Il meglio della settimana in cui la birra artigianale è diventata legge*
di Alessandro MorichettiI post più letti degli ultimi sette giorni.
1 – Dopo 20 anni, marcia indietro di Gaja. Dal 2013 tutti i Sorì saranno Barbaresco DOP. Viva Gaia.
2 – Sotto a chi tocca. La gente del vino: Daniele Cernilli (il mega-Direktor, anche un po’ Doctor).
3 – 10 etichette per un Bignami degli ultimi 10 anni del vino italiano (2006-2016). Vanno bene queste?
4 – La ricetta segretissima della Torta Pistocchi e lo scivolone di Agrodolce. Intervista a Claudio Pistocchi.
5 – Avete letto il politichese nell’intervista di Paolini sulla guida-non guida Espresso? Perché fa un po’ ridere.
6 – 5 vini da bere per riscaldarvi in questa gelida stagione.
7 – 10 Best – Le 10 migliori bottiglie per ogni categoria.
8 – Proposte commerciali che non volevamo ricevere.
9 – Verticale in 8 annate di Montesodi, il super Chianti Rufina di Frescobaldi.
10 – Importanti analogie tra cosa piace in una donna (o uomo) e cosa nel vino.
* Per un’analisi approfondita rimandiamo a Cronache di birra, dove Andrea Turco ha scritto “La birra artigianale diventa legge: ecco il testo definitivo“. Qui ci limitiamo solo a riportare un passaggio cardine di una legge di settore che potrebbe rivelarsi molto importante.
Si definisce birra artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione. Ai fini del presente comma si intende per piccolo birrificio indipendente un birrificio che sia legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operi sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà immateriale altrui e la cui produzione annua non superi 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi.
[Foto: Discorver SG]
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