Diciamolo pure: musica e vino è il primo degli abbinamenti impossibili
di Cristiana LauroSe c’è una cosa che mi manda al manicomio è la fatica inutile di abbinare il vino alla musica, all’arte in generale. E’ una forzatura e commercialmente non funziona, non decolla. Che poi, a pensarci bene, è unilaterale perché ai musicisti non importa granché del vino naturale, convenzionale, biodinamico, in barrique o Garbellotto. Ai musicisti importa poco dell’enogastronomia in generale e infatti sono quasi tutti magri. Con buona pace di Giovanni Bietti, che rappresenta un’eccezione perché magro ma gran divulgatore di vino: a volte pure troppo naturale, diamine! Sul tema mi convince poco e niente anche il compagno Sartore che, su un bianco ampio e meditativo non tiene a bada l’impulso di accostare Enjoy the silence dei Depeche Mode. Fiorenzo, porca paletta, David Gahan parlava proprio a te. Enjoy the silence! Più che scriverlo sul titolo che doveva fare, poro fijo?
Il legame fra le due esperienze è una pia illusione degli enoappassionati, è a senso unico e questo, a mio avviso, vale per tutte le espressioni artistiche; non solo per la musica ma anche per letteratura e pittura. E’ mero tentativo di elevare il vino a qualcosa di superiore ma non ne comprendo la ragione. Il vino non ha problemi di ruolo, non vedo perché dovremmo averne noi. Hegel, il filosofo, occupandosi di estetica, distingueva il bello artistico dal bello naturale e sosteneva fermamente che il bello del primo generasse dallo spirito, a differenza del secondo. Per Hegel, tutto quel che è spirituale è superiore a ogni prodotto naturale e concordo con lui.
“Ascolto questo brano e bevo questo vino” è una forzatura, a parte il marzemino di Mozart che, infatti, era solo marzemino e si sa che a Wolfy del vino interessasse più la parte alcolica dell’estratto secco. Non capisco la necessità di fondere esperienze differenti e non sempre sovrapponibili. Se assaggio un buon vino a casa mia sono solita ascoltare musica, ma anche quando faccio il bagnetto al cane o lo scrub sotto alla doccia. Ascolto vari generi e non perché evocati da quel bicchiere di vino o da un particolare shampoo per cani a pelo corto. La musica è accostabile all’alcol in generale ma non al vino nello specifico. I jazzisti notoriamente bevono whiskey o birra e mai durante le prove. Il mondo del rock, a parte Mick Jagger che nel backstage a Parigi sgarganellava Corton-Charlemagne, in genere si sconvolge con birre e superalcolici, non medita su un buon calice di Barolo. La musica classica è un’altra storia ancora e lì si beve molto meno. Non sono mai stata schiava degli abbinamenti ma, se proprio devo, che sia vino e salame. Per me Bach e Prokofiev, qui, c’entrano veramente molto poco.
67 Commenti
Riccardo Sordi
circa 12 anni fa - LinkSi vede che tu con "Procofiev" centri poco. Sorry, errore di editing. Corretto, grazie. [ale]
RispondiCristiana Lauro
circa 12 anni fa - Linkun po' più che con l'editing però :-) @ Guardiano del faro, tu sì che sai campare, sei il mio idolo ;-))) abbinamento impossibile musica e vino, ma quando riesce è sublime. Io ricordo qualcosa di simile al tuo racconto e sempre con uno champagne. Da sola ovviamente. Difficile condividere questo genere di emozioni quando si sporgono improvvise e non avrebbe alcun senso contenerle. @ Francesco Fabbretti, ogni volta che ti leggo mi costi una scatola di Aulin. Un mal di testa che non ti dico!
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - LinkDai che se ci fai caso non intervengo quasi più nemmeno alle boiate sesquipedali. Ad ogni buon conto invia pure ricevuta, risarcisco interamente le spese sostenute
Rispondiluigi
circa 12 anni fa - LinkNon intervieni quasi più? Non ce ne siamo accorti.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - LinkEsisti? Non me ne ero accorto?
