I Vini de L’espresso 2011 | Le interviste a Rizzari&Gentili (bonus: la nostra opinione)
di Andrea GoriGiornata di sole splendida che filtra nello spettacolare Mercato Centrale di San Lorenzo, affluenza enorme come sempre e tutto presente il gotha dell’enogastronomia italica senza bandiere di sorta. La presentazione delle guide de L’espresso (ristoranti e vini) è un’occasione unica per scoprire un’Italia spesso alternativa, con vini dai gusti molto particolari (o almeno quasi tutti) che raccontano ciascuno la propria storia. E con i produttori stessi a giro tra i banchi che ci trasmettono il loro mondo e la loro visione del vino. Insomma, una giornata di scoperte, incontri e bevute indimenticabili.
Lasciamo per primo la parola ad Ernesto Gentili che racconta il lavoro di un anno di degustazioni e soprattutto la cura nel metodo di assaggio e di riassaggio seguito dal team dei degustatori de L’espresso, ripetuto anche a distanza di giorni per verificare la tenuta di un vino.
L’attenzione era tutta per i 4 grandi rossi a 19,5 punti ma sia i toscani Pergole Torte e Caberlot, sia i due Barolo evaporano in poco tempo, mentre in un angolino è rimasto fino in fondo il piccolo gioiello sardo della Malvasia di Bosa di Columbu con il suo 20/20. Vino perfetto allora? Ce lo spiega Fabio Rizzari, curatore insieme a Ernesto Gentili della guida.
Ma in definitiva, com’era questa Malvasia? Abbiamo provato a degustarla, con Giampaolo Gravina in regia…
Lo stesso Giampaolo Gravina, uno dei più validi collaboratori della Guida, si è prestato ad una chiaccherata sui premi, risultati e, soprattutto, sulla direzione che ha preso il vino italiano oggi. Le sue parole d’ordine? Sapidità, mineralità, schiettezza e senso del terroir.
A conclusione degli assaggi (ne abbiamo fatti quasi 80, non tutti fotografati) la sensazione che ricaviamo è unica e bellissima: l’Italia del vino sta uscendo dall’adolescenza degli amori facili e delle scorciatoie per il successo, per abbracciare e valorizzare la nostra grande ricchezza che non sono solo i vitigni autoctoni ma anche i grandi terroir di cui disponiamo. Lasciando da parte Toscana e Piemonte con alcuni vini commoventi come Giacosa Riserva 2004, Monprivato, Borgogno, Rinaldi, Barbaresco Rabajà, Pergole Torte, Biondi Santi, Podere Salicutti, i vini che hanno toccato i cuori di molti vengono dalla Puglia, con il suo primitivo selvaggio e il nero di Troia conturbante, o dalla Sardegna con i Vermentino del mare soavi e leggiadri e il Cannonau ricco, sfumato e terragno. Ancora dal Trentino, con un cabernet franc metodo soleras, o dai bianchi affascinanti delle Marche e i sauvignon dell’Alto Adige e poi buonissimi gli chardonnay metodo classico della Franciacorta o i vini Friulani della Vitovska. Ovunque pare affacciarsi sempre di più un senso di terroir che pareva perduto. Complimenti all’Italia del vino che vogliamo e che finalmente cominciamo a vedere.
26 Commenti
armando trecaffé
circa 14 anni fa - Link...ma allora non c'è più sfizio, ancora primo, primo, primo, primo io...Kenray dove cappio 6?
RispondiMichele Braganti
circa 14 anni fa - Linkoh gori e tu l'hai visto solo te..... biondi santi non c'era......
Rispondikenray
circa 14 anni fa - Linkscusate il ritardo amici andrea, ma fai proprio un lavoraccio:) se rinasco voglio emulare questà divinità del grappolo. e non sto scherzando. detto questo: ma il turriga non c'era??? grandissimo vino. l'ho scoperto io anni fa per primo, a dorgali ne ho acquistate 6 bottiglie alla cantina sociale. dopo 1 anno era sulla bocca e nel bicchiere di tutti.
Rispondiarmando trecaffé
circa 14 anni fa - Linkma allora è una mania..... anche il Turriga l'hai scoperto per primo? Ma non è possibile...
Rispondikenray
circa 14 anni fa - Linkarmando è il mio destino. essere primo in tutto.
RispondiTrasportatore di Dorgali
circa 14 anni fa - LinkAbbia pazienza, ma eventualmente l'ho scoperto io, non lei: qualcuno a Dorgali, ne converrà, deve avercelo pur portato, il Turriga, sempre che lei sappia dove si fa il Turriga.
