L’idiozia di due fiere naturali separate dovrà finire prima o poi
di Alessandro MorichettiChe il Vinitaly sia la fiera clou del vino italiano non ci piove. Una specie di Motorshow pieno di bottiglie che ti ubriachi solo al pensiero. Si va prevalentemente per affari, l’evento è ormai consolidato e per assaggiare le cose buone devi metterti in fila o avere gli agganci giusti. Un ibrido per operatori e consumatori, di fatto. Ideologia del vino poca, non si va per filosofeggiare ma questo non significa che non ci siano produttori bioqualcosa dal pensiero lungimirante. Stanchi di uno status quo sin troppo mercantile, una notte lontana vari produttori decisero di andare per fatti propri. Ora non ripercorrerò la triste storia dei vini naturali dalla notte dei tempi in cui Cappellano (padre) e Maule brindavano insieme, sarebbe quasi più triste che analizzare lo stato comatoso della sinistra italiana. Sta di fatto che, in questa Italia di sottoparrocchie, nell’anno 2011 abbiamo ancora il “Satana” veronese a reti unificate da giovedì 7 a lunedì 11 aprile mentre le correnti del vino naturale si dividono equamente la scena “alternativa”: VinoVinoVino a Cerea (ritrovo di Vini Veri, associazione presieduta da Giampiero Bea) dal 7 al 9, Villa Favorita (ritrovo dei VinNatur di Angiolino Maule) a Monticello di Fara, Sarego.
Capire le motivazioni della divisione leggendo il manifesto degli uni e degli altri è tempo discretamente perso perché nulla mi toglie dalla testa che la frattura sia solo figlia di personalismo, ricerca di visibilità e rendite di posizione. Faccio la “mia” manifestazione, ci metto il nome, ci ritaglio intorno un’argomentazione credibile e il gioco è fatto. Il consumatore ne capisce meno di prima, i produttori illuminati si incazzano più di prima, quelli silenti seguono i personaggi carismatici come pecore e noi tutti – appassionati, operatori, bevitori e spettatori – alimentiamo un circuito italiano, terribilmente troppo italiano.
Io andrò ad entrambe le manifestazioni perché di roba buona ce n’è tanta, perché si parlerà di vigna, filosofia e gusto, ma anche perché l’ambiente mi piace e a prescindere da certi aspetti si respira aria pulita. 3 gg di lustrini e paillettes veronesi possono bastare ma qualcuno dovrà pur dirglielo ai naturali che due eventi attaccati ma separati come fidanzatini orgogliosi nun se possono proprio guardà. Cari vinoveristinaturisti di entrambe le fronde, il mondo lo penserà senza dirvelo ma parlare di ambiente e rispetto per poi farsi dispettucci badando ognuno al proprio orticello è una bella dimostrazione di piccolezza che non giova affatto alle idee che affermate. Allora, cari produttori, sappiate che – giusto per sfoggiare i miei recenti studi di retorica ad Oxford – io mi sono adeguatamente rotto i maroni di smazzzarmi chilometri per assecondare le vostre manie isteriche e direi che se non vi date una regolata, a forza di fare gli alternativi pure a voi stessi, finite solo per fare il verso ai radical chic del vino che tanto schifate. Ah, dico “io” giusto per non farvi sentire osservati da un bel fottìo di gente. Perché oltre 200 aziende tutte insieme sono una forza, divise a metà suonano come la solita porcata all’italiana.
63 Commenti
Carlo Cleri
circa 13 anni fa - LinkC'è un evidente parallelo tra i litigi della sinistra e quelle dei produttori vini naturali. Il tutto a vantaggio dei grandi produttori, così come in politica le divisioni della sinistra hanno favorito Berlusconi. Speriamo almeno che a D'Alema non venga in mente di produrre vino. Sai che schifezza potrebbe propinarci!
RispondiSilvana Biasutti
circa 13 anni fa - Linkd'Alema produce vino Produce anche vino.
RispondiCarlo Cleri
circa 13 anni fa - Linko mio dio... NOOOO!
RispondiSilvana Biasutti
circa 13 anni fa - LinkIn Umbria (se non ricordo male).
