Chi sale e chi scende? Tutti i potenti del vino italiano secondo Intravino, cioè la Bibbia (cit.)
di RedazioneQuello che segue è il frutto di un brainstorming della redazione tutta di Intravino – “la Bibbia del vino italiano” (cit.). Un borsino ampio, crudo e senza sconti sull’ampia fauna del vino di casa nostra. Tra contorsionisti, primedonne, spadaccini e homini poco sapiens, la geografia antropologica rappresentata include tutti o quasi i pezzi da 90 dell’enocrazia italiana. Ci sono alcune assenze calcolate e c’è già spazio per una seconda puntata, quindi ogni integrazione e/o correzione è ben accetta.
Dateci dentro. Astenersi rosichini e spammer di professione.
Daniele Cernilli
Se non fosse per quel caratteraccio quando commenta in rete la qualsiasi, sarebbe simpatico. Finita la pacchia al Gambero si riciccia come blogger/guidarolo di sedicente successo. Le incursioni su riviste mainstream potrebbe scrivergliele un ghost qualunque ed è un po’ rimasto ai vini di 10 anni fa mentre nuovi talenti fioriscono ovunque ma il brand Doctor Wine sembra funzionare. Segno positivo sulla fiducia. +
Riccardo Cotarella
Conoscendo il fratello abbiamo capito perché sia costretto a tribolare così tanto tra una consulenza e l’altra. Praticamente nessuno dei nuovi grandi vini italiani degli ultimi 10 anni è passato sotto le sue mani, però gli rimangono D’Alema e Bruno Vespa. Ma vuoi mettere una bella foto in cornice con dentro Franco Ricci? Comunque rimane un attento lettore di Intravino, sotto sotto ci ama e questo fa di lui un cavaliere dal cuore buono. +
Angelo Gaja
Parla e fa parlare di sé (uomo immagine, candidato Presidente della Repubblica, conferenziere, personalità di carisma, forse prossimo uomo sulla Luna, a quando Mister Mondo?) più che dei suoi vini, sempre di alto livello. A volte altissimo. Appoggia Franco Ricci in ogni occasione promozionale e la cosa è irritante perché potrebbe smarcarsi col savoir faire che di certo non gli manca. Rimane comunque l’Angelo Sterminatore, le roi di Barbaresco, il Giove Tonante dell’enologia italiana, per dirla con uno simpaticissimo (Luciano Lombardi alias Vignadelmar) che di vino ci capisce come Morichetti di donne. +
Gambero Rosso
Salve siamo Sabellico & Co., sapete, quelli dei Tre Bicchieri, siamo quelli che diamo i Tre Bicchieri, dai te li ricordi i Tre Bicchieri, sì quelli che li elencano sempre i blog, siamo noi quelli che… dai che ti ricordi… –
Luca Gardini
Continua ad essere chiamato ovunque, è folkloristico e oltre ad essere un formidabile riconoscitore di vini alla cieca ne consiglia a decine che sono sempre più o meno gli stessi. Ha così tante rubriche in giro che probabilmente non le ricorda nemmeno tutte.
Prevedibile e imbalsamato già ora, il futuro non fa sperare granché bene. –
Gariglio & Giavedoni
Un po’ di lotta e un po’ di governo, ormai convinti fautori del pauperismo enologico salvo poi sbandierare Monfortini e cotillon alla presentazione della nuova guida. Si impegnano, pregano in parrocchia e aiutano le vecchine ad attraversare la strada e a fare biologico nell’orto. Loro sì che meriterebbero una bella foto col Papa. In compenso hanno il santino di Carlo Petrini nel portafogli, che male non fa. =
Stevie Kim
Catapultata dal nulla nel mondo del vino italiano sub specie Vinitaly, è sempre in giro che twitta, tagga, hashtagga e fa speech motivazionali in italo-anglo-kimese. Il bello poi è che su Twitter non followa nessuno, insomma lo usa e se ne sbatte di tutti.
