Aiuta anche tu il Wine Spectator a compilare una lista più significativa dei migliori 14 bianchi italiani
di Alessandro MorichettiQuesto post vale come accredito per Opera Wine 2015 ché non c’ho voglia di sbattermi per cercare un biglietto (Stevie Kim, segna, plz! Tk u). Il 21 marzo a Verona infatti, nell’ormai annuale paio d’ore in cui Wine Spectator e Vinitaly International insieme appassionatamente fanno mostra di sé e di cantine italiane prestigiose, ci saranno anche quelli che il Corriere della Sera – a firma Luciano Ferraro – titola come “I migliori 14 bianchi d’Italia per Wine Spectator”.
Eccoli qui:
1. Chardonnay Elevé en Fût de Chêne 2012, Maison Anselmet
2. A.A. Pinot Bianco Riserva 2011 Vorberg, Terlano
3. Vermentino dei Colli di Luni Blacl Label 2013, Lunae Bosoni
4. Beyond the Clouds 2012, Elena Walch
5. A.A. Gewurztraminer 2012 Kolbenhof, Hofstatter
6. Vintage Tunina 2012, Jermann
7. Soave Classico La Rocca 2012, Pieropan
8. Valle d’Aosta Chardonnay Cuvée Bois 2012, Les Cretes
9. Terre Alte 2011, Livio Felluga
10. Col Disôre 2011, Marco Felluga
11. Eruzione 1614, Planeta
12. Soave Classico Monte Grande 2013, Prà
13. Soave Classico Monte Carbonare 2012, Suavia
14. Fiano di Avellino CampoRe 2010, Terredora
Quando leggo queste “classifiche” penso a mio padre, assiduo lettore del Corriere della Sera da ormai una 45ina di anni. Per la cronaca gli ho appena mandato un sms che recita così: “Qualsiasi lista di bianchi italiani in cui non ci sia un Verdicchio è buona per accendere il fuoco”. Che poi ci siano 3 Soave, tanto che l’attacco di Ferraro è “Il riscatto del Soave”, non può mica essere un caso fortuito di contingenza geografica.
Intanto mi confermano dalla regia che l’accredito per Opera Wine è stato accolto. Grazie :D. Inizio a portarmi avanti con una lista di 14 preferiti e la stenderò a chi di dovere al momento opportuno.
Nota a margine. Dall’articolo di Ferraro sembra che quelli siano in assoluto i migliori vini bianchi, quando (forse) il titolo avrebbe dovuto essere “I migliori 14 bianchi d’Italia per Wine Spectator che hanno aderito a Opera Wine” (versando il fee previsto). Ah babbo, Lucio Mastroberardino non c’è più.
[Credits: Corriere della Sera]
34 Commenti
alberto
circa 9 anni fa - LinkSenza un Verdicchio... e con il Fiano rappresentato al peggio possibile... Questo però, mi duole dirlo, da un po' il "peso" della ns stampa di settore... ma possibile che al vinITALY, ci sia bisogno che vengano a spiegarci dall'estero quali sono i nostri vini migliori? Con i risultati di cui sopra.... Va sempre peggio....
RispondiFP
circa 9 anni fa - LinkQuesta lista è un insulto all intelligenza del consumatore.
RispondiRoberto Giuliani
circa 9 anni fa - Linkche dire... scontatissima lista, che non tiene conto, come tu stesso hai detto, di una realtà fondamentale come quella del Verdicchio, ma è ovvio che qui si è puntato a nomi più che conosciuti, non c'è il benché minimo accenno a qualche piccola realtà. Anche solo guardando il Fiano di Avellino, giudicare quello di Terredora il migliore è alquanto azzardato. In ogni caso aborro le liste, anche quando condividessi il giudizio....
