Best Italian Wine Awards | Madamina il catalogo di Luca Gardini è questo
di Antonio TomacelliSe l’intento era quello di sturpirci, beh, ci sono riusciti alla grande. Il primo posto in classifica di un vino bianco, il Trebbiano di Valentini, non è cosa da tutti i giorni. La giuria del Best Italian Wine Awards lo ha scelto tra cinquanta “classici” vini italiani, quelli che, secondo gli organizzatori, “rappresentano la migliore espressione qualitativa all’interno del panorama produttivo italiano”. L’idea del premio è del duo Luca Gardini/Andrea Griffagnini, il primo campione del mondo di sommellerie, il secondo direttore della rivista Spirito di Vino. Parterre de roi per il resto della giuria: Daniele Cernilli, Enzo Vizzari, Pierluigi Gorgoni più due palati d’eccellenza come Tim Atkin, Master of Wine e giornalista dell’Economist, e Raoul Salama, docente presso la facoltà di enologia di Bordeaux. Premio e giuria di gran livello, insomma, compresa la “splendida cornice” dell’hotel milanese che oggi ospiterà la premiazione. Alla cerimonia sarà assente un solo “personaggio”, fuori dalla lista dei giurati per motivi ancora oscuri: il sig. Criterio di Scelta.
Sia detto fuor di polemica: se qualcuno osa criticare la presenza in classifica di un Biondi Santi o di Conterno lo prendo a cazzotti sul muso, ma che senso ha un confronto tra rossi, bianchi e bollicine per di più tra annate così diverse? Un Barolo del 2004 è cosa diversa da uno vendemmiato nel 2008 e poi come può dire che lo spumante Giulio Ferrari del 2001 è meglio del Masseto dell’Ornellaia? Mistero della fede ma noi, da bravi fedeli prendiamo per buona la lista considerandola per quello che è: un catalogo dei migliori vini italiani e un fantastico spot per i mercati esteri. Se questa classifica fa il giro del mondo, la missione potrà dirsi “compiuta” e applaudiremo felici Gardini & Co. Diversamente sarà difficile arrivare alla prossima edizione. Eccovi, intanto, la lista:
Best Italian Wine Awards – Classifica 50 migliori vini d’Italia 2012
Posizione | Produttore | Vino | Annata |
1 | Valentini | Trebbiano d’Abruzzo | 2007 |
2 | Mascarello Giuseppe e Figlio | Barolo Riserva Monprivato Cà d’ Morissio | 2004 |
3 | Tenuta San Guido | Bolgheri Sassicaia | 2009 |
4 | Conterno Giacomo | Barolo Riserva Monfortino | 2004 |
5 | Quintarelli Giuseppe | Amarone della Valpolicella Classico | 2003 |
6 | Giacosa Bruno | Barolo Le Rocche del Falletto | 2007 |
7 | Mastroberardino | Radici Taurasi Riserva | 2005 |
8 | Marco De Bartoli | Vecchio Samperi Ventennale | s.a. |
9 | Ferrari | Giulio Ferrari Riserva del Fondatore | 2001 |
10 | Casanova di Neri | Brunello di Montalcino Cerretalto | 2006 |
11 | Montevertine | Le Pergole Torte | 2008 |
12 | Elio Grasso | Barolo Gavarini Vigna Chiniera | 2008 |
13 | Travaglini | Gattinara Riserva | 2006 |
14 | Dal Forno Romano | Amarone della Valpolicella di Monte Lodoletta | 2006 |
15 | Fattoria Zerbina | Albana Di Romagna Passito Scaccomatto | 2008 |
16 | Lis Neris | Tal Lùc | 2008 |
17 | Palari | Rosso del Soprano | 2008 |
18 | Cavallotto | Barolo Bricco Boschis | 2008 |
19 | Zidarich | Carso Vitovska | 2009 |
20 | Poggio di Sotto | Brunello di Montalcino Riserva | 2006 |
21 | Massolino | Barolo Riserva Vigna Rionda | 2005 |
22 | Rizzi | Barbaresco Pajorè | 2008 |
23 | Produttori del Barbaresco | Barbaresco Riserva Ovello | 2007 |
24 | Biondi Santi Tenuta Greppo | Brunello di Montalcino Riserva | 2006 |
25 | Miani | C.O.F. Sauvignon Saurint | 2010 |
26 | Case Basse | Brunello di Montalcino Riserva | 2005 |
27 | Pietracupa | Greco di Tufo | 2010 |
28 | Voerzio Roberto | Barolo La Serra | 2008 |
29 | Castello Banfi | Brunello di Montalcino Riserva Poggio all’Oro | 2006 |
30 | Ca’ del Bosco | Cuvée Annamaria Clementi Rosé | 2004 |
31 | Tenute Sella | Lessona Omaggio a Quintino Sella | 2006 |
32 | Villa Bucci | Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva | 2007 |
33 | Monte Rossa | Cabochon Rosé Riserva | 2005 |
34 | Ar.Pe.Pe. | Valtellina Superiore Sassella Rocce Rosse | 2001 |
35 | Podere Il Carnasciale | Il Caberlot | 2008 |
36 | Barone Ricasoli | Chianti Classico Castello di Brolio Colledilà | 2008 |
37 | Vodopivec | Vitovska | 2007 |
38 | Il Pollenza | Il Pollenza | 2008 |
39 | La Fiorita | Brunello di Montalcino Riserva | 2006 |
40 | Rinaldi Giuseppe | Barolo Cannubi San Lorenzo-Ravera | 2008 |
41 | Garofoli | Verdicchio dei C. di Jesi Gioacchino Garofoli | 2006 |
42 | Polvanera | Primitivo di Gioia del Colle 17 | 2009 |
43 | Tenuta dell’Ornellaia | Masseto | 2008 |
44 | Montevetrano | Montevetrano | 2010 |
45 | Borgo del Tiglio | Collio Bianco Ronco della Chiesa | 2010 |
46 | Bellavista | Franciacorta Gran Cuvée Pas Operé | 2006 |
47 | Le Macchiole | Messorio | 2009 |
48 | Antinori | Solaia | 2009 |
49 | Marisa Cuomo | Furore Bianco Fiorduva | 2010 |
50 | Fino Gianfranco | Primitivo di Manduria ES | 2010 |
Assegnati anche “Premi Speciali”, un modo per contentare altri?
