Vendemmia 2014: fondamentale il ruolo dell’enologo. Lo ha detto Assoenologi
di Alessandro MorichettiPurtroppo non leggo certe robe di prima mano ma qualcuno lo fa e, insomma, c’è da divertirsi. Aprite bene le orecchie, è il Report Vendemmia 2014 di Assoenologi che vi parla.
“Il fondamentale ruolo dell’enologo. La meritocrazia sarà determinante per i risultati qualitativi di quest’anno. La vitienologia è una scienza e come tale non può essere delegata a chi non è della professione. Il 2014 è la classica annata che mette in luce come la tradizione da sola non risolve i problemi. Il vino, come qualsiasi altro prodotto biologico alimentare, senza cultura scientifica e tecnologia solo casualmente può essere di qualità, e quando si parla di tecnologia si parla di tecnici, nel nostro caso di enologi e di enotecnici”.
Grazie Assoenologi, è un contributo illuminante e certamente super partes. Lasciamo fare ai tecnici, insomma, quando le cose si mettono male? I tecnici sono una gran cosa, per carità, ma da qui a costituire una certezza ancora ce ne passa. Non so voi, ma a me viene in mente cosa resta dell’ultimo governo tecnico (Monti). Quanto al fatto che i vini a-tecnici possano essere solo buoni “per caso”, facciamo che non commento.
18 Commenti
Tommaso
circa 10 anni fa - LinkLasciando da parte il paragone con il governo Monti veramente molto, molto brillante, non penso che l'analisi di Assoenologi sia così lontana dalla realtà, poco o molto illuminante che sia. Se l'intento di questo articolo era sminuire la figura del tecnico ammiccando ad una filosofia condivisa per la quale tecnico = utilizzo di sostanze che possono nuocere alla tua salute e a quella delle persone che ti stanno intorno, questo è un altro discorso, ma spero e credo che l'intento non fosse quello. Comunque da Assoenologi non mi aspettavo certo di leggere chissà quale grande verità, giustamente tende a valorizzare l'operato della categoria che rappresenta, fermo restando che l'espressione "certamente super partes" la si può usare in qualsiasi dichiarazione di qualsiasi persona/ente. Last but not least: non sono un tecnico.
RispondiDaniele
circa 10 anni fa - LinkDr. Morichetti, non condivido affatto la sua polemica! Per me non è autopromozione o autoreferenzialismo. Dietro al vino oltre alla tradizione, al legame col territorio, c'è anche tanta scienza, ricerca. In annate disastrose come questa, serve ricordare il ruolo dell'enologo che cerca di salvare il salvabile, senza essere maliziosi e cercare di accusarci su chissà cosa circa il nostro conto. Una rinfrescatina al cervello su cos'è l'enologia non fa mai male! http://it.wikipedia.org/wiki/Enologia Ps Il paragone col governo è Monti non si può proprio sentire. Mi fa venire l'orticaria!!
RispondiGiovanni
circa 10 anni fa - LinkChe il governo del vino sia lasciato ai tecnici; i praticoni soffrono spesso di uveite.
Rispondimaurizio gily
circa 10 anni fa - Linkche il ruolo dell'enologo sia importante nel 2014 è sicuro. Come è sicuro che i vini a-tecnici possono essere buoni solo per caso.Tutto sta a mettersi d'accordo cosa su vuol dire a-tecnici. A partire dal significato di techne. che c'entra poco con i diplomi e l'iscrizioni alle associazioni. Quindi sul contenuto si può anche essere almeno in parte d'accordo. Ma è il modo autocelebrativo in cui è stato scritto che induce al sorriso.
Rispondigp
circa 10 anni fa - LinkVeramente oltre all'autopromozione c'è qualcosa di più, perché accostando due frasi non strettamente consequenziali si lascia l'impressione in chi legge che "tradizione" equivalga a "senza cultura scientifica e tecnologia" (cioè vini a-tecnici, nel senso di fatti come capita da persone inesperte). Quindi c'è un attacco implicito a chi ritiene di avere accumulato sufficiente competenza individuale e collettiva per non ricorrere all'assistenza di un enologo, o per ricorrervi in modo limitato, che in pratica viene gufato alla grande...
