Il Vinitaly visto dalla Bottega del Vino ricorda il Vasco Rossi dei tempi d’oro
di Alessandro MorichettiLa Bottega del Vino di Verona, gestita dal “Pompiere” Stefano Sganzerla, è un luogo magico che per 4 giorni l’anno diventa il centro di un micro-mondo. Mirko Favalli è il giovane sommelier della Bottega e ci racconta il suo Vinitaly tutto speciale.
Passato l’uragano Vinitaly, mi son preso una settimana di ferie. Da un paio di anni vedo la fiera dall’occhio della Bottega e quei pochi giorni sono le nostre Olimpiadi. Ho iniziato a pensare i vini in mescita sulla lavagna a gennaio: mesi prima ero già sommerso da una schiera di persone, proposte, mail. Poi, per fortuna, si entra in pista. Pochi giorni prima dell’inizio, la tensione nell’aria è palpabile. L’adrenalina schizza alle stelle e di colpo siamo immersi in una baraonda simile ad un girone dantesco. Qualunque tipo di personaggio che esista nel mondo del vino fa capolino, è un’orgia di gente che, fino alle 4 di notte e oltre, vuole solo bere vino e parlare di vino in ogni forma, sacra e profana.
Quest’anno mi sono preso ancora più soddisfazioni dell’anno scorso. Il fenomeno più bello in assoluto è stato un certo ritorno all’umile curiosità, che in passato non avevo percepito così chiaramente. I grandissimi vini non sono certo mancati: Barbaresco Gallina di Neive 1979 Giacosa, Monfortino 1987 e 1988, Case Basse Soldera ’06, ‘04, ‘93, ‘95 e un monumentale ‘98, Pinot Grigio riserva ’01 Gravner, Vega Sicilia 1989, Grands-Échézeaux 2009 Domaine de la Romanée-Conti. Bere vini così è una goduria ma quello che ho vissuto come un gran gol in Bottega è stato finalmente vedere giovani propensi alla novità e alla scoperta. Ragazzi che mangiavano due piatti e assaggiavano dieci vini alla cieca (quest’anno non è passato giorno senza almeno due tavolate del genere a sera) e sceglievano un vino pazzesco o qualcosa di cui non avevano la più pallida idea – tipo il Rairon di Podere il Santo, il Patapon di Chaussard o il Montecitorio di Massa – per godere di una cosa nuova, anche di un piccolo vino, e tornare a casa con più domande che risposte.
Tanti i momenti da ricordare. Sei ragazzi, credo sommelier australiani, che nell’attesa di raffreddare il Brut Nature 2002 di Marie Noelle Ledru, si lasciano stuzzicare da un demi tirage de il Contestatore (Il Pendio). Bellissimo servire alla cieca il Grumello Riserva Buonconsiglio 2001 di AR.PE.PE. a produttori di Barolo e vederli allegramente spiazzati (si pensava a un Borgogna), professionisti che con un Clos de la Roche 1990 di Louis Remy nel bicchiere si emozionano dopo avergli consigliato di affiancargli un Chianti Colli Senesi 1994 di Pacina.
Vorrei ricominciare domani. Anche solo per quei due ragazzi russi che, dopo aver suggerito loro di bere Vernaccia di San Gimignano Ris. 2011 Murice de La Castellaccia con una terrina di fegato, mi hanno preso in braccio davanti al banco di fronte a una folla da concerto. Alle tre della mattina può anche capitare che arrivi una coppia dicendo: “siamo quattro, forse dieci, siete ancora aperti?”… e dieci minuti dopo ritrovi la saletta di nuovo piena e giù ad aprire Champagne 736 di Jacquesson intanto che scegliamo; poi si apre un Clos de Rouge Gorge 2005 e parte una discussione sui legni, e per capire continuiamo con un Poiema 2010 di Rosi, un Grolle Noir 2010 di Cyril Le Moing e un Nude 2004 di Cantina Giardino. Tutti i giorni, poi, per chi avesse temuto la noia, c’era Marjan Simcic che iniziava con due o tre commensali, e si ritrova in mezzo a quindici persone a rifare un altro stand tra i tavoli della bottega.
Mirko Favalli
7 Commenti
Marco Poderi
circa 11 anni fa - Linkche posto magnifico! io al pomeriggio ci ho trovato un cantante lirico, di una certa età, che si è esibito per pochi amici creando uno spettacolo magnifico in un atmosfera magica! Il video che hai fatto con Filippo Polifori rende proprio l'idea. Lo condivido io, chissenefrega se è destinato ad altro progetto. [ale]
RispondiRiccardo Campinoti
circa 11 anni fa - LinkGrande Mirko , devo ammettere che a volte mi preoccupa la tua tenuta pscicofisica nei giorni del Vinitaly. Un eroe!
RispondiAndrea Ugolotti
circa 11 anni fa - LinkMirko è l' espressione naturale dell'essere sommelier: entusiasmo, competenza, gioia, passione ed una buona parte di intelligente follia. Una figura come quella di Mirko contribuisce ad arricchire la cultura sul vino in tutti noi. Un bravo anche a tutto il resto del circo...
RispondiAG
circa 11 anni fa - LinkCiao a tutti. Mirko, sei davvero un grande nel gestire così quel "manicomio". Complimenti e a presto!
Rispondileonardo
circa 11 anni fa - Linke poi diciamocelo... è sempre così abbronzato il nostro sommelier, quasi irresistibile!!!
Risponditommi
circa 11 anni fa - Linkfinchè ci sarà qualcuno disposto a pagare un vino 4 volte il prezzo di cantina facendosi raccontare le storielle
RispondiGiampi Giacobbo
circa 11 anni fa - LinkGrandissimo Mirko ! Anima e cervello.
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