Domaine Naudin-Ferrand, fiori selvaggi e algida precisione borgognona

di Andrea Gori

Grazia, leggerezza, ma anche forza, determinazione e un rigore implacabile. Gestire 22 ettari in Borgogna non è affare per signorine, nemmeno se tuo marito è un affermato produttore a Vosne Romanée che con una manciata  di vigneti sbarca il lunario in maniera molto più semplice e remunerativa. Invece Claire Naudin ha scelto come campo di azione due AOC che rappresentano la nuova frontiera, o meglio l’unica possibile, della Côte d’Or: Hautes-Côtes de BeauneHautes-Côtes de Nuits (HCB e HCN per gli amici).

Due AOC che contano oggi su 480 vignerons distribuiti su 38 villages ma che appunto producono solo due tipi di vino, bianco o rosso, chardonnay o pinot nero con tutte le sfumature possibili di vigneti e territorio che non possono vantare la storia qualitativa e geologica dei più famosi vigneti della regione. Un’avventura che inizia per Claire nel 1991 ma che si innesta su una tradizione famigliare con radici antichissime, all’inizio in maniera più convenzionale per poi proseguire in lotta ragionata con pochi dogmi ma, soprattutto, dal 1999 sempre più bio e con un uso ridottissimo della solforosa. Una vinificazione senza raspi con un po’ di macerazione carbonica che aiuta l’estrazione e tanta sensibilità nella maieutica territoriale, portano ad avere addirittura vini per una stessa AOC e vigneto proposti in due versioni diverse, una più convenzionale e una più bioqualchecosa che solletica i palati in cerca di emozioni diverse. Non sempre gli uni sono migliori degli altri ma sempre dimostrano quanto il terroir sia importante ma, altrettanto e a dispetto delle dichiarazioni, le mani di chi il vino lo fa e lo culla.

La gamma dei vini prodotti è a dir poco enorme con un assortimento che va dai Cremant ai Marc, tutti minuziosamente descritti (incluso modalità accurate di servizio) sul sito un po’ naif ma con tutte le info che servono. Grazie alla disponibilità e gentilezza di Claire ne abbiamo assaggiati diversi.

N.B.: HCB e HCN stanno per Hautes-Côtes de BeauneHautes-Côtes de Nuits, mentre moderno sta per vendemmia meccanica, uso standard di solforosa e filtrazioni. Tradizionale, invece, sta per vendemmia manuale e ridotta solforosa. Ultima nota: sugli HCB e HCN di punta i vini prendono il nome in latino dei quattro fiori preferiti da Claire che crescono attorno alla casa cantina.

Naudin- Ferrand 2013 Aligotè Bianco
Moderno e stiloso ma da vigne piuttosto antiche, bocca sapida e croccante con acidità che spinge. Finale di mela e mirabelle. 84

Naudin- Ferrand Aligotè Bianco 2013 tradizione
Vendemmia manuale, non filtrato, 40 di solforosa totale. Agrumi e gesso, pompelmo rosa, nota affumicata e senape. Bocca piacevolissima vitale e croccante, di biancospino e tiglio, lungo e mielato ma sempre freschissimo. 88

Naudin Ferrand HCB  2011 Moderno  Bianco
Chardonnay e pinot blanc che da dolcezza e grassezza, agrumi e finezza. 84

Naudin Ferrand HCN  2011 Moderno Bianco
Più affumicato e rotondo, tutto ciccia e corpo, bell’agrumato e pepe. 85

Naudin Ferrand HCB 2008 Moderno Bianco
Sassi e pioggia, susina e arancio giallo. Bocca di grandissima acidità, pompelmo giallo e fiori, sale in bocca croccante e diretta. 88

Naudin Ferrand HCB 2008 Bellis Perennis (Margherita) Tradizionale Bianco
Tanto legno nuovo per evitare contaminazioni, dolce ma contrastato, più fine e fresco. Bocca vibrante come una scossa elettrica, molto simile ad una base champagne ma con corpo e finezza grande davvero. 92

Naudin Ferrand HCN 2013 Moderno Rosso
Tanta pioggia e caldo, colore inesistente e un po’ di volatile. Ciliegia e mandorla, fagioli rossi dolci, bocca saporita e fresca, dinamica. 87

Naudin Ferrand HCB Rosso 2013 Orchis Mascula
Senza zolfo e pigiato grappolo intero. Naso forte, pulito, netto e grande frutta ciliegia e fragola. Bocca un po’ indietro ma ricca e con tannino che incalza insieme a tanto sale e bergamotto, leggero ma non banale. 90

Naudin Ferrand HCN 2013 Myosotis Arvensis Rosso
Ferro e durone di menta, bocca ricca da suolo più profondo e argilloso, tanto sale e frutta molto arcigna e ostica. 88

Naudin Ferrand Cotes de Nuit Village 2013 Viola Odorata Rosso
Più struttura e ciccia, corposo e fruttato. Senape e ciliegia, aperto e comunicativo, rustico ma di classe, molto profondo e corposo senza perdere eleganza. 88

Naudin Ferrand Ladoix Premiere Cru 2013 Rosso
Sostanza e classicità, lamponi e resina, tanto frutto ciliegia, poi alloro e nota mediterranea saporita, grande mano su territorio già vocato di suo. Profondo e lungo. 92

Naudin Ferrand Orchis Mascula  2003 Rosso
Floreale fresco e nervoso nonostante l’annata, tanta mineralità ferro e passione. 92

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

2 Commenti

avatar

Borgogna Mon Amour

circa 9 anni fa - Link

...senza considerare l'apice qualitativo raggiunto con il suo Echezeaux, ricavato dal celeberrimo lieu-dit di "Les Rouges du Bas"...

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 9 anni fa - Link

che ovviamente a noi non ci è toccato!!! ;-)

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.