Rispondiantonio
circa 9 anni fa - LinkMah, io sono almeno 20 anni che cerco di spiegare ai produttori sbrodolanti che la Top 100 di WS non è una classifica di valore assoluto, ma contempla altri parametri. A maggior ragione questa sui bianchi mi sembra una sfilza di "amici" che nemmeno Maria De Filippi :-)
RispondiRoberto Giuliani
circa 9 anni fa - Linkil punto è che WS in America ha il suo peso, quindi gli "amici" sono praticamente scontati. Solo che se fosse Italian WS, probabilmente per salvare la faccia ci si infilerebbe qualche nome meno prevedibile. Sarebbe divertente una rivista italiana che dichiara il 15 migliori vini bianchi in USA, solo per il gusto di vedere come la prenderebbero ;)
RispondiPaolo
circa 9 anni fa - Link"Sarebbe divertente una rivista italiana che dichiara il 15 migliori vini bianchi in USA, solo per il gusto di vedere come la prenderebbero" Non la prenderebbero. Nel senso che non verrebbe considerata. A meno che, come correttamente dici nella prima riga, non ci fosse una rivista italiana che "pesa" nel senso del business, cioè determini, sposti, modifichi le quote di mercato. In quel caso si che la prendono, eccome se la prendono! :)
RispondiAlessandro Morichetti
circa 9 anni fa - LinkRagazzi, suvvia, vi richiamo a un po' di sano realismo. E' una lista tra chi partecipa ad un evento, funziona commercialmente perché il Wine Spectator è una corazzata mondiale e pesca tra le cantine invitate a partecipare. Meccanismo classico visto da qui che funziona bene visto da là. Poi non è assoluta, niente è assoluto e si sa.
RispondiAlberto
circa 9 anni fa - LinkNon sarà assoluta, ma quando sposti flussi commerciali... beh... Non è mica pizza e fichi... Se poi il tutto si tiene durante la più importante fiera italiana (e non solo del vino)...
Rispondimarcomriva
circa 9 anni fa - LinkSe prendi una cartina dell'Italia e per ogni vino della lista ci metti un segnalino sul punto in cui è prodotto... quando la riguardi qualche crampo allo stomaco ti viene.
RispondiFrancesco Garzon
circa 9 anni fa - LinkNon saprei ...., ma concordo anch'io assolutamente sul verdicchio. p.s. al numero 3 black label
RispondiSergio
circa 9 anni fa - LinkPrima di qualsiasi commento mi piacerebbe sapere quanto le suddette cantine si sentiranno in dovere di alzare i loro prezzi ora... poi se le comprano in USA, meglio per loro... (Garzon ossserva bene: non si chama etichetta nera? o per gli USA han fatto una private label (pardon, "etichetta dedicata")) comunque il vino è splendido...
Rispondistefania
circa 9 anni fa - Linkma, meglio così piuttosto che avere nella lista certi Verdicchi surmaturi come piacciono agli americani! Secondo me comunque è l'Umbria la grande terra dei bianchi italiani; solo che non se li fila nessuno
RispondiMontosoli
circa 9 anni fa - LinkAl mercato Americano il Verdicchio non interessa.....20 ani fa si sono affogati di Fazi Battaglia....tanto da collezionare le bottiglie come portacandela....ma ora e tutto finito. Lo stesso vale per il Pinot Grigio di alta qualita....
RispondiAlessandro Morichetti
circa 9 anni fa - LinkIntendi Weinbach e Zind Humbrecht? :D :D
RispondiAndrea
circa 9 anni fa - LinkRispetto per le scelte altrui, però uno Zuc di Volpe e un Capichera li avrei inseriti...
RispondiFabio
circa 9 anni fa - Linkconcordo in pieno..in special modo sul Capichera.
Rispondiale
circa 9 anni fa - LinkEttore Germano - Langhe bianco Herzù - Riesling
Rispondiale
circa 9 anni fa - LinkEtna Bianco - Benanti Gavi D'antan - La Scolca
Rispondiale
circa 9 anni fa - Linkanche un Ferrari e/o un Bellavista ci starebbero pero'
RispondiAdriano Aiello
circa 9 anni fa - LinkProprio una bella classifica. A quando uno dei migliori calciatori italiani vinta da Chiellini?
