Giulio Ferrari 2001 Collezione Trento DOC Riserva, il segno dei tempi è la complessità

Giulio Ferrari 2001 Collezione Trento DOC Riserva, il segno dei tempi è la complessità

di Andrea Gori

Il club degli appassionati del Giulio Ferrari cresce sempre più e si tratta di un pubblico esigente e raffinato che attende ogni uscita del “Giulio” con trepidazione e spirito di collezionismo  che si esalta nella versione “Collezione” della loro bollicina preferita.

Nel contesto raffinato moderno  del nuovo ristorante di Andrea Berton è andata in scena la presentazione della Collezione 2001, annata particolare che ai tempi di uscita fu salutata come un grandissimo vino ma forse una delle annate meno convincenti dei tempi recenti.

Ricordiamo che invece la “Collezione” è una serie limitata  e preziosa, 390 euro in enoteca, quest’anno prodotta in sole 2001 bottiglie, le scorse tirature invece erano 1995 bottiglie per la 95 e ovviamente 1997 per la 97, di Giulio Ferrari che rimane sui lieviti per 18 anni invece dei consueti 9 e le cui annate vengono scelte in base agli assaggi costanti fatti sulle bottiglie tenute sui lieviti in cantina da Ruben Larentis e la famiglia Lunelli.

I ripetuti assaggi hanno visto in questa 2001 un potenziale per fargli raggiungere la maggiore età e quindi eccoci qui ad assaggiarla mentre altre aspettano di uscire nei prossimi anni. E già capire quale annata diventerà “collezione” e quale no è parte del gioco: noi ad esempio scommettiamo su 2002, 2005 e 2008 come prossime uscite…

L’annata 2001 ha avuto una piovosità di mm 780 (leggermente sotto la media della zona ma ben distribuita durante la stagione vegetativa da aprile a settembre) e in genere è stata annata mite con andamento climatico regolare e positivo con luglio ed agosto molto solari e soprattutto tanto escursioni termiche. A Maso Pianizza (il vigneto in altopiano da cui vengono tutte le uve di chardonnay per il Giulio) la maturazione è stata molto graduale con vendemmia iniziata il 10 settembre.

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A tavola dopo l’ingresso aperitivo (effettuato da seduti ovviamente causa Covid) con Ferrari Maximum si esordisce con il Perlè Bianco e un grande piatto di Berton, ovvero, dei favolosi Gamberi rossi di Sicilia crudi e cotti, amaranto croccanti olio di oliva taggiasca e sorbetto alla barbabietola.

Ferrari Perlè bianco 2012 riserva Trentodoc
Arancio, mela golden, vaniglia e ciclamini, freschezza alpina e croccantezza balsamica, vino trascinante, completo e sontuoso che mira al piacere con tratti di freschezza imbarazzantemente piacevoli, una delle migliori edizioni di sempre. 94

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Giunge nei bicchieri il Collezione ed è ben accolto da tre piatti ideati per metterne in evidenza le caratteristiche gustative sfaccettate e complementari di gioventù ed esperienza, ovvero, dei meravigliosi e umami Tortelli di gallina e brodo di funghi e una versione “punk” della Sogliola arrosto con crescione e daikon e la sfida su una Torta margherita con gelato di yogurt al centro.

Il Collezione sfodera qualità di abbinamento eccezionale dimostrando che nasce non tanto per la contemplazione, quanto per l’azione a tavola ed è un grandissimo sollievo e complimento dal nostro punto di vista.

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Giulio Ferrari Collezione 2001 TrentoDoc Riserva
Oro rosa antico e splendente, uno scrigno che si svela a poco a poco tra sorprendenti note giovanili miste alla spezia e lieviti, il frutto di mela jonagold. Tocco vivo, salino e iodato, ribes bianco e miele di corbezzolo, poi the bianco, ananas, tropicale, caramello, frutta fresca, miele di erba medica quindi erba bagnata, fieno appena tagliato, fermenti lattici, mosto d’uva, cera d’api fusa. Sorso teso, deciso, ferroso e fungino, umami, di ampiezza, stile, rigore e lunghezza dirompente. 98

 

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Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

29 Commenti

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

... Andrea ... 98/100? Dev'essere fenomenale , storico , ineguagliabile , sontuoso . Di recente ho dato un 96/100 a Salon 2002 , 97/100 a Selosse Millesimée 2002 e un 98/100 a Krug Clos du Mesnil 2002 , per rimanere su qualche Blanc de Blanc minore ... mò me ne vado a comprare una carriola , del Giulio , spendendo decisamente meno ...

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Andrea Gori

circa 3 anni fa - Link

è decisamente fenomenale! E costa solo 390euro, appunto. Tieni conto che a pranzo avevo avuto nei calici Krug 2006, CdM 2006 e la Grande Cuvèe basata sulla 2006 e nel confronto questo GF era superiore a tutti e tre. Per me Cdm 2002 rasenta i 100 con 99/100 e Selosse 2002 98 e Salon 2007 98/100: come vedi sono sempre uno o due punti sopra di te, direi che ci possiamo tarare facile...

