifico.
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkGrazie
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - Linkmi hanno appenna riferito che il Morika è grande e grosso ed è meglio non litigarci... sapevatelo... Oh Morika perdona le mie provocazioni...spero che tu nn sia vendicativo...
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linktranquillo è un bamboccione mi preoccupa più il tomax che di stazza fa un paio di tonnellate
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - Linkdi morix me ne occupo io... ho il ragionevole sospetto di poter tenergli testa (a stazza)... poi li vince chi è più cattivo. Io sono abbastanza bamboccione per cui mi sa che finisce in un bel pari :-)
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkConfermo che tu e il Morricchia siete stati separati alla nascita. Confermo anche la connotazione bamboccionesca di entrambi, che personalmente trovo molto fascinosa. Per il "killer instinct" dovete ancora lavorare, Kenray é un'ottima scuola anche se ultimamente ha perso qualche colpo (ma riparlate di birra e ripiglierà subito pigolo).
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkho fatto un fioretto per Pasqua non parlo di birra non parlo (tanto) di politica non parlo dell'inter non parlo di lambrusco non parlo tantissimo di gnocca non insulto Moricchia (non pubblicamente almeno) anche se RossoRosso sono pur sempre un cristiano
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkAllora Ken caro, in base al penultimo punto del tuo fioretto e visto k 6 un esperto di vini e di Vinitaly, vorrei farti una domanda da specialista: ma 2° T la tipa Hofstaetter l'ha portata giù dalle sue montagne o l'ha rimediata in riva all'Adige? Con sommo rispetto..A3C
RispondiGirolamo Preti
circa 13 anni fa - LinkMitica NN... e il "killer instinct" chi ce l'ha, dunque, tra quelli che hai conosciuto al Vinitaly?
RispondiLuca Cravanzola
circa 13 anni fa - Link2 ) Voi 4 gatti in 18 fiere distinte, noi un esercito sto ancora ridendo come un pazzo!! Grande Morichè!!
RispondiLetico
circa 13 anni fa - LinkQualche donna rimasta folgorata da uno standista? Vedo che al Vinitaly vino e sesso vanno a braccetto...
RispondiAlessandro Bocchetti
circa 13 anni fa - LinkDopo anni di vinitaly pensavo nulla mi sorprendesse, ma beccare il Morichetti da Sottoriva (come dire per noi il goccetto veronese) è stata una piacevole casualità :P Purtroppo, o per fortuna, che il vino sia ebrezza e Dioniso non l'ho mai dimenticato, purtroppo si prova disperatamente a snaturarlo e farlo divenire solo apollineo, ma nun ce la si fa... Bravo Alessandro ad essertene ricordato ;-) Ciao A
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - Link@Girolamo Preti (non riesco ad inseririmi dove vorrei): il "Killer" o "Killing" Instinct vis a vis non l'ho riscontrato in alcuno al Vinitaly, era tutto un volemose bene. Qui sul blog, per quanto ho potuto seguire, direi che lo posseggono Kenray Schigi (chi non birra é perduto) Ziliani (ma sul suo blog personale é ancora meglio) Bacillus (il quale risulta missing, ma non lo dimentico) Giampiero Pezzuti (bella forza, é di Livorno) La lista é ovviamente molto soggettiva ed incompleta, mi scuso con i diretti interessati ed i lettori (si dice così?).
RispondiGIAMPIERO PEZZUTI
circa 13 anni fa - LinkBene, finalmente un bel complimento da una Signora.Lo dico sul serio,senza alcuna ironia. Carino l'abbinamento con Livorno..ma il discorso porterebbe lontano. saluti a tutti.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - LinkPROSSIMO INCONTRO INTRAVINESCO A ROMA PLZ. P.S. MORICHETTI E' CRESCIUTO E PARLA BENE DI VINITALY!!! (STASERA APRO UNA BOCCIA DI CHAMPAGNE PER FESTEGGIARE.... E PER FAR CONTENTO KENRAY... BUAHHHHHHHHHHHHH)
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linksomaro anche te fabbro. ti becco a roma e userò la boccia di champagne come supposta
RispondiTenute Dettori
circa 13 anni fa - LinkIl miglior Vinitaly che abbia mai fatto: vecchi amici, vecchi agenti (quelli veri e non i raccoglitori di ordini), nuovissimi contatti che si concretizzano, sopratutto all'estero. Ho anche venduto, tanto. Molti francesi in fiera. Anche tedeschi con la voglia di comprare non solo vini economici. Due importantissimi distributori in due stati importanti stanno costruendo un listino aggiuntivo di aziende che producono vino territoriale-sopratuttobuono-certificati bio. Questi importatori sono venuti solo al Vinitaly. Sono sempre più convinto della bontà del Vinitaly come contenitore. Il contenuto lo fanno le aziende ed i visitatori che ci partecipano. Come la politica, ci lamentiamo eppoi siamo i primi a non fare niente affinché cambi.
RispondiLizzy
circa 13 anni fa - LinkMorichetti, ti quoto dalla prima all'ultima virgola. Con un commento (pessimista) al punto 5: "Vuoi vedere che (il 2012) sarà anche l’anno dei blogger in sala stampa?" Beh,l'impossibile noi veronesi possiamo anche farlo, ogni tanto (vedi spostamento di date). Ma il miracolo è un'altra faccenda. :D
RispondiTommaso Farina
circa 13 anni fa - LinkIo nel 2012 non so neanche se ci sarò ancora.
RispondiManilo
circa 13 anni fa - LinkTommaso se non ci sarai, me le lasci quelle due bionde? (:
RispondiFrancesco Annibali
circa 13 anni fa - LinkDi ritorno da Salone Mobile posso fare paragone con altra fiera top di altro settore dove noi italiani siamo fortissimi. C'è una differenza sostanziale: a Salone Mobile non c'è traccia del "cacioron-mandolinismo" di Verona. E' tutto molto, molto più "cool". E nn credo solo per l'assenza di alcol. Meditate uomini del marketing, meditate...
Rispondigian paolo
circa 13 anni fa - Linkcerto che essere in foto con il mito del momento in homepage su intravino...è come vincere un derby a San Siro 3-0 e godersela di fianco a Ziliani..sempre con rispetto parlando :) ovviamente...ciao GP
RispondiNiccolò Benvenuti
circa 13 anni fa - LinkDue domande, una seria e una faceta (ma non troppo): 1. le foto delle standiste ci sono? 2[quella seria]. non ho letto una parola sullo stand unico dei vini maremmani (son plebeo, che ci volete fare)
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