Ha il pregio di capire poco o nulla di vino e di non curarsene, è autoironica e questo la smarca da un buon 90% degli altri in lista. Stevie, we luv u. +
Carlo Macchi
Editore di una rigorosissima rivista/guida ai vini online che nessuno legge, è un grande degustatore e soprattutto sul sangiovese ne sa come pochi.
È come i Panda: animale in via di estinzione da salvare per onestà, va appiccicato come adesivo nel cruscotto delle automobili, così state certi che nessuno si accosta a tamponarvi. =
Antonello Maietta
Il condottiero dell’Ais è vispo e l’urto con Franco Ricci ha fatto qualche ferito ma pochi morti ad entrambi, con l’effetto di moltiplicare riviste, guide e alberi abbattuti per stampare carta che, invece, sarebbe rimasta volentieri albero. Il radicamento territoriale rimane croce e delizia della corazzata Ais e il presidente Maietta tira dritto. Si attende un sussulto orgoglioso e motivante per ovviare al fastidioso effetto doppione. =
Luca Maroni
Che qualcuno ancora gli mandi campioni per i suoi elenchi telefonici lisergici è un mistero che al confronto Fatima si risolve con un caffè al bar.
La tentazione di rimuovere dai contatti i produttori che si bullano dei suoi riconoscimenti è sempre forte ma prevale uno spirito libertario e democratico. Illeggibile. –
Jonathan Nossiter
“Jamais!” avrebbe detto dopo Mondovino, ma trasferirsi a Roma, la capitale spirituale mondiale del cazzarianesimo, e sfuggire alle concupiscenti spire di Etica, Politica e Manicheismo sibilate durante le dolci serate romane, avrebbe fatto cedere anche le più granitiche certezze volontaristiche di Valter Veltroni.
Ma Nossy è Nossy e lo seguiremo fino alla morte, o fino alla fine di un suo film. –
Luciano Pignataro
Il più grande blogger di mozzarella, pizza e mandolini al mondo parla anche di vino ogni tanto, poi fa una predica a qualcuno con titolone a 8 colonne poi torna a parlare di pizza.
Mentre leggete questo post il suo blog ha già macinato 5 milioni di click, perlopiù di gente che vorrebbe tanto correggere la sintassi, mettere virgole e dare forma civile ad articoli sgrammaticati e urèndi. Ma non c’è niente da fare, Big Luciano piace così e Forza Napoli. –
Alessandro Regoli
Editore di Winenews, sito a metà tra un’agenzia di stampa ed un contenitore di banner pubblicitari, riesce ad essere onnipresente senza mai prendere posizione.
Sobrio nell’eleganza, piace alla gente che piace (o forse no). Nell’Italia del 2015 è lecito aspettarselo come relatore ad un convegno sul tema “Editoria pura 2.0: case history”. =
Franco Ricci
Ha inventato il marketing politico del vino e ora anche il marketing religioso. La visita del vino italiano dal Papa come strategia comunicativa e promozionale. E’ un uomo d’affari tipicamente romano e speriamo che i vini di Vespa e D’Alema se li beva tutti lui per festeggiare i successi, così ne rimane di meno per il popolo.
Ha amicizie potenti, potentissime, pure troppo potenti. “Uomo d’affari tipicamente romano” (cit.), keep in mind. +
Rizzari & Gentili
La coppia non scoppia ed è un menàge che prosegue secondo gli schemi collaudati dei lunghi rapporti: ognuno ha il suo spazio. Del primo si sono perse le tracce fisiche, per un sano snobismo che gli impedisce di partecipare a qualunque manifestazione pubblica. Imperversa sul web con citazioni dotte. Al secondo, la scelta di arroccarsi nel buen retiro livornese ha permesso di osservare con distacco e probabile disinteresse le polemiche vinose. Troppo assenti, cacchio. –
Sandro Sangiorgi
Non più mainstream per scelta e citato sempre troppo poco dai colleghi, ha seminato bene e raccoglie quanto basta.
I suoi corsi e le sue degustazioni sono sempre affollatissimi e di qualità. Non esente da critiche quanto a teatralità e talvolta egocentrismo, piace così e rimane fedele a se stesso. Sui vini a volte prende abbagli pure lui, eh. +
Andrea Scanzi
Tra Gaber e Gruber il nostro riesce anche a ritagliarsi il tempo necessario per scrivere di vino, rigorosamente sulle pagine del Fatto.