Rispondiantonio
circa 9 anni fa - LinkChiellini=Verdicchio, Vintage Tunina=Balotelli :-)
RispondiSottonoce
circa 9 anni fa - LinkDi seguito i migliori bianchi italiani che ho assaggiato negli ultimi 15 anni - 95/100 Cabreo La Pietra 03 Folonari, Grappoli del Grillo 11 De Bartoli, Kerner Praepositus 05 Abbazia di Novacella - 96/100 Sauvignon Lafoa 02 Colterenzio, Cometa 08 Planeta, Chardonnay Cuvee Bois 04 Les Cretes - 97/100 Le Rive 04 Suavia, Chardonnay Rarità 93 Terlano, Kerner 06 Manni Nossing - 98/100 Mirum 07 La Monacesca, La Rocca 02 Pieropan, Nussbaumer 05 Termeno - 99/100 Sauvignon Gana 04 Terre del Sillabo, Verdicchio di Matelica 06 Collestefano, Fiano di Avellino 06 Guido Marsella - 100/100 Vernaccia di San Gimignano Riserva 2003 Panizzi, un vino pazzesco in barba all'annata torrida, chapeau!
RispondiLuca Proietti
circa 9 anni fa - LinkCaro Morichetti ho riflettuto molto sulle sue parole e mi permetta di osservare che non noto particolare differenze tra il comportamento di Wine Spectator rispetto ai nostrani giornalisti guidaroli e dunque che differenza c'è tra questa discutibilissima classifica (old style) e quelle invece stilate dalle varie guide italiane che premiano e recensiscono solo le aziende che vogliono apparire (invio campioni, pr, visita in azienda, cene....)? Per questa ragione mi aspetto da lei e sono certo che non rimarrò deluso, che nei prossimi articoli sulle Guide italiane del 2017 pubblicati su intravino, come premessa si dica "Ecco le aziende che hanno deciso di farsi premiare da Slow Wine/Gambero Rosso/Espresso/ecc. ecc." Se poi vogliamo parlare di "vile denaro" sappiamo tutti bene che, a parte la guida dell'Espresso, tutte le altre edizioni organizzano più o meno interessanti manifestazioni nazionali ed internazionali con un folto gruppo di aziende habitué al seguito....aziende premiate e paganti ehh :-) :-) :-) Saluti.
RispondiOrion
circa 9 anni fa - LinkVero le classifiche lasciano il tempo che trovano ma del fatto che tra i tanti commentatori nessuno abbia nominato il Trebbiano di Valentini ne vogliamo parlare un attimo?!?
RispondiJosje van Oostrom
circa 9 anni fa - LinkSalve, Voglio solo notare qualche vino bianco che mi ha colpito particolarmente, lascio stare la discussione del resto, pizzo o quello che sia.. Dunque bianchi interessanti vista da una straniera senza legami in nessun modo:) p.e. Roero Arneis di Malvira, se parliamo di un Verdicchio come gia notato prima, non potrebbe mancare p.e. quello di Bonci, pecorino di Emidio Pepe, beh anche il trebbiano. Col Fiano si potrrebbe andare su tante altre scelte; beh nel mondo convenzionale cé sempre Feudi di San Gregorio ma meglio Pietracupa, anche se forse preferisco loro Greco di tufo. Dai fiani mi colpiscono quelli naturali; I Cacciagalli, Quartara di Lunarosso - fatto in amfora tutte e due. Qualche carricante dell Etna, ma mi sa che questi gusti non vanno in America...E molti altri ancora, e proprio una tristezza capisco Pieropan si, quello si.