Premio Vino e Tradizione
Costanza produttiva negli anni e rispetto del Genius Loci. I due punti cardine del vino che valorizza la più autentica tradizione.
Vincitore 2012: Radici – Taurasi Riserva DOCG 2005 – Mastroberardino
Premio Vino e Innovazione
Spirito di intraprendenza e sguardo al futuro. Le doti indispensabili per il vino che intende innovare, nel solco della tradizione.
Vincitore 2012: Bonsai – Rosso di Montalcino DOC 2007 – Podere Le Ripi
Premio Vino Promessa
Grandi potenzialità nel presente, scommessa per il futuro. I simboli del vino che puòambire a far parte dell’eccellenza italiana.
Vincitore 2012: Gaia – Falerno del Massico DOP 2011 – Ager Falernus
Premio Vino Pop
Semplice ma sanguigno, schietto ma di carattere. È il vino Pop, il giusto mix tra genuinitàe originalità.
Vincitore 2012: Lambrusco di Modena Rosé Spumante 2010 – Cantina della Volta
Premio Vino Quality-Price
Grande qualità ad un prezzo competitivo. Il mix perfetto per andare incontro alle esigenze del consumatore più attento.
Vincitore 2012: Amarone della Valpolicella 2007 – La Collina dei Ciliegi
Premio Vino e Terroir
Rispetto del vitigno di partenza, del luogo di origine e del lavoro dell’uomo: il più autentico connubio che un vino possa cercare di esprimere.
Vincitore 2012: Pomorosso – Barbera d’Asti Superiore 2009 – Coppo
Premio Azienda nella Storia
Un esempio per chi inizia, un punto di riferimento per chi ambisce a far parte della storia del vino italiano.
Vincitore 2012: Marchesi de’ Frescobaldi
Premio Miglior Sommelier
Classe, eleganza e professionalità. Le autentiche e imprescindibili credenziali dell’ambasciatore del vino italiano nella ristorazione italiana di eccellenza.
Vincitore 2012: Mauro Scarponi – La Madonnina del Pescatore
78 Commenti
suslov
circa 12 anni fa - Linktsk tsk tsk non ci siamo, non ci siamo, non vedo boca le piane 2004 ...
RispondiVincenzo Geminiani
circa 12 anni fa - LinkE' una classifica incontestabile ma che ha un problema: non può essere spacciata per classifica ANNUALE, perché ci si chiede cosa possa cambiare da un anno all'altro se non sei-sette nomi, oltre che le annate. Lo zoccolo duro è quello. Direi che questa è l'eccellenza del vino italiano "fossilizzata", non "attuale". Come faranno nelle classifiche future a mancare Soldera (a proposito, ora piace anche a Cernilli?), Biondi Santi, Masseto, Messorio, Solaia, Valentini, Sassicaia, Monfortino Quintarelli, Giacosa, Miontevertine, la Riserva del Fondatore, Dal Forno, Voerzio, Bucci, Pietracupa, Arpepe, Poggio di Sotto, eccetera? E' una lista di blue chips, varrà almeno per un decennio.
Rispondicernilli
circa 12 anni fa - LinkNel lontano 1982 ho recensito il Brunello Case Basse 1979 credo per primo sulla stampa italiana. Tra l'87 ed il '91 è stato uno dei pochissimi Brunelli premiati con i tre bicchieri. Il problema che ho con Gianfranco Soldera non riguarda certo i suoi vini ed è una questione personale e privata. Non avendo ruoli direzionali nella commissione per i 50 Best Italian Wines non mi è sembrato sbagliato dare il mio giudizio su un vinio di Case Basse, presentato alla cieca oltretutto.
Rispondivittorio cavaliere
circa 12 anni fa - LinkCerto di stupire stupisce! Vale la regola chiunque può pubblicare analoga classifica con altri 50 altrettanto o più buoni.Per fortuna il mercato riesce a non nutrirsi di tutto ciò che viene propinato e continua ad offrire risposte quasi sempre contraddittorie.
Rispondialessandro bocchetti
circa 12 anni fa - Linksecondo me la liquidate con un poco troppa facilità... l'operazione è interessante, non scevra da difetti ma interessante. Dalla lettura arguisco i criteri, che non sono dissimili dalle guide, si valutano i vini che sono o andranno a brevissimo in commercio, le nuove uscite, mettendo insieme tutto il comparto vino. Ovvio che sono differenti un barolo da un albana, figuratevi se due vecchie volpi come Luca e Andrea non lo sanno ;) ma continuando a parcellizzare si potrebbe dire che c'è differenza tra millesimi, invecchiamenti, territori, mano dei produttori ecc all'interno di una denominazione... Ma le classifiche, si sa, sono un gioco divertente e molto internazionale che è dichiaratamente tagliato con l'accetta, prendete la classifica di Mojo dei migliori album rock, o quella diLiberation sui migliori film... mica stanno a questionare se si tratti di altfolk o college, di western o action... Quello che è invece molto interessante e traspare nettamente dalla lista è l'ambizione di parlare ad un mondo internazionale con un linguaggio italiano, sino ad ora quando andavamo per il mondo a fare i fenomeni cercavamo di farlo con vini che scimmiottavano un presunto stile internazionale... questa no, mette al centro la territorialità e riconoscibilità con molti nomi condivisibili... in questo senso è emblematica la scelta del trebbiano 2007 di Valentini, un vino monumentale, coraggioso perchè in un millesimo difficile con scelte di cantina e vigna coraggiose Francesco ha tirato fuori un fuoriclasse che è difficile prevedere quanto a lungo andrà, da moltissimo all'eterno :D ... Ma anche scelte come Travaglini, Pietracupa, Rinaldi e tanti altri, vanno esattamente in questa direzione... ciao A
Rispondisuslov
circa 12 anni fa - Linkecco si su questo sono d'accordo. e' una lista che parla italiano e questa mi sembra una cosa positiva il segno che una certa idea di vino a-la-francaise sta finalmente tramontando anche nella provincia italiana. i nostri produttori si sono resi conto che a fare sciardonne' e caberne'-sovignon-con-merlo' sono capaci anche australiani e sudafricani a prezzi assolutamente non battibili e che occorre uscire dalle coordinate cartesiane bordeaux-borgogna-rodano con un po' di sano campanilismo italiano che di coordinate ne ha 10,000 - una per comune ...