Solo vini naturali, solo cantine microscopiche conosciute grazie alle dritte del suo oste di fiducia, in quel di Cortona. La sensazione è che non ci capisca un cazzo ma che lo faccia magnificamente: tuttologi forse si nasce e nel dubbio continuiamo a leggerlo con fiducia. In attesa della prossima apparizione televisiva. =
Marco Simonit
Look brizzolato da boy band anni ’90, è ormai il prezzemolino della vigna televisiva. Grinta nel taglio da vendere, il grande capo dei potatori – leggasi: preparatori d’uva – guida un team ormai diffuso nel mondo.
Il metodo si adatta al vento come il taglio di capelli di Simonit, che tra una comparsata con Ricci, una palpata con Fede & Tinto e un’annusatina con Alessandro Regoli si è ritagliato gli spazi giusti per far emergere il suo lavoro. Occhio solo all’inflazione d’immagine. +
Adua Villa
Se l’inutilità nel mondo del vino avesse un volto, molti gli darebbero il suo. Cattivi! Adua è una sincera appassionata in tacco 12, da come parla intuisci il suo amore per agricoltura ed enologia, un sincero trasporto per l’ermeneutica produttiva e poi evidenti riferimenti alla lezione porthosiana.
Qualcuno ne magnifica le doti di divulgatrice mainstream viste le sue eccellenti collaborazioni (da Trenitalia a scendere, che in fondo non ci vuole molto), probabilmente perché non ha mai assaggiato i vini che consiglia. Cattivi! (bis). –
Maurizio Zanella
Uomo di mondo, trafficone, un po’ sognatore un po’ mandrillo, il boss di Ca’ del Bosco e Consorzio Franciacorta si muove come una libellula (‘nzomma) tra una sfilata griffata e una magnata all’altro capo del mondo. Uno che pensa che la Franciacorta sia davvero una zona top del vino mondiale o è esaurito o ci crede davvero. E lui ci crede. Chi ha scelto questa foto [a sinistra] però è stronzo. +
Francesco Zonin
Wine is love, Peace and love, Ciccio love posterboy gira il mondo, mangia e beve come un toro ma rimane uno spillo.
Papà Gianni non molla un centimetro, i fatturati volano sempre con 18 zeri prima e dopo la virgola, ormai dire Zonin è come dire [inserisci commento a piacere].
Tra colosso e kolossal in salsa veneta, Prosecco o muerte. +
40 Commenti
Angelo D.
circa 9 anni fa - LinkQuanto vi piace la parola mainstream...eh! Scanzi tutti i lunedì è pure su TikiTaka su Italia 1, opinionista di calcio, si si ho detto calcio... ;-)
Rispondibruno
circa 9 anni fa - LinkMolti personaggi discutibili avezzi solamente alla cura delle loro marchette e della loro immagine. Quelli bravi che veramente farebbero il bene della comunicazione del mondo enoico purtroppo operano in silenzio e si tengono da parte, forse per non finire nel calderone insieme a questi qua.
Rispondicernilli
circa 9 anni fa - LinkPerché è tutto un magna magna, e soprattutto non ci sono più le mezze stagioni....