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - LinkO la tua esistenza è talmente insignificante che non se ne accorgono in molti, al punto di descriverti come un banalissimo luigi... io nome e cognome ce li metto e i miei clienti possono giudicarmi pubblicamente e anche criticare il mio punto di vista... da come ti presenti mi sembra la classica "vendeta del povero (di "spirito"... non faccio i conti nelle tasche a nessuno)" che trova il suo momento di riscatto sociale dando addosso a chi mette la faccia... nomina sunt consequentia rerum e nel tuo caso, pescando dritto dritto dal vocabolario il termine più corretto è "pusillanime"
RispondiPino Fuoco
circa 12 anni fa - Link"Centri" voce del verbo centrare, immagino...
RispondiIl Guardiano del Faro
circa 12 anni fa - LinkKrug Clos de Mesnil ( meglio fosse del 1979 ) insieme a Teardop dei Massive Attack rimane uno dei miei abbinamenti insuperati. Bevuto da solo sulla terrazza del faro, ça va sans dire. Emozioni e lacrime.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - Link-musica da musiké esprtienza plurisensoriale -De re rustica e De Musica (ma si sa, Apuleio non ci capiva un'acca) -Il Convivio di Dante era in forma musicata (ma si sa "Toscani e passeri, come li vedi ammazzali) -Musica di corte (il combattimento di Tancredi e Clorinda si svolgeva durante un convivio, ma Monteverdi era svitato) - Durante i melodrammi si amoreggiava nei palchetti bevendo e mangiando (ma "quelli" erano cafoni della primora) - Vino artigianale dal radicale arte (ma queste son p..pe mentali) -musica e enos come esperienza di intuizione eidetica (ma Husserl non è mai esistito e la sua fenomenologia è un falso storico come il protocollo dei sette savi di Sion) ... un po' troppi troppi "ma"... my two cents e quelli di qualcun altro http://accademiadeglialterati.com/2012/06/21/autori-e-interpreti/
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkSono sinceramente interessato a saperne di più: in base ai rilievi che fai, che colgo in molto minima parte, non riesco a capire dove siano le basi di un abbinamento codificabile di musica e vino. Bevo questo vino e ci dice questa musica è una situazione frequente e auspicata ma faticherei a sistematizzarla.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - Linkfatica non essere inpossibilità... penso al Sangiorgi, alle serate didattiche con musica, poesia e vino a cui so hai partecipato anche tu... difficile non significa impossibile. Passo e chiudo
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkCredo Lauro non voglia mica dire che non si gode di musica e vino insieme eh. Anzi, è la prima a mischiare ma senza vedere dove stia un nesso codificabile. A quali condizioni è possibile affermare che esista un nesso tra due sfere di arte e artigianato? Perché un conto è dire che una musica di merda rende più schifoso il migliore dei Barolo, altro dire che la sinfonia x si armonizza a perfezione coi tannini del vino y. Aho', visto che sei stato direttore d'orchestra, se te spremi e ce aiuti a capire schifo non fa, almeno a me. Tanto creperò gnurante in altre mille cose. Ma ti avverto che stanotte studierò la materia con link miratissimi :).
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - Linkdifficile non è impossibile.... manda un'altra confezione di aulin a Miss Lauro
Rispondiluigi
circa 12 anni fa - LinkA parte la ricorrenza dell'esercizio accademico di cui ti ringrazio a quest'ora per l'effetto soporifero, non si capisce dove vada a parare il tuo intervento. Non mi pare smonti le tesi di madame. Oltretutto, visto che ci sei, potresti essere più chiaro perchè riferire che durante il melodramma si amoreggiava nei palchetti bevendo e mangiando, non dimostra affatto che il tentativo di accostare musica e vino non sia una forzatura,oggi. Io ascolto musica tutto il giorno, quindi anche quando bevo vino, però se apro un Borgogna che mi emoziona non ricerco un brano musicale adeguato. Capita, per caso, che un brano si accompagni bene a un bicchiere di vino. Casuale il brano, casuale il vino. Vero è che la ricerca di accostamento proviene dall'ambiente del vino, ai musicisti non gliene frega niente,salvo rare eccezioni. Il vino se cerca la musica si eleva, la musica se cerca il vino no. E talvolta lo snobba pure se non per la piacevole ebbrezza che un bicchiere procura. Un bicchiere di vino qualsiasi.