Tutti dicono Verdicchio. Intravino-Bignami: tutto il Verdicchio di Jesi e Matelica in 10 bottiglie
di Andrea MarchettiIl mondo si divide in due grandi categorie: i lettori di Intravino e quelli che scelgono un vino “a orecchio”. A loro, al 99,9% degli italiani che una volta l’anno sbevazzano, sono dedicati questi post che a confronto Bignami ci spiccia casa. Perché lo facciamo? Perché mentre noi stiamo qui a cercare il pelo nella bottiglia di Romanée-Conti, fuori c’è gente che il Codice Da Vinci lo ha decifrato ma le differenze tra Chianti e Chianti Classico ancora no. Per loro, e solo per loro, Intravino fa scendere in campo una squadra di esperti che a confronto Robert Langdon ci ri-spiccia casa, uomini e donne che la mamma li ha trovati sