17 annate di Varramista, uno Chateau in terra di Toscana

17 annate di Varramista, uno Chateau in terra di Toscana

di Andrea Gori

Federico Staderini era qui a Varramista sin dal primo giorno dell’avventura moderna nel vino di questa tenuta legata alla Piaggio e alla famiglia Agnelli. C’era lui quando alla fine degli anni ’80 si decise di puntare sulla syrah per cercare di tradurre in vantaggi le difficoltà di lavorare con le viti su suoli diversamente vocati, ovvero, sabbie dal disfacimento di arenarie marina pleistocenica.

Poi mettiamoci la scarsa altitudine, poche decine di metri sopra il mare, e il vicino Arno prossimo alla sua foce e a livello complessivo l’assalto antropocenico della superstrada FiPiLi e dell’industrializzazione attorno di cui paradossalmente proprio la presenza della famiglia Piaggio aveva dato origine.

La tenuta di oltre 400 ettari è protetta da boschi e coltivazioni dal mondo circostante e arrivarci sia in auto che a piedi che in elicottero ne svela l’eccezionalità e la ricercatezza nonchè l’equilibrio delle forme delle costruzioni a cominciare dalla villa di origini quattrocentesche (progetto originario dell’Ammannati). Arrivarci dal cielo è un dono inaspettato ma ci cala perfettamente nell’atmosfera rarefatta, quieta e di lavoro certosino che viene portato avanti in silenzio mediatico da anni da queste parti.

Eppure i motivi di interesse sono tantissimi fosse anche solo per il fatto della scelta della syrah in tempi non sospetti e con esiti nei bicchieri molto più bordolesi che rodanesi.  Tra le vigne, la maggior parte sono sovrainnesti del 1981 e altri più nuovi piantati ex novo ma sono comunque ormai maggiorenni per la maggior parte.

Prima di scorrere le annate, è bene ricordare che Varramista è syrah in purezza solo dal 2003 mentre prima era un blend con syrah in prevalenza e occasionalmente supportato da sangiovese o merlot. Il legno usato è sempre stato bordolese (soprattutto Taransaud) non tutte nuove (si decide al momento del taglio subito prima dell’imbottigliamenteo, in genere 25% nuove), provenienza e taglio da Bordeaux, ovvero doghe da 21-23 mm, 225 litri di capacità nei quali il vino sosta per 15-17 mesi dopo svinatura, malolattica compresa.

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Varramista IGT Rosso Toscana 2019
In anteprima, naso in fasce ma ovviamente già esplosivo di frutto di bosco, pepe, cumino e more in confettura, bocca di ampie vedute e falcata sicura, tannino esuberante e fermo che punzecchia il palato e che necessita di acquietarsi. Chiude su toni accesi e vibranti, energia e frutto sono magnifici, equilibrio che arriverà li renderà ancora più incisivi. 94+

Varramista IGT Rosso Toscana 2018
Incisivo scuro, ribes rosso e nero, cassis e pepe nero, oliva e rosmarino, sorso ancora di là da manifestarsi a pieno ma freschezza e intensità sono rimarchevoli e trascinanti. 95+

Varramista IGT Rosso Toscana Edizione Speciale 2018
Il vino che fa spalancare occhi bocca e nasi a tutti è una versione particolare con uso di raspo più importante, affinato in barrique conservate in zona della villa con umidità altissima. Il naso è incredibile, pimpante acceso e sontuoso floreale tra lavanda, rose e viole, seducente e vistoso, ammiccante e radioso, cattura e non ti lascia più neanche al sorso perché ha tutto, energia calore ma anche fresca balsamicità che lo fa sembrare un fuscello di grinta e serafica placidità. L’annata fresca esalta il suo carattere più ritroso ed è una vera meraviglia il tannino croccante fine delicato eppure forzuto. 97

Varramista IGT Rosso Toscana 2016 (in commercio dal 2022)
Naso placido ma evocativo, serafico e delicato di susina rossa, mela, ribes nero, floreale rosso, frutto intenso ma non arrembante. Il sorso viaggia spedito e sontuoso con ritmo indiavolato sulle montagne russe tra spezia frutto e balsamico. Conclusione di grande lunghezza ma soprattutto bello futuribile il risultato complessivo anche se pure oggi in giusto abbinamento si rivela bene il grande vino che è. 94+

Varramista IGT Rosso Toscana 2015
L’annata attualmente in commercio sconta ancora qualche difetto di affinamento e sarebbe interessante da riassaggiare più in là ma ha comunque un bellissimo e avvolgente naso di rose e cassis, pepe nero e mallo di noce, arrembante di energia e carnosità fruttata. Al sorso il tannino ruga le gengive in maniera curiosa ma piacevole, finale di mirtilli freschi, tostature e legno nobile, pepe africano in grani. 91