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - Linkio non ho intenzione di smontare le tesi di madame, il mio non è esercizio accademico ma studio che fortunatamente ho condiviso in qgual misura e inaspettatamente tra musica e vino. Non l'ho fatto di proposito ma così è stato.... direi che chi è intervenuto per contraddirmi ha fatto esercizio accademico sciorinando nomi (io ne avevo fatto uno solo) e ha pure confuso un etnomusicologo con un nefrologo di impostazione eidetica... non mi attribuire colpe che non ho se non quella di aver risposto, e me ne pento, all'intervento con una carrellata inutile di nomi che (quelli sì) avevano attinenza con l'argomento ma avevano un gusto soporifero anche per me che l'ho studiato fimo al vomito per la orchite che mi era presa. Passato lo studio e il conseguente rifiuto di tutta l'impalcatura teorica che avevo costruito ci sono voluti un bel 3 anni di rifiuto tipo "nun me ne parlate proprio che me butto dal 10° piano piuttosto che risentire 'ste pallosità"... superato quel periodo per me è diventato assolutamente naturale riscoprire l'eidetica che collega tutto ciò che sinestesizza opere di arte/artigianato "trasversali" in cui il vino talvolte c'è, talaltre non c'è. E' un'esperienza appagante di cui non posso convincere nessuno nè mi sono votato a tale causa nella vita. In definitiva mi è profondamente spiaciuto leggere un articolo che un po' superficialmente bollava come inesistente la possibilità di linkare esperienze artistiche cumulative in una sola azione. Poi essendo di carattere fumantino ho forse reagito nel modo peggiore per rendere tale pensiero chiaro ma credimi, contesto completamente l'impianto del post che critica una condizione sulla quale io, invece, pongo buona parte del mio approccio al vino
RispondiCristiana Lauro
circa 12 anni fa - LinkSmentisco: le esperienze artistiche sono una cosa e il vino un'altra. Questo e' cio' che ho scritto.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - Linkquindi neghi l'esperienza artistica del vino... ok parti da presupposti differenti, non potremo mai andare enologicamente d'accordo, pur con tutta la buona volontà reciproca
RispondiFrancesco Maule
circa 12 anni fa - Linkbell'articolo! che cane hai, Cristiana?
RispondiCristiana Lauro
circa 12 anni fa - LinkUn piccolo, brutto ma simpaticissimo pintscherino che purtroppo ha perso il compagno sotto una macchina questo inverno...Però ora si sta riprendendo dalla depressione e comincia ad apprezzare i vantaggi della vita da single. Amo i cani alla follia e se avessi una casa grande ne prenderei altri 5 o 6. Avevo anche conigli, criceti, tartarughe. Mi manca solo un panda vero. Sono per le famiglie allargate. Grazie per il complimento, mi ha fatto molto piacere. @ Alessandro Morichetti: ma che metti benzina sul fuoco? Sei impazzito? :-)
RispondiEleutherius Grootjans
circa 12 anni fa - LinkEnos? אֱנוֹשׁ??? Perché scomodare il figlio di Seth, quello che divenne papà alla tenera età di 105 anni? Credo che Husserl - ma via, a questo punto chiamiamolo Hussy - avrebbe detto oinos. Ma questi, ovviamente, are to be filed under brain jack-off exercises. Stop. Esiste un pozzo senza fondo di citazioni storiche, ma basta poco: Rosalia Cavalieri, Oliver Sachs, Henri Bergson e un poco di buona volontà. Nasciamo sinestèti, poi arrivano kinder delice, susanna tutta panna e fiordifragola, fine della favola.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - LinkSe ci mettevi anche Marius Schneider facevi cinquina e per la tombola ti sarebbero bastati un Anati e un J.J. Ong e un Curt Sachs (mi sa che intendevi lui e non Oliver SacKs, coraggio riprova)... Peccato che Hurry si sia occupato solo di eidetica e gli altri abbiano intriso i loro studi del suo pensiero senza connettere musica e vino, per cui non c'era ragione di citarli Piccolo detto cinese:"misura la lunghezza delle tuie gambe prima di fare un passo" aripasso e arichiudo in contemporanea col secondo intervento anche perchè due pubblicisti del medesimo blog che corrono in gentil difesa di una terza (che si difende benissimo da sola)provocano in me un po' di bruciore gastrico e non voglio finire tutte le scorte di gastrogel