Rispondibottaio di argiolas
circa 14 anni fa - Linksig. trasportatore lei millanta fui io a scoprirlo per primo. feci io tutta la batteria di botti per questo vinello gradevole e profumato e fui io ad assaggiarlo per primo.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 14 anni fa - Link"con il pubblico dei consumatori avveduti, di quelli che il vino lo amano davvero, che non si catalogano come sperficiali e modaioli, bevitori di etichette" ...... porc!!! Cosa ci sarebbe di trendy di questa guida? ;-)
Rispondifrancesca ciancio
circa 14 anni fa - Linkprima cosa: gravina ha la mano più ferma del gori! seconda cosa: le arance ad agosto non ci sono ( o almeno non dovrebbero esserci) terza cosa: la dico? siete proprio sicuri? guardate che la dico eh....a me la malvasia di bosa NON PIACE. proprio no, come devo fare? mi sogno di notte nossiter che mi fa vedere 20 volte di seguito mondovino per punirmi, ma proprio non riesco a farmela piacere
Rispondifrancesca ciancio
circa 14 anni fa - Linkal gravina: fai poco lo spiritoso che tra un po' tocca a te ( ricordi il video della cenda a dogliani?) Gori: non hai BEVUTO il monfortino 2002? dimmi che hai dimenticato di scriverlo
Rispondikenray
circa 14 anni fa - Linkmiss francesca come la capisco a me non piace il lambrusco in nessuna delle mille declinazioni conosciute e preferisco gli spumanti nostrani agli champagne sono/siamo dei reietti?
RispondiNelle Nuvole
circa 14 anni fa - LinkAllora mi aggiungo anche io per dire che sono sempre un po' perplessa sui vini recenti di Biondi Santi e di Soldera, perche' ho assaggiato bottiglie molto dubbiose e non li considero costanti qualitativamente, cosa che a quel prezzo dovrebbe essere il minimo. Quanto a Salicutti, mah! E adesso che fate, mi levate il passaporto quando rientro in Italia?
Rispondikenray
circa 14 anni fa - Linkmiss nelle nuvole, sapesse quanto mi è mancata!
Rispondifrancesca ciancio
circa 14 anni fa - Linkquoto su soldera. su avanti, siamo onesti, a quei prezzi dovremmo avere la garanzia minima di bevibilità, invece capita di aprire bottiglie che sanno di marcio. su bosa discorso diverso. non dico che non sia fatto strabene, dico solo che non ho mai compreso fino in fondo gli ululati che suscita questo vino
RispondiRiccardo Campinoti
circa 14 anni fa - Linkma dove le comprate tutte queste bottiglie di Soldera difettate? Un po' di volatile alta l'ho sentita , ma vini che puzzano di marcio? Mandatele a me le vostre bottiglie vai...
RispondiAndrea Gori
circa 14 anni fa - Link@francesca niente monfortino niente caberlot niente masseto niente pergole e neanche gaja, la gente come al solito si è buttata sopra e non liho nemmeno visti
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 14 anni fa - LinkSe chiudo gli occhi e ascolto la descrizione mi sembra si stia parlando di un marsala molto buono... l'ho sempre pensato: con i richiami olfattivi bisogna andarci con le pinze, e mantenersi generici a meno di conoscere esattamente i sentori della zona e richiamarli per evocare immagini. Parola di sardo (da parte di madre)
RispondiBruno Forieri
circa 14 anni fa - LinkE nessuno che ha il coraggio di sparare contro il Montecucco premiato...
RispondiBruno Forieri
circa 14 anni fa - LinkE il Montecucco premiato...
RispondiTERROIR
circa 14 anni fa - LinkLa malvasia di bosa di columbu non è vino da blog...chi la capisce se la gode nel suo "angolino speciale" e sinceramente mi dispiace vederla "valutata" seppur ottimamente come altri vini "normali" avrei preferito una scelta come quella di Cappellano (pace all'anima sua)...
RispondiTERROIR
circa 14 anni fa - Linkuna piccola riflessione : invece di impuntarsi sui punteggi ,sul mezzo punto o le critiche del come hanno fatto a dare più a questo anzichè a quest'altro...bisognerebbe cercare di andare più in profondità e cercare di approcciare le guide in modo "attivo".Penso che chi interviene in questo blog non compri una bottiglia solo perchè l'espresso la valuta 19 o il gambero le da 3 bicchieri... Dev'esserci una sorta di "confronto" dal quale più che capire quale guida meglio ci rappresenta in primis (se esiste ;)) trovare una sorta di confronto/dialogo grazie al quale evolvere e far evolvere...tutto ciò deve continuare anche nelle nostre "degustazioni casalinghe" slegandoci dalle prese di posizione e dagli "ipse dixit" del sommelier di turno... Chi fa degustazioni "alla cieca" lo sa ,ho fatto e ho visto fare figure barbine imbarazzanti...quindi invece di riempirci la bocca di etichette divertiamoci a SCOPRIRE utilizzando il confronto con le guide e gli altri...open your mind...
RispondiAndrea Gori
circa 14 anni fa - Linkscusa ma non l'ho capita, cosa vuoi dire con "non è vino da blog"?
RispondiTERROIR
circa 14 anni fa - Linkun pò come una lambretta al mugello...un triplano all'aeroporto jfk...un punt e mes con scorza di arancio e ghiaccio a miami beach...
RispondiTERROIR
circa 14 anni fa - Link...indossare un tight e fumarsi una pipa in una panchina durante il gay-pride...
Rispondiantonio tomacelli
circa 14 anni fa - LinkAh, capisco: noi saremmo il Gay Pride :-)
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