Velier e i 20 anni delle Triple A
di Daniel BarbagalloIn quel capolavoro che è Amici miei, un passaggio meravigliosamente goliardico in perfetto stile monicelliano mi è rimasto impresso a vita, quello dove la voce fuori campo si chiede: “Che cos’è il genio? Fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione”. Concetto così tangibile e astratto al tempo stesso.
Essere geniali significa aver fantasia per pensare o fare qualcosa che nessuno ha fatto, precorrere i tempi, sgomitare facendosi strada tra pregiudizi e conformismo.
Ma veniamo al punto. L’unica cosa che mi annoia di più delle inutili discussioni sul meteo è il dibattito sui vini naturali. Personalmente non sto né da una parte né dall’altra della barricata e sono da sempre convinto che la forma sia fondamentale in presenza di sostanza, in caso contrario la trovo inutile. Per cui, se un vino eccellente è naturale, tanto meglio.
Vent’anni fa alla Velier sono stati geniali capendo prima di tutti cosa i bevitori e il mercato avrebbero cercato quando, nei numeri, i bevitori e il mercato nemmeno esistevano.
Loro hanno immaginato il futuro con le Triple A: Agricoltori, Artigiani, Artisti. Diffondere questo messaggio, al di là della potenza del manifesto (qui il decalogo per farsi un’idea), non deve essere stato semplice: far capire che senza interventi in grado di correggere ed uniformare il gusto la terra potesse rivelare la sua unicità è stata la chiave del successo di questa distribuzione che, a me personalmente, ha fatto conoscere alcuni di quelli che sarebbero poi diventati vini del cuore.
La mia indole ha giocato un ruolo fondamentale: sono curioso di natura, pur di trovare la bottiglia che fa saltare il banco posso buttarmi ovunque – anche molto lontano dalla mia zona di comfort – e non ho mai ricercato la perfezione nei vini (spesso la cosa mi infastidisce), bensì il carattere.
Un vino sempre buono e sempre uguale a se stesso difficilmente cattura la mia attenzione, mentre mi trovo più a mio agio tra scontrosità, introversioni e volubilità, tipiche dell’animo umano. Detto questo, è inutile nascondersi dietro a un dito: certi vini non sempre sono a fuoco e in grado di lasciare il segno, capita siano scomposti e il messaggio che si possa accettare tutto purché naturale ha fatto molti danni. Il naturalismo spesso è diventato una declinazione di quel che combatteva, facendo somigliare vini provenienti da zone e culture differenti.
Per tutta questa serie di motivi non mi sono fatto scappare la presentazione del catalogo di Velier che festeggia i vent’anni, occasione per ripercorrere un pezzo di vita e guardare allo specchio cosa sono diventato.
L’evento, molto ben organizzato, si è svolto il 13 marzo a Palazzo Albergati (Zola Predosa), l’affluenza degli addetti ai lavori è stata grande ma sono convinto che molti si approccino ancora a questi vini con quel pizzico di diffidenza che fa esclamare “quando lo azzecca è buonissimo”, frase che ho sentito pronunciare spesso tra i banchi, come una sorta di roulette russa.
Personalmente, nel mare di etichette disponibili ho trovato più di un assaggio convincente e il mio bilancio è stato assolutamente positivo. Viste le condizioni volanti di degustazione non sarebbe oculato approfondire troppo ogni singolo vino e preferisco lasciare qualche suggestione.
Anzitutto mi sento di segnalare la prova di Radikon, con una serie di vini molto centrati e gustosi, Foradori e Pepe tra i più costanti, Domaine De Moor in forma smagliante e Tinessa di grande carattere.
Come singoli assaggi mi hanno colpito Chateau Musar bianco 2014, vino che brilla per compiutezza, Paradiso di Manfredi con il suo Brunello 2016 scorrevole e dinamico, Clos de la Coulée de Serrant importante ma non affaticante, i rossi di Antichi Vigneti Manca, molto puliti e definiti, il Sauvignon di Cotar per originalità e il Lambrusco di Podere Magia come sorpresa.