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkQui nessuno difende nessuno, tantomeno Cristiana che fa pipì in piedi meglio di me e te insieme. Ti ho chiesto di argomentare meglio perché sono curioso ma metà dei tuoi interventi annunciano che non interverrai più. Cavolo, proprio il cuore spezzato ci vuoi lasciare? :). Tradotto: se hai altro da aggiungere è un piacere, altrimenti hai già aripassato e arichiuso e io creperò con l'animo sereno bevendo Tavernello mentre ascolto Gigi D'Alessio.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - Linkvedi, l'eidetica l'hai messa in campo da solo! seriamente ci vorrebbe uno spiegone lungo.... diciamo 247 pagine (così era lunga la mia tesi di ricerca) sulla funzione della musica, dell'alterazione della percezione mediante sostanze esogene - vino, funghetti, droghe - durante la ritualizzazione mitica arcaica pre-orale. si partiva da là per arrivare a concludere che il nostro sistema paralimbico sempre quello schema ripete per le medesime ragioni, anche se le maschera sotto strati di evoluzione (termine che rifiutavo sostituendogli proprio in virtù dell'acclarata ripetizione di determinati schemi, quello di mutazione). Ho fatto incazzare tre professori (musicologia, etnologia e antropologia) ma l'ho spuntata. quindi l'abbinamento cibo-vino-musica-situazione vissuta è preclara istintivamente ma scientificamente non ha basi se non la hummelsiana eidetica
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 12 anni fa - LinkNon pratico musica moderna per cui non so se è abbinabile al vino (o a qualsiasi altra cosa, se è per questo), ma la classica vive col mangiare e col vino da che è nata. Oggi ai concerti si sta bellini fermi, incravattati e contegnosi, ma quando è stata scritta la nona di Beethoven o la Cavalleria non era mica così. Con la musica per fuochi artificiali di Handel si gavozzava la sera al fresco coi botti sopra al capo sparati a tempo con l'orchestra, e nei retropalchi dei teatri si alzavano i calici al libiam e a mille altre arie. Certo, coi dequalchecosa mode magari va di traverso pure uno Champagne, ma quella è un'altra storia.
RispondiSilvana Biasut
circa 12 anni fa - LinkCon la Cavalleria si stava incravattati...
RispondiSilvana Biasut
circa 12 anni fa - LinkE comunque musica e vino vanno insieme molto bene. certo se si pretende che "funzioni commercialmente" - cioè per le vendite - così all'impronta direi che con il "commercialmente" non c'entra per niente. Semmai non si può che provare gratitudine per i non pochi produttori che dimostrano attenzione per la musica - talvolta anche di grande esecuzione - ospitando concerti o donando vino per 'dissetare' gli spettatori. Ma se poi il vino non è ciò che ci si immagina, non c'è musica che tenga. Personalmente però ho avuto a che fare con un Philip Glass che voleva assolutamente brindare con l'"autore di questo vino". Era un Brunello di Montalcino, eravamo alla Triennale, era il 1996 e quel Brunello era decisamente all'altezza.
RispondiSir Panzy
circa 12 anni fa - LinkVino e musica è una forzatura. Ma non la vedo come una questione di "bello artistico o di bello Naturale" ma solo come una questione di priorità. Due galli nello stesso pollaio. @Cristiana: se ti manca un pandone che giri per casa, posso mandarti un curriculum?? ;)
RispondiFabio Cagnetti
circa 12 anni fa - LinkSul fatto che la maggior parte delle volte gli abbinamenti musica-vino siano delle forzature sono decisamente d'accordo. Per non parlare dei produttori che mettono Mozart in cantina e via discorrendo. Però devo citare un grande della nostra musica che è anche un grande appassionato di vino: Vinicio Capossela.
RispondiAUDIO DI VINO
circa 12 anni fa - LinkCara Cristiana, per certi versi mi trovo assolutamente in accordo con il tuo pensiero, "musica e vino è un abbinamento impossibile", trovo anche io che non sia possibile abbinare un vino ad un brano o viceversa e sinceramente lo trovo anche abbastanza inutile, ma se ad un vino abbino un ricordo musicale bè allora la cosa cambia, voglia anche solo essere una scusa per raccontare una storia o un momento personale da condividere in questo caso la musica mi piace e mi incuriosisce, ma può essere anche il contrario, la musica se espressa con le giuste note deve rilasciare emozioni le più svariate, e queste emozioni rimangono indelebili nei ricordi, se poi le si abbina ad una grande bevuta in un posto sublime bè allora la musica ci stà, e come dice Oscar Farinetti...solo la Bellezza ci potrà salvare...