RispondiTommaso
circa 10 anni fa - LinkUna condizione nega l'altra: se hai acquisito abbastanza competenza individuale da non avere (o quasi) bisogno di un enologo ciò vuol dire che non sei a-tecnico. Quindi non si possono mischiare le tre condizioni (enologo, colui che ha acquisito competenza, a-tecnico nel senso di "senza cultura scientifica e tecnologica") a seconda del messaggio che si vuole far passare, anche se funziona. Certo, potremmo stare qui a discutere anni sul significato di tradizione, a-tecnico ecc. ma non penso sia il caso di farlo.
Rispondigp
circa 10 anni fa - LinkCome ho mostrato, chi "mischia le condizioni" è l'Assoenologi, nel brano citato da Morichetti. Che bisogno c'era di tirare dentro la tradizione, accostandola a "senza cultura scientifica e tecnologia"? Anche la chiusa "quando si parla di tecnologia si parla di tecnici, nel nostro caso di enologi e di enotecnici" sembra voler dire "non farai un vino decente senza di me, in generale e in particolare nel 2014": per questo ho parlato di gufare.
RispondiGiancarlob
circa 10 anni fa - LinkAlcuni gg fa passeggiando in collina sono passato accanto ad un vigneto: non sono un esperto in materia, ma vedendo l' uva malridotta più che di un enologo secondo me c' è bisogno di un mago …..
Rispondimaurizio gily
circa 10 anni fa - Linkho scritto un po' di refusi, sorry. fucking touch screen
Rispondicarolain cats
circa 10 anni fa - Linkio sono enologo, ma non è che in cantina quest'anno si facciano miracoli. se l'uva di partenza è una ciofeca perchè non c'è stato sole non serve a nulla addizionare con amenità estrattive o chimiche. confido nel tempo... e osservo. poi vedremo.
Rispondiclaudia
circa 10 anni fa - LinkL'associazione non brilla per proprietà comunicative, ma nei lontani anni 80 per me è stato un modo iniziale, uscita da scuola , di conoscere dei colleghi. Ragazzi miei il mondo degli enologi non è fatto solo da moltiplicatori di Brunello, dagli emuli di Riccardo o Giuseppe, ma anche da persone come me che vivono la professione così: https://www.vinix.com/myDoc.php?userContent=25885 Io vi aspetto in cantina così possiamo continuare a ragionare.
RispondiAndrea c.
circa 10 anni fa - LinkAlmeno al nord , la stagione è andata come tutti sappiamo , stanno svanendo anche le speranze di un "buon settembre" . Se può essere in parte vero il vecchio detto che in cantina si può solo peggiorare un' ottima uva .... quest' anno potrà essere vero (in parte) il contrario . L' uva in troppi casi è pessima (o comunque povera) , un bravo enologo saprà tirar fuori un prodotto, speriamo accettabile, anche per i bilanci dei produttori . Per le eccellenze rivolgersi alle scorse annate , o alle prossime ....
Rispondiarmin
circa 10 anni fa - Linknon l'annata è pessima ma il decorso meteorologico. vuol dire che ci saranno ottimi vini anche nel nordest, ma questi saranno molto meno del solito. le aziende che non possono o vogliono aspettare la piena maturazione molto probabilmente non faranno un buon vino, quelle più fortunate e diligenti (ci vuole la combinazione dei due) faranno di meno ma probabilmente eccellenze anche quest'anno. un mio amico ha definite queste annate le annate del vignaiolo. per cui dire che l'annata è stata pessima è tanto generalizzante quanto dire che in tutta italia ci siano stati problemi.
RispondiFrancesco Garzon
circa 10 anni fa - LinkMi piace questo blog anche "solo" per il fatto di far affacciare tra i commentatori persone come Armin Kobler.
RispondiFrancesco Garzon
circa 10 anni fa - LinkCarolain Cats la considero di casa.
Rispondicarolain cats
circa 10 anni fa - Linkoh grazie! io però non so chi è lei... giusto per far vedere quanto gossippara o social io sia... comunque grazie eh! :-)
RispondiFrancesco Garzon
circa 10 anni fa - LinkAmante del vino, apprendista degustatore, buon lettore "combattendo" tra famiglia (con piacere) e lavoro (non sempre con piacere). Commentatore (spero non troppo disturbatore) sui/l blog.
Rispondicarolain cats
circa 10 anni fa - Linkah però... io invece sono miss nessuno :)
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