Rifermentazioni naturali e riflessioni notturne
di Jacopo CossaterChe silenzio da queste parti. Mi aggiro a passo felpato per la redazione digitale di Intravino e mi accorgo di essere assolutamente solo, non c’è traccia di anima viva. Beh, comprensibile, si è fatta una certa ora e immagino tutti altrove con un bicchiere in mano (io per primo). Venerdì notte, serata silenziosa, ieri a cena si è bevuto molto ed una giornata più tranquilla rientra nell’ordine naturale delle cose. E poi questo sauvignon di Camillo Donati così buono è forse spunto interessante per parlare proprio di questa tipologia così sulla bocca di tutti, mi riferisco a quei vini che rifermentano naturalmente in bottiglia.
Voglio dire, da diverso tempo a questa parte mi ritrovo sempre più spesso -quasi sempre- a bere questi vini frizzanti rispetto ai ben più diffusi metodo classico. Ci deve essere un motivo. Il primo che per esempio mi sovviene è che li trovo più appaganti, più digeribili, meno scontati. Mica poco. Certo, è discorso che non ha una valenza assoluta e che forse trova la propria ragione di essere nella loro accessibilità economica. Mi spiego meglio: è ovvio che un qualunque “Giulio Ferrari” sia in termini centesimali migliore di questo. Ma è anche vero che si tratta di bottiglia che in un qualunque scaffale di una qualunque enoteca costa sei/sette volte di più. Idem per tutti gli altri vini che si posizionano nella stesso modo. Penso al godibile “Annamaria Clementi” di Ca’ del Bosco per intenderci. Il fatto è che, dovendo scegliere in quella così affollata fascia di prezzo che parte dagli otto e finisce intorno ai dodici euro, per me non c’è partita: sceglierò sempre un bianco di Camillo Donati rispetto ad un anonimo brut franciacortino.
Non sono molti i produttori che io considero come riferimenti per la tipologia. Sono pochi artigiani, sparsi qua e là per il nord Italia, che sono in grado di produrre vini di grandissima personalità ad un prezzo davvero accessibile per tutte le tasche. Pensate che l’unico che costa appena di più, e vale sempre e comunque ogni centesimo speso, è il famoso Barbacarlo di Lino Maga. Vino che non ha bisogno di presentazioni e che è vero e proprio monumento non solo ai vini a rifermentazione in bottiglia ma a un territorio tutto, l’Oltrepò Pavese. Ma dicevo di Camillo Donati. Ormai sono diversi anni che lo conosco e che lo seguo con stima ed ammirazione. I suoi sono vini che nell’annata giusta sanno essere tanto delicati quanto espressivi. Oltre il lambrusco, il vino che produce in più esemplari, c’è un mondo fatto di sensazioni inaspettate nella loro sfaccettatura. Io amo alla follia questo sauvignon certo, ma anche il trebbiano e la malvasia rosa. E no, per quanto mi sia venuta voglia non è il caso di scendere in cantina e di aprire una seconda bottiglia. Non oggi, non stasera.
Un produttore che spicca per costanza qualitativa è Massimiliano Croci. Bravissimo, non c’è niente da dire, il suo “Monterosso” ed il suo gotturnio gutturnio non hanno niente da invidiare a chi ha più esperienza di lui. Il futuro della tipologia passa prepotentemente da queste parti, ne sono certo. E se è vero che lungo la famosa Via Emilia sono in tanti a cimentarsi con le rifermentazioni in bottiglia è anche vero che spesso il rischio è quello di imbattersi in vini un po’ monodimensionali, in particolare quando si parla di lambrusco. L’unico che davvero ogni volta riesce a farmi vibrare di positività è il grande Vittorio Graziano. Lì a Castelvetro in provincia di Modena, nel suo château, si trovano vini di una profondità davvero inaspettata. A Gambellara poi (si, ho appena fatto un salto lungo un centinaio di chilometri e forse più) Stefano Menti produce una garganega sui lieviti luminosa e rinfrescante. Eh? In Veneto? Non so voi, ma io non bevo un prosecco da una vita. Cioè, lo bevo, ma il prosecco a cui penso non rappresenta esattamente una convenzione, anzi. Toglietevi quindi dalla testa i milioni di bottiglie con quel nome in etichetta, ieri sera il “Brichet” 2009 di Casa Coste Piane era di una bellezza stupefacente, per non parlare della beva. È finito ancor prima di riuscire a lodarlo quanto meritava, e ho detto tutto. A proposito della tipologia, ho saputo che la settimana scorsa proprio a Casa Coste Piane è stata aperta una bottiglia targata 1983 e che si trattava di prosecco sui lieviti ancora integro e godibile. Cioè, vi rendete conto? Millenovecentottantatrè. Un prosecco. Loris Follador, grazie di essere tra noi.