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - LinkIl segreto, se di tale si può parlare, sta tutto nel "come". COME mi avvicino al vino, COME mi avvicino alla musica? Da lì ne scaturisce tutto il resto. Il vino prodotto artigianalmente, in senso buono, e la musica in quanto arte, si avvicinano molto e si cointrinsecano. Ma la stessa cosa vale per la letteratura e la musica, o la letteratura e il vino, l'arte figurativa e la musica, l'arte fiurativa e il vino, l'arte figurativa e la letteratura. In sostanza se sai da dove muove un'opera d'artigianato può incrociare infinite possibilità (con o senza vino) in un labirinto eidetico pazzesco. Sono trip che molti musicisti negli anni '60 e '70 hanno provato a fare. Alcuni con esiti clamorosi, penso alla produzione di Miles Davis, altri con sonore trombature (mi si perdoni l'involontario gioco di parole)
Rispondiil marchese
circa 12 anni fa - LinkLei che di musica si intende conosce lo strumento trombone? E il pezzo di Ligabue, Jovanotti e Pelu: "il mio nome è mai più"? Fabbretti le hanno mai detto: "Mi hai bello che stancato!!!!!"? Sempre con affetto :-(
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - Linkpietoso....
Rispondiluigi
circa 12 anni fa - Link...vabbuo,' ma se non ci spieghi cosa volevi dire, restiamo tutti a bocca asciutta e non va bene. Morichetti,il Marchese, il sottoscritto...In compendio però, per sommi capi ;-)
RispondiSimone
circa 12 anni fa - LinkIo abbino sempre "vinoemusica" perché "vinoemusica" sono le mie 2 grandi passioni. Certo il rock'n'rollo si abbina meglio ad una birrozza ghiacciata, ma il percorso di crescita che sto affrontando alla scoperta del mondo del vino, ha molti punti di contatto con il percorso iniziato 20 e passa anni fa con la musica. Poi é chiaro che l'abbinamento vino-musica é una forzatura, ma é anche simpatico e intrigante se preso nel verso giusto e con il giusto spirito (e ironia). Certo mettere le sinfonie di Mozart a stecca nella barricaia é una cagata pazzesca... ma il progetto del Chianti Rock di Domenico Tancredi ad esempio é interessante.. E comunque.. abbinare vino e musica serve a scongelare e ironizzare un po' sul vino.. quando leggo certi blog o certe recensioni di vini, supertecniche e noiosissime... o vedo le foto di certe degustazioni ingessate... beh, mi convinco sempre più che nonostante molti passi avanti siano stati fatti (intravino ne é un esempio), quello del vino e dei suoi appassionati rimane un mondo da svecchiare.. magari con del sano rock'n'roll!!
RispondiVittorio Vezzola
circa 12 anni fa - LinkBevendo abbastanza vino è possibile abbinarci qualsiasi musica.
RispondiIl Guardiano del Faro
circa 12 anni fa - LinkEccola! Finalmente, lapidaria, qui mi riconosco. Merci!
Rispondiluigi
circa 12 anni fa - LinkEcco, questa mi piace!
RispondiNic Marsél
circa 12 anni fa - LinkCome lo vedete un produttore che intende mettere la filodiffusione in vigna per migliorare la qualità della sua produzione? (questo produttore l'ho incontrato davvero)
RispondiAndrea Gori
circa 12 anni fa - Linklo fanno già a Montalcino da un decennio e pure in Champagne c'è chi tiene la musica per cullare i vin claire in cantina... delle due vedo meglio i primi! Non scordatevi che le piante , parlano , si muovono e reagiscono a molti più stimoli di quanto pensiate o voi non biologi http://www.youtube.com/watch?v=p6rCAuzSQ8U&feature=plcp
RispondiSilvana Biasut
circa 12 anni fa - LinkSì, le piante sono tutt'altro che sorde e indifferenti, e la vite non fa eccezione.
RispondiNic Marsél
circa 12 anni fa - LinkE quindi volete decidere per loro anche cosa "ascoltare"?
RispondiSilvana Biasut
circa 12 anni fa - LinkNon mi permetterei mai simile arroganza.
RispondiFabio Cagnetti
circa 12 anni fa - LinkMarketing. Almeno finché non verrà pubblicato su una rivista plausibile uno studio che dimostri il contrario.
RispondiCristiana Lauro
circa 12 anni fa - LinkD'accordo con te.