Rispondibruno
circa 9 anni fa - LinkOppure stavamo meglio quando stavamo peggio. Una serie di luoghi comuni, così come comuni sono la maggior parte dei personaggi citati nel post, che non riescono a trasmattermi un'amore sincero per la materia che trattano. A parte Sangiorgi che ritengo una perla assoluta, apprezzo anche i contenuti del Dott. Macchi e l'operato di Simonit, a patto che rimanga nel solco dell'autenticità del suo lavoro. Nemmeno il suo contributo Dott. Cernilli eliminerei dalla comunicazione di settore, ma certamente tutti quelli che si occupano solamente di promuovere i propri affari senza nessuna passione autentica per la materia che trattano. Senza aggiungere nulla a quest'ambito culturale e arrivando ad incensare vini non assolutamente all'altezza puntando più al fatto di rendere seducente e patinato il mondo del vino. Oppure gente tipo la Signora orientale, che anche a detta degli autori del post non sembra avere competenze particolari se non quelle necessarie all'uso dei social network. O anche di chi scrive di tutto, dal calcio al vino passando per musica e politica, con l'unica mission della propria visibilità. La mia non vuole essere assolutamente polemica, ma il punto di vista di un appassionato che vorrebbe per questo magico punto di incontro tra natura e uomo che è il vino, una comunicazione basata più sugli altri valori culturali su cui si è sviluppato questo mondo. Mi rendo conto però che è difficile in un ambito comunicativo che riesce a partorire "gli stati generali della comunicazione gastronomica" in maniera assolutamente autoreferenziale, negando la possibilità di una diretta streaming e da cui sono trapelati interventi deliranti. Il mio è solo un punto di vista e non un commento livoroso e becero su questo o quello, buttato la tanto per dare fiato alla bocca. Se quanto scritto precedentemente l'ha disturbata mi dispiace ma non era nelle mie intenzioni. Con cordialità e spero senza strascichi di polemica.
Rispondibruno
circa 9 anni fa - LinkGentile Dott. Macchi le ho risposto circa i guru ma il mio commento pur essendo civile e privo di parolacce è in oderazione da ieri pomeriggio. Abbiamo problemi coi filtri spam, sorry. [a]
Rispondicarlo macchi
circa 9 anni fa - LinkSono (stranamente) d'accordo con Daniele sia sul fatto delle mezze stagioni che sul magna magna. Mi piacerebbe inoltre sapere da Bruno quali sono i personaggi discutibili e quali invece i guru mancanti, così solo per il gusto di polemizzare un po'.
Rispondicernilli
circa 9 anni fa - LinkVecchio mio, perché trovi strano essere d'accordo con me? A parte il Trebbiano di Valentini, concordiamo su molte cose, invece.
Rispondibruno
circa 9 anni fa - LinkI guru mancanti come li definisce lei, sono tutte quelle persone in gamba che si ha la fortuna di incontrare frequentando eventi e degustazioni. Persone alla mano che non si atteggiano a palloni gonfiati depositari delle verità enoiche ma anzi, sono disponibili e alla mano. Parlandoci ti accorgi che il loro non è l'esercizio del pavone, ma sono animati da una genuina voglia di condividere una passione. Nomi non è corretto farne per non metterli in difficoltà però provi a farli lei perchè sono sicuro che come me quando li incontra se ne accorge immediatamente.
Rispondicernilli
circa 9 anni fa - LinkChe dire....Grazie. Però non ho ghostwriters, scrivo tutto da me, anche le eventuali cazzate....
RispondiFabio Giavedoni
circa 9 anni fa - Linkse trovate testimonianza del fatto che io abbia non dico pregato, ma anche solo varcato la soglia di una parrocchia negli ultimi 35 anni vi regalo tutta la mia collezione di Monfortino (credo di averne due bottiglie ...) :-)
Rispondiamber
circa 9 anni fa - Linkescluso il fatto che i vini di Zonin (sia a marchio che non ) non mi fanno impazzire, anzi...lui è veramente, veramente bravo. Sveglio, buongustaio, sembra sempre il ragazzo della porta accanto, mai snob, interessanti sia le foto che i commenti. "magnate" top. Non c'è che dire, comunicazione 10 e lode.
Rispondicarolain cats
circa 9 anni fa - Linkbah... io ne lovvo solo 3: sangiorgi perchè mi fa tornare bambina quando degusto (valore per me incommensurabile), scanzi perchè quando si incazza dalla lilly e tien testa alla gente mi fa venire voglia di far casino (con lui non mi addormento mai), simonit perchè ho iniziato a sentire parlare di potature strane- alias preparatori d'uva a 20 anni quando ero in friuli e lui veniva come consulente dalla tipa per cui lavoravo (adesso di anni ne ho 38...). il resto dei personaggi di spicco non crea in me nessun sconvolgimento sia positivo che negativo: che ci siano o no io proseguo le mie cose ugualmente. ps: demainstremizzatevi un pochetto però :)
RispondiFP
circa 9 anni fa - LinkMagari sono malizioso ma 2 descrizioni dei personaggi qua sopra , nel perfido immaginario ricalcano quelle di due collaboratori di intravino, un uomo ed una donna , a proposito di imbalsamazioni ed utilità...
