La Vintage Chart di Wine Spectator per iPhone è una ca**ta pazzesca (aggratis)
di Antonio TomacelliIl gioco dev’essersi fatto duro, perchè i duri sono entrati in gioco: la rivista americana Wine Spectator ha lanciato la sua applicazione per iPhone! La seconda buona notizia è che l’applicazione è gratis ma, ettepareva!, non aspettatevi punteggi e bottiglie famose: quella di WS è “solo” una vintage chart dove sono elencate le migliori (o le peggiori) annate di ogni zona vinicola del mondo. L’ultima frase va presa alla lettera: l’apps di Wine Spectator copre 54 zone vinicole di tutto il mondo, isole comprese, visualizzate tramite Google Maps.
Non azzardatevi a chiedere se noi di Intravino l’abbiamo scaricata: ci è bastato leggere le parole Winespectator-iPhone-gratis in sequenza per lanciarci come belve sul tasto download ed eccovi le prime mirabolanti immagini del gioiellino americano:
Come, tutto qui il gioiellino? Si, tutto qui e se vi aspettate chissacchè dalle mappe, beh, risparmiatevi il dito. La delusione si mischia alla rabbia quando, esplorando il resto delle pagine facciamo questa terribile scoperta:
La Spagna (no, dico, la Spagna) ha tre regioni coperte mentre l’Italia soltanto due (Toscana, Piemonte). Neanche vi parlo della Francia che tra zone, sottozone e cru, mette insieme il grosso della guida. Resta solo da segnalare l’inutilità di una vintage siffatta (a meno di voler ascoltare i consigli di James Suckling!) e il cieco furore per non poter chiedere il risarcimento dei soldi spesi: ve l’ho già detto, è gratis.
7 Commenti
gianpaolo
circa 14 anni fa - LinkTi sorprendera', ma a livello internazionale l'Italia e' conosciuta con una manciatella di denominazioni e poche aree viticole. La colpa e' di WS, oppure e' della nostra poca capacita' di promuoverci nel mondo? Mi sembra un po la storia del "ci abbiamo il campionato piu' bello del mondo". Prima ci si sveglia e meglio e'.
RispondiNelle Nuvole
circa 14 anni fa - LinkConfermo purtroppo quanto scrive Gianpaolo. A volte addirittura devi spiegare che la Toscana si trova in Italia e non é uno stato a parte, figurarsi le altre regioni! La colpa la dobbiamo a un milione di motivi, non solo alla nostra (produttori, consorzi, regioni, ICE, ministero) incapacità di fare gioco di squadra. Nel caso del WS, l'onda lunga dell'operato di Suckling si continua a vedere, con tutto il tempo che ha vissuto in Italia é rimasto ancorato ai soliti Brunello, Barolo, Bolgheri ecc.. Se avete dubbi guardatevi l'intervista rilasciata a Winenews un po' di tempo fa.
RispondiDavide Bonucci
circa 14 anni fa - LinkQuindi c'è da gioire per Suckling che molla, mi par di capire... Ma il suo successore sarà meglio o continuerà sulla scia monomaniacale?
RispondiStefano Buso
circa 14 anni fa - LinkChiarissimi, piaccia o meno Wine Spectator è e sempre sarà il migliore dei giornali dedicati al vino... (de iure)
RispondiAntonio Tomacelli
circa 14 anni fa - Link"tutto è relativo", figurarsi Wine Spectator...
RispondiNelle Nuvole
circa 14 anni fa - LinkMah, la prendo come una battuta di spirito (in inglese "what a joke!") Da quello che il WS ha comunicato, non ci sarà un vero e proprio successore. Tutte le degustazione verranno fatte a New York, nella sede centrale del WS, non più a casa Suckling in quel del Borro e forse questo garantirà una certa imparzialità. Purtroppo però i vini saranno inviati dagli importatori e quindi chi non ha l'importatore USA non avrà la possibilità di farli assaggiare. Questo è quanto so, potrei sbagliarmi.
RispondiRenato
circa 14 anni fa - LinkPenso che il vino italiano all' estero e' piu' conosciuto e amato di quanto wine spectator rappresenta, al di la di Toscana e Piemonte. Per questo motivo ho deciso di dare termine al mio abbonamento on line dopo parecchi anni, con scadenza fine Agosto. In effetti e' una bella rivista, soprattutto la versione su carta, ma l' italia proprio non l'azzeccano (suckling in primo grado). Certo e' difficile spiegare la complessita' e diversita' italiana all' estero (sopratutto agli americani di keep it simple and stupid) ma la qualita' e la varieta' dei prodotti parla.
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