Il convegno Ais sulla comunicazione del vino? Inutile
di Alessandro MorichettiParlare del Convegno Ais di ieri mattina a cui non sono stato mi è costato 5 telefonate, un travaso di bile, una fioriera in bella vista farcita di cimici e 2 mail ex ante a Franco Lionel Ricci (©) che non ha mai risposto. Per fortuna. Sua. Una bazzecola, però, a confronto dello scendimento di maroni dei partecipanti.
Titolo: “Critica della Ragion Critica”. Orpole, modesto. Kant se era vivo vi crocifiggeva uno per uno ma tant’è. Sottotitolo: “dibattito sulla comunicazione del vino”. Evvai! Ci sarà da scannarsi tra vecchia e nuova scuola, giornalisti patentati e blogger ruspanti, canali tematici e media generalisti, aggressività della GDO e passaparola dei picciriddi.
Moderatore: Stefano Milioni. Partecipanti: nessun blogger puro. Comparse: Gioacchino Bonsignore, Antonello Maietta, Sandro Vannucci, Carlo Cambi, Federico Quaranta, Alessandro Regoli, Simone Revelli, Lucianone Pignataro (l’unico con un blog, quindi credo sia stato invitato per errore) e forse qualcun altro di cui nessuno mi ha riportato e che quindi credo non abbia lasciato segni indelebili nell’epistemologia della comunicazione contemporanea.
Riassunto: i blog sono merda perché i blogger non si assumono la responsabilità dei loro scritti (è falso: se diffamo qualcuno, vengono a cercarmi eccome. C’ho le prove di quello che dico, voi mi sa di no). I commentatori anonimi sono Satana (io non li amo, concordo, ma adoro Nelle Nuvole: eccezione che conferma la regola?). Il vero giornalismo è altro. La vera comunicazione è altro. WineNews è un ottimo modello di comunicazione (e infatti noi di Bibenda gli diamo il premio). Abbasso i blog, viva noi che siamo fighi, casti e puri. Le marchette non esistono. O forse si, ma boh, chissà, dove, quando… Noi non diciamo parolacce perché abbiamo stile, “cazzo” (cit. FMR). Fine del convegno. Poco armonico. 70/100.
Non vorrei aver annoiato con la sintesi dettagliata ma si è parlato anche di altro e mi dicono dalla regia che a regnare sovrana è stata la noia. Ma insomma, ci vuole tanto a capire che un convegno sulla comunicazione del vino dovrebbe almeno prevedere una finestra significativa sulla nuova comunicazione per mano di chi la fa? O magari state aspettando Beppe Grillo al governo per emergere dal Paleozoico? Dico, vogliamo chiamare qualcuno invece di farci pompi*i a vicenda? Perché, senza un minchia di blogger serio, ascoltarvi è interessante come una serata al night per recitare il rosario. La lista delle persone competenti tra cui pescare la prossima volta è nutrita: Fabio Rizzari, Daniele Cernilli, Antonio Boco e Paolo De Cristofaro, Franco Ziliani, Stefano Caffarri, Jamie Goode, Jeremy Parzen, ecc ecc ecc. Brutta gente, in effetti.
Insomma: là fuori, nel mondo, se esci e urli che i blog e certe altre novità non contano una ceppa, c’è verso che in 3 ore ti trovi fuori dall’Hilton una ressa per dirtene due che, a confronto, la coda per un iPhone 5 è il deserto dei tartari. Oppure cambi titolo al convegno, che è meglio. Intanto, io ho detto la mia e spero che chi c’era faccia altrettanto così magari ci riflettiamo tutti un po’ meglio.
31 Commenti
Marco De Tomasi
circa 12 anni fa - LinkChe cavolo gli avremo fatto poi a FMR per meritarci tutta la sua attenzione ?
