E ora qualcosa di completamente diverso: alcol e guida
di Fiorenzo SartoreLa redazjia allargata di Intravino si interroga pensosa sulle ultimissime norme in materia d’alcol e guida in via d’approvazione. Cambia qualcosa? Si cambia in meglio? Spiace esordire con domande, ma le risposte scarseggiano. Dobbiamo dribblare le teribbili frasi fatte sul genere “tolleranza zero” (diomio, ma quando la smetterete?) per infilarci nella lettura delle principali novità. L’emendamento del grappino pare la roba più strabiliante – quella cosa per la quale i rei di guida in stato d’ebbrezza (che non hanno provocato incidenti) potranno comunque condurre le loro vetture per andare al lavoro. Be’, all’ora di punta il traffico va a rilento, dovremmo essere al sicuro. Seguono interessanti dettagli sulla proibizione della vendita di alcolici negli autogrill, ma solo in orario notturno (di giorno olè, si brinda). Voi, cari amici ristoratori, dovrete dotarvi di etilometri, quelli che mancano alle pattuglie della Stradale; non vedevate l’ora di pagare una nuova gabella, vero? Per i neopatentati infine è prevista la norma “alcol zero”: voi proprio dovete evitare pure una birretta. E va bene.
La solita selva di regole e regolette con gli orari, addirittura. Sapendo che il problema strutturale (eh sì, mi piace ‘sta parola) è il sistema dei controlli, che nel belpaese è un colabrodo. Quindi si apre la lotteria, chi viene pescato andrà incontro a pene draconiane (sequestro dell’auto, multoni raggelanti, colloqui con lo psicologo) e tutti gli altri, boh. Ecco, sarà che io sono statalista e dirigista, ma a me manca qualcosa. Manca l’idea di educare, che probabilmente non è roba da codice della strada, ma è materia politica, certo. Nessuno che pensi ad educare, fin da bambini – fin dalla scuola elementare – che l’abuso di alcol è IL MALE. Niente, si pensa a tamponare, a emettere grida. E il mondo là fuori sembra impermeabile. Gianpaolo Paglia, qui in un commento, racconta un aspetto significativo dell’ultimo Vinitaly:
quest’anno ho rivisto delle scene che mi hanno riportato al passato. Sabato e Domenica torme di ragazzotti ( e ragazzotte) ubriachi, con bottiglie in mano a tracannare vino in giro. Non c’e’ peggior servizio al mondo del vino che quello di associarlo con queste scene, mentre tutti noi siamo li a raccontare di un mondo fatto di cultura e tradizioni, lontano miglia e miglia dal fenomeno del binge drinkink
Va bene reprimere, ma questa gente come la educhiamo? Come riusciamo a prevenire il disastro? C’è un progetto educativo, a medio e lungo termine? No. C’è l’etilometro, coi limiti–del–mezzo. Buona tolleranza zero a tutti.
15 Commenti
gianpaolo
circa 14 anni fa - LinkLa repressione e' efficace, ma solo se fatta bene. Hai presente il pressing alla Arrigo Sacchi? Funzionava solo se lo facevano tutti, bastava uno che non lo facesse bene e si prendeva il gol (eh, si sono milanista, un po' come essere interista qualche anno fa :) ). In Italia NON siamo capaci di fare repressione, proprio per il motivo che dicevi tu, perche' da qualche parte ti fanno il mazzo e da qualche altra ti danno un buffetto. Dal paese dove sto scrivendo in questo momento, UK, la repressione la sanno fare: parli con un rappresentante di vino, con un ristoratore, con un appassionato, con uno qualunque, il messaggio e' sempre quello: se hai bevuto non guidare, il rischio che ti prendano e ti fanno il mazzo tanto, e' altissimo, non ne vale la pena. Ecco dove la repressione diventa repressione. Pero' Fiorenzo, anche tu commetti un errore comunissimo che secondo me confonde l'argomento in maniera decisiva: la repressione per la il drink and drive non riguarda la lotta all'alcolismo come fenomeno sociale, ma la riduzione degli incidenti stradali. Una cosa e' l'abuso di alcol, e' una cosa e' il guidare dopo aver bevuto anche una quantita' modica in compagnia, ecc. E' ovvio che sono due mondi distanti, l'uno deve essere risolto con strumenti "sociali", l'altro non e' un abuso, ma un infrazione del codice della strada, che puo' avere conseguenze serie. Non e' necessario aver "abusato" per essere pericolosi alla guida, o addirittura ubriachi, basta avere un livello di alcol nel sangue tale da, per es, aumentare sensibilmente i tempi di reazione, senza per questo sentirsi "brilli". Due cose diverse, altrimenti si confondono i campi.
