Brindare all’Unesco con lo “Sparkletino” all’anguria di Canelli

Brindare all’Unesco con lo “Sparkletino” all’anguria di Canelli

di Michele Antonio Fino

E mentre tutta Italia parla del riconoscimento UNESCO alle colline di Conegliano e Valdobbiadene, c’è chi nel primo sito viticolo riconosciuto dall’Unesco nel nostro Paese compie operazioni a dir poco singolari. Il riferimento è a un comunicato stampa dell’azienda vitivinicola Bosca che ha sede a Canelli in Piemonte, e può contare su una delle più belle cattedrali del vino sotterraneo, espressione decisamente pomposa con cui sono indicate le ampie gallerie voltate scavate nelle colline allo scopo di ospitare soprattutto la maturazione dei vini spumanti metodo classico.

L’azienda Bosca, in un comunicato stampa che riporta accanto al titolo il logo dell’Unesco, illustrato dalla dicitura Bosca Cellars World Heritage (e noi scemi che pensavamo fossero i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato ad aver avuto il riconoscimento…), annuncia la nascita di un nuovo prodotto dell’azienda.

Si tratta di uno “Sparkletino” (citazione testuale) al gusto anguria che si aggiunge agli altri gusti aromatizzati già lanciati sul mercato. Questo prodotto, consisterebbe in una bevanda a basso tenore alcolico, verosimilmente a base di vino spumante, commercializzata con squilli di tromba da un’azienda che rivendica il ruolo di leader mondiale degli spumanti, come si legge nel primo paragrafo, sin dal 1831.

Una eventuale querelle sulla leadership con gli amici della Louis Vuitton/Moet Hennessy non ci riguarda mentre rimaniamo un poco più curiosi riguardo alla produzione in Italia di spumanti quasi 30 anni prima della seconda Guerra di indipendenza, che è per diverse ragioni geopolitiche considerata come l’inizio della avventura italiana degli spumanti metodo classico. Va da sé, che il Metodo Martinotti ancora non esisteva all’epoca, salvo qualche indiscrezione, a questo punto probabile, di cui Bosca dovesse essere in possesso.

Che dire? Davvero l’Unesco può essere menzionata in modo curioso e per pure finalità commerciali, come leggiamo nel testo allegato affinché chiunque possa farsi un’idea.

E dunque, ci sembra opportuno tenere alta la guardia specialmente nel mondo del Prosecco che, notoriamente, è più frizzante di quello piemontese.

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