Anteprime Toscane 2019: Ansonica e Vernaccia di San Gimignano a confronto

Anteprime Toscane 2019: Ansonica e Vernaccia di San Gimignano a confronto

di Andrea Gori

Per la rassegna annuale “Il Vino Bianco e i suoi territori” la Vernaccia di San Gimignano si è confrontata stavolta con l’ansonica nelle sue espressioni di Toscana e Sicilia, dopo aver incontrato St. Aubin, Calce, Chablis, riesling e viogner. Grazie a Leonardo Romanelli abbiamo confrontato la vernaccia di varie annate e ansonica-inzolia di vari produttori per capire quanto potessero essere simili per storia e comportamento nel bicchiere.

Secondo Leonardo “li accumuna il mare dove c’era una volta e dove è adesso e quella voglia di farsi conoscere nel tempo, di schiudersi con il passare degli anni al degustatore curioso; maturazione e riposo li aprono a nuovi orizzonti, sorprese intriganti li fanno conoscere in forma diversa. Vitigni e vini non facili da gestire ma, d’altronde, per le emozioni la sofferenza fa parte del gioco, da comprendere e da amare per la loro unicità.

In effetti l’ansonica viaggia sempre sul mare, i normanni dalla Toscana l’hanno portato in Sicilia o, ancora prima, dai Greci. Fatto sta che lo troviamo al Giglio, all’Elba, in Sicilia al massimo in maremma e poi in Basilicata ma poco lontano dal mare. Anche  la Vernaccia viaggia molto. Entrambi i vitigni non sono stati compresi nel loro potenziale fino ai tempi molto recenti e ci si è limitati a sfruttarli solo per le doti giovanili. La buccia spessa dell’ansonica, gli acidi molto radi e altre limitazioni forti rendono duro ottenere il meglio. Sono vitigni che obbligano alla ricerca per forza.

vini ansonica vernaccia 2

Vernaccia di San Gimignano DOCG 2017, Podere le Volute 
Fresco, sapido, minerale e accattivante, anche citrino e limonoso. Finale ammandorlato sapido e con prospettiva intrigante. 87

Elba Ansonica Lazarus 2017, Valle di San Lazzaro
Dal Chianti Classico Stefano Farkas emigra all’Elba. Parte da vini rotondi e morbidi, molto carichi, per poi passare alla macerazione con le bucce, per dare al vitigno la capacità di esprimersi nel tempo e non solo nell’immediato. Questo 2017 è vivo e arancio nel colore e nei profumi di arancio di ribera, sale e mare. Bocca polposa, ricca, bellissima e nitida, pulita con finale fresco e ricco senza essere pesante tra iodio, note saline, scorza di mosambi e lime. 90

Vernaccia di San Gimignano DOCG 2016, Vigna Cellori Casa Lucii
Azienda famigliare che sorge su antico insediamento etrusco, di fronte al poggio del Comune , sulle coste del mare pliocenico e roccia, vigneto dal 1936, 3500 ceppi ettaro e cordone speronato, vendemmia manuale poi raffreddato, macerazione pellicolare per dieci ore poi pressatura soffice, decantazione a freddo e vasche di cemento per 25 giorni. Poi su fecce finì per 12 mesi con batonnage periodici e bottiglia. Complessità floreale, frutto terso e nitido pera mela e susine, gustoso e peno al palato , ampio e persistente in cedro, diospero, lontani frutti di bosco, tocchi ammandorlati e affumicati appena. 92

Sicilia Insolia Doc 2017, Fondo Filara Nicosia
Qui si chiama Inzolia ed è stato usato nelle doc più ad alta produzione come Alcamo e Marsala, non si era compreso valore del vitigno in purezza. Questa linea nasce proprio per vitigni da valorizzare come sull’Etna. Sensazioni floreali di zagara, miele millefiori, burroso e calore, vaniglia leggera, pesca nettarina, ace, Bocca tersa precisa fine senza scossoni, bocca con lieve nota tannica e citrino che la induriscono ma il tutto è ben bilanciato da un estratto notevole e disteso. 88

Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva Ori 2016, Il Palagione
Non più di 60mila bottiglie di cui metà Vernaccia, suoli ricchi di fossili marini, dal 40 al 60% di sabbie poi limo e argille tradizionali. Identià si basa su profilo olfattivo molto pulito, note aromatiche sotterranee più acquerello che olio, mandorle noci, lieve tropicale, lime, zagara, mughetto timo e anice, sapidità non violenta ma gustosa e lunga, tocchi vegetali di verbena e spigo. 91

Toscana Ansonaco igt 2017, Carfagna Altura
Vino orange ma non orange, macerazione e ossidazione ma da uve lasciate in vigna per surmaturazione su pianta, buccia resistente cede tannino e struttura impressionanti, viti alberello in un paradiso naturale, vino dal fascino meraviglioso, thè, tiglio, arancio, alchechengi, papaya, guava, sale e iodio, mirto e sottobosco, bocca che stravolge tra burro, acididità con volatile, finale lunghissimo e gastronomico, molto personale ma struggente o lo si ama o lo si odia. Noi lo amiamo. 95

Vernaccia di San Gimignano Riserva 2016, San Benedetto 
Da un terreno tipico di argilla mista a sabbia con molti fossili, vigna giovane e difficile, dalla pendenza impegnativa. Naso che sa di mandorle fresche, timo, biancospino, robinia, rose gialle, poi frutto di mela e pepe bianco. Bocca lussureggiante ma sempre sapida e incalzante, fitta di rimandi aromatici succosi e balsamici. 92

Toscana Ansonica IGT 2017 L’oro di Giacomo Poggio Brigante
Meno elementi salini ma più argilloso. Vino suadente e ricchissimo fin dal colore di un bellissimo color oro rosa, naso di arancio e zagara, appassimento che si fa sentire nelle albicocca dolce, confettura di fragole, miele e bergamotto, bocca gastronomica, elementi fruttati e dolci che riemergono più volte, finale molto lungo e carnoso continuamente raffrescato da sapidità. 93

Vernaccia di San Gimignano Riserva 2016, Le Mandorle Fattoria Poggio Alloro 
Dolcezza di frutto, mela caramellata, cola e fava tonka. Bocca animata, sapida e croccante, molto tropicaleggiante e agrumata ma soprattutto divertente e di grande soddisfazione, con un velo di dolcezza che va e viene in maniera mirabile, dando un ritmo intrigante al sorso. 93

Toscana Bianco IGT 2016, Bugia Bibi Graetz
Approccio molto tecnico per Bibi che mantiene l’idea di fare l’80% della vinificazione in bianco e il 20% sulle bucce usando cemento e acciaio. Colore acceso ma non troppo, naso molto esile, sapido, sottile e gessoso, di agrumi molto fini, arance in confettura gialle e poco mature ma eleganti, anice e finocchietto. Toni mediterranei ma resi netti e precisi dalla tecnica, bocca ricca e salina, lunghezza notevole ma forse ancora da aspettare. 88

Vernaccia di San Gimignano 2015, Riserva Signorina Vittoria Tollena 
Note di confetto, mandorle, anice, bergamotto e tocco di liquirizia, guizzante e sapido ma con un fruttato dolce ma non banale. Bocca succosa e carnosa che si fa bere benissimo tra rimandi fruttati e canditi di agrumi, senape e tostature di nocciole, mandorle e caramello. Il tutto senza abbondare di alcol e struttura, bella prova davvero. 93

Sicilia Insolia Doc 2014 Cubia Cusumano Tenuta Ficuzza
Siamo a Piana degli Albanesi, con prevalenza di territori argillosi. Vendemmia a inizio settembre con fermentazione in legno. Rotondità e sensazioni goderecce di arancio e mandorle, zucchero filato, menta e timo. Bocca rocciosa e fine, con lunghezza e citrino che si approfondisce per molti minuti in rivoli di sapidità e croccantezza. Toni siculi senza discussione ma al contempo eleganti e raffinati. 90

Abbiamo visto vari metodi di vinificazione che ci fanno capire come i produttori si stiano impegnando per valorizzare il potenziale di questi vitigni senza snaturarli nonché per venire incontro alle richieste di mercato. Macerazione, anfora, cemento e legno sono usati in fasi successive su tutti e due i vitigni per ottenere lo scopo e una ricetta univoca ancora non c’è ma una cosa è certa: ci si diverte non poco ad assaggiarle.

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

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