RispondiGiovanni Arcari
circa 12 anni fa - LinkTutto rispecchia la politica di questo paese gestito da incompetenti: vecchi (nell'animo, nello spirito e nella cultura) che rimangono incollati alle comode poltrone e non hanno idea di quello che gli accade attorno e questo fatto, è la riprova di tutto. cose chiassose quanto inutili e fuorvianti
RispondiC.Moon Cats
circa 12 anni fa - Linkquesta è la riprova che "largo ai giovani" o "il nuovo avanza" sono solo frasi del pene (visto che le parolacce non le dicono neh!). probabilmente vivono su marte. ma NN c'era? ps: moricchio mio a star coi vecchi diventi nonno pure te, altro che Kant, sarà stato come il libro della madama rinaldi sto convegno.... 2 maroni...
RispondiAlessandro Bocchetti
circa 12 anni fa - LinkMi dicono di un intervento molto bello di Fede Quaranta... Per il resto noia... "Non, non ho detto gioia, ma noia, noia, noia" :D Ciao A
RispondiAntonio Tomacelli
circa 12 anni fa - Link"Mi dicono", perchè, non frequenti? :-) (cit.)
RispondiAlessandro Bocchetti
circa 12 anni fa - Link??? Non c'ero... Tra l'altro non ero stato invitato... :D Però un uccellino mi ha raccontato tutto ... Beh, tutto... Quello che c'era da raccontare ;) Ciao A
RispondiCristiana Lauro
circa 12 anni fa - LinkSì Alessandro, in effetti Federico Quaranta ha fatto un intervento forte, coraggioso, vero e verosimile. Mi è piaciuto molto ed è piaciuto alla platea. Io c'ero.
RispondiLe Vin Parfait
circa 12 anni fa - LinkDiciamo che l'Italia non spicca né per innovazione, né per lungimiranza, e questo anche e soprattutto nel mondo del vino. In Francia la legge Evin ha portato (come tutte le criticità) ad uno sviluppo della creatività ed ad un'applicazione del concetto comunicativo di brand anche al prodotto vinicolo, con una necessaria valorizzazione dell'aspetto turistico. La diatriba tra blogger e giornalisti é viva anche qui, come non mai, ma essendo la Francia un paese di tradizione socialista ed egalistarista, vi é comunque la convivenza pacifica tra i due "differenti" canali di comunicazione. C'é di piu, le agenzie di PR a Parigi tendono sempre piu a valorizzare i blogger, come lo testimonia la recentissima azione di promozione di Bollinger (ieri), o le strategie che intraprende la grande distribuzione organizzata che qui in Francia valorizza molto di piu il prodotto vinicolo in senso popolare. Certo, é interessante comparire sul Le Figaro Magazine, l'express, Sommeliers International, LVF etc, ma il blog, da chiunque venga scritto, ha una sua importanza, come twitter ad esempio, o altri strumenti che nel 2012 non si possono ignorare. Detto cio' ritengo che ci sia sempre bisogno di integrare tradizione ed innovazione, come in ogni cosa, il passaggio sarà graduale. In Italia non siamo abituati a ragionare strategicamente e a lungo termine, fa parte del nostro DNA. Voglio dire, ad ogni comunicatore il suo target!
RispondiDavide Tanganelli
circa 12 anni fa - Link"...c’è verso che in 3 ore ti trovi fuori dall’Hilton" Hilton??? Credo che sia il caso di aggiornarsi :-)
RispondiLe Vin Parfait
circa 12 anni fa - Linkchiedo scusa per errori e accenti ma ho una dannatissima tastiera ART!!!!!
RispondiGustave
circa 12 anni fa - LinkOT: Ma sull'intervento di Cotarella di lunedì nessuno dice nulla? Siamo già in un mondo migliore, dove chi la merita riceve tutta l'indifferenzache gli è dovuta o semplicemente non c'eravate?
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkIo non c'ero ma se ci racconti cosa si è detto ti ringrazio volentieri ;-).
