Gianluca Rossetti

Apprendere è un po’ rubare. Iniziamo da questo Telos Bianco 2015 di Tenuta Sant’Antonio

Apprendere è un po’ rubare. Iniziamo da questo Telos Bianco 2015 di Tenuta Sant’Antonio

Apprendere è un po’ rubare. L’etimologia (sicuro?) lo suggerisce: prendere per, allo scopo di, in direzione di. Ma in sé non basta. È l’elemento psicologico che identifica il reato. L’intenzione fa l’azione: se nel prendere intendi rubare, la fattispecie è … continua »

L’educazione tecnica e sentimentale al vino attraverso alcune fasi maniacali (e un esempio concreto)

L’educazione tecnica e sentimentale al vino attraverso alcune fasi maniacali (e un esempio concreto)

C’è stata una fase specifica nell’apprendimento delle cose sul vino, dopo gli studi sommelieristici e il petting iniziale con la materia prima, in cui ho cercato la purezza, la forma espressiva tipica di un vitigno; quella che per forza dovevo … continua »

Alla fine butterò quel maledetto taccuino: le domande che non ho fatto a Nicolas Joly

Alla fine butterò quel maledetto taccuino: le domande che non ho fatto a Nicolas Joly

Non gliele ho fatte per disagio, sospetto, soggezione, dissenso. Sono domande che, in bella mostra, scoloriranno dentro un taccuino, sepolto fino al giorno prima tra le scartoffie di casa mia e rispolverato per l’occasione. Era destino, evidentemente: quel taccuino, pieno … continua »

Nicolas Joly ospite da Alessandro Dettori tra riflessioni rilevanti, derive mistiche e tanti assaggi

Nicolas Joly ospite da Alessandro Dettori tra riflessioni rilevanti, derive mistiche e tanti assaggi

Un freddo tremendo a Badde Nigolosu. Arrivo in anticipo sull’orario di inizio del seminario. Fermo a bordo strada, osservo i vigneti delle Tenute Dettori, spiandoli voracemente per un’ora buona prima di accomodarmi al caldo: alberelli disposti a perdita d’occhio … continua »

Il vino richiede lentezza quindi è poco contemporaneo. Per fortuna

Il vino richiede lentezza quindi è poco contemporaneo. Per fortuna

Di tempo non ce n’è mai abbastanza. Lo spazio tra quanto facciamo e quanto avevamo pensato di fare copre distanze siderali. Non sono gli anni dell’attesa, questi. In nulla. Tantomeno nei frammenti di giornata che occasionalmente dedichiamo al vino. La … continua »

Istantanea discretamente a fuoco su 7 vini di Sardegna nell’anno che se n’è andato

Istantanea discretamente a fuoco su 7 vini di Sardegna nell’anno che se n’è andato

Sette è un bel numero: mi fa pensare a Gravner, ai giorni della settimana, al mio compleanno, alla somma degli anni dei miei figli. La penna la punto in faccia a sette vini sardi che, in un percorso asincrono, ricordo continua »

Solo 40 bottiglie prodotte, una l’ho bevuta io. Nino Barraco e il salvataggio dell’uva in via d’estinzione

Solo 40 bottiglie prodotte, una l’ho bevuta io. Nino Barraco e il salvataggio dell’uva in via d’estinzione

La prima fatica è vincere il pensiero “Se sa di tappo son fregato”. Perché? Perché se sa di tappo mi sono giocato una possibilità sulle 40 disponibili. No, non ne ho comprato 40 bocce: ne hanno fatto 40 bocce. Credo … continua »

Tutta la batteria di Ferlat è perfettamente compatibile con la maxirata del mutuo

Tutta la batteria di Ferlat è perfettamente compatibile con la maxirata del mutuo

Quando di un vigneron ti piace tutto o quasi, che bisogno hai di sapere con chi va a cena? (Anonimo).
Autori misteriosamente schivi quelli che frequento. Pazienza.

Partiamo dal mezzo: un paio di volte nella mia pur breve carriera di … continua »

Intervista doppia a un Carema buono fino alle lacrime

Intervista doppia a un Carema buono fino alle lacrime

Scrivere è possibile in un’infinità di stesure. Indispensabile che almeno per un essere vivente quel che hai scritto abbia senso. Non necessariamente quel qualcuno devi essere tu ma sarebbe un buon inizio” (Anonimo).

Ragionandoci a dovere, ho pensato che … continua »

Abbinamenti lisergici tra 12 vini e altro che cibo non è (da Eastwood a Joyce passando per Kubrick)

Abbinamenti lisergici tra 12 vini e altro che cibo non è (da Eastwood a Joyce passando per Kubrick)

Gli abbinamenti per concordanza e contrapposizione sono ormai archiviati tra i reperti storici della sommellerie. Eppure vivono ancora oggi, agghindati da prontuario cui far ricorso nell’orientare propri e altrui intrecci enogastronomici. Fatta eccezione – s’intende – per le abbuffate compulsive … continua »