Rispondigiammichele
circa 12 anni fa - Linkbeh, uscire dalle coordinate della cote d'or non e' poi mica tanto facile pero'....
Rispondisuslov
circa 12 anni fa - Linkper me la cote de nuits e' come lorien nel signore degli anelli ... pero' lasciamola li com'e' e pensiamo a fare quello che sappiamo fare senza imitare
RispondiGiovanni
circa 12 anni fa - Linkcomunque una bella foto delle svariate realtà vincenti in Italia...bravi.Personalmente reputo il Sassicaia 2009 ancora un giovanotto di belle speranze..grande Miani!!
RispondiAlessandro Bandini
circa 12 anni fa - LinkIn un momento in cui il sistema delle guide e dei premi é andato in crisi, un'iniziativa del genere mi appare quantomeno fuori tempo massimo: un elenco di prodotti di qualitá conclamata che nulla toglie e nulla aggiunge alle conoscenze del consumatore minimamente informato. Ne sentivamo il bisogno? Se puó servire all'estero...
Rispondicarlo
circa 12 anni fa - Linkcome si faccia a mettere in una stessa classifica, che ritiene di avere il "meglio", vini quali Ar.Pe.Pe e Voerzio, oppure Castello Banfi e Biondi Santi, per me rimane un mistero.
RispondiDaniele
circa 12 anni fa - LinkSecondo me il criterio dovrebbe essere: vino ancora in vendita, per il quale esiste stock significativo e disponibile per essere venduto. Pare essere questo il criterio visto le recenti annate. In questo senso potrebbe essere un buono spot per la vendita. E in questo senso si potrebbe replicare ogni anno con le annate che i produttori propongono
RispondiFederico
circa 12 anni fa - LinkVisti i nomi e i vini premiati, come hanno già detto altri di qualità indiscussa, sembra solo un piccolo pro memoria da tenere sul iQualunque per il novello intenditore cino/russo/americano che deve farsi la cantina nuova con la sua percentuale di vini italiani un po' bianchi, un po' rossi e un po' spumanti. Se servirà a questo, che sia, se non servirà neanche a questo, sarà stata una occasione in più per i "protagonisti" del premio di farsi un po' di autocelebrazione autoreferenziale.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkA occhio è un gran bel fritto misto di grandi vini italiani che può avere il suo appeal, certamente. Luca Gardini è l'unico vero personaggio nazionalpopolare del vino italiano. I sommelier Ais dalla Clerici di fatto non hanno nome, lui è lui e fa audience. Non dico che sia necessariamente un bene ma così è. Dubito possa essere una classifica ripetibile ogni anno. Perché o fai come il Wine Spectator che ogni anno rimischia le carte
Rispondia casoin maniera statisticamente interessante, o la ricicli pari pari. Domanda oziosa: quante della cantine in lista hanno ASSOLUTO bisogno di classifiche, numeri, voticilli e calci in culo sulla stampa per vendere e quanti, invece, non hanno NESSUN bisogno di questa visibilità? PS: Niente di Gaja. Ragazzi, prenotate un biglietto di sola andata per Marte :-). Assenza strana, parecchio. In fondo è solo il produttore italiano più importante al mondo.Alberto Cantarello
circa 12 anni fa - LinkMi permetto di scrivere anche qui alcune riflessioni già fatte altrove. Io sono abbastanza d’accordo sull’iniziativa, perché pone le basi per una scoperta del nostro territorio in chi, dall’estero, vive magari per sentito dire, o per bottiglie di poco conto comprate al supermercato. Spesso diamo per scontato che chi compra il vino ne capisca qualcosa, o molto, ma sappiamo che nella maggioranza assoluta dei casi non è così. Avere un punto di riferimento di alcune bottiglie “per andare sul sicuro”, stilato da un panel noto ed il cui curriculum si può “vantare” anche all’estero è a mio modo di vedere utile. Penso a me stesso: non conosco i vini australiani, nè californiani, nè cileni. Se volessi iniziare a capisci qualcosa, come potrei fare? Mica posso andare al supermercato, o in enoteca, comprarne un paio e farmi un giudizio su quelli? Chi mi dice siano i migliori? Chi mi dice siano territoriali? Chi mi dice ci siano quelli perché sono gli unici con la forza commerciale di esportare? L’elenco proposto è un buon mix di qualità, territorialità e reperibilità anche all’estero, quindi a mio avviso ben venga. Ho solo qualche dubbio circa l’opportunità del trebbiano al primo posto: non perchè non sia di qualità, ma perchè ho paura possa essere poco compreso all’estero come il meglio italiano. Sull’ES all'ultimo posto, penso che un vino del genere, seppur tecnicamente ineccepibile (come molti altri vini italiani, peraltro) risulti totalmente incomprensibile per molti stranieri (francesi ed amanti dei vini francesi in primis), quindi poco adatto come portabandiera del nostro vino.