Ovviamente ce ne sarebbero altri – mi vengono in mente Lapierre e Domaine Huet – ma come ben sapete questi eventi sono utili più a scopo promozionale e relazionale, la concentrazione tra un incontro e l’altro è relativa ma va benissimo così.
26 Commenti
Nic Marsél
circa 1 anno fa - LinkNon so se è tutto oro quello che luccica, ma Velier luccica parecchio ;-)
Rispondimarcow
circa 1 anno fa - Link"Personalmente non sto né da una parte né dall’altra della barricata e sono da sempre convinto che la forma sia fondamentale in presenza di sostanza, in caso contrario la trovo inutile. Per cui, se un vino eccellente è naturale, tanto meglio" Ma se questa opinione contiene un po' di verità...(nessuno, nell'epoca contemporanea sa più cos'è) ... ridimensiona... e fortemente...quello che ha detto il progetto Triple A. E continua a dire perché(se non ho capito male quello che dice ora il progetto Triple A) non è assolutamente contemplata l'ipotesi che si possa fare un ottimo vino fuori dalle indicazioni delle mitiche triple A. ---- Ora, per chiarire meglio. 1 Condivido l'opinione che ho riportato dall'articolo. Non escludendo che ognuno può interpretarla a modo suo. E, ripeto, quella opinione è un grande ridimensionamento del progetto Triple A. 2 Nel progetto Triple A ci sono delle considerazioni, delle opinioni che condivido. Che sono condivisibili. Insieme ad altre che non condivido.
Rispondimarcow
circa 1 anno fa - LinkUno dei più grandi limiti del Progetto Triple A è che è fortemente intrecciato ad attività commerciale che è fortemente correlata al discorso teorico del progetto Triple A. (A parte i singoli contenuti del suo manifesto su cui anche gli Esperti (compreso docenti universitari) hanno opinioni diverse) Misurare la bontà di qualcosa(di qualsiasi cosa) ... dal suo successo è uno dei tratti caratteristici dell'epoca contemporanea. E, attenzione, questo non esclude che dietro al successo ci sia qualcosa di buono, di ottimo. Ma, secondo me, la realtà è più complessa.
RispondiNic Marsél
circa 1 anno fa - LinkComunque non solo vino naturale e business. Se è vero ciò che Nossiter dice di Gian Luca Gargano in "Insurrezione culturale", i dipendenti dovrebbero fargli un monumento, che Brunello Cucinelli non è nessuno :-)
RispondiLanegano
circa 1 anno fa - LinkIl Musar bianco è quasi sempre un vino bellissimo.
RispondiVinogodi
circa 1 anno fa - Link...quando faranno il vino "tripleX" mi arrapero' bevendo...
RispondiRoberto
circa 1 anno fa - LinkLuca Gargano un uomo illuminato. Convinto NO VAX durante la pandemia ha VIETATO a tutti i dipendenti di indossare la mascherina. Un angolo di anarchia e libertà rispetto ad un'Italia isterica e fascista.
RispondiAntonio Cappa
circa 1 anno fa - LinkSe così è, un ******. Gli insulti no, grazie [a.m.]
RispondiNic Marsél
circa 1 anno fa - LinkEcco vedi, nel mio commento precedente ho fatto bene a precisare "se è vero quello che..." Perché a volte ciò che sembra una bella favola è soltanto una favola... sempre che sia vero quello che affermi tu ;-)
RispondiGiuseppe
circa 1 anno fa - LinkSe davvero e' andata cosi' ci vedo ben poco di illuminato nel vietare qualcosa, un conto dare liberta' di scelta un altro imporre la propria. Il divieto e' l'azione "meno anarchica che si possa immaginare".
Rispondivinogodi
circa 1 anno fa - Link..CITO da Roberto : " ...Convinto NO VAX durante la pandemia..." DICO: " ...un personaggione..."
RispondiGianni
circa 1 anno fa - LinkCome enoteca ho smesso di acquistare da Velier da tempo. Preferisco distribuzioni più piccole ed etiche o comprare direttamente dai vignaioli durante le fiere. Luca Gargano fattura più di 150milioni di euro con prodotti che sono eticamente l'opposto dei vini Triplea. Ho sempre visto tutto come una ottima operazione commerciale e tanti colleghi lo hanno capito.