RispondiAUDIO DI VINO
circa 12 anni fa - LinkCome le piante anche noi reagiamo agli stimoli, per nostra esperienza la musica e il vino sono legati alla piacevolezza di entrambi, il gusto di un grande vino non può che esaltarsi se lo si accompagna all'ascolto di un pezzo emozionante, bisogna anche considerare che come il vino va bevuto nel giusto bicchiere anche la musica andrebbe ascoltata nei dovuti modi per non perderne il gusto ed il sapore...
Rispondiirene stein
circa 12 anni fa - Link...un calice del mio rosato preferito Girofle Tenute Monaci, un tramonto Salentino nelle sere di Settembre, passato il caos estivo, l'album Pink Moon di Nick Drake in cuffia..piccoli momenti di assoluta perfezione...la pace, una volta tanto..
RispondiCristiana Lauro
circa 12 anni fa - LinkOgnuno di noi ha un elenco assimilabile al tuo, dal punto di vista emotivo. Ma sono momenti personali, altra storia. Belle immagini,ad esempio, richiamano la musica ( e viceversa). Le colonne sonore dei film sono evocative, si sa . Tuttavia se ascolto Bach, che mi piace molto, non penso a un buon Barolo o Borgogna o altro. Capita che mi venga voglia di un bicchiere di vino, ma ha ben poco a che vedere con lo spirito dell'opera d'arte. Insomma, per me la musica e la pittura non chiamano il vino, il resto sono forzature anche un po' sgraziate. I componimenti poetici di Hafez, grande poeta persiano o di Omar Khayam hanno come tema ricorrente il vino. Strano, peraltro! Ma l'indiscutibile, intima bellezza di quei versi prescinde dal tema del vino. :-)
RispondiAUDIO DI VINO
circa 12 anni fa - LinkTi chiedo...se mentre bevi un grande Barolo ti capita pure di ascoltare Bach il tuo stato di piacevolezza ne risente o no...? ovviamente la cosa è soggettiva e il pensiero di abbinare un brano ad un vino è una emerita cagata, ma abbinare quel brano mentre sto bevendo quel vino bè può essere che mi si rizzino i peli nel braccio e se fosse per me ci mangerei anche quel piatto per farmi venire pure i goccioloni...
RispondiCristiana Lauro
circa 12 anni fa - LinkAudio, io con te sono d'accordo ;-) il Guardiano del faro ha ben descritto proprio questa situazione. Quante volte ci e' capitata? Il pensiero di abbinare un brano a un vino e' un'emerita cagata, concordo! E' la costruzione che non funziona. Spesso non fanno scopa. Quando capita non dipende dalla nostra volonta'. Meglio cosi'. :-)))
Rispondijagomusic
circa 12 anni fa - LinkCara Cri, come sempre mi devo complimentare per la scorrevolezza della penna e la lucidità delle idee. Soltanto, non capisco come una donna tra le più indaffarate della galassia possa perdere così il proprio tempo: è evidente come i partecipanti del tuo blog siano, più che intenditori di vino, alcolizzati cronici :-D. A parte casi particolari come un certo Fabbretti, che sicuramente fa uso di sostanze che conosce solo lui... Come ben sai, l'unica cosa che so del vino è che mi piace berlo, soprattutto quello che mi regali tu... Ma più lo bevo, meno ne capisco!!! E ti dirò, leggendo questo blog, sono contento così. Non vorrei impelagarmi nell'inutile discussione, ma visto che a differenza tua io non ho un cazzo da fare, tenterò di fare chiarezza. Il cervello umano lavora in "multitasking": noi possiamo compiere molte attività contemporaneamente, soprattutto se queste attività sono scollegate fra loro. Ad esempio, fare manovra, ascoltare la radio e pensare a cosa dire al capufficio (ho scelto apposta questo esempio perché so che nessuno qui dentro ha un capufficio). Assai più difficile quando si tratta di attività analoghe, tipo pensare ad una parola e alle lettere che la compongono (spelling)... Mentre invece è facilissimo se la parola viene prima scritta! Per farla breve, il fatto che due attività siano svolte in contemporanea non implica che abbiano una qualche affinità, anzi, casomai il contrario. Per la distinzione tra il bello e il piacevole sono state riempite intere biblioteche, e poi bruciate. Basti dire in questa sede che i due concetti sono diversi, ma che hanno inevitabilmente qualcosa in comune (che sia l'Uomo?): fruire di una bella opera d'arte