Storie di Langa, favole di vino. E sei Barolo da raccontare
di Alice in WonderlandSalita la scala dell’hotel Radisson, due sensazioni cristalline. La prima: lo stiracchiamento mattutino prima che suoni la sveglia, buona disposizione d’animo e (ancora) quiete.
La seconda, legata alla magia delle prime ore di luce: l’allegro benessere che ancora mi capita di provare certi giorni in certe vie della Roma Vecchia all’apertura delle saracinesche, quando i bottegai (ci sta meglio di “negozianti” nel contesto) si danno il buongiorno mentre si aspettano l’uno con l’altro facendo tintinnare e scintillare tra le mani gli spicci per il caffè.
Qui, però, caffè non ce n’è. C’è Barolo (e Barbaresco e Pelaverga). Non mi sembra vero di poter sfarfallare liberamente da un banco all’altro, assaggiare con calma senza sentirmi al botteghino dello Stadio Olimpico, chiacchierare con i produttori che si sono, anch’essi, stiracchiati da poco e hanno voglia di entusiasmarsi entusiasmando chi li ascolta.
Ho due ore prima del seminario. Il mio Barolo nel Cuore ha i minuti contati. Eccoli qui:
Santo Stefano 2009 – Mascarello
Pesto di agrumi in barattolo di viola. Luminoso, fluorescente, leggiadro.
Una Sonatina Mozartiana da ascoltare sul divano succhiando una radice di liquirizia.
Bussia 2008 – Prunotto
Che bella la 2008! Chiede tempo per prepararsi a raggiungerti ma lo chiede spargendo un profumo così bello di china, di tamarindo, di pastelli e dandoti un bacio così intenso di tè e di scorze gialle-arancio-rosse, che glielo concedi, ma ti ha innamorato già così.
Prapò 2008 – Ettore Germano
Zolle di terra appena lavorata, erba bagnata, uva (uva!), felce, frutta secca. Pulisce che è una bellezza, poi torna e poi pulisce ancora.
Neirane 2009 – Bosco
Naso salino, freschezza d’agrume dolce. Colazione senza confetture e caffè, un buongiorno di frutta fresca e tè.
Parussi 2009 – Sordo
Il suo Pigmalione lo definisce facile. Facile ma proprio bello, è una combinazione che, nonostante venga a volte snobbata, esiste. Albicocca, bergamotto, gelsomino e ortensia, tè bianco e piccole pietre da cercatore d’oro. Invitante, accogliente.
Cannubi 2008 – Giacomo Brezza
Mani affusolate, laccate di rosso, morbide di crema ai millefiori. Un balletto al Bolshoi, mille evoluzioni in bocca con lancio finale di mazzi di rose. Grazia, equilibrio, concentrazione.
E poi il seminario Storie di Langa raccontate da Davide Bonucci, Marco Cum e, in puro effetto matrioska per dare il tocco fiabesco, da produttori che hanno raccontato di se stessi e di altri produttori, di vini scomparsi, di alberi di noce sconfinati da una proprietà all’altra, di langaroli caparbi che “per fortuna non hanno scelto di andare a lavorare in FIAT”, di massime vere e divertenti: “in Langa non abbiamo il Rinascimento, ma abbiamo l’enogastronomia”, di affermazioni serie: “quando ti imbatti in cose importanti, lo senti subito”; di compleanni speciali in cui capita di essere omaggiati con l’apertura di un Dolcetto del ’79, di vini che riposano in damigiana, di attaccamento viscerale ad una vigna, ad un pezzetto di vigna, tanto da non disfarsene neppure nel bisogno vero.
Pillole di assaggi e pillole di Storie vere e belle ma dal sapore di fiaba.
A conferma che, di favole, è piena la realtà.
6 Commenti
Rocco Catalano
circa 10 anni fa - LinkBello. Armonioso e complesso, come i luoghi e i vini.
Rispondijose pellegrini
circa 10 anni fa - LinkStorie vere , questa è la vera grande bellezza .josè
RispondiJovica Todorovic (Teo)
circa 10 anni fa - Linkmoscetto sto pezzo.
Rispondibiotipo
circa 10 anni fa - Linksegnalo la presenza ai banchi d'assaggio dello strepitoso vigna rionda riserva 2007, uno dei barolo più buoni assaggiati negli ultimi anni, e del notevole mosconi 1996 di bussia soprana. di brezza, mascarello e sordo avevo preferito altri cru. ma de gustibus...
Rispondibiotipo
circa 10 anni fa - Linkvigna rionda di massolino, of course. anche quella di anselma, proprio lì a fianco, non era niente male, ma con uno stile diametralmente opposto
RispondiDavide G.
circa 10 anni fa - Linkdai descrittori improbabili che usi, scommetto che hai fatto il corso AIS
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