E ora quale stappo tra questi 3 Sauternes del 1967?
di Alessandro MorichettiLa scena è di quelle da film. Escono dal cilindro 3 bottiglie di uno stesso vino, e fin qui niente di esaltante: l’etichetta recita Preignac – Sauternes Château Voigny 1967. Tecnicamente, mi dice poco o nulla. Ok, muffa nobile, Bordeaux, ma… Château totalmente ignoto e bottiglie vecchie come il cucco. Azz, 1967!
Come non bastasse, il vetro trasparente regala la variabile definitiva: 3 bottiglie identiche e 3 colori diversi. Roba da inserire nei libri di testo al capitolo “variazioni della tonalità giallo-ambra”.
Dunque, io che espertone non sono mi trovo nel dilemma di quale stappare. Riflessione, rapida consultazione e ci siamo: si opta per la bottiglia di mezzo con un ragionamento del genere “se qualcosa è andato a male, non è andato del tutto a male, se è migliorato, è migliorato abbastanza”. Fatto bene? Fatto male?
Il tappo non si stappa e il verme lo fa precipitare nel liquido. Allora scaraffiamo e si infila il naso con curiosità. C’è! Il vino è ancora vivo, nel bicchiere di ripulisce ed esprime caramella d’orzo e mou senza alcun disturbo della solforosa. Godibile e non complesso anche in bocca, dolcezza attenuata dagli anni e abbinamento ideale con formaggi di buona stagionatura. Non indimenticabile ma piacevole come tutti i racconti di una storia più vecchia di te.
19 Commenti
Fabio Cagnetti
circa 13 anni fa - Linkl'annata a Sauternes è SPLENDIDA. Anche per gli Chateau di seconda fascia. Ho aperto da non molto un De Malle 1967 che mi è toccato offrire per sdebitarmi dello sconsiderato ritardo con cui mi sono presentato a una degustazione che tenevo, bottiglia veramente intrigante, invecchiata con grande dignità e davvero complessa. Comunque due cose: in primis, avrei aperto la bottiglia più chiara. In secundis, sui tappi di oltre venti-venticinque anni non si dovrebbe andare MAI con il verme (a meno di avere una case history positiva sul medesimo lotto, constatare le condizioni perfette del tappo e sapere perfettamente cosa si stia facendo) ma è di rigore il cavatappi a lame.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 13 anni fa - LinkEffettivamente, forse dovevamo aggredire quella più chiara ma l'evento è stato del tutto improvviso e altro che lame: si pensava di spaccare il collo con violenza come da manuale del perfetto sommelier a pagina 38 :-D
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkesterofili della prima ora. sempre a bere francese che fa figo. tra l'altro anche questi vinelli dolci sono sopravvalutati mica poco. ebbasta! non eno-snob ma eno-minchione caro il mio morsichetti ma un ben rye siculo no?
RispondiMr. R
circa 13 anni fa - LinkIo vorrei davvero vedere che faccia hai.....
RispondiNico aka tenente Drogo
circa 13 anni fa - Linkmagari è Ziliani che si diverte a fare gli scherzi
RispondiGOLA
circa 13 anni fa - Linkmmmmmmmmmmmhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!! Ben rye tutta dolcezza e niente altro .....!!!!!!!!!!!!!!piuttosto un bel Moscato d'asti!!!!!! su certi vini come i sauternes gli champagne e porto non si può parlare o discutere sono sopra le parti.. è inutile essere nazionalisti.......!!!
RispondiMaxneo
circa 13 anni fa - Link@Kenray Prima ce la fai a torroncino con i vini naturali e poi bevi ben-rye... Il 90% dei passiti di pantelleria sono "truccati" da (poco)abili eno-chimici... e fanno schifo (ben-rye in testa: stucchevole e sdegnoso come bere una caramella liquida-densa). Vini per Milanesi frustrati che cercano "il sole siciliano". Magari un Moscato di Siracusa da agricoltura biologica. Quello si che se la tira con i Sauternes.
RispondiFabio Cagnetti
circa 13 anni fa - Linkmancarone Buca delle Canne.
RispondiMaxneo
circa 13 anni fa - LinkSemillion 100%... Il sauternes dei colli piacentini :-) Non lo conosco, lo proverò. Ma ho letto che è affinato per 10 mesi in Barriques nuove francesi. Sarà eccessivo? Tu prova il Moscato di Siracusa di Fausta Mansio, piccola azienda che produce da agricoltura biologica. Fanno anche un bianco secco semi-aromatico da Moscato D'Alessandria a bacca bianca (leggermente diverso dal moscato a bacca gialla in sicilia chiamato zibibbo), il Micol, delizioso. Ed infine, ma non ultimo, lo splendido Moscato D'Autunno di Saracco (altra razza: lieve, poco alcolico ma splendido).