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...quindi "non contestualizzato" alla realtà italiana ma un giudizio assoluto ? Va chiarito e la cosa mi attizza e incuriosisce , anche per scienza e conoscenza . Il Giulio "standard" ,che adoro contestualizzato alla realtà spumantistica italica, nelle ultime annate ormai lo utilizziamo nelle bicchierate di Champagne serio come "preaperitivo per chi aspetta" perchè improponibile come confronto ... moooolto bene , da enonazionalista convinto gioisco e lo metterò in un prossimo contest alla cieca con le cuvée de prestige di Reims ... PS: ti chiedo questo perchè ultimamente vedo "tre bicchieri" oppure 97/100 elargiti ai vari Cervaro della Sala (con tutto il rispetto deferente) o altatesini "in tiratura limitata" che in contesti di bianchi di Borgogna si sono rivelati imbarazzanti...

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Andrea Gori

circa 3 anni fa - Link

Cervaro e SuperAltoAtesini secondo me sono da considerare in prospettiva. Tra premox e calo di attenzione in Borgogna sui bianchi secondo tra dieci può succedere che un Appius o un Terlano I possa battere un Mersault o un Puligny, pur costando cifre simili ormai. Al momento i paragoni sono un poco prematuri. Sul GF Collezione secondo me si va oltre lo standard italiano eccome. Ma soprattutto GF secondo me si smarca dal modello champenoise per offrire una via italiana alla longevità della bollicina, mondo inesplorato nel quale anche in Champagne salvo rari exploit non sono così pronti a rispondere.

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...tu sai bene che il premox è dovuto ad errori tecnici uniti a cattiva interpretazione dell'andamento meteorologico ( imbarazzante su parecchi Borgogna bianchi soprattutto targati 2006 e qualche 2008 ) e non di tipologia . Per il resto non concordo quasi su nulla , ma ci sta : che Cervaro , Altoatesini "rari" , o altri italici autoctoni "splendidi splendenti" , quali Villa Bucci , Trebbiano di Valentini , Fiorduva & C abbiano buona capacità evolutiva nel tempo non ci piove ... piazzarli ai vertici mondiali dei bianchi mi sorge spontaneo un sorriso benevolo , bevendoli regolarmente come confronto nei consessi di vini bianchi internazionali (soprattutto Borgogna , ma anche Loira per i Sauvignon oppure Germania e Alsazia per i Riesling , con ciò accetto la tua opinione in uno spirito democratico della discussione , sempre stimolante con amici "altobeventi" . Scusa la divagazione e l'interattività che l'argomento predispone e tornando a bomba sul Giulio Nazionale in edizione speciale , sono felice come un bambino che sia a questo livello e fra un post e l'altro ho già chiamato il distributore per averne un paio di bottiglie ...

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Alessandro Morichetti

circa 3 anni fa - Link

Clos du Mesnil me lo ricordo benissimo da una recente bevuta e niente di più lontano dalla perfezione per me, dimostrativo e più nocciolone delle nocciole vere. Vi voglio bene :-)

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Alessandro Morichetti

circa 3 anni fa - Link

ah, intendevo CdM 2002

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Alessandro

circa 3 anni fa - Link

"Costa solo 390 euro" . E sti cazzi

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Andrea Gori

circa 3 anni fa - Link

tanti soldi , vero. Ma stiamo parlando dei migliori vini al mondo e ci si allinea a quelle cifre.

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BT

circa 3 anni fa - Link

comunque sarebbe mecojoni, non sticazzi! https://www.youtube.com/watch?v=9DdeG5FjPpg costa 390 Euro. mecojoni!

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Sancho P

circa 3 anni fa - Link

Ma come 98/100 a chi non è meritevole dell'inflazionato appellativo di vignaiolo? A chi non è piccolo, e forse non si sporca le mani in vigna? Ogni riferimento al post su Gardini non è puramente casuale. Saluti.

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Andrea Gori

circa 3 anni fa - Link

Ciao Sancho, intendi quindi che non dovremmo premiare Ferrari perchè non è vignaiolo? Ricorda che qui siamo tante voci e io (anche da ristoratore) presto molto poca attenzione alle dimensioni delle aziende e molta a quello che c'è nel bicchiere

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...concordo senza meno...

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Sancho P

circa 3 anni fa - Link

Esattamente il contrario. Il mio era un riferimento alla tesi reazionaria di chi sostiene che i soli vini degli di attenzione, sono quelli prodotti da piccoli vignaioli, più o meno naturali ecc. Ferrari tutta la vita.