Rispondijovica todorovic (teo)
circa 12 anni fa - LinkNon vorrei aggiungere altro? Uno che avrebbe potuto fare un intervento sensato sarebbe potuto essere tal Aramis? Forse no troppo laico. Che dio furmini l'ortodossia. Da ortodosso lo posso dire. :-)
RispondiGustave
circa 12 anni fa - LinkTelegramma: i vinoveristi sono tutti dei "poeti del nulla". Indossano una camicia a quadri, millantano due-tre pretese verità mentre si fanno fotografare con la zappa in mano, e voi allocchi che gli state appresso.. (Nel mentre giungeva in loco l'emissario di Gabriele Bonci.. potrei aver fatto confusione sul resto del discorso). Lieviti esogeni sì, ma è meglio quello secco. L'impasto va lasciato riposare una giornata in frigo e viene poi lavorato col metodo dei "rinfreschi", eseguendo una pressatura soffice che non ne mortifichi l'alveolatura. Cottura prima sotto, poi a metà altezza. Ok il corno di casa ma dategli gas! Grazie presidente, a voi tutti un buon congresso!
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkChiarissimo, grazie. L'esatto speculare di quelli per cui gli enologi sono tutti alchimisti intruglioni.
RispondiAIS (ancora per poco)
circa 12 anni fa - LinkQuindi al Congresso la "cupola" era in grande spolvero. il "nulla" del nulla l'ha fatta da padrone.
RispondiMarco Grossi
circa 12 anni fa - LinkLa solita solfa, insomma. La comunicazione tradizionale sta per affondare (non lo dico io ma gli introiti pubblicitari, -20% all'anno dal 2008 ad oggi) e questi non sanno fare altro che accusare il nuovocheavanza di cialtroneria. Al posto che imparare e adeguarsi, o per lo meno accettare e farsi da parte.
RispondiFilippo
circa 12 anni fa - LinkQuando andranno a fare consulenze porta a porta (dei ristoranti) magari se ne renderanno conto. Per il resto quoto le tre righe di Arcari sopra. "E' un paese di vecchi" (chiamate i fratelli Coen :-) )
Rispondimatteo
circa 12 anni fa - LinkTitolo: “Critica della Ragion Critica”. Orpole, modesto. Kant se era vivo vi crocifiggeva uno per uno ma tant’è. Ogni tanto usare i condizionali non sarebbe male... no? Era voluto. [ale]
Rispondinanana
circa 12 anni fa - Linkho assistito alla parte finale di "critica della ragion critica" e da neofita del vino e dell'ambiente AIS ho avuto queste impressioni: - l'intervento di un titolare di agenzia di COMUNICAZIONE che parlava sempre rivolto ad una circoscritta zona della platea iniziando quasi tutte le frasi con "io".Non mi ha comunicato che noia. - l'intervento di Federico Quaranta ha avuto attimi divertenti, ma fuori luogo: l'AIS, per dire, pubblica la versione di duemilavini per iphone ipad ecc. sotto forma di un tristissimo pdf, che quasi quasi fai prima a cercare una pagina sul cartaceo al buio e sei analfabeta. Il domani saranno pure gli smartphone, ma la realtà AIS è ancora talmente analogica che mi è sembrato che stesse facendo la supercazzola. (molti uomini di quell'ambiente si tingono i capelli e molte donne si vestono da subrettine)
RispondiGuglielmo
circa 12 anni fa - LinkIo ci sono stato, lunedì e martedì e ho ascoltato ogni singola parola. Non è tutto da prendere e buttare nel cesso, secondo me c'è sempre da imparare qualcosa. Esattamente come dal successo del Tavernello.