Rispondiendamb
circa 9 anni fa - Linkquoto sulla donna
Rispondirosario
circa 9 anni fa - LinkQuesto è un bellissimo articolo complimenti a chi lo ha scritto. Era ora che qualcuno cominciasse a dire qualche verità. Complimenti
RispondiRizzo Fabiari
circa 9 anni fa - LinkMa come, non dite sempre che oggi il luogo per elezione è il webbe? (faccina). Comunque, come ho già annotato in der fb, alla suddetta casta di beoni trovo largamente preferibile questa: [img]http://i1.minus.com/jbazVoQViJSvIK.jpg[/img]
RispondiEnodreams
circa 9 anni fa - LinkVi siete dimenticati Alessandro Masnaghetti, ci sarà nella prossima puntata?
Rispondiantonio
circa 9 anni fa - LinkScanzi chi?
Rispondigp
circa 9 anni fa - LinkBeh, a parte tutto Scanzi in materia di vino è un bravo comunicatore. Dei suoi libri ho letto solo qualche brano, ma scorrono bene e "fanno girare la palla", che è quanto serve a un curioso o appassionato alle prime armi, quando c'è più bisogno di stimoli che non di solida sistematicità. Ho l'impressione che i suoi libri abbiano colmato un vuoto che era aperto da parecchi anni, perché gli addetti ai lavori non si abbassavano a scrivere libri così divulgativi, mentre i non addetti giravano al largo per paura di essere squalificati per invasione di campo.
Rispondiaf
circa 9 anni fa - Linkgià, hanno lo spessore giusto per colmare il vuoto che si genera tra il piede anteriore destro del letto ed il parquet.
RispondiEmanuele Cattani
circa 9 anni fa - LinkD'accordo assolutamente.
Rispondigp
circa 9 anni fa - LinkPer la seconda puntata tra gli altri proporrei Masnaghetti, che poteva stare bene anche nella prima. Chissà che voto prenderà, lui che è così abituato a darli. Peraltro da quando è diventato "uomo-mappa", cioè una sorta di organizzazione di utilità sociale nell'ambiente degli enofili, è difficile criticarlo più di tanto per alcune sue predilezioni nei confronti di vini che andavano fortissimo 10-15 anni fa...
Rispondibiotipo
circa 9 anni fa - Linkdài, sarà mica un giornalista scanzi... "se avesse una punta di tette farebbe anche l'annunciatrice" (cit.)
RispondiLuca Miraglia
circa 9 anni fa - LinkLungi da me qualsiasi desiderio di incensare chicchessia, ma penso che l'attenzione che Scanzi ha posto al mondo del vino con i suoi libri - che, ricordo, hanno venduto numeri "da paura" - e che tuttora pone, sia pur con minore continuità, sul suo blog e sul Fatto, ne fanno a buon diritto "un giornalista" della materia (ancorchè non specializzato). Non mi pare, infatti, che l'oggetto di questo post sia incentrato sul presenzialismo o sull'ansia di apparire: se di mondo del vino si parla, Scanzi ha tutto il diritto di esserci (e comunque, se lo chiamano dappertutto, magari sarà pure un tuttologo, ma avrà anche qualcosa da dire, o no?)
Rispondibiotipo
circa 9 anni fa - Linkno
RispondiPaolo Cianferoni
circa 9 anni fa - LinkE' forse questo post l'embrione della necessaria "Guida ai giornalisti del vino d'Italia?" Sono sicuro che riscuoterebbe un grande successo editoriale, utile per tutti i produttori. Evvai!
Rispondicarlo macchi
circa 9 anni fa - LinkSono d'accordo Paolo! Dove li mando i campioni??? :-)))))))))))))))))))))))))))))))))))))
RispondiEmanuele Cattani
circa 9 anni fa - LinkAl buon Maroni, senza dubbio.