Rispondigianpaolo
circa 14 anni fa - Link>"Ecco dove la repressione diventa repressione." Volevo dire, ecco dove la repressione diventa prevenzione!
RispondiFiorenzo Sartore
circa 14 anni fa - Linknon so fino a che punto ci sia confusione. io frequento, e tu frequenti, un ambito di gente che usa consumare alcol e poi (è successo, dai) si mette al volante e torna a casa. adesso farò qualcosa che è assai poco scientifico (ultimamente il network dissapore ha preso 'sta piega scientifica :D) e ti dirò: mai avuto un incidente in anni e annorum di guida post assaggi. e tu? credo di no. quanti addetti e colleghi conosciamo, coinvolti in disastri? io nessuno. questo potrebbe (concedimi il condizionale pseudoscientifico) potrebbe significare che ci siamo messi al volante con una quantità d'alcol probabilmente eccessiva eppure abbiamo guidato responsabilmente. poi mi capita di leggere i rapporti di polizia successivi alle stragi del sabato sera (altro bel termine) dove i poveretti coinvolti sono ragazzi con livelli d'alcol nel sangue iperbolici. anche per questo m'è tornato in mente la tua osservazione. ecco perché credo che repressione ed educazione non siano ambiti così distinti.
Rispondigianpaolo
circa 14 anni fa - Linksarebbe anche come dire che si possono abolire i limiti di velocita' per la stessa ragione. In teoria, lo so che siamo in Italia ma, le leggi dovrebbero avere una valenza generale. La mia proposta, rivoluzionaria, sarebbe quella di avere una legge simile a quella dei paesi europei principali e poi farla applicare. Dove e' successo,cioe' in tutti gli altri paesi, il sole si leva sempre all'alba e cala al tramonto, il business del vino continua indisturbato, i ristoranti non hanno chiuso i battenti, ecc. Qualche risultato c'e' stato, per es. i morti per incidenti stradali sono un terzo che in Italia qui in UK, a parita' di popolazione. A meno che non si voglia rivendicare la "diversita'" del nostro Paese. Ma io vorrei tanto che non fosse "diverso".
RispondiRoberto Giuliani
circa 14 anni fa - LinkI discorsi stanno a zero. Sulle strade è pieno di gente che guida distratta, fuma, sta al cellulare, si sbraccia quando chiacchiera col vicino abbandonando il volante, non mette la freccia quando cambia corsia, non rispetta anche le regole più semplici del codice stradale, in pirmis i limiti di velocità. Non raccontiamoci palle, l'alcol da vino NON è il problema princopale degli incidenti. Se per guidare non si deve bere, a questo vanno accostati e severamente controllati e sanzionati anche tutti gli altri elementi che producono rischio: cellulari in primis, poi sigarette, stanchezza (che sui riflessi e sull'attenzione incide molto più del vino), non rispetto delle norme stradali ecc. Se si vuole ridurre davvero gli incidenti usando metodi repressivi, questi vanno applicati inesorabilmente a tutti i casi. Ma a monte di tutto c'è l'educazione civica, il rispetto, che vanno a incidere sul quotidiano di tutti, non solo in strada, ma anche PER strada, quando si buttano carte e mozziconi, quando non si fa attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti, quando si fa scorrere l'acqua dimenticando che non è infinita, quando si consuma elettricità senza ragione ecc. ecc.
Rispondigianpaolo
circa 14 anni fa - Linktoglimi una curiosita': come misuri la stanchezza? Per il resto sono d'accordo con te, m sembra ci siano delle leggi sui cellulari, limiti di velocita', ecc., basterebbe, come dicevo, farle rispettare
RispondiRoberto Giuliani
circa 14 anni fa - Linkla stanchezza si misura facendo quasi gli stessi test che fanno negli States a chi è sospettato di aver guidato in stato di ubriachezza. Le prove dei riflessi, lo stato di attenzione di fronte alle domande poste, esercizi specifici ecc.