RispondiStefano Menti
circa 13 anni fa - Linklo stesso fa anche Galan in Veneto. E poi dovrebbero occuparsi solo di politica...
RispondiFilippo Ronco
circa 13 anni fa - LinkSi, vogliamo dire due parole anche sull'ipocrisia dell'uscita dalla fiera per poi sfruttarne a man bassa l'indotto di traffico collocando le manifestazioni negli stessi giorni? La coerenza costa cara. Fil.
RispondiJacopo Cossater
circa 13 anni fa - LinkIo invece credo che una manifestazione parallela sia solamente un arricchimento per chi è a Verona in quei giorni. Tra l'altro la stragrande maggioranza dei produttori presenti sia a Villa Favorita che a Cerea sono realtà che in tutti i casi non sarebbero mai presenti in fiera. Un po' come tutte le manifestazioni "off", se rendo l'idea.
RispondiFilippo Ronco
circa 13 anni fa - LinkSe la manifestazione parallela nel corso degli anni non avesse sempre sparato a zero su Vinitaly si. Il problema Jacopo è la coerenza delle scelte, non l'opportunità della fiera parallela o meno. Voglio dire, se sei contro Vinitaly e ciò che rappresenta, sii veramente te stesso fino in fondo, sii coerente e costruisci la tua manifestazione al di fuori di Verona. Mi si dirà che lo si fa proprio per rendere un "servizio" a coloro che vanno apposta a Verona. Ma servizio non è, servizio sarebbe - come altri stanno progettando di fare - prendersi un bel padiglione tutto loro in fiera (se si vuol parlare di servizio al visitatore. Altrimenti si fa in un altra data e si resta coerenti con il messaggio alternativo non sfruttando l'indotto di traffico di quel che - generalmente - si tende a denigrare. Fil.
RispondiJacopo Cossater
circa 13 anni fa - LinkNon posso parlare per gli anni precedenti, ma l'anno scorso ho vissuto VinoVinoVino dall'interno e ti posso dire con assoluta sicurezza che nessuno "sparava a zero su Vinitaly", anzi. C'era la consapevolezza ben precisa di essere una piccola manifestazione parallela che vive proprio grazie all'indotto generato dalla fiera. Altrettanto, la voglia di raccontare di un modo diverso di intendere il vino, da fuori.
RispondiFilippo Ronco
circa 13 anni fa - LinkCaro Jacopo, tu hai fatto un magnifico lavoro e le mie parole non si rivolgono certamente a te. Non so cosa si sia detto o meno durante, sto parlando di quel che si dice da parte della fronda più talebana, durante il corso dell'anno, non solo su vinitaly o su altre fiere non pure ma addirittura su altri produttori che abbiano l'ardire di utilizzare solforosa. Credimi, sentiti personalmente certi ragionamenti. Naturalmente non da parte di tutti. E' che sono realmente convinto che unite (ma anche disunite) le manifestazioni naturiste potrebbero crearsi una posizione propria e completamente autonoma sia stando all'interno della fiera Vinitaly, sia creandosi uno spazio durante l'anno, non sovrapposto a Vinitaly. Non mi dirai che nel conteggio dei pro e dei contro non si tiene presente che molta gente viene grazie al fatto che è a Verona per Vinitaly. Solo questo dico. Affrancatevi da Vinitaly se volete essere diversi. Oppure distinguetevi al suo interno raggruppandovi. Mi sembrano entrambe strade percorribili senza ledere nessuno ma guadagnando in coerenza. Fil.
RispondiGiovanni Corazzol
circa 13 anni fa - Linkcredo valga la stessa cosa per Villa Favorita
RispondiSilvana Biasutti
circa 13 anni fa - LinkQuoto J.Cossater!
RispondiStefano Menti
circa 13 anni fa - Linkio penso che molte di quelle realtà, come la mia del resto, non sarebbero a Vinitaly anche perché costa circa 10 volte di più pro azienda.