Rispondivittorio cavaliere
circa 12 anni fa - LinkBravo Alessandro! Gaja e non solo, sono VINI che solo per eccesso di protagonismo si tengono fuori,però senza stupire non si avrebbe l'effetto desiderato dagli autori.
Rispondicernilli
circa 12 anni fa - LinkGaja ha chiesto di non essere presente con i suoi vini. La commuissione ha semplicemente e per rispetto voluto accontentarlo. Per quest'anno.
RispondiAntonio
circa 12 anni fa - LinkMah una classifica del genere meriterebbe un commento del "grande Capo Estiqaatsi" di 610!
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkDopo cotanta lettura una domanda sorge spontanea: CHE COSA SI VINCE? Soldi? Onore? Posizionamento su scaffali prestigiosi? Una stretta di mano di Monsieur Salama? Un voucher per una cena con lo sconto del 5% chez uno dei grandi ristoranti consultati dal Sor Gardini? Perché se non si vince niente, solo un trofeino da mettere in garage e una passeggiatina su di un palco per ritirare il medesimo non vale la pena di mandare campioni e pagare pure la spedizione. Ps Per la prossima edizione suggerisco di aggiungere alla categoria Vino Pop (giuro che pensavo comprendesse solo "sparkling") anche quelle di Vino Rock (granitico, che non si schioda dal palato neanche a picconate) e Vino Rap (quello più votato dalla giuria dei Rappresentanti perché di più facile vendita). PPs Che Tim Atkin sia giornalista dell'Economist mi giunge nuova.
Rispondisuslov
circa 12 anni fa - Linkvabbe' NN allora nessun premio nessuna promozione nessun marketing ...
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkPromozione e marketing devono essere mirati. Qui mi sembra che la stragrande maggioranza dei produttori dei vini premiati non abbiano certo bisogno di un altro trofeo, caso mai i giurati.
RispondiDaniele
circa 12 anni fa - Linkuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuh ammazza! ;)
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - Linkcorreggo: "che la stragrande maggioranza...non abbia bisogno...", m'è scappato il congiuntivo :)
Rispondisuslov
circa 12 anni fa - Linkbeh loro ci provano poi il pubblico pagante decidera' se sono rilevanti o no ... in fondo anche luca maroni ha il suo pubblico, c'e' posto per tutti :-)
Rispondicernilli
circa 12 anni fa - LinkUn'altro trofeo a me? Ma davvero?
Rispondicernilli
circa 12 anni fa - LinkUn altro, senza apostrofo....
RispondiC.Moon Cats
circa 12 anni fa - Linkcattivella nelle..... ;)
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkC.Moon Cats you have no idea how much I miss your comments!
RispondiC.Moon Cats
circa 12 anni fa - Linkeh miss NN, i return before the harvester, but you have a mail :)
Rispondicernilli
circa 12 anni fa - LinkNelle Nuvole, lei lavora per la Fattoria dei Barbi, mi pare. Nel qual caso la informo che non erano stati richiesti campioni all'azienda.
RispondiAndrea Pagliantini
circa 12 anni fa - LinkChe il primo Brunello in classifica sia quello di Casanuova di Neri e il primo (e unico) Chianti Classico in classifica sia quello di Brolio lasciano intendere che il gusto e il territorio da cui il vino nasce siano meno importanti di chi il vino lo fa e se ne nota la mano. E per quel poco che conta, queste classifiche non mi eccitano come le manifestazioni collaterali gli stanno accanto. Il vino è bello farlo, tastare il culo delle viti per sentire se l'uovo è pronto e poi berlo a tavola in buona compagnia che è la morte sua. Raul Salama lo scorso giugno era a Radda in Chianti e ha dato sfoggio di eccellente cultura di Borgogna.
RispondiFrancesco
circa 12 anni fa - Linktoh, proprio due dei nomi che secondo me qui non c'entrano per nulla!
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 12 anni fa - LinkL'Inter ha perso in casa, miss Italia è bruttina e nessun Brunello è arrivato nei primi cinque; che dire, devo mettere il lutto?
RispondiPietro
circa 12 anni fa - LinkIo l'ho messo per i tuoi stessi motivi, e in più preferivo l'altra coppia finalista a Veline.
Rispondienzo pietrantonio
circa 12 anni fa - LinkMorichetti lo ha già detto. Io lo ripeto: tra i 50 vini che rappresentano le eno-eccellenze italiane non c'è nemmeno un vino di Angelo Gaja. Mi dicono che sia andata più o meno così: 10 giurati hanno segnalato una lista con i 50 vini preferiti. I vini che hanno ottenuto almeno due segnalazioni sono stati messi in concorso e degustati alla cieca per un totale 180 vini. Di questi 180 i primi 50 sono quelli della classifica. Ergo nemmeno un vino del Signor Gaja è stato segnalato almeno due volte. Ricordate cosa dicevano i Trettré al DriveIn ?!?!?!?!
Rispondicdfvino
circa 12 anni fa - LinkPerchè "Ergo nemmeno un vino del Signor Gaja è stato segnalato almeno due volte."? Possono essere stati segnalati anche più di due volte ma poi non sono entrati nei primi 50 selezionati con la degustazione
Rispondienzo pietrantonio
circa 12 anni fa - LinkHa ragione ma in sostanza è peggio che andar di notte! Perchè significherebbe aver degustato quei vini alla cieca ed averli bocciati.