RispondiVeritas
circa 1 anno fa - LinkCondivido, tra l’altro non è un caso che produttori come Thierry Allemand, Prieur Roch, Pacalet per citarne alcuni se li sono persi per strada... Triple A è una grande operazione commerciale e una trovata di marketing da parte di un bravo imprenditore, ma non vengano a farci la morale … (sul covid preferisco non commentare ma non mi stupisce tenuto conto del personaggio).
RispondiNelle Nuvole
circa 1 anno fa - Link"Convinto NO VAX durante la pandemia ha VIETATO a tutti i dipendenti di indossare la mascherina. Un angolo di anarchia e libertà rispetto ad un'Italia isterica e fascista." EHH???? Come si fa a essere considerati "illuminati" se si VIETA ai dipendenti una scelta libera? Tempo fa ha provocato scandalo la notizia che un'associazione di sommelier ha imposto di indossare la gonna a una donna facente parte dell'organizzazione. Beh, non è forse ciò lo stesso? Anzi peggio, perché si tratta di un obbligo sanitario e non estetico. Mi scuso se sono andata fuori tema, ma mi irrita la mitizzazione di un imprenditore che ha senz'altro tanti meriti, però anche qualche limite.
RispondiLittlewood
circa 1 anno fa - LinkRaffaella certi FENOMENI si annidano ovunque ...se e' liberta" fottersene degli altri...e io allora voglio la LIBERTA' di andare dal signor Gargano e' portarmi via tutte le bottiglie che voglio ...Scusatemi ma questo e' un c...ro! Lui e tutti quelli come lui ..e dai!!! Beviamoci su altrimenti....
RispondiNuovo corso Friulano
circa 1 anno fa - LinkRadikon,Joly e il grande Barone Gaston Hochet...ho perso di vista la sua filosofia... l'anarchia per come l'ho sempre vissuta io è fare nel limite del rispetto altrui le decisioni che voglio prendere. In più con tutti gli agenti velier ho sempre avuto rapporti controversi. Ognuno per la sua strada, grande visione commerciale, purtroppo luccica troppo e infiamma poco per me.
RispondiNuovo corso Friulano
circa 1 anno fa - LinkIn buona sostanza non sono più nessuno di loro su una mia carta vini da più di 10 anni....
RispondiNuovo corso Friulano
circa 1 anno fa - LinkHochart
RispondiVinogodi
circa 1 anno fa - Link...anche Lacerenza brilla forte...
RispondiOscar Pesci
circa 1 anno fa - LinkHo controllato il profilo fb e non ci potevo credere. Ecco i suoi commenti su facebook Ruruki Gargano molto peggio caro Max...è una strategia basata su dati falsi e procedure che riempono i reparti Covid di gente che non ha neanche l'influenza ma è positiva al rt-pcr che non significa assolutamente nulla e quindi alimentano dati falsi e saturano i reparti Covid con gente che non ha nè l'influenza nè la polmonite impedendo a chi eventualmente ce l'ha di non poterci accedere.se non capite che siamo davanti a un colpo di stato mondiale siete ciechi.il cittadino medio è troppo buono ..non può crederci ....è un credulone che si beve le autoambulanze fuori dagli ospedali e i camion con le bare che attraversano la città di notte..i diavoli sono pochi ma cattivissimi. le bare sono state trasportate dai camion militari al luogo di cremazione che è distante alcune decine di km da Bergamo perchè non solo sono state vietate le autopsie ma è stata resa obbligatoria la cremazione.Il viaggio notturno è stato filmato che strano e spacciato per un operazione necessaria perchè non c'era più posto nei cimiteri!!!!! un'altra serie di bare spacciate per morti di Covid a Bergamo era una foto d'archivio delle bare degli immigrati morti in mare a Lampedusa un'anno prima.io non ho scritto che nessuno è morto di Covid a Bergamo ..ho scritto che dei vermi hanno spaventato artamente persone buone che non riescono neanche a pensare che possa esistere qualcuno così malefico da complottare si questa è la parola giusta una messa in scena così macabra! Quello che io ho scritto ha il significato opposto a quello che tu gli hai dato. se non vince Trump siamo finiti!