Rispondiluciano pignataro
circa 12 anni fa - LinkSecondo me bisogna prendere pacatamente atto che esistono più tribù nel mondo del vino e che molto probabilmente ciascuna ha voglia di stare per fatti suoi. La metafora della Torre di Babele Non vedo il vecchio da un lato e il nuovo dall'altro, non sarà un caso, del resto, che quasi tutti gli invitati che suggerisci sono conosciuti più per quello che scrivono sulla carta che per i loro blog con l'eccezione di Ziliani. Nè basta urlare siamo il nuovo con un cellulare il mano se non si hanno contenuti da esprimere. Alla fine la differenza è fatta dalla specializzazione e il seguito viene dalla capacità di offrire utilità a chi legge. Tutto qui. Peccato solo per Bocchetti: essendo una cosa noiosa, come gli avrebbero riferito, sarebbe stato protagonista assoluto se invitato a parlare
RispondiMuffanobile
circa 12 anni fa - LinkConcordo con Luciano Pignataro. Anche perchè se è uno dei pochi ad essere invitato significa anche qualcosa. Fare articoli, caro Alessandro, su un " mi hanno riferito" non è certamente serio, e parlare solo male o diffamare solo per farsi sentire, boh, non vi è servito ancora niente, visto che poi non vi invitano. Vi seguo, ma sinceramente di proposte positive non ho mai lette, se non dire che mancavano a parlare queste o quelle altre persone.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkDiffamare chi e dove? Abbi pazienza, usiamo le parole a modo. Le proposte positive, come le chiami, sono post seri e non che mettiamo ogni santo giorno, se permetti. Per la cronaca, il "Mi riferiscono, perché io non frequento" non è invenzione nostra. Sono d'accordo con Luciano, ma in parte: non credo esistano due tribù, proprio perché molti di quelli che hanno un blog scrivono o hanno scritto anche su carta. Internet è un mezzo con specificità nuove che avrebbero meritato il contributo di qualcuno che le sperimenta ogni giorno e un solo intervento (quello di Luciano) su 10 mi sembra semplicemente e oggettivamente poco visto l'argomento che si voleva sviluppare.
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkIo c'ero (cit. Alessandro Regoli :)) Mi ero presa due giorni di ferie, anzi tre considerando il viaggio di ritorno. Ho pagato di tasca mia gli ingressi e la partecipazione alle due degustazioni che mi interessavano. Queste sono state impeccabili nella forma e nella sostanza. Mi interessava soprattutto seguire il convegno di cui si parla in questo post. Mi considero di età media, cultura media, conoscenza tecnologica inferiore alla media e passione per il mondo del vino superiore alla media. Nonostante il mio nome e cognome virtuale, abito sulla terra e voglio sapere, conoscere imparare. Per questo mi incuriosiva ascoltare chi poteva portare una testimonianza professionale relativa allo spinoso ed attuale argometo "informazione/comunicazione". Insomma, ero lì non per trovare difetti o manchevolezze ma qualche risposta, indicazione sul futuro mediatico del mondo del vino. Purtroppo sono rimasta delusa. L'autore di questo post ha spinto l'accelleratore della provocazione, Intravino'style, ma in effetti non posso dargli torto. Nelle circa tre ore del convegno ci è stato detto che ci vuole trasparenza, onestà, assunzione di responsabilità, controllo delle informazioni prima di pubblicare certe notizie. Ma va? Dai miei appunti leggo "Niente volgarità" - Presidente Maietta "Cazzo!" Franco Maria ricci "Produttori vi siete sbagliati se fate assaggiare il vino a chi non lo conosce" Franco Maria Ricci "Il peggio del peggio è Linea Verde" Franco Maria Ricci "Io penso che i blog debbano essere lasciati liberi" - Sandro Vannucci "Pensiero meditante e pensiero calcolante " Carlo Cambi "Produrre informazioni costa" Carlo Cambi citando Mr Hearst "Dobbiano spiegare