Rispondilello
circa 12 anni fa - LinkGrande coraggio Gardini nel premiare una realta' abruzzese ed un'eccellenza italiana.Grande Valentini
RispondiMauwine
circa 12 anni fa - LinkA parte la prevedibile ed inevitabile esplosione di commenti del tipo manca questo invece c'è quello ecc... ecc... l'iniziativa mi sembra abbia uno scopo promozionale sui mercati esteri ben evidente, e mi sembra possa essere un'ottima occasione per promuovere anche un'immagine unitaria del made in Italy del vino. Con un'iniziativa del genere non è certo possibile dare una visione esaustiva della realtà produttiva italiana, neanche di quella di alta qualità per cui non basterebbe neanche una top 500, lo scopo è far parlare del vino italiano nel mondo e a questo fine i nomi in classifica mi sembrano tutti portabandiera eccellenti. E sembra anche che non ci siano stati particolari clientelismi o remore nello stilare la classifica, dimostrazione ne sono alcune assenze eccellenti ed alcune brutte posizioni in classifica, magno cum gaudio (non senza ragione forse) di Ziliani. E se alla fine il Trebbiano di Valentini 2007 (vino peraltro sempre molto controverso discusso o amato) ha emozionato i degustatori, bravi per avuto il coraggio di premiarlo
RispondiFrancesco Maule
circa 12 anni fa - Linkemozionare. mi piace
RispondiMarco De Tomasi
circa 12 anni fa - LinkMi sfugge come essere dentro i 50 scelti (al di là dei criteri sindacabili di scelta) possa essere considerato un "cattivo piazzamento". Il 51° forse avrebbe ragione, visto che non figura ...
RispondiFrancesco Maule
circa 12 anni fa - LinkSperiamo non la facciano vedere al buon Soldera! E poi si son dimenticati di Gravner mi pare, o sbaglio?
RispondiIl chiaro
circa 12 anni fa - LinkSi son dimenticati di gravner, di San leonardo, di Kurni, osso San grato, turriga, Ottaviano lambruschi, castel juval..... Sul fatto che questa cosa abbia scopi commerciali per i vini non sarei proprio d'accordo, come dice nelle nuvole molto più probabile abbia scopo di visibilità per i degustatori.
RispondiAlessio Pietrobattista
circa 12 anni fa - LinkLeggila con gli occhi a mandorla e la prospettiva sarà diversa... ;-)
RispondiFabrizio
circa 12 anni fa - Linkio scrivo pochissimo nei blogs, forse sbaglio io, ma è fuori tema... :) Onestamente parlando, non ho mai visto una classifica di vini ad ogni longitudine mondiale che rispecchiasse fedelmente quali erano i valori delle aree vinicole coinvolte. Non sono un grande esperto, quindi non posso valutare la classifica dei migliori vini californiani, o cileni, o australiani... Ma ogniqualvolta ho analizzato una classifica di cui avevo una seppur minima competenza, ci ho trovato delle incongruenze enormi e difficilmente comprensibili. Ora quindi penso che per degli appassionati e per degli esperti questa ennesima classifica serve come il due di picche nella napola (come si dice dalle mie parti...), ossia "zero". Come già scritto da altri, l'unico scopo che ci vedo è di "informare" persone interassate al vino italiano provenienti dai quattro punti cardinali e che del vino italiano poco sanno... Certo è che comunque devono pure essere "danarose" perchè qui di vini con prezzi accessibili ai comuni mortali ce ne sono pochi, ma si sa, se si vuole valutare le eccellenze anche i prezzi sono conseguenti. Sono d'accordo poi che mettere insieme pere, mele e fragole sia oltretutto fonte di confusione (se parliamo di persone "profane" del vino italiano), ma soprattutto non hanno attinenza fra loro. Forse, in definitiva, abbiamo solo sopravvalutato una normale iniziativa di marketing come tante altre....
RispondiSimone
circa 12 anni fa - Link*grignaffini, non Griffagnini :)
RispondiPantagruel
circa 12 anni fa - LinkAntonio, vorrei spostare l'attenzione sugli AWARDS. E' un pò come al festival del cinema. Non si valutano tutti i film che sono stati prodotti in quell'anno, ma quelli che vengono selezionati. E poi ci sono gli oscar...che premiano il singolo...e che rimangono nella storia. Infatti anche ieri mi è parso che a loro siano andati i premi più belli. Ai primi 49 un pezzo di carta autografato, dai vip agli altri un bel trofeo. Alcuni di loro io non ne ho mai sentito parlare... Coppo? La Collina dei Cigliegi??? E il Rosso di Montalcino??? Ora sono curioso... E tutto sommato per questo ringrazio di questo post. Qualcuno mi sa dire da quale cominciare?
RispondiAndrea Gori
circa 12 anni fa - LinkIl rosso di Montalcino è di Podere Le Ripi azienda biodinamica con densità folli (anche 50mila ceppi per ettari) e vigne "bonsai" appunto. Proprietà del fratello di Illy (quello del caffè) quindi progetto folle con vini interessanti non so come altrimenti sostenibile, prezzi medi. Coppo già più classico, già mi pare trebicchierato per la Barbera Collina dei Ciliegi è un "nuovo" Amarone che si sta muovendo tanto come PR e attività di promozione con alcuni che hanno fatto grande MAsi dal punto di vista commerciale. Vini non emozionantissimi fino adesso ma dal rapporto qualità prezzo notevole, non deludono (assaggiato sia Amarone che Valpolicella)
RispondiAlessio Pietrobattista
circa 12 anni fa - LinkLa cosa un po' comica è che il premio innovazione vada ad un progetto che vede come cardine le densità folli in vigna, cosa che oggi tutti stanno rivedendo in chiave opposta. Non è fuori tempo massimo?
RispondiAndrea Gori
circa 12 anni fa - LinkSi ma le densità folli erano 10-15 mila, 50 mila non saprei proprio come definirlo...