RispondiGiovanni
circa 9 anni fa - Linkun elenco di imprescindibili perfetto, mancano però quei potenti di Fede & Tinto, ed il prezzemolino Gori. Adua Villa e Scanzi sono due presenze tra l'inquietante e la barzelletta
Rispondigp
circa 9 anni fa - LinkVisto che metti Scanzi e la Villa sullo stesso piano, dobbiamo presumere che "Il vino degli altri" e "Vino rosso tacco 12" siano -- come si dice -- equipollenti. Se questo fosse vero, per esempio, il consiglio di stappare Petrus 1982 “per brindare alla telefonata del negozio di Hermès che, dopo un’attesa di cinque anni, ti avvisa che la tua Kelly nera di vitello martellato è lì che ti aspetta” potrebbe averlo scritto uno qualsiasi dei due: siamo sicuri?
Rispondigp
circa 9 anni fa - LinkAltro campioncino di altissima didattica da attribuire a uno dei due: "Lei: vedi qua? (inclina il bicchiere) L'unghia, l'alone rimasto qui nel bicchiere, mi può arrivare a dire di un vino italiano di quale regione è, soprattutto per i vini rossi. Dall'unghia più o meno carica si potrebbe capire da quale parte d'Italia può venire. Lui: vedere certo è importante anche per il vino. Elena: se avessi visto bene, forse con Giacomo non mi sarei sposata. Lei: Dai, non esagerare, rompe un po'. (...)"
RispondiTom
circa 9 anni fa - Linkmamma mia quanto livore per il povero Scanzi (solo nei commenti per fortuna), sarà pure poco simpatico, ma i suoi due libri hanno un innegabile natura di "sussidiario" per tutti gli ignorantoni della materia che, come me, entrano in punta di piedi in questo mondo enoico pieno di "capiscioni"
RispondiGiovanni
circa 9 anni fa - Linkdavvero su TikiTaka su Italia 1 c'é il tuttologo grillino Scanzi? Ma chi se lo Kaka?
RispondiFB
circa 9 anni fa - LinkMa Masnaghetti non è considerato? Per me sarebbe un bel +
Rispondiiannilli alfonso
circa 9 anni fa - LinkSono.interessanti.i.vostri.commenti.
RispondiGaetano Cataldo
circa 9 anni fa - LinkIn definitiva si parla sempre più di chi parla di vino piuttosto che principiare a parlare di vino per davvero. Ci vorrebbe decisamente meno politica, meno gossip, soprattutto ci vorrebbe qualcuno che in luogo di Vino non parli ma semplicemente dica.
RispondiHomo
circa 9 anni fa - LinkTutti i miei commenti finiscono in moderazione. Sono per caso stato cattivo?
Rispondiaz
circa 9 anni fa - Link:D Cin!
RispondiGiancarlo
circa 9 anni fa - LinkMi piace quel che scrive Bruno. Se solo potessero aprire la scatola nera e far' emergere la realtà, molti scienziati forse diventerebbero un pó rosei in viso quando dicono e scrivono di una materia a loro poco nota...
RispondiGrigius
circa 8 anni fa - LinkIl presidente del consorzio franciacorta non è più Zanella ma Moretti, e giá questo vi denota come coglioni inutili.avete distribuito astio a tutti, tipico da rosiconi inutili. Ma vi siete dimenticati di citare voi stessi, il peggior sito web di comunicazione del mondo, che passa la vita a commentare il lavoro degli altri perchè non è in grado di farne uno proprio, decentemente. Tipico dei falliti inutili. Mi auguro che soddisfiate almeno le vostre mogli, sennò ci pensiamo noi. Microcazzetti inutili Buongiorno grigius. Alzato bene? Al tempo del post, se vedi la data, Zanella era presidente eccetera. Di solito commenti come i tuoi finiscono nell'umido ma questo ci è piaciuto troppissimo quindi rimane com'è. Sulla questione viril coniugale ti rimando alla vecchia battuta da avanspettacolo, "tua moglie con noi non s'è lamentata". Baci e abbracci. [F.]
Rispondi