quanto cazzo costa produrre vino"Carlo Cambi "Ottalogo di Simone Revelli, completo ma in gran parte utopico" mio pensiero all'ottimo resumé di Simone Revelli "Ho 150 banner e nessun padrone" Alessandro Regoli. Tutto bene, ma le mie aspettative erano altre. Mi sarebbe piaciuto ascoltare domande del tipo "Visto che il vasto arcipelago dei blogger sta crescendo, cosa possiamo fare per fruirne al meglio invece di mettere la testa sotto la sabbia guardandoci l'ombelico?" Oppure: "Luciano Pignataro è l'unico giornalista cum blog presente, perché non ne sono stati invitati altri, se non altro per dargli la possibilità di dire la loro?" "La visibilità sui blog, che comunque in italia sono al momento una realtà infitesimale rispetto a quella del mondo anglosassone, serve a vendere il vino?" "Il linguaggio giornalistico tradizionale funziona anche sul monitor dove chi legge ha una capacità di assorbimento pari quasi a zero?" E' tutto, a parte una piccola nota riguardo all'anonimato e all'uso di soprannome, nom de plume, nickname. Ho adottato sin dall'inizio della mia frequentazione virtuale un soprannome, per evitare dietrologia stupida e inutile riguardo al mio lavoro, all'azienda che rappresento e alla mia famiglia di origine. Mai mi sarei aspettata il riscontro che ho oggi. Dopo anni di anonimato come Raffaella Guidi Federzoni, passati a versare vino dietro al banchetto a tanti che mi guardavano come fossi trasparente, ora mi ritrovo a presentarmi come Nelle Nuvole perché suscita una scintilla d'interesse che prima non c'era. Lo stesso Alessandro Regoli, che conosco da un quarto di secolo, ora mi saluta così, come ha fatto proprio al convegno. Si è peso la briga di alzarsi e di venirmi a salutare chiamandomi Nelle Nuvole. Un gesto genitle che ho molto apprezzato.
RispondiGiovanni Corazzol
circa 12 anni fa - Linka me invece dicono "ah tu sei quel cretinetti, mmpf".
RispondiC.Moon Cats
circa 12 anni fa - Linkcome sempre sei una grande donna (cit. grande figa) ed io son felice che ti conosco tiè! tu Corazzuol non sei cretinetti, sei solo strano agli occhi della gente normale, tipo ai miei ti vedo come me medesima. non so se è complimento od offesa, scegli te ;)
RispondiGianluca Zucco
circa 12 anni fa - LinkConfesso che gli enoblog in generale mi stancano e Intravino è una delle rare eccezioni che confermano la regola. Così come confesso che c'ero anche io al congresso AIS e, dopo la "Convention" del primo giorno, ho gettato la spugna su quella del secondo. Non ritengo di esser stato un genio per aver seguito la mia intuizione, anzi esperienza, di vita (mentre quella di degustatore di vino ancora è poca). Mi sarei inca**ato ancor di più, dopo aver dovuto spendere € 50 come pegno per accedere alle degustazioni, e poi trovare meno della metà delle aziende annunciate nei banchi d'assaggio (la Liguria per esempio è stata estinta, sono stati più veloci e radicali dei tagli delle province!), la pressocchè totale assenza di produttori con cui poter scambiare quattro chiacchiere, dei quali i pochi presenti con quella faccia da "chi me l'ha fatto fare"... Detto questo, porgo il mio baisemain a Nelle Nuvole, i cui interventi sono vere e proprie isole di stile e competenza a basso profilo, nonchè la mia pacca sulle spalle a Morichetti, di stima e soprattutto per la pazienza che è andata oltre il limite, cazzo! (si può??)
RispondiMarco De Tomasi
circa 12 anni fa - LinkMa Vannucci non ha fatto Linea Verde per un po' ?
RispondiHamlet
circa 12 anni fa - Linkbisognerebbe fare un post sulla degustazione guidata di Barolo. Il "povero" Daniele Maestri doveva fare una degustazione guidata di 30 Barolo in 2 ore: praticamente 4 minuti a vino!!!! GIustamente l'ha definitta una "cavalcata folle"!
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