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Sancho P

circa 3 anni fa - Link

Come già ebbi a scrivere, un vino si valuta sulla base di quello che c'è nella bottiglia. A prescindere, dalle dimensioni dell'azienda, dalle storie personali (di cui mi importa poco, anche perché spesso sono tutte uguali) o delle idee politiche di chi lo produce.

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

CITO Moricchia : "Clos du Mesnil me lo ricordo benissimo da una recente bevuta e niente di più lontano dalla perfezione per me, dimostrativo e più nocciolone delle nocciole vere. Vi voglio bene :-). RISPONDO: ...ma quante volte devo dirti di non mettere Clos du Mesnil nel microonde prima di versarlo nel bicchiere ? Se è troppo freddo , basta toglierlo dalla ghiacciaia un paio d'ore prima ... (PS : ti voglio bene pure io ...)

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Alessandro Morichetti

circa 3 anni fa - Link

ahah servito a perfezione da bottiglia perfetta. Preferito di gran lunga la GC di non ricordo che edizione, ma veramente più ritmata. Però meno da bevietichette ahah. E comunque anni fa, sempre in condizioni perfette, una bella bastonata pure a Clos d'Ambonnay 1995: mica cattivo ma a quel prezzo fa(ceva) ridere ;-)

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Roberto

circa 3 anni fa - Link

Buongiorno a tutti... Qualcuno mi potrebbe indicare dove posso acquistare una bottiglia di Giulio Ferrari 2001 Collezione... Grazie mille

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Vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...escluderei Eurospin e Lidl...

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Roberto

circa 3 anni fa - Link

Grazie dell'informazione... Gentilissimo

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Arturo

circa 3 anni fa - Link

Prova da MD

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Pittosforo Alchechengi

circa 3 anni fa - Link

Ah quanto vorrei essere figlio degli altobeventi

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marcow

circa 3 anni fa - Link

Pittosporo, se leggi la risposta di Vinogodi a Roberto dovresti vedere questi vini costosi sotto un'altra luce. E ridimensionarli. Almeno sul potere... di rendere migliori... l'uomo. Sicuramente accrescono il nostro narcisismo, la vera pandemia dei nostri tempi. __ A Roberto, vorrei dire che essendo soltanto 2001 le bottiglie del Giulio Ferrari 2001 Collezione sarà estremamente difficile troverle. Anche perché bisogna togliere le bottiglie che sono state stappate da Breton. __ Ora vorrei chiedervi: che valore hanno le degustazioni per il LANCIO di un vino? Fatte a spese del produttore in un ristorante stellato?

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Andrea Gori

circa 3 anni fa - Link

Dato che noi degustatori non ci possiamo permettere di acquistare queste bottiglie e ce ne sono troppo poche per essere aperte in azienda durante una visita, la presentazione durante una cena è il modo migliore di farle assaggiare a più persone sprecando meno bottiglie possibili. Questo tipo di degustazioni hanno un valore importante se si vuoi capire l'effettiva qualità di un vino visto che i degustatori si presuppone siano invitati per la loro esperienza in materia. Quanto al fatto che pensi che un invito in un ristorante stellato (sia pur figo come Berton) possa far modificare il giudizio che lo scrivente o uno qualsiasi degli inviati ha di questa bottiglia ti invito a considerare che per quanto alla fame i giornalisti italiani del vino non sono comprabili per così poco. L'investimento in termini di tempo e attenzione dedicate alla degustazione di un vino non sono certo ripagate da una cena da 150 euro.

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marcow

circa 3 anni fa - Link

Forse non mi sono spiegato bene. Nessuno mette e in dubbio le capacità degustative di chi viene invitato. E il fatto che sia uno stellato è anche relativo. Una recensione, secondo me, deve rispettare certi criteri. Queste degustazioni sono un'altra cosa. Questo non significa che un degustatore invitato al LANCIO si faccia comprare. Ma, sigori, la critica enogastronomica è in'altra cosa. Si svolge in modo diverso. Ne abbiamo discusso più volte. Anche ultimamente con Leonardo Romanelli in una recensione di un ristorante che ha provocato accese polemiche proprio sulle caratteristiche che deve avere una recesione INDIPENDENTE di un prodotto, libro, film, vino, ristorante ecc...

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Vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...traducendo?

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Maurizio

circa 3 anni fa - Link

Penso intenda dire che le condizioni per garantire un giudizio oggettivo vengano a mancare in un contesto come quello descritto.

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hakluyt

circa 3 anni fa - Link

Che poi mi pare strano che invitino alla degustazione di un vino da 390 euri un testimonial del Tavernello...

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Andrea Gori

circa 3 anni fa - Link

Davvero dai! Non è buffo? secondo me i Lunelli sono proprio rincoglioniti a invitare me... scrivi a loro così si rendono conto che non sanno riconoscere i bravi degustatori dalla fuffa che c'è in giro

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