RispondiPantagruel
circa 12 anni fa - LinkGrazie Andrea. Ottime informazioni. Non concordo con Alessio che probabilmente manca da qualche anno dalla Francia. In ogni caso ho letto commenti positivi di Davide Bonucci il "talebano" dell'Enoclub di Siena sui vini di Podere Ripi, perfino di un PinotNero fatto da loro. Ho visto il sito, zeppo di interessanti (anche se molto lunghi) video...sono folli e se il vino è metà di quello che sembra deve essere una chicca. La collina dei cigliegi non mi ispira...forse é meglio la canzone di Battisti. È posizionata come prodotto di lusso accessibile. Molto curioso comunque di assaggiarlo. Dove si possono trovare???? Ecco dunque le classifiche alimentano il desiderio degli appassionato di conoscere.
RispondiAndrea Gori
circa 12 anni fa - Linkcomunque, come hai fatto notare anche tu, alla fine molto più in risalto i vini dei premi speciali che quelli in classifica... Collina dei ciliegi in zona milano dovrebbe essere molto diffuso, Podere Le ripi provo a chiedere Comunque a mio gusto il Brunello 2006 è sugli 84 punti mentre il Rosso è sugli 86 non sono ancora vini così "fondamentali" di certo però molto promettenti!
Rispondimercato asiatico
circa 12 anni fa - LinkIo essele molto felice di classifica , sassihaiahh !!!! , balolo, Amalone ! Banfi !! - Chi Valentini ?? Stilista ? Adesso Mettele in contatto con Gardini e fale tanti oldini per aeleo , hotel di lusso e "glande" listolante ! Pagale anticipato !!
Rispondiamedeo mignini
circa 12 anni fa - Linkmah?!per me Mascarello è Bartolo
RispondiDavide G.
circa 12 anni fa - LinkPremio Azienda nella Storia Un esempio per chi inizia, un punto di riferimento per chi ambisce a far parte della storia del vino italiano. Vincitore 2012: Marchesi de’ Frescobaldi ma non erano quelli che mettevano il merlot nel brunello di montalcino ? che mettevano uva pugliese nel chianti... complimenti al punto di riferimento
Rispondigianluigi carlino
circa 12 anni fa - Linkgrande davide...
RispondiMaurizio Valeriani
circa 12 anni fa - LinkUna precisazione importante: Luca Gardini, persona stimabilissima, non è il miglior sommlier del mondo, ma è il miglior sommelier del mondo secondo la WSA (World Sommelier Association) costituita dall'AIS a Roma e che raccoglie 5/6 paesi e poco conosciuta all'estero. L'AIS infatti è fuoriscita dall'ASI (Associazione della Sommellerie Internazionale), che raccoglie le adesioni la gran parte dei paesi del mondo, e che elegge il migliore sommellier del mondo secondo ASI e che non è Luca Gardini.
Rispondicernilli
circa 12 anni fa - LinkLa WSA non raccoglie solo 5/6 paesi, ma una ventina almeno, compresi Russia e ai tempi della vittoria di Gardini anche Usa. Poi ci sono Spagna, Messico, Belgio e molte altre.
RispondiMaurizio Valeriani
circa 12 anni fa - Linkquesto il pezzo tratto dal sito http://www.worldwidesommelier.com/associazione.php , che dimostra che sono circa una decina, e comunque non è accreditata presso gli ICE dei vari paesi Worldwide Sommelier Association (W.S.A.) è l’associazione dei Sommelier nel mondo. Nasce da un’iniziativa di Associazione Italiana Sommelier, con lo scopo dichiarato di contribuire a migliorare la diffusione della cultura del vino e del cibo, riunendo in questo progetto le più prestigiose associazioni del mondo coinvolte nel settore. L’idea ha trovato immediata condivisione da parte di molte organizzazioni nazionali, prontamente trasformatasi in partecipazione nel caso di Germania, Inghilterra, Giappone, U.S.A. e Caraibi che hanno contribuito così alla nascita di Worldwide Sommelier Association. Le hanno seguite nel volgere di pochi giorni Lussemburgo, Norvegia e Svezia, successivamente Brasile, San Marino, Danimarca, Russia, e molte altre sono in procinto di entrare a far parte della famiglia. Un’associazione di associazioni dunque, che intende dare un deciso slancio in avanti alla valorizzazione dei piccoli e grandi tesori enogastronomici e dei loro contesti di origine, attraverso una seria e approfondita formazione, basata su una didattica di altissimo profilo, e su un edificante scambio culturale mosso dall’organizzazione di grandi eventi che diano spazio, visibilità e lustro anche oltreconfine a delle vere e proprie vetrine del meglio di ogni settore agroalimentare nazionale. Non solo vino quindi, ma anche olio e prodotti tipici, che hanno motivato l’adesione di BUONITALIA e di altre associazioni di categoria, così come dell’Associazione Stampa Agroalimentare. L’assoluto pregio del bagaglio di tecnica e preparazione che contraddistingue i docenti di Associazione Italiana Sommelier ha portato alla scelta di condividere tali strumenti, che sono quindi messi a disposizione di chiunque senta la voglia e il bisogno di sposare la causa; a tal fine si sta procedendo anche alla traduzione in lingua inglese dei libri di testo adottati nei Corsi di Qualificazione Professionale per Sommelier organizzati da AIS. Sempre nell’ottica di valorizzare la preparazione generale degli addetti ai lavori saranno annualmente indetti vari concorsi, tra cui quello che incorona annualmente il Best World Sommelier.
RispondiMaurizio Valeriani
circa 12 anni fa - Linked in ogni caso rimane l'errore di comunicazione: la notizia corretta è : Luca Gardini è il miglior sommelier del mondo secondo WSA
RispondiMaurizio Valeriani
circa 12 anni fa - Linkquesta invece dal sito dell'ASI la lista dei paesi iscritti all'ASI stessa che sono 46 e 8 osservatori: http://www.sommellerie-internationale.com/en/europe/ Chi è dunque il miglior sommelier del mondo?!!!!!!!!!