RispondiLuca Cravanzola
circa 13 anni fa - LinkQueste sono "Naturali" divisioni... Che ridere! Naturali in tutto ma divisi nel portafoglio! Come si diceva una volta? cuore a sinistra e portafogli a destra? Ma perfavore! Sfruttare l'indotto del vinitaly come veri parassiti a me non disturba.. anzi forse rende il vinitaly più interessante. Ma almeno la gente capisca quanta etica c'è dietro tutto cio'. Speriamo almeno che in vigna non sia come in fiera!! P.s. perchè non tutti al vinitaly? Forse perchè proprio non volete mischiarvi alla plebaglia chimica e distruttiva del velenitaly.. Non riuscite nemmeno a restare uniti tra di voi. Vabbè, parlo per gelosia ;-) Buona fiera a tutti!
RispondiTommaso Farina
circa 13 anni fa - LinkIl coraggio di dirlo.
RispondiPaolo E Katia Babini
circa 13 anni fa - LinkCondivido con te Alessandro, di solito l'unione fa la forza, continuare a stare divisi mi sembra una porc.... Io sono entrato nella manifestazione organizzata dal gruppo Vini Veri quando addirittura vi erano tre manifestazioni di vino "naturale" (perchè anche il gruppo triple a ne organizzava una per conto suo, ora unito a Vini Veri). E anche noi, nel nostro piccolo come Consorzio Viticoltori Bio Brisighella partecipavamo in modo differenziato. Ora siamo tutti insieme a Cerea e spero cordialmente che si superino divergenze credo più personali,e si riesca ad organizzare una manifestazione veramente di tutti i produttori sedicenti "naturali",che , a mio avviso avrebbe anche la forza di togliersi dalla presenza (ingombrante) e dalle date del vinitaly.
Rispondicarolina
circa 13 anni fa - Linkdomando perplessa: ma voi pensate davvero che tutti abbiano i soldi per fare vinitaly? e oltre ai soldi abbiano anche una serie di contatti utili per essere a vinitaly?
Rispondiluca ferraro
circa 13 anni fa - Linkcarolina perdonami ma secondo te non si riuscirebbe a fare un accordo con vinitaly? Sono convinto che sarebbero disposti a dare un padiglione per i naturali. Mica è detto che deve costare di più!
Rispondicarolina
circa 13 anni fa - Linkanche facendo un accordo con vinitaly non credo si potrebbero ottenere i prezzi che si hanno per partecipare a vin natur o vini veri, e credetemi che tante aziende non riescono a permettersi gli stand ai prezzi del vinitaly, sennò non li vedreste a tutte le fiere e manifestazioni di settore ma in un padiglione del vinitaly.
RispondiStefano Menti
circa 13 anni fa - LinkCiao Luca, Carolina non ha torto. E' vero che Vinitaly è disposto a dare loro un padiglione, c'è anche chi lo sta già facendo (i consulentati di Lionello Anello), ma Vinitaly costa un botto a confronto con VinNatur. Non so invece quanto costi Vini Veri, ma sicuramente non quanto Vinitaly, che a quanto ricordo costa di più di ProWine e Vinexpo di Bordeaux. E secondo me anche organizzata peggio delle due fiere concorrenti Europee.
RispondiFilippo Ronco
circa 13 anni fa - LinkCarolina secondo me no, non tutti li hanno. Il motivo di unirsi e prendersi un intero padiglione solo per voi è appunto con l'obiettivo di oter fare fronte unito con i commerciali di Vinitaly e poter spuntare prezzi assolutamente più vantaggiosi, almeno penso che ci sarebbe l'apertura a considerare l'ipotesi da parte della Fiera. Mi è capitato di introdurre l'idea per un altro gruppo indipendente italiano che fino ad ora non ha una sua manifestazione e mi pare che l'interesse ci sia. Fil.
Rispondicarolina
circa 13 anni fa - Linkho esperienze di aziende che hanno chiesto di partecipare in maniera massiccia a fiera agricola, tutte nel settore energia e credimi che il prezzo non era propriamente di favore e nemmeno la location. dopo una prima esperienza l'80% di esse ha rinunciato a rifare la fiera l'anno dopo. non so se i prezzi di fiera agricola siano gli stessi per vinitaly, so che comunque era un investimento importante anche se fatto in massa.