sicuramente darà piacere alla maggior parte di noi, come pure nessuno che io conosca negherebbe che il Brunello sia migliore del Tavernello, nonostante la rima. Ciò detto, possiamo accettare senz'altro l'idea che stare seduti al tramonto sul mare sorseggiando un buon vino, mentre la nostra musica preferita viene eseguita dalla London Symphony (noleggiata per l'occasione) e due splendide thailandesi ci massaggiano il corpo, è più piacevole che essere spinti con la faccia nella sabbia mentre un muflone tenta di sodomizzarci... Ma ciò non deve trarre in inganno! Non vi è alcuna relazione tra quel vino e quella musica, tra Londra e la Thailandia, tra i mufloni e il mare. Il mio consiglio quindi è: continua a scrivere il tuo blog, ma non leggere i commenti! Non posso non concludere, anch'io, con una dotta citazione: "Non è bello ciò ch'è bello, ma che bello, che bello, che bello! (N. Frassica)
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkDi quello che beve Mick Jagger non me ne può fregà di meno. Eric Clapton è da anni astemio forzatamente. Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison non hanno fatto in tempo a diventarlo, astemi. Si sono persi per strada. Ho citato solo i classici, quelli che ci mettono tutti d'accordo. Lasciando perdere Sting che da quando firma le etichette del suo vino compone musica pallosissima, che era meglio se continuava le sue maratone del sesso lasciando perdere gli strimpellamenti medioevali. Ma che c'entra questo con la negazione dell'abbinamento musica-vino? Solo dal punto di vista commerciale non funziona. Manco un po'. Sarà che sono stonata ed interdetta a qualsiasi canticchiamento, ma se devo presentare un vino per venderlo tralascio la musica e mi concentro sul testo. Invece dal punto di vista esistenziale funziona eccome! Di tutti i sensi, l'udito è quello che usiamo di meno quando si tratta di goderci un bicchiere come si deve. Alora perché non impiegare le orecchie ad ascoltare qualcosa che abbellisca vieppiù il momento? Senza scomodare il Sor Hegel, l'abbiamo capito che il vino non è allo stesso livello di esperienza artistica come la letteratura, la pittura, la scultura e la musica. Fa parte però della nostra vita, altrimenti non staremmo qui a scontrarci su abbinamento sì-no-forse. E la nostra vita non è a compartimenti stagni. Per me non è una forzatura il mettere insieme il vino e la musica, ci sono momenti in cui to feel the beat hai bisogno di entrambi. Ci sono momenti in cui la loro compagnia discreta non ti fa sentire così solitaria, altri in cui l'insieme diventa un cocktail esplosivo ed infatti esplodi, oh yeah! Ci sono emerite cagate che amo e in cui credo, eh sì, so' proprio vecchia, retrò ed ancorata a dogmi sorpassati. "I wish I had a bottle Right here in my dirty face to wear the scars" (Manic Street Preachers, A Design for Life) PS Messaggio in codice per Fabbrettone: La prossima volta che passo in enoteca mi aspetto un' altra lectio magistralis musicofila mentre ci spariamo una degu magistralis di Champagne
RispondiAUDIO DI VINO
circa 12 anni fa - LinkPer noi che ci chiamiamo AUDIO DI VINO la musica e il vino viaggiano sullo stesso binario, non sopporto chi vuole schematizzare tutto ciò in un qualcosa di scentifico e didascalico, penso che non esista un abbianmento migliore, ma ne esistano tanti quanti siamo noi. Ognuno a un vino del cuore e un brano che lo emoziona, sono troppe le variabili, come nel vino che ogni anno ci fa scoprire un sapore diverso, apriamoci con curiosità a capire il perchè ad un altro piace quel abbinamento, può sicuramente essere uno stimolo, un modo per scoprire una bottiglia che non si conosceva o un brano mai sentito o il racconto di una emozione vissuta...il vino è convivialità e io aggiungo interscambio culturale-emozionale...
RispondiAUDIO DI VINO
circa 12 anni fa - LinkMi piacerebbe molto concretizzare questa discussione in una serata dove le bottiglie e la musica possano dire la loro...ognuno potrebbe portare una propria testimonianza oltre alla bottiglia e alla musica...sono sempre molto curioso sia di bere che di ascoltare...