RispondiMarco
circa 13 anni fa - Linkmeglio un bel moscato di noto!!!
RispondiMaxneo
circa 13 anni fa - LinkSicuro! Evitando però quelli col "trucco" delle cantine più blasonate. Per esempio è delizioso il Moscato di Noto Marabino, prodotto a Torre Marabino. Anche questa azienda colriva in biologico. Il loro moscato è ottimo, con una buona acidità, mai pesante o stucchevole.
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linksiete degli incompetenti invidiosi e rancorosi esterofili e facinorosi dell'ultima ora (truccato come? sono interessatissimo e son disposto a fare embargo) comuqnue a me piace. e lo bevo. voi bevetevi il lambrusco amabile che fa figo e non è per frustrati
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkFausta Mansio. Ho conosciuto Olaf Consiglio il mese scorso, un sostenitore del biologico ma sensibile al "mercato"... Ottimo il Moscato di Siracusa, mi ha colpito di più il Micol. Un moscato secco di buona qualità a prezzi contenuti. Assolutamente mediocre il PettiRosso, un nero d'avola "addizionato" di un 15% di merlot come candidamente ammesso dal produttore. Non rispecchia il territorio (ma oggi è difficile trovare un nero d'avola che rifletta il territorio dopo la prematura dipartita del Duca Enrico, morto nel 1997), troppo fruttoso. Torre Marabino, fiduciosi sostenitori del biologico e dei Gruppi di Acquisto Solidali (GAS), producono anche frutta ed ortaggi biologici. Il loro Moscato di Noto è eccellente, forse un tantino troppo acido, ma d'altro canto i vini passiti necessitano di una leggera acidificazione in vinificazione. Occupano una 'location' paesaggisticamente splendida, visita consigliata.
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkPerò... obiettivamente, la maggior parte dei Sauternes sono migliori. Ultimamente ho assagiato il Sauternes Crème de Tête Rousset Peyraguey, da agricoltura biologica: delizioso. Caro Alessandro Morichetti meriterebbero una mini-orizzontale (tra l'altro sarei curioso di sapere come era la bottiglia più chiara, aprila e facci sapere :-) ).
RispondiFabio Cagnetti
circa 13 anni fa - Linkbeh, a me sembra che i vini di Gulfi o di Curto, tanto per fare due nomi a caso, il territorio lo riflettano eccome. Anche quello di Barraco, per "fuori zona" che sia.
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkA novembre ho partecipato ad una manifestazione dedicata ai nero d'avola. Erano presenti tutte le più importanti aziende siciliane... non me n'è piaciuto nessuno. Sentivo merlot e cabernet anche quando non ufficialmente dichiarato. Il cartagho di mandrarossa, neo tre bicchieri, era imbevibile. Quello di Nino Barraco è il migliore, sicuramente.
RispondiPierpaolo- Marabino
circa 13 anni fa - LinkCiao Massimiliano, noi come azienda lavoriamo in biologica e dalla primavera del 2009 stiamo usando i preparati biodinamici. devo smentirti il fatto che acididifichiamo, il nostro moscato della Torre non subisce alcuna acidificazione come nessuno dei nostri prodotti! la nostra microzona e i nostri suoli ci danno dei vini con acidità da capogiro, il moscato arriva ad avere 9 di Acidità Totale e il Nero d'avola supera tale valore!! Provalo dopo qualche anno se lo preferisci più morbido! qui a Pachino l'escursione termica tra il giorno e la notte è quasi assente eppure questi vitigni autoctoni sono in grado di esprimere valori impensabili! solo in questa zona di Sicilia troverai Nero d'avola con tale acidità! Sono molto amico di Olaf e amo molto il suo moscato di Siracusa, poichè è il tipico Moscato di Siracusa che non ha subito l'influenza di internazionalizzazione del prodotto, ma è rimasto come da tradizione!! grazie comunque per i complimenti! la "location" dove ci troviamo in effetti è molto bella, siamo nella collina più "alta" (70 mt slm) di Pachino in c.da Buonivini!!! un caro saluto e a tutti BUONE FESTE!!!
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkCiao Pierpaolo. Non conosco i tenori analitici ma già al palato l'acidità si sente chiaramente. Il vostro è un'eccellente prodotto e conosco anche la vostra collina ed il vostro Relais... un posto affascinante in una cornice splendida. Cordiali saluti ed auguri anche a te.
RispondiGuido
circa 13 anni fa - LinkA proposito di italiani...ho recentemente bevuto un Moscato Asti di Vittorio Bera...soltanto che era del 1986 e messo in bottiglia da pochi mesi, commovente! e aveva ancora acidità, una sorpresa incredibile
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