Rispondicernilli
circa 12 anni fa - LinkE quell'altro secondo l'Asi. Ha presente la WBA, la WBC e l'IBF nella boxe?
RispondiMaurizio Valeriani
circa 12 anni fa - Linkquesto è il link più diretto alla lista: http://www.sommellerie-internationale.com/en/files/pdf/ASI_Members_List.pdf
RispondiMaurizio Valeriani
circa 12 anni fa - LinkLa Boxe non c'entra nulla e l'onestà intellettuale viene prima. E' come se l'ASPI comunicasse che il suo miglior sommelier d'Italia è il miglior sommelier d'Italia. Questa cosa l'ASPI non lo fa giustamente perchè ancora in Italia è poco rappresentativa. E questa cosa non la dovrebbe fare nemmeno la WSA al livello mondiale. Ma soprattutto non dovrebbero comunicare una cosa del genere i media.
Rispondimassimo sacco
circa 12 anni fa - Linkbuongiorno Daniele nell'ASI é da molto tempo che la Russia, il Belgio ed il Messico fanno parte dell'associazione. La Spagna é membro osservatore in quanto si era staccata dall'ASI per fare parte della WSA ed adesso da circa due anni ha richiesto di ritornare nell'AIS. Giusto dire che Luca Gardini é campione del mondo WSA perché quello ASI é Gerard Basset MS,MW,OBE. Bella manifestazione ed ottima idea, anche se a dire il vero, se l'idea iniziale é quella di promuovere il vino all'estero non hanno scelto l'attore più rappresentativo all'estero. Daniele, Tim, Raoul sono ottimi esempi di personaggi molto rappresentativi e conosciuti nell'ambito internazionale e dunque validi promotori del made in italy. Luca Gardini, con tutto il rispetto, non ha la caratura internazionale di Gerard Basset, ma neanche di Andreas Larsson oppure Paolo Basso od Enrico Bernardo. Io lavoro all'estero, frequento l'ambiente ASI, e posso assicurarvi che praticamente nessuno conosce Luca al di fuori dei confini italiani. Questa non é un'accusa ma semplicemente una constatazione di fatto, poi, se lo scopo non é quello di promuovere il vino italiano all'estero devo fare i complimenti a chi ha ideato l'evento perché a parlare di classifica tutti sono capaci ma nessuno l'ha mai fatto!!! Daniele, il prossimo anno al DWWA contatta qualche MW in modo da fare uscire questa classifica fuori dall'Italia :):)
Rispondigianluigi carlino
circa 12 anni fa - Linkpenso sempre che ci voglia un certo coraggio per stilare una classifica del "gusto", devo però convenire con alessandro bocchetti sul discorso che un tale elenco parli in maniera internazionale con un taglio spiccatamente italiano, tipo "signori, questo è il made in Italy". E questo mi può star anche bene, resto però della mia idea che andrebbero conosciute e quindi valutate anche piccole e medie realtà che sono spiccatamente territoriali e che regalano sensazioni uniche tipo AGRICOLA SAN GIOVANNI con il Maroccia, TENUTA S.FRANCESCO con il Per Eva, POGGIO DI BORTOLONE con il Cerasuolo, GRACI con il quota 600, CANTINA GIARDINO con il Drogone etcetc..ma forse è meglio così. Noi piccoli viaggiatori possiamo dedicarci con più forza e passione alla scoperta di nuove sensazioni poco convenzionali.
RispondiL.T.B.B.
circa 12 anni fa - LinkGRANDISSIMI VINI DAVVERO LI CONOSCO TUTTI....ma è una classifica SCONTATA!!! Io penso che un gran sommelier non sia quello che degusta e beve solo il blasonato ma che sa comunicare, abbinare, spingere il meno illustre...una classifica così la farebbe davvero chiunque conosce un po di vino...
Rispondicernilli
circa 12 anni fa - LinkPeccato che non l'abbia mai fatta nessuno finora.....
RispondiPantagruel
circa 12 anni fa - LinkGardini è veramente impressionante. Ho avuto la possibilità di seguire una degustazione con lui e mi sono ricreduto. Dunque le critiche mosse contro di lui sono infondate. Poi se è il migliore o meno poco importa. Vorrei sapere i nomi delle alternative. Mi sembra che non ci siano e dunque tutta la disquisizione fatta mi sembra molto pretestuosa. Ho deciso stasera di bere alla cieca 3 vini rossi per giocare a fare il Gardini della situazione. Lo consiglio a tutti, prima di muovere critiche.
Rispondiroberto gatti
circa 12 anni fa - LinkAd onore di cronaca e per dare a Cesare quello che è di Cesare, dal sito della WSA risultano associate 12 ( dodici ) nazioni, mentre dal sito dell' Asi si contano 54 nazioni. Quindi senza nulla togliere al nostro Gardini, è ora di ripristinare la verità : Gardini è diventato campione del mondo, nel concorso organizzato dalla WSA che comprende 12 nazioni ; mentre il campione del mondo per l' ASI che raccoglie 54 nazioni è un'altra persona. Grazie a Maurizio Valeriani che ha fatto chiarezza una volta per tutte ed ha ripristinato la verità dei fatti storici e statistici !