RispondiGiorgio Giorgi
circa 9 anni fa - LinkNord: Sauvignon S. Valentin di S. Michele Appiano Centro: Decugnano dei Barbi bianco Sud: Trebbiano di Valentini diversissimi tra loro, ma per me meravigliosi (il primo è banale, lo so, ma non riesce a non farmi impazzire ogni volta che lo provo)
RispondiInsolitovino
circa 9 anni fa - LinkNord: Mandi Tocai Livon, tocai di livello assoluto. Pinot Bianco Le Monde , Friuli Grave , una sorpresa da seguire con molta attenzione . Soave Classico Roccolo del Durlo, Le Battistelle da vigneto del 1900 ,a piede franco, "solo" buono e basta. Centro : Trebbiano Fonte Canale azienda Tiberio,, stile ,classe ed eleganza ... Sud : Greco di Tufo "Torrefavale" az. Cantina dell'Angelo.....purà mineralita' ( lo so che mineralita' e ' una brutta parola )unita ad una bevibilita' straordinaria
RispondiRocco Trauzzola
circa 9 anni fa - LinkIo propongo questi vini, sicuro che passerebbero per primi ad una degustazione alla cieca contro quelli proposti da wine spectator: Ametistas 2013 Grechetto Umbria Fattoria Mani di Luna Trebbiano d'Abruzzo Valentini 2010 Fiano di Avellino Ciro Picariello 2013 Vitovska di Zidarich 2010 Cataratto 2013 di Nino Barraco E un bianco dell'Etna super acido e minerale e un verdicchio di La marca di san Michele.
RispondiIl chiaro
circa 9 anni fa - LinkMa Bucci, Castel Juval, Gravner, le due terre, Picariello, valentini, walter massa, ottaviano lambruschi, Gini, podversic, miani..... La cosa grave è che questi "soloni" hanno il potere di cambiare le sorti di un'azienda.
RispondiGianluca Zucco
circa 9 anni fa - LinkRileggendo la "selezione", tendo a concludere che WS, democraticamente, imponga delle quote per i vini di nome inglese (manca il W Dreams). E poi Verdicchio è difficile da pronunciare...
RispondiCirenaicadoc
circa 9 anni fa - LinkPer tanti, il produttore buono è quello piccolo, sconosciuto al 98% del pubblico, e che produce con metodologie poco convenzionali (adesso stanno iniziando a diventare fighi pure i vini velati, e se non ti piacciono non capisci di vino). Ma ditemi voi cosa gli potrà fregare di finire su WS a uno che manco sa parlare inglese, e che non ha il minimo di struttura (e soprattutto il minimo di interesse) per lavorare sui mercati esteri?
RispondiMario
circa 9 anni fa - LinkLista che è un'americanata. Prezzolata, influenzata e altro ancora che finisce in ata... I nomi giusti che mancano sono innumerevoli. Di primo acchito penso a De Bartoli, Dipoli, Fattoria San Lorenzo (per tornare al Verdicchio sopra discusso), Dettori, Fausto De Andreis, Walter Massa e tanti tanti friulani Collio/Carso. Di quella lista mi terrei solo Terlano. Saluto.
Rispondigp
circa 9 anni fa - LinkDispiace deludere i listatori compulsivi, ma il post di Morichetti si basa su un grosso equivoco, ingenerato dall'articolo originario del Corriere. La manifestazione a cui si fa riferimento, Opera Wine, nata nel 2012, si basa su una lista chiusa di 100 aziende, ognuna delle quali propone un vino all'evento. Quindi i vini di aziende non incluse nelle 100, ma anche i vini aziendali diversi da quello proposto, non possono esserci per definizione. I cosiddetti "migliori 14 bianchi" sono semplicemente... tutti i bianchi fermi presenti alla manifestazione, visto che i vini rossi sono in maggioranza. Tra l'altro, tra questi avrebbe potuto esserci anche un Verdicchio, perché come negli anni precedenti tra i "100 Great Producers" selezionati da Wine Spectator figura anche Umani Ronchi, che quest'anno probabilmente ha scelto di essere rappresentata da un vino diverso. Non sorprende che le 100 aziende siano in maggioranza medio-grandi, anche perché la loro partecipazione all'evento è a pagamento (e non dev'essere a buon prezzo), quindi molti dei nomi indicati nei commenti semplicemente non potrebbero esserci -- oltre al fatto che il numero è chiuso e la maggior parte delle aziende presenti il primo anno è stata confermata nei successivi, quindi lo spazio per nuovi inserimenti è limitato. Per chi fosse curioso della lista dei vini dell'anno scorso: http://www.operawine.it/it/produttori/edizione2014
RispondiLorenzo
circa 9 anni fa - LinkPersonalmente la migliore regione italiana dei vini bianchi è il Friuli. Ma il miglior bianco italiano, sempre personalmente, lo fa Valentini. Superbo.
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