RispondiSilvana Biasutti
circa 13 anni fa - LinkQuoto Carolina.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - LinkI clivi, Radikon, Dettori, Rinaldi, e parecchi altri calibri da "90" sono a vinitaly. Cappellano, Kornelissen e Maule purtroppo no (sono i miei unici dispiaceri reali). Per quanto mi riguarda, se andassi per fiere temo che mi sparerei un 5 giorni full immersion a vinitaly con buona pace delle due manifestazioni che si contendono lo scettro del più "duro e puro" (???)
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - LinkPardon... Cornelissen
RispondiLuca Cravanzola
circa 13 anni fa - LinkSorry, mai visto Rinaldi al vinitaly ;-)
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - Linkcorretto... ho letto male la lista di quest'anno... un altro teorico rimpianto
RispondiTommaso Farina
circa 13 anni fa - LinkDella mancanza di Cornelissen me ne farò una ragione, senza troppo sforzo.
Rispondigionni1979
circa 13 anni fa - LinkTre fiere separate negli stessi giorni sono un assurità e non permettono agli appassionati come me di poterle frequentare. Una fiera unica, eventualmente con un padiglione separato per i naturisti, sarebbe l'idea migliore per noi!!!!
RispondiPaolo E Katia Babini
circa 13 anni fa - LinkSi in un padiglione separato e magari nel sottopasso tipo appestati. Proprio no. E poi il Vinitaly è già strapieno e con una logistica infame. Ripeto alternativi al Vinitaly e anche in un periodo diverso sarebbe ottimale.
Rispondigionni1979
circa 13 anni fa - LinkSe fosse per me, i produttori dovrebbero stare tutti insieme, ma visto che c'è già stata una separazione, dovuta giustamente a filosofie diverse, non vedo perchè non si potrebbe trovare un area dedicata. Non per ghettizzare, anzi, per evidenziare le differenze. Poi chiaramente potrebbe andar bene anche una fiera unica separata, però andrebbe organizzata in altre date così da lasciare la possibilità di partecipare ad entrambe le manifestazioni senza problemi. Cmq io farei così, ma forse sono troppo semplicista e forse ci sono anche altre motivazioni che impediscono di fare una fiera unica.
RispondiNEBBIOLO67
circa 13 anni fa - LinkSono solamente appasionato, leggo, ascolto e guardo tutto quello che mi può fornire informazioni utili sul vino, sono d'accordo per un singolo evento, con una data alternativa e un posto diverso - possibilmente -. nebbiolo67
Rispondicarolina
circa 13 anni fa - Linkquoto paolo babini
Rispondimarco
circa 13 anni fa - LinkPenso che la distinzione della filosofia aziendale di questi produttori non necessiti di fiere parallele!! al Vinitaly ci sono produttori naturali che fanno la fiera al pari dei convenzionali, perchè hanno ben capito che alla fine si vende tutti nello stesso identico mercato!! ritengo queste fiere parallele uno snobbismo inutile, controproducente da un punto di vista commerciale!!! e non ditemi che è dovuto a costi elevati, perchè vi sono mille alternative economicamente valide per essere in fiera con i propri prodotti!!
RispondiGiovanni Corazzol
circa 13 anni fa - LinkSarò bislacco, ma non ci trovo niente ma proprio niente di così scandaloso, né nel Vinitaly, né in Villa Favorita divisa da Cerea, né tanto meno nel fatto che si sovrappongono (non coincidono) temporalmente. Io sabato sarò a Cerea e domenica a Villa Favorita, sai che stress!
RispondiSilvana Biasutti
circa 13 anni fa - LinkQuoto Corazzol.
RispondiFranco Ziliani
circa 13 anni fa - LinkSi va prevalentemente per affari al Vinitaly? Sicuri?
Rispondizakk
circa 13 anni fa - Linkdella serie: mi si nota di più se vengo o se non vengo? Un produttore trentino mi diceva che al vinitaly,per quel che riguarda il mercato italiano, ormai ci si va per salutare i soliti 10 clienti ristoratori che altrimenti, non trovandovi l'amico produttore rinfaccerebbero la cosa alla prima visita in cantina. Io credo che la cosa migliore sarebbe quella di eliminare tutti i privati dalla fiera (e infatti sul sito internet sta scritto proprio così: la manifestazione è riservata a operatori del settore!!), purtroppo, però l'ente fiera chiuderebbe i battenti se perdesse il pubblico del vinitaly.