RispondiIodio
circa 1 anno fa - LinkBoh, a me sinceramente non stupisce per niente che uno che crede fermamente nella biodinamica abbia un pensiero antiscientifico o sia incline a complottismi vari
RispondiPaolo
circa 1 anno fa - Linkbeh, mi sembra che prima ancora che nemico sel pensiero scientifico egli sia nemico dell'italiano in tutte le sue sfumature. Dalla grammatica alla sintassi e oltre, egli s'ingegna a livelli tali che neppure la nuova legge a protezione dell'italiano lo vedrebbe innocente!
RispondiVinogodi
circa 1 anno fa - Link..caspita...da quel che ha riportato Oscar, davvero un personaggio "illuminato" , ' sto ruruki Gargano, mica pippe... il triple A davvero una grande " invenzione"...quasi quasi mi creo pure io una certificazione per classificare i cog***ni...
RispondiViva Roddolo
circa 1 anno fa - LinkCondivido gran parte delle critiche espresse nei commenti così come penso che il signor Velier sia soprattutto un imprenditore. Se non sbaglio il fenomeno Triple A è solo la tappa più recente della sua lunga esperienza nel mercato degli alcolici. Però il catalogo Triple A non lo butterei proprio via senza colpo ferire......non è necessario elencare i produttori italiani che ne fanno parte, alcuni dei quali hanno contribuito a fare la storia del vino di casa nostra negli ultimi 20/30 anni. Per i più piccoli e "giovani" poi, essere distribuiti da loro significa soprattutto togliersi un pensiero e poter passare più tempo in vigna anziché in giro a promuovere e vendere il vino (il cui prezzo purtroppo schizza verso l'alto, anche un po' immotivatamente a mio parere, nel momento stesso in cui entrano a far parte del catalogo). Nel mio piccolo provo a comprare i loro vini, che in gran parte apprezzo, altrove.
RispondiAlberto Polutropo
circa 1 anno fa - Link"L’unica cosa che mi annoia di più delle inutili discussioni sul meteo è il dibattito sui vini naturali" .. Le inutili discussioni sul meteo? Inutili? Ma, di grazia, ma credi di fare bella figura con un incipit come questo? Tali discussioni appassionano la maggior parte delle persone, non sono inutili e fortunatamente stanno diventando sempre più diffuse e importanti. Di cosa sarebbe importante discutere allora? Su quale vino è migliore di un altro? Su come le nuove generazioni si rapportano con la sfera sociale? Sulle diffuse malattie mentali che sempre più ci invadono? Il meteo è fondante e fondamentale per la nostra cultura e la società dalla produzione dei beni alimentari all l'umore delle persone. Perché non torni nel tessile ed eviti di scrivere articoli inutili? Ci sono più spunti interessanti nei commenti che nel tuo articolo... questo in effeti dimostra che gli articoli come questi non sono del tutto inutili. Un po' di ironia ogni tanto non sarebbe male coglierla e soprattutto ad essere eccessiva è questa personalizzazione della risposta, fuori luogo e sgradevole. Grazie della comprensione. [a.m.]
RispondiNuovo corso Friulano
circa 1 anno fa - LinkPersonalmente non condivido appieno l'articolo perché non amo la filosofia triple Aaa, però il commento "quando azzecca l'annata è grande"", abbraccia la filosofia biodinamica, il problema sostanziale da addetto ai lavori che se vuoi costruire una carta vini su solo questa tipologia,devi vivere alle degustazioni, le sorprese annata dopo l'altra possono essere spiacevoli. Sarebbe meglio che chi li produce saltasse qualche annata. PS ho quasi cinquant'anni e famiglia...non posso passare il mio poco tempo libero a degustazioni improbabili, che non fanno venire mal di testa ma fanno venire mal di stomaco....
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