Ma adesso basta, più rimango in redazione più ho paura di spostare le carte sulla scrivania. Meglio muoversi leggiadri e sperare che nessuno si accorga del mio passaggio. Quasi quasi però lascio qui la bottiglia di sauvignon, sono sicuro che il prossimo a passare da queste parti gradirà.
38 Commenti
OsteRobi
circa 11 anni fa - LinkNel mucchio,aggiungo il 280slm di Costadila'..rifermentato,macerato!!!
RispondiLuca Ferraro
circa 11 anni fa - LinkAllora non sono l'unico ad aver preso una "cotta" per i rifermentati in bottiglia
RispondiDan L.
circa 11 anni fa - LinkE il "contagio" si diffonde, non solo dal lato del consumo: il Brut Contadino di Ciro Picariello, metodo classico senza sboccatura di Fiano d'Avellino, regala godibili emozioni dello stesso genere.
RispondiSimone e Zeta
circa 11 anni fa - LinkPet (Nat) Therapy
RispondiMax C
circa 11 anni fa - LinkAggiungo, oltre ai tanti prosecchi colfondo, il Pignoletto sui lieviti di Orsi Vigneto San Vito, goduria pura!!!
RispondiFabioz
circa 11 anni fa - Linke via...sdoganiamo anche i frizzantini. Era ora !
Rispondifrancesco romanazzi
circa 11 anni fa - LinkPer gli amanti romani di "petnat" segnalo la bella selezione di frizzanti che trovate all'enoteca Les Vignerons, che da ultimo sta facendo proprio un bel lavoro sulla ricerca dei vini di questa tipologia. Tutte bottiglie che tra l'altro hanno un ottimo rapporto qualità prezzo.
RispondiNic Marsél
circa 11 anni fa - LinkBravo Jacopo. Mi hai davvero contagiato con questa tipologia. L'ortrugo 2009 di Croci (prima che diventasse Lubigo) è stato per me un piccolo miracolo. Pero' il Gutturnio ha la "U" :-) Sulla via emilia aggiungerei anche Cinque Campi, Bini Denni, e tra i sauvignon il BiFri di Podere Saliceto. In veneto segnalo a Breganze Firmino Miotti con i suoi autoctoni.
RispondiJacopo Cossater
circa 11 anni fa - LinkGrazie Nic, c'è grande fermento ed è bello vedere tanti giovani cimentarsi con la tipologia. Qui ho volutamente citato solo quelli che per me sono i riferimenti, quelli che forse hanno più esperienza. Lino Maga e la croatina, Camillo Donati e il trebbiano (ma anche altro), Massimiliano Croci e il gutturnio (con la u, hehe), Vittorio Graziano e il labrusco, Loris Follador e il prosecco (jolly Stefano Menti e la sua breve esperienza con la garganega).
RispondiTommaso Farina
circa 11 anni fa - LinkCRoci ha tutto quello che c'è da chiedere a questi vini: elegante, pulito, giustamente tannico (il Gutturnio), fine, allegro e costa poco. Di Lambruschi buoni ormai ce n'è una marea: Graziano, Paltrinieri, Vigna Migliolungo di Arceto, il poco citato Denny Bini...
Rispondigabriele succi
circa 11 anni fa - Link...Falistra, Podere il Saliceto...
RispondiMirella Vilardi
circa 11 anni fa - LinkCroci è un coraggioso, così tanto da produrre ice wine a Castell'Arquato. L'ho conosciuto tanti anni fa e mi vanto di essere una delle prime ad aver scritto di lui!
Rispondigian paolo
circa 11 anni fa - LinkCiao Jacopo,per prima cosa ringrazio Nic e il grande Succi per le "citazioni"....divento rosso-non è vero-però essere nominati su Intravino fa sempre piacere. Detto questo è vero e lo dico da produttore di rifermentati in bottiglia -odio la parola naturale associata alla rifermentazione o fermentazione-c'è una sempre una maggiore attenzione verso queste tipologie di vino rispetto alle più blasonate e costose bottiglie di Metodo Classico...però non facciamo di tutta un'erba un fascio .ci sono una marea di Franciacorta che si bevono e digeriscono bene quanto un mio bianco o un'altra boccia di un qualche collega.Arici ,Camossi , Gatti,etc. ecco magari ci saranno occasioni diverse da berle ma sono sempre ottimi compagni di bevute.Due sere fa ho tracannato il Cruasè rosè di Bellaria in zero secondi netti tanto era buono. E poi spesso il rifermentato in bottiglia ha difetti organolettici oggettivi, che poi rendono il vino goloso e meravigliosamente unico è un altro discorso ...però negarlo è impossibile. è come dire che ho un naso sottile e all'insù.....posso piacere ed è vero :) però dopo 4 fratture no ho il profilo di B.Pitt ciao GP
RispondiJacopo Cossater
circa 11 anni fa - LinkCiao Gian Paolo, in effetti la mia non voleva essere (affatto) una digressione di carattere negativo sulla Franciacorta o su altri territori, anzi. So benissimo che ci sono ottimi produttori e vini ricchi di personalità. Il mio era più un riferimento al carattere appunto "anononimo" di moltissimi vini spumanti che si posizionano nella fascia di prezzo indicata.
Rispondipatrizia
circa 11 anni fa - LinkStappata recentemente una bottiglia di Barbacarlo 1990: commovente. Ne ho conservate alcune, 1999, 1989, 1988: so già che saranno vive e capaci di parlare la lingua straordinaria del vino vero. Grazie a Lino Maga e a quelli come lui...e mi vengono in mente parecchi nomi, fra cui Fulvio Bressan.
RispondiMirella Vilardi
circa 11 anni fa - LinkMi permetto di segnalare quello di un'azienda storica dell'Oltrepò che da tempo immemore produce il "Primula". Un rifermentato in bottiglia, golisissimo sul fondo, che si acquista a 5 euro o poco più. E' prodotto da Cabanon e se lo bevono in giro per il mondo. Quelli furbi ;)))
RispondiM*****Vino.COM
circa 11 anni fa - LinkEcco un prosecco che piace alle donne: commento editato. Gentile servizio.clienti@m*****vino.com, qui su Intravino segnalazioni di questo tipo (leggi: spam) vengono generalmente tollerate dal poco al niente, in particolare quando così clamorosamente off-topic. Questo è quindi un avvertimento dal sapore definitivo, al prossimo verrete bannati. Un cordiale saluto. (jacopo)
RispondiM*****Vino.COM
circa 11 anni fa - LinkChiedi venia. Ma che differenza c'è col post appena sopra?
RispondiM*****Vino.COM
circa 11 anni fa - LinkVolevo dire "chiedo". Rimane però il fatto che il post e' molto simile (nel succo) a quello sopra, in realtà lo avevo scritto anche diversamente ma per due volte non si è salvato. Credendo fosse un problema del po' ho scritto quello nuovo estremamente stringato, immagino troppo a questo punto.
RispondiJacopo Cossater
circa 11 anni fa - LinkToh, oggi complice il bellissimo sole fuori dalla finestra sono particolarmente di buon'umore, ed è solo per questo motivo che non cancello tutti i commenti che hai lasciato e che di certo non arricchiscono in alcun modo gli argomenti del post. Devi sapere, prima cosa, che non firmarti con un nome, un cognome o anche un qualunque nickname ma con l'indirizzo di un e-commerce è già di per sé motivo di grande fastidio. Siamo qui per discutere di un argomento, non per promuovere noi stessi. Tra l'altro, seconda cosa, il cuore del post sono i vini a fermentazione in bottiglia e tu, assai maldestramente, sei venuto qui a consigliare un prosecco che con la tipologia non ha niente, ma proprio niente, a che vedere. Il che mi fa venire il dubbio che o tu non abbia letto il post o che tu non sappia proprio di cosa stiamo parlando. Infine, terza cosa, quel prosecco extra dry da te così caldamente consigliato è in vendita, ma guarda un po' che buffe coincidenze, proprio sul sito linkato (il collegamento l'ho tolto io in fase di editing) e che corrisponde al tuo nome. Ecco, considera che in una situazione normale potrebbero bastare soltanto un paio dei motivi sopracitati per cancellare un commento. Con tutti e tre è praticamente impossibile evitare lo spam. Ma come scrivevo prima sei fortunato, oggi c'è il sole, e per questa volta va così. Considera però che non accetterò altro intervento che non sia "grazie, capito, non succederà mai più".
RispondiFrancesco Maule
circa 11 anni fa - LinkBel post Jacopo! Lino Maga quando frizza e` una goduria icredibile. Ha ancora del 96 che quando lo stappi senti salire le bolle...da piangere! Poi sopra a tutti il grande Vittorio, seguito da Camillo Donati, la sua Fortana io la amo! Cinque Campi e` stata la mia personale rivelazione per il 2012, da notare che da due anni fa tutto senza solforosa (l'unico del genere credo). Altri bravissimi sono i fratellis di Ca' de Noci; merita pure la garganega di Menti, ho fatto qualche esperimento anch'io, solo per me, per l'estate...gran vitigno la garganega! Sempre Menti e il giovane Spillare fanno un reciotino frizzante, che rifermenta in bottiglia, per le feste...altro che Moscato d'Asti!!! E che dire della Loira? C'e` qualche matto la` che con Chenin blanc e Sauvignon ti tira fuori di quelle robette...senza lieviti, senza solforosa e senza macchine... il pet nat! che bello!
