Ho conosciuto Elisabeth Salmon ed è stato amore a prima vista
di Jacopo CossaterCara Elisabeth, ti scrivo da casa, con calma, perché le parole mi vengono meglio dopo che ci ho pensato un po’. È stato bello incontrarti a Roma, più di quanto potessi immaginare. Avevo sentito parlare di te ma sai, le occasioni per vederti da vicino non sono così frequenti. In Italia, poi. Mi ha stupito la tua eleganza, quel tuo sembrare sfuggevole che nasconde una tempra non comune. Hai fascino ma è evidente che ti piaccia farti scoprire, piano piano. La tua caratteristica è proprio questa sfaccettatura di tutti i tuoi elementi, questo continuo giocare su tono tanto freschi quanto tostati. Il tuo entrare nella stanza con fare delicato si trasforma in una presenza di grande statura, gli occhi dei presenti non sono che per te. Era prevedibile.
Abbiamo avuto la possibilità di conoscerti da giovane, era il 2000, e già era evidente la tua spiccata femminilità. Forse non avevi quella maturità che chi ti conosce ama in altri momenti, ma che bellezza, che vigore. Eri gentile, così floreale e croccante. Sembravi librarti leggera tra i presenti.
Nel 1998 invece sapevi già dimostrare tutta la tua profonda complessità. Eri tattile, di sostanza e sempre elegantissima. I tuoi erano profumi cremosi, di frutta secca e di albiccocca. E poi ti distendevi in un assaggio lunghissimo, struggente per complessità aromatica.
Il 1996 è stato il tuo momento magico, quello in cui tutte le tue componenti sembrano aver trovato un equilibrio difficile da raggiungere in altri momenti. Eri indimenticabile, così morbida ed al tempo stesso fresca. E poi quella tua acidità, così integrata al tuo corpo. Mi piacerebbe ricordarti sempre così, praticamente perfetta.
Nel 1990 ti sei un po’ traformata, e la tua evoluzione ha portato con sé profumi di torrefazione, caffèlatte, tabacco e frutta secca. Ma non hai perso quella giovane freschezza che sembra caratterizzarti da sempre, anzi.
Nel 1988 eri vivissima e profonda, raccontavi di miele e note balsamiche. Avevi una concentrazione rara che con il passare dei minuti si ammorbidiva e diventava commovente, come un abbraccio.
Cara Elisabeth, il mio è amore, ti vorrei con me tutti i giorni. Se solo non costassi così tanto.
Nata nel 1988, la Cuvée Elisabeth Salmon Rosé di Billecart Salmon è figlia di un assemblaggio di chardonnay e pinot nero vinificato in rosso. Viene prodotta in circa 25.000 bottiglie e si trova a scaffale a circa 150 euro. E’ importata in Italia da Velier.
8 Commenti
Francesco Fabbretti
circa 13 anni fa - Linkmeglio tardi che mai.... ahahahahahah
RispondiAlessandro
circa 13 anni fa - LinkCuvée Nicolas Francois 1998 ubeer alles! love to Billecart salmon
RispondiLeonardo
circa 13 anni fa - LinkEh il problema sono proprio i prezzi di questi favolosi vini. Io, non potendo arrivare spesso a queste cifre di spesa, tendo a buttarmi sui vini di Marie-Noelle Ledru o sui Jaquesson e mi consolo sempre abbastanza bene :-)
RispondiFabio Cagnetti
circa 13 anni fa - Linkpurtroppo i veri capolavori di Jacquesson non costano meno... oltre ad essere di ben più difficile reperibilità.
RispondiLeonardo
circa 13 anni fa - LinkEh lo so, però mentre Billecart-Salmon ha in generale i prezzi livellati verso l'alto, di Jaquesson si trovano anche cuvée a prezzi più umani. Sulla reperibilità sono d'accordo, ma io me li procuro direttamente alla fonte, quando posso :-)
RispondiBeniamino D'Agostino
circa 13 anni fa - LinkTi manca la 1997 se vieni a trovarmi a Gravina una bottiglia in serbo c'è
Rispondimassimo sacco
circa 13 anni fa - LinkCaro Jacopo anche a me la cuvee Elisabeth fa impazzire....peccato per i prezzi!!! Anche se fortunatamente in Francia costano un poco meno :)
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