Antonio Galloni lascia Robert Parker: quanto vi stupisce questo divorzio?
di Andrea GoriCome un fulmine a ciel sereno è arrivata la decisione di Antonio Galloni — uno dei principali collaboratori di Robert Parker — di lasciare The Wine Advocate per iniziare una carriera da solista con un progetto personale. Quello che un tempo era visto come il delfino e il probabile successore dell’imperatore della critica enoica moderna sembra non aver molto digerito il cambio di proprietà aziendale avvenuto a dicembre in favore di un investitore di Singapore. Ma soprattutto, e qui quasi ci commuoviamo, dice essere rimasto scioccato dal notare come tanti giovani in un ristorante di Aspen dedicato al vino, in realtà preferissero la birra: per la serie “troppa scelta, nessuna scelta”. Del resto lo stile di Parker prevede proprio articoli monstre e recensioni impegnative e difficili da approcciare da parte dei più giovani appassionati della materia, con centinaia di assaggi in successione. Il futuro, dice Antonio, è nelle pubblicazioni più snelle che producono informazioni in maniera continua e adatte alla rete, non di manuali e guide enormi che nessuno legge veramente. Dove è che l’avevamo già sentita questa?
In ogni caso, in bocca al lupo Antonio!
8 Commenti
Angelo D.
circa 11 anni fa - LinkN'altro catering... :-)
RispondiArmando Castagno
circa 11 anni fa - LinkE' il futuro delle informazioni di massa, veloci da consumare, quello, non il futuro dell'informazione o della cultura. Anche il prossimo romanzo di Abraham Yehoshua e la prossima novella di Haruki Murakami usciranno su carta. E' una tristezza che qualcuno dica che testi scritti di una certa profondità analitica, o progetti editoriali basati su grandi costruzioni e ragionamenti articolati "nessuno li legga veramente". Dipende da che numeri vuoi fare. Se vuoi la massa planetaria come bersaglio nel 2013, in effetti, è meglio forse se canti un pezzo da lobotomia studiato per le orecchie del ricevente come "We are the world", piuttosto che "I talk to the wind". Nel tema anche come titolo.
Rispondithe remains of the day
circa 11 anni fa - LinkBrother(s) in arms!
RispondiAndrea Gori
circa 11 anni fa - Linkio non capisco come mai non possano esistere le vie di mezzo. Secondo me la maggior parte di quelli che scrivono e leggono volentieri sul web di vino sono anche gli stessi che si comprano e si leggono i tomi, le guide e le riviste con articoli di respiro più ampio. A leggere Antonio pare che non ci siano vie di mezzo. Boh forse ha ragione lui
RispondiAndrea Pagliantini
circa 11 anni fa - LinkAntani. Andrea, una volta magari è divertente ma alla lunga il commento fotocopia annoia. Simpaticamente ;-). [ale]
RispondiAndrea Pagliantini
circa 11 anni fa - LinkNon è una fotocopia nè un copia-incolla, nè un redazionale nè un gossip. Potare le viti a cordone invece è un copia-incolla, di norma sono tutte uguali e non c'è molto da pensare su dove tagliare e quale gemma/e lasciare.
RispondiNelle Nuvole
circa 11 anni fa - LinkPer quanto emotivamente vicina a quanto scritto da Armando Castagno trovo che ci sia una bella differenza fra un'opera letteraria come quella degli autori da lui citati ed un corpus informativo relativo al vino. Antonio Galloni si propone di fare opera divulgativa fra quei giovani che, forse, leggono sul cartaceo opere di autori inimitabili o collezionano vinili, ma quando si tratta di cibo o vino preferiscono informazioni rapide ed aggiornate. Le degustazioni fiume stile Wine Advocate stanno perdendo terreno, proprio perché non sono "testi scritti di una certa profondità analitica, o progetti editoriali basati su grandi costruzioni e ragionamenti articolati" bensì interminabili liste della spesa.
Rispondizakk
circa 11 anni fa - Linknon so se dormirò questa notte :-)
Rispondi