RispondiVignadelmar
circa 12 anni fa - LinkCerto che noi Italiani siamo davvero "speciali": - c'è una nuova iniziativa sulla comunicazione e sulla valutazione del vino, che riscuote da subito, dalla prima edizione, un grandissimo interesse mediatico. E certi provano a massacrarla. Senza minimamente peritarsi di dare consigli o proposte di miglioramento. - chi l'ha organizzata, con soldi proprio o degli sponsor, mettendoci comunque la faccia, oltre ad essere giovanissimo ed essere un vero talento della degustazione alla cieca, ha una certa risonanza internazionale e nazionale per aver vinto uno dei vari titoli mondiali di sommelier. E certi si affrettano a dire che però di campioni ce ne sono altri, più importanti, maggiormente rappresentativi, etc etc. - la Puglia enologica, anche grazie a determinati piccolissimi produttori, si fa conoscere e rompe le incrostate gerarchie enoiche nazionali. E certi altri, pugliesi e non pugliesi ma che comunque con la Puglia hanno a che fare anche dal punto di vista professionale si affannano ripetutamente a dire che invece simili produttori sono un bluff e non meritano simili riconoscimenti. Ad esempio io ho un paio di consigli da dare a Gardini: 1) Per evitare che il prossimo anno la classifica possa essere sostanzialmente una copia di quella di quest'anno, ossia un mero aggiornamento delle annate di riferimento, consiglierei vivamente ai Giurati di presentare una lista con almeno alcune novità. Onestamente propenderei per obbligarli a presentare una lista con almeno il 20% di novità. Sarebbero così più attenti a valutare ed obbligatoriamente proporre novità. 2) Darei la possibilità ad ogni Giurato comunque di poter imporre 2 vini fra quelli che verranno degustati, anche se non avessero superato lo scoglio delle due differenti segnalazioni. In questo modo un Giurato che ha conosciuto, scovato, un nuovo vino, un nuovo produttore, magari sconosciutissimo e dunque impossibilitato a superare la soglia delle due segnalazioni, verrebbe comunque alla ribalta. Ciao
Rispondienzo pietrantonio
circa 12 anni fa - LinkPremio Azienda nella Storia Un esempio per chi inizia, un punto di riferimento per chi ambisce a far parte della storia del vino italiano. Vincitore 2012: Marchesi de’ Frescobaldi. Grassa, grassissima risata.
Rispondiroberto gatti
circa 12 anni fa - LinkHai detto bene Vigna : ha vinto uno dei vari titoli mondiali, riconosciuti da 12 nazioni su un totale di 66 aderenti alle varie associazioni internazionali, quindi campione del mondo per la WSA ( 12 iscritti ) e NON già per l' ASI ( 54 nazioni iscritte ). Rimane sempre un buon risultato, nessuno lo mette in dubbio, ma era per ristabilire lo stato dei fatti sic et simpliciter ! Per quanto riguarda il talebano del vino, meglio segnalargli questa notizia fresca fresca, che per il 2° anno consecutivo consacra l'Es il primo vino italiano, incrociando i vari pareri delle guide nostrane :http://www.guidediclass.it/risultato_100Vini.aspx?id=D Visto che si era affrettato ad evidenziare il 50° posto di questa commissione, ora altri hanno ribaltato la classifica, ora che dire ?? Cosi' è, il vino è anche gusto personale e soggettivo e queste classifiche ne sono la dimostrazione lampante, anche questo NON dovrebbe succedere da parte di chi si carica sulle spalle il compito ed onere di " giudice " del lavoro altrui !
RispondiMaurizio Valeriani
circa 12 anni fa - LinkTanto per essere chiari: io non metto in nessuna maniera in dubbio la competenza e la professionalità della Giuria che ha determinato questa classifica. Ed il fatto che io sia d'accordo o meno sulla stessa è cosa poco importante. Ma in termini di comunicazione non è indifferente scrivere una cosa non vera per far apparire la persona eletta dallL'AIS/WSA come miglior sommelier del mondo in assoluto. Il fatto che sia Luca Gardini è una coincidenza. Ma la comunicazione è stata data negli anni scorsi nella stessa maniera sbagliata, anche quando non era Luca Gardini, eletto miglior sommelier del mondo secondo WSA. Quindi l'intento, almeno da parte mia, non era quello di screditare Luca Gardini, della cui professionalità non ho motivi di dubitare, ma di destare l'attenzione sul dare una corretta informazione, che non sia in qualche modo "deviata" da un'associazione di nome AIS, che attraverso i suoi vari contatti "politici" e "mediatici" finisce per far passare per vero quello che non è.
RispondiMaurizio Valeriani
circa 12 anni fa - Linkquesto è richiamo alla questione WSA e ASI: http://www.scattidigusto.it/2012/09/29/divinolio-il-miglior-sommelier-ditalia-aspi-2012-e-gennaro-buono/
RispondiRoberto
circa 12 anni fa - Linktra i premiazienda speciali c'é anche un premio alla Ager Falernus che produce vini in una delle zonepiuù antichedi Italia (il Falerno è citato da Marziale e Plinio il Vecchio). qualcuno conosce questa azienda e i suoi prodotti? un saluto
RispondiAlessandro Bove
circa 12 anni fa - LinkNon ho letto tutti i commenti, quindi spero di non ripetere qualcosa di già detto, mi si perdoni nel qual caso. Ebbene sì, la classifica non fa altro che identificare i "nomi" del vino italiano. Non tutti, ovviamente, ma sicuramente è una lista che sembra (come anche detto in uno dei pochi commenti che ho letto) possa rappresentare una fotografia dell'olimpo enoico italiano anche nel tempo. Il concetto determinante, attorno al quale mi sembra giusto costruire un'opinione non polverosa, o ripetitiva, nel bene o nel male, sia chiaro, è quello di "Degustazione alla cieca". L'idea che questi esperti (tali ritengo tutti) abbiano determinato una classifica della qualità del vino in Italia col solo strumento sensoriale mi entusiasma. Come dire: allora è veramente quello il vino buono. E' importante che siano venute a galla opinioni che sposano la tradizione della qualità del vino in Italia. Ed è altresì rilevante il fatto che se ci fosse stato un "portoghese" nessuno avrebbe potuto dir nulla, dato il metodo usato per stilare la classifica. Di sicuro lo trovo un forte stimolo a cercare di fare qualità, e questo vale per tutti: grandi e piccoli, famosi o no.
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