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - LinkSe fossi a Roma ti darei una mano volentieri
RispondiManilo
circa 12 anni fa - LinkFrancesco l'altra sera a casa avevo scritto qualcosa su un amico mio sommelier che voleva organizzare abbinamento musica vino, poi è saltata la connessione maledetta chiavetta. Per la felicità di Cristiana Lauro e te sarete miei ospiti, ebbene si siete tutti invitati il 22 Luglio a Bracciano al chiostro degli Agostiniani. I posti sono limitati solo 50 persone possono partecipare, gli ultimi dettagli li stiamo valutando, questa sera ho l'ultima riunione, ma dai rumors ci dovrebbe essere anche un pianoforte,si collabbora con una associazione musicale. Francesco sicuramente avrò bisogno del tuo aiuto,Cristiana non sò in quale parte del mondo vivi,non puoi mancare,potresti approfondire e fare un secondo articolo e poi avervi tutte e due insieme allo stesso tavolo, sarà un evento. Per chi vuole partecipare vi lascio un indirizzo e-mail etrusco1969@libero.it
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - Linkchiedimi pure tutto quel che ti può essere utile, o lascia che sia il tuo amico sommelier a chiedermelo. digli magari di passarmi a trovare o, una domenica precedente, posso spostarmi io. Per quanto riguarda la serata l'idea è sua e pure se credo di poter contribuire in modo ampio lascio a lui la palla: due galli in un pollaio non sono mai raccomandabili ;-P
RispondiAUDIO DI VINO
circa 12 anni fa - LinkCaro Francesco io non sono a Roma ma ad Imola (BO), e poter organizzare questa cosa ad Imola sarebbe la soluzione migliore per poter sfruttare i nostri impianti per la musica...
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - Linkpossiamo buttarla giù per fine settembre. Postami le tue idee e vedrò in che modo potrò contribuire ad arricchirle
RispondiGiovanni Palazzi
circa 12 anni fa - LinkA mio modesto parere tutto ciò che genera emozioni o evoca ricordi è abbinabile. Non ho la cultura musicale o filosofica di alcuni amici che qui hanno scritto, ma non mi sembra di dire un'eresia nell'affermare che l'abbinamento non va fatto tra il vino o il brano musicale in quanto tali, ma tra le emozioni che generano o i ricordi che evocano, tant'è che in un gruppo di amici, su Facebook, ci stiamo dilettando ad abbinare vini e video musicali. Davanti a certi discorsi, riferimenti, mi sento un po' annicchilito, mi perdo, non sono in grado di interloquire , ma sinceramente poco m'importa.
Rispondishe-wolf on behalf of k.r.
circa 12 anni fa - LinkL'unico abbinamento possibile, auspicabile e indiscutibile è vino e sesso. Gli astemi copulano molto meno, e quando lo fanno, lo fanno peggio.
RispondiManilo
circa 12 anni fa - LinkCome non darti ragione, auauauauauau.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - LinkOkkio She-Wolf che già Shakespeare metteva in guardia: "Il vino suscita il desiderio, ma ne impedisce l’attuazione." (Macbeth) ;-)
Rispondishe-wolf on behalf of k.r. 2
circa 12 anni fa - LinkMai capitato, sempre attuato.
RispondiCristiana Lauro
circa 12 anni fa - LinkSi', ma il sesso, con tutto che non farei altro ogni giorno che cristo manda in terra, attiene piu' alla categoria pane e salame che non all'arte.
Rispondishe-wolf on behalf of k.r. 3
circa 12 anni fa - LinkCristianita-ita-ita, mo' non fare proprio tu la celopelista. Questo è un post birichino, in perfetto stile Intravino. Per quanto ci si metta di mezzo Hegel, Bach, Mozart e i grandi tossici del rock classico, alla fine quel che rimane è: ci possiamo permettere di abbinare il vino alla musica oppure rischiamo di scrivere le solite cagate oziosamente balneari? Un dubbio che ci arrovellerà nei prossimi giorni a venire, l'unica certezza è l'altro abbinamento che mette tutti d'accordo. Gli astemi non intervengono da queste parti.
RispondiNicola
circa 10 anni fa - LinkCome come come? Ai musicisti importa poco dell'enogastronomia? Mi vien da pensare che a lei piuttosto importi poco dei musicisti...
RispondiAndrea Ugolini
circa 10 anni fa - LinkA noi si www.dicantinaincantina.it piacciono le sfide "impossibili" pertanto accettiamo il tuo, ben argomentato, parere in merito ma continueremo a cercare "abbinamenti impossibili". Grazie e buona giornata.
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