Rispondiarmando treccaffé
circa 13 anni fa - Link...io quoto Zliani... diciamo: 30 dollari l'oncia? Ve bene o vale di più? Ma la volete smettere di utilizzare questo quotare che in italiano nn vuol dire nulla? Ma avete fatto tutti la squola Radio Elettrica? In italiano si dice:"cito" che è anche + breve... P.S. scusate ma oggi son di cattivo umore... ho gli esami da sommelier venerdi'....
RispondiGiovanni Corazzol
circa 13 anni fa - Linkcito trecaffè (cit)
RispondiSilvana Biasutti
circa 13 anni fa - LinkQuoto...cioè, mi associo al commento e faccio straautocritica. Alla squola di radioelettrica no, neanche un pò, non cera ancora. Mi è già sembrato di vincere un terno all'otto frecuentando luniversità Auguri per gli esami, di quore!
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkArmando che piacere ritrovarti! In effetti "quoto" é un termine che ho scoperto su questo blog e mi sono adeguata pensando "Gesù come sono vecchia!". Anche "cito" però non é un granché, magari basterebbe faticare un po' di più e scrivere "sono d'accordo". L'argomento del post é molto interessante e sto seguendo i commenti minuto per minuto. Facendo parte della schiera dei produttori "convenzionali" da sempre espositori al Vinitaly più che intervenire mi sento in dovere di leggere. Al momento mi viene solo di rispondere alla domanda di Franco Ziliani: si tratta di una Fiera in cui la maggioranza dei partecipanti ci va o per vendere o per comprare, quindi sì, si va prevalentemente per affari al Vinitaly. Dura lex sed lex.
Rispondiarmando treccaffé
circa 13 anni fa - LinkCara NN il piacere è tutto mio.. sei sempre i tuoi commenti: sei sempre la milgiore: equilibrata, educata, edotta....
Rispondigian paolo
circa 13 anni fa - LinkCara N.N, ti dovrai ricredere...ci vediamo al Vinitaly ...scusate l' O.T.... P.S. Ho le prove Ken esiste...:) Mitico Ken
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkTi aspetto al varco, porta le prove che Ken esiste e anche il resto su cui mi devo ricredere.
Rispondigian paolo
circa 13 anni fa - LinkMiss su quello che ti devi ricredere... beh ha un tappo e una etichetta e ci sarà. Ciao GP
RispondiFabio
circa 13 anni fa - LinkSi. Ken ha la barba di Morichetti e Nelle Nuvole ha la pelata di Gori... E dire che c'è a chi NN piace... Marrazzo? P.S. Forse Ken quello di barbie esiste...
RispondiPaolo Cianferoni
circa 13 anni fa - LinkTroppo, troppo di tutto. Forse è meglio non andare da nessuna parte, tanto chi ha voluto assaggiare le novità delle aziende lo ha già potuto fare nelle varie anteprime. E poi diciamolo chiaramente: è più naturale "l'incoming" che "l'outcoming" :) Che faccio provoco?
RispondiVini&Cretini
circa 13 anni fa - LinkArgomento che viene fuori ormai da qualche anno. In effetti occorre coniugare la voglia di dare un messaggio di diversità, di recapitare quel messaggio a più persone, e di averne la possibilità economica. Personalmente ritengo che un legame col VinItaly /che considero un punto di incontro per professionisti del vino - quindi per fare affari/ ci debba essere. Se i costi non lo permettono, si prova a concordare con loro dei servizi (navette, biglietto unificato ecc.) o eventualmente si cerca una location dentro Verona, portando vantaggi ai visitatori, maggior importanza all'organizzazione VinItaly e maggior visibilità ai "naturisti". L'idea migliore comunque resta un padiglione dedicato, costi permettendo. Per quanto riguarda le divisioni in "correnti" sinceramente proprio non le reggo: anche al VinItaly ci sono produttori, magari vicini di stand che si odiano sinceramente (per le filosofie che hanno..) ma stanno lì tutti insieme... Mi viene in mente l'esempio del Brunello che in un quadrato di circa 30mt racchiude una sessantina di produttori e te ci vai "comodamente" a fare un giro di bicchiere ed in qualche mezzora conosci filosofie, persone e bicchieri completamente diversi tra loro.. Se questo i "naturisti" non riescono a farlo succedere.. beh, posso dubitare che magari riescano bene a mettere due vitigni insieme?