Varramista IGT Rosso Toscana 2013
Acqua di rose, viola, lavanda e talco, cassis e mughetto per una edizione particolarmente floreale e delicata al naso, sorso di spessore e carnosità molto belle, amarene e visciole, verbena, sandalo e cumino, tannino dolce e fine, ultimo sorso è proprio di sale marino e macchia, intrigante e avvolgente. 96

Varramista IGT Rosso Toscana 2012
Confettura di fragole e fragoline di bosco, ribes nero e rosso, pepe e olive tostate, sorso di polpa ed energia, dinamica pepata e fresca, arancio rosso che tratteggia chiaroscuri e rimandi balsamici in egual misura, chiude sapido e salino, molto asciutto e solare. 91

Varramista IGT Rosso Toscana 2005
Elegante frutto e macchia mediterranea, liquirizia, verbena, tabacco e pepe verde, sorso con lievi note amarognole che scorre via placido senza particolari scosse ma bella finezza complessiva. 88

Varramista IGT Rosso Toscana 2004
Ribes rosso e nero, cassis e tapenade, macchia mediterranea, verbena, liquirizia, caffè e cacao del Madagascar, sorso dolce e raffinato, toni di mandorle e castagne ma soprattutto un frutto bellissimo scevro da eccessi giovanili e giunto in una maturità straordinaria. Equilibrio magico in annata storica, vino magistrale. 97

Varramista IGT Rosso Toscana 2003
Ricco pepato, confettura di frutta rossa e pepe, sorso di intensità e lieve nervosismo, frutto ancora sveglio e spezia raffinata, toni balsamici di bello splendore e avvolgenza, lunghezza che lo fa ricordare seppure in annata calda. 90

Varramista IGT Rosso Toscana 2002
L’annata della pioggia senza fine non traspare nel bicchiere, naso struggente di sottobosco, ginepro, amarene, fragole in confettura, toni di frutto rosso ancora fresco. C’è grande maturità di note speziate e frutto sottile ma saldo con tannino splendido in bocca, lunghezza e dinamica che cambia di continuo. 92

Varramista IGT Rosso Toscana 2001
Naso splendido di frutto nettissimo e fresco, confettura di prugna, fichi e noci, tostatura e pepe nero, sorso dinamico e affilato, dissetante, impressione di gioventù ed eleganza assieme, annata grandiosa e grandiosamente interpretata. 95

Varramista IGT Rosso Toscana 2000
Umami e sanguigno, ribes rosso, lamponi e amarene, sorso vispo e croccante, sui toni caldi, di bella soddisfazione ed energia, polpa bellissima e fresca di lamponi, cumino, mirtillo e more di rovo, pepe si affaccia nel finale. 91

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Varramista IGT Rosso Toscana 1998
Boscoso, scuro e terragno, umami e brodo orientale, ampio e succoso, tannino che ancora si fa sentire con la sua azione modellante su un frutto che non demorde e rilancia in freschezza. Sorso appena più stanco come aromi rispetto al naso ma vino ancora vitale e pulsante. 89

Varramista IGT Rosso Toscana 1997
Caldo e saporito, salino iodato e con frutta in confettura e sotto spirito, evoluzione molto spinta e annata calda lo rendono affascinante ma anche non particolarmente in forma per la tavola. 85

Varramista IGT Rosso Toscana 1996
Intenso, croccante e molto scuro, frutto e deciso, mallo di noce, verbena, mirtillo, cassis, sensazione di grande maturità scura poi in bocca è dolce e sciolto con finale dal ritmo soave e dolcemente piccante. 89

Varramista IGT Rosso Toscana 1995
Spezie, sottobosco, felci e humus, pepe nero e amarene, ribes in confettura, tono rosso e pacato, tannino sottile e sinuoso, elegantissimo, tabacco nel finale di pellame nobile e verbena. Oggi sta in punta di piedi ma ha una sua struttura che ancora non cede. 88

Il riassaggio prezioso di 17 annate tutte insieme svela molto che l’assaggio della singola annata nasconde ovvero la grande eleganza come tratto d’unione e sottile filo rosso che lega ogni azione e vino in questa tenuta. Stupisce l’esito della syrah che nonostante caldo ed epoche di vendemmia sempre più precoci non esplode in gusto rotondo e intenso, non urla e non scalcia nei bicchieri ma seduce sorso a sorso con la pacata risolutezza che pare davvero la cifra propria di questo luogo speciale che custodisce tesori umani industriali e artistici di livello assoluto.

Il tutto con grazia, garbo e stile, merce rara di questi tempi.

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

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