RispondiFrancesco Maule
circa 11 anni fa - LinkMa sto Sauvignon che annata era? Puzzava mica un po'?
RispondiJacopo Cossater
circa 11 anni fa - Link2008, buono!
Rispondiluigi fracchia
circa 11 anni fa - LinkJacopo, il 2008 di Donati è fenomenale adesso, è nella sua fase migliore e credo possa ancora crescere, Vittorio Rusinà ed io siamo stati folgorati sulla via di "Langhirano".
RispondiMassimiliano Croci
circa 11 anni fa - LinkGrazie Jacopo, grazie a tutti, ma non è tutto merito mio, l'esperienza di mio padre specialmente sui frizzanti ha aiutato parecchio!
RispondiAngela Michelangelo
circa 11 anni fa - LinkMa che significa rifermentazione naturale? Nella mia ignoranza si intende una rifermentazione con lieviti indigeni. Se così fosse, mi chiedo cosa centra Casa Coste Piane. Ho sempre letto in silenzio, ma adesso basta! Che Vi possano piacere i vini di Loris Follador lo rispetto, ma cerchiamo di rispettare anche quei produttori che le fermentazioni spontanee le fanno veramente e non incantano giornalisti e clienti raccontando falsità.
RispondiLuca Miraglia
circa 11 anni fa - LinkSabato scorso, alla kermesse romana sui vini naturali, ne abbiamo bevuti un bel pò di rifermentati in bottiglia, con quei loro lieviti esausti in bella vista: sono davvero la nuova frontiera delle bollicine, adatti per tutte le occasioni e sempre appaganti e ripulenti. Vorrei citare, fra quelli che non ho visto qui menzionati, quello di Vallarom, azienda trentina più nota per essere una delle pochissime che vinifica, in purezza, il Lambrusco a foglia frastagliata (o Enantio): il loro rifermentato è un blend di chardonnay, sauvignon, pinot bianco e riesling, ed è davvero buonissimo!
RispondiA. Tricolore
circa 11 anni fa - LinkVabbe',oltre a tutte quelle da voi segnalate alcune delle certezze ormai,ma tutte a nord del Tevere, se riuscirete a trovarla da qualche parte, (poche bottiglie) mi e' piaciuta molto La Matta di Casebianche,spumante rifermentato in bottiglia con lieviti autoctoni(se ricordo bene) e per la rifermentazione aggiunta di solo mosto delle sue uve fiano del Cilento ,senza nient'altro. davvero di beva piacevolissima e rinfrescante.
Rispondiriccardo
circa 11 anni fa - Linkmi butto anch'io segnalando un prosecco sui lieviti verticale sottile e salino e che tanto mi piace, quello di Frozza. Purtroppo, però, si può trovare solo in cantina
RispondiJacopo Cossater
circa 11 anni fa - LinkAh, Frozza, è vero. Ne ho sentito parlare ma non ho avuto modo di assaggiarlo. Bisogna rimediare. Io nel post ho nominato solo Casa Coste Piane ma è innegabile che siano in tanti a lavorare molto bene la glera sui lieviti. Da Costadilà a Bele Casel, solo per nominare i primi che mi sovvengono (a questo proposito rimando ad un lungo approfondimento di Francesco Falcone sul recente numero 44 di Enogea).
RispondiARDICCIO
circa 10 anni fa - LinkTre anni fa sono stato da Frozza ed il vino era imbevibile. Nessuna scusa del produttore e nessuna spiegazione. Ditemi se questaè professionalità ?
RispondiMarco De Tomasi
circa 11 anni fa - LinkMancano all'appello i rifermentati di Firmino Miotti a Breganze: Sampagna (Marzemina Bianca), Pedevendo e Vigna Riela (Vespaiola) ...
RispondiJacopo Cossater
circa 11 anni fa - LinkCerto Marco, ne mancano all'appello tantissimi. Come detto sopra il mio voleva solo essere uno spunto sulla tipologia.
RispondiMarco De Tomasi
circa 11 anni fa - LinkE' vero, l'elenco potrebbe essere infinito. Visto che ci siamo salutati a Colfondo e l'etica nel piatto a Noventa di Piave, hai provato il Raboso Redentore di Tessére ? A me è piaciuto tantissimo.
RispondiJacopo Cossater
circa 11 anni fa - LinkMi piace tantissimo ;)
Rispondizamboulder
circa 11 anni fa - LinkHo assaggiato un mese fa in cantina da loro a Nurri - Nuoro, il frizzante sur liè di PaneVino, se non ricordo male da Trebbiano e altri vitigni locali. La bottiglia è evaporata in pochi minuti e Gianfranco non s'è nemmeno sognato di vendermene una, vista la produzione in quantità irrisoria. Forse una delle bolle più buone assaggiate negli ultimi anni.
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