RispondiRoberto Giuliani
circa 14 anni fa - Linksi, ma hai idea della quantità di pattuglie che dovrebbero girare per le migliaia di strade della nazione? Non ci sono, pensa che non hanno neanche i soldi per la benzina, non è uno scherzo, mi sono informato da persone che lavorano nel settore. Ecco perché l'educazione a partire dalla scuola è indispensabile.
RispondiCattamax
circa 14 anni fa - LinkPochi in Italia, soprattutto tra i giovani, rispettano i limiti di velocità per non parlare dell'uso dei telefonini, ecc. ecc.; è la sensazione di impunità di chi trasgredisce che abbia bevuto o meno che è radicata nei nostri ragazzi. In altri paesi si rallenta ad ogni cartello che abbassa il limite di velocità, la nostra cultura invece ci porta ad avvertire con gli abbaglianti gli altri automobilisti della presenza di un posto di blocco e ci fa sentire orgogliosi di aver aiutato qualcuno. L'alcol insieme a questa cultura diventa devastante.
RispondiRoberto Giuliani
circa 14 anni fa - LinkRagazzi? Magari fossero solo loro il problema. Io credo che sia un fatto generalizzato, a prescindere da età, sesso ecc. Non so quante volte mi capita di vedere camionisti con una mano al cellulare mentre magari fanno un sorpasso o in una curva, oppure famiglie con i bambini che saltano in macchina liberi e senza cintura, o ancora gente che si mette a guardare le strade sulla carta o sul navigatore e, mentre stai per sorpassarli, vedi che si spostano verso la tua corsia senza accogersene. E' un atteggiamento talmente radicato in tutti noi che neanche ce ne rendiamo più conto. La cintura? Siamo stati gli ultimi ad abituarci a metterla. Non si può demandare tutto alla polizia, alle multe, ai ritiri patente.
RispondiCattamax
circa 14 anni fa - LinkRitengo anch'io che la repressione di per sè non risolve il problema e allora da dove cominciare, dalle famiglie, dalle scuole, corsi per adolescenti, ecc. ecc. Tutti noi (quasi) insegnamo ai nostri figli il rispetto delle regole, a scuola è la stessa cosa, in chiesa e catechismi vari anche, alla televisione e sui giornali pure e allora quand'è che avviene lo strappo, dov'è che le strade si dividono e nasce l'impulso irrefrenabile di astenersi dal rispettare le leggi ? (copiato da francesco). Qual'è la differenza allora tra un norvegese e un italiano ? Perchè il 50 all'ora per il Norvegese (in Norvegia) ha un solo significato mentre per l'italiano è interpretabile ? E' la consapevolezza radicata di farla franca. E' perchè lo fanno tutti. E' perchè l'ho sempre fatto. E' perchè sono italiano e basta. Aimè faccio fatica oggi a vedere un'altra strada diversa dalla repressione.
Rispondigianpaolo
circa 14 anni fa - Link"la consapevolezza di farla franca". Con tutto il rispetto per l'analisi sociale, per quelli che la prevenzione e' meglio della repressione, per quelli che bisogna educare, ecc., cominciamo a togliere la consapevolezza di farla franca per davvero - l'Italia e' il paese dove tutti si lamentano che bisogna educare e non reprimere: ma dov'e' la repressione? - e poi vediamo se le cose non cambiano come sono cambiate in tutto il mondo.
Rispondifrancesco bonfio
circa 14 anni fa - Linkl'altro giorno in enoteca sono entrati dei ragazzi stranieri, forse nord Europa, dall'apparente minore età. Hanno scelto una bottiglia di vino, nemmeno troppo economica. Come sempre accade in questi casi il mio collaboratore ha chiesto un documento di identità. Questi si sono guardati e poi hanno commentato nella loro lingua; "In Italia?!!!". Ecco la percezione che ha lo straniero dell'Italia. Un paese dove ci si può astenere dal rispettare le leggi.
RispondiBacco135
circa 13 anni fa - Linkho scoperto adesso che sono in pensione (facevo il camionista mi fermavo tutti i santi giorni a pranzo e durante il pasto mi sorseggiavo circa 1/2 Litro di vino quello che danno sfuso nei vari ristoranti x camionisti e poi riprendevo il viaggio sino alle 18,00 / 19,00) quindi in base alle nuove normative posso dire che x 35 anni ho guidato da "ubriacone".............
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