Ho visitato il più grande beer shop del mondo, Beru Vykhodnoy a Mosca
di Gianluca RossettiNo, non ci sono stato esattamente io ma è la traduzione del titolo di questo video che dovete assolutamente vedere: I Visited the LARGEST Beer Shop in the World | Beru Vykhodnoy. Una cosa semplicemente folle!
L’isola che non c’è dei beer geek, il sogno umido di tanti che il pane lo vorrebbero previo ammostamento e che guardano ai cereali nel latte come a una milk stout che non ce l’ha fatta. Ecco, se soffrite di questa malattia abbiamo il nosocomio che fa per voi. E dio benedica l’internet che ancora fa scovare cose. Peccato che i tempi non siano quelli giusti per farci un salto ma l’idea rimane comunque grandiosa e i numeri sono impressionanti: 3.000 etichette, tra bottiglie e lattine e 200 tap beer (avete letto bene, non mi è scappato uno 0). Referenze da ogni angolo del pianeta distribuite su più piani, con scarso discrimine tra craft e industriale e anche, forse, tra buon senso e azzardo: si accomodano a poca distanza one shot di microbirrifici semisconosciuti e Peroni in vetro, tradizionalissime belghe e fantasiose release al gelato.
Non manca il classico bancone e c’è anche la tap room vip dove godersi una pinta in tranquillità. Il cibo non è che ispiri molto, ma mi pare nel contesto elemento accessorio. E per chi non ha voglia di fermarsi, contenitori da asporto di ogni capacità, fino alla giara in vetro da due litri.
Impressionante il dietro le quinte con fusti e contenitori da cui pesca una selva di tubi per alimentare i 200 erogatori.
Il video è lunghetto e in inglese ma merita. Il locale, stravaganze di alcune proposte a parte, è di quelli che sarebbe bello avere sotto casa. Perché non è che abbia chissà quale fissa per la birre vietnamite o per le IPA all’ananas ma, scansate le sole, lì in mezzo mi ci perderei volentieri.
1 Commento
marcow
circa 1 anno fa - LinkAlcune considerazioni dopo aver visto il video suggerito da Gianluca Rossetti. 1- In un primo momento non volevo vederlo immaginando qualcosa di poco interessante: un enorme ammasso di birre in uno spazio anonimo. 2- Ho rivisto, in parte, la mia opinione. Grazie anche a Russell, un Australiano che vive a Mosca da 9 anni, e di Mosca ci fa vedere alcuni aspetti particolari(approfondendoli) che, spesso, vengono trascurati da chi produce video turistici(spesso sono molto simili in tutto il mondo: ti fanno vedere le solite 10 famose attrazioni turistiche di una città) 3- I video prodotti da Russell su Mosca hanno un numero impressionante di commenti. Per esempio, sono 789 quelli relativi a questo enorme negozio che vende birre di tutto il mondo. 4- Sono convinto che i video (già hanno) avranno un grande sviluppo e ruolo nella comunicazione: ne abbiamo parlato in alcuni dibatti. E, nell'intervista, mi sembra che Nelson Pari parla dell'importanza che avranno i video nella comunicazione del vino: su questo condivido. 5- Concludo dicendo: per me sono importanti i CONTENUTI di un articolo, di un video ecc... È importante lo STILE di chi scrive o produce un video. Ma... è importante... anche la PERSONALITÀ di chi scrive o fa video. Chi è? Come persona. E, si badi, ogni singolo lettore o spettatore costruisce la reputazione e la credibilità di chi scrive e filma ... secondo propri "criteri personali". E, per rimanere in tema, Russell, con un fisico non palestrato, un faccione di chi ama mangiare, ad una prima veloce impressione dei suoi video mi ha ispirato fiducia(da valutare in seguito, se dovessi rivederlo, sempre con spirito critico)
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