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - LinkPermettetemi di parlare da "vinaio", ergo, colui che spesso si fa carico di spiegare (nel mio caso almeno lo faccio) filosofie, stili e gusti di una produzione "alternativa". Considerate che la percentuale di "spaccio" di questi vini rasenta il fatidico "0 per", ad esclusione di quei 7-8 produttori di livello che non avrebbero alcun bisogno di rinchiudersi nel fortino di un nome anzichè dell'altro (e infatti non lo fanno). Avete idea delle risate che suscita vedere due fazioni che vorrebbero occuparsi di alcune delle più nobili delle cause (naturalità, ecosostenibilità, gusto) non riuscire a trovare nemmeno un punto di convergenza tra di loro? A questo punto mi permetto io di lanciare uno slogan che li riunisca tutti sotto lo stesso tetto: http://www.youtube.com/watch?v=GqNEqmMhN20
RispondiRAMPAVIA
circa 13 anni fa - LinkPossibile che TUTTI GLI ANNI si ripetano le stesse cose? Una sola grande Fiera, no anzi due (Vinitaly e Vinveristinaturalisti), ma non sia mai tre eventi meglio che one. Basta. Propongo anni alternati come si vuole fare in TV con i conduttori di destra e di sinistra.
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkbevo ergo sum
RispondiTenute Dettori
circa 13 anni fa - LinkTre eventi portano solo degli svantaggi a tutti i produttori “naturali” siano essi al Vinitaly, Cerea o Villa Favorita. Visitare tre fiere comporta dedicare sempre meno tempo ad ognuna di esse con la perdita sicura di opportunità. In un giorno non si riusciranno a visitare tutti i produttori. Inoltre occorre aumentare la schiera dei sostenitori dei vini naturali. Quello che dobbiamo fare è “la divulgazione del verbo” , cercare di far capire come lavoriamo anche a chi è distratto. Oppure cercare di fare breccia in chi proprio ci guarda con diffidenza. Queste persone non andranno agli eventi collaterali a priori. Saranno al Vinitaly, sicuramente verranno a fare visita al Padiglione Sardegna, forse passeranno davanti al mio Stand e magari gli verrà la tentazione di assaggiare i miei vini, fare due chiacchiere. Potranno fare immediatamente comparazioni con altri vini dello stesso vitigno e della stessa regione prodotti con metodi convenzionali. Da disinteressati e/o contrari al vino naturale, potranno diventare dei veri e propri potenziali clienti e magari clienti. Economicamente parlando sarebbe conveniente che tutti andassimo al Vinitaly. Potremmo poi realizzare un “percorso di vini naturali” e promozionarlo con depliant, newsletter, insegna nello stand, ecc. ecc. Ho sentito dire che molti produttori vanno agli eventi collaterali perché costano poco. Non è corretto. Io vado con la Regione Sardegna e spendo molto poco per giorni e 12 metri quadrati di stand che mi permettono di gestire più degustazioni contemporaneamente ed anche far sedere qualche mio ospite.
RispondiGiovanni Corazzol
circa 13 anni fa - LinkMa non è troppo, troppo grande e dispersiva? Il consumatore di vino naturale forse non è propriamente il neofita del Vinitaly, ci arriva compiendo un percorso forse anche intellettuale; a prescindere dai costi e dalla disponibilità delle PA (sgrunt) a sostenere i produttori, il Vinitaly in questo senso non è forse uno spazio troppo generico per facilitare questo tipo di approccio? che ci siano delle iniziative specifiche a me, da semplice fruitore non da operatore, pare un valore aggiunto. Quello che però mi sembra di poter dire con certezza è che vinovinovino e villa favorita non sono soltanto fiere, ma il momento pubblico di presentazione delle attività che quelle associazioni, magari con diversi livelli di intensità, conducono durante l'anno a sostegno della ricerca che conducono. E questo non mi sembra sia compatibile col Vinitaly. o sbaglio?
RispondiGiovanni Corazzol
circa 13 anni fa - Linkpardòn la ripetisiòn: [...]svolgono durante l’anno a sostegno della ricerca che conducono.[...]
RispondiMara
circa 13 anni fa - LinkBeh, io ci vado sempre al Vinitaly. E sì, so che è un gran casino parcheggiare, per non parlare poi degli ingorghi all'uscita. Ore e ore (almeno ascolto laaradio)seduta in auto in attesa di guadagnare un paio di centrimeti,e poi il caos di "gente qualunque" che comunque ci va, ognuno per i motivi suoi,a dispetto che gli esperti la classifichino come da ripensare, anche qui ognuno con i motivi suoi. Che bella la libertà, e anche se c'è chi approfitta per fare una, due o tre mostre di vini naturali, sfruttando il volano del Vinitaly, che male c'è? Io posseggo la libertà, di decidere dove andare e a quale fiera partecipare. Forse voi non la possedete? Che peccato! Saluti da un'azdora!
RispondiSimone Maglioni
circa 13 anni fa - Link... qualcuno ha dimenticato che esiste anche la quarta manifestazione "Summa 11" organizzata nei giorni 10 e 11 Aprile da Alois Lageder.... :-))))))
RispondiGIAMPIERO PEZZUTI
circa 13 anni fa - LinkChe palle il gemellaggio vini bio/naturali e sinistra! E poi ancora quando si parla di vino e Vinitaly, c'è sempre uno che ci infila dentro Berlusconi.. E' un'ossessione questa, una malattia che va curata, ma da uno bravo.
RispondiSilvana Biasutti
circa 13 anni fa - LinkMi associo a Pezzuti.
Rispondifrancesco
circa 13 anni fa - LinkMa giusto per capirci qualcosa, il noleggio di furgoni con filtri tangenziali e dealcolatori a bordo da parte dei puristi naturali per operazioni notturne stà alle cisterne di notte di qualche tempo fà?
Rispondigianpaolo
circa 13 anni fa - LinkQuale sarebbe il problema dell'uso del filtro tangenziale a paragone, che so, di un filtro a cartoni o uno a cartucce? Troppo moderno per essere accettabile?
RispondiNiccolò Montecchi
circa 13 anni fa - LinkPienamente d'accordo sulla miopia di disperdere energie in iniziative che perseguono gli stessi identici obiettivi; di questi tempi poi rischia di essere una strategia suicida. Ma lo sapete che eiste un'associazione nazionale che senza personalismi sta lavorando seriamente da ormai due anni per rappresentare a livello nazionale il variegato mondo dei vignaioli artigiani? FIVI Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti www.fivi.it
RispondiClaudio
circa 13 anni fa - LinkIo ogni anno parto da Roma in treno e se ci riesco mi faccio tutte e tre le manifestazioni...certo, se fosse tutto unito sarebbe più facile ma si sa che tutti d'accordo non si può mai andare. Sta a noi appassionati saper giudicare con equilibrio e non cadere in estremismi per partito preso. Io ad esempio mi sento molto vicino alla filosofia ed al gusto dei vini naturali ma al Vinitaly almeno un giorno ci vado, ovviamente organizzato con aziende da visitare segnate su un taccuino al quale poi sistematicamente si aggiunge qualcosa di imprevisto (lo scorso anno mi sono ritrovato allo stand dei vini albanesi, di cui francamente ignoravo l'esistenza). Se proprio devo fare una critica logistica, direi che Villa Favorita per chi si muove senza macchina è molto, troppo complicata da raggiungere. Bisogna sempre affidarsi a navette da stazioni di paesi semideserti oppure nei passaggi di qualcuno diretto là. Ed anche per quest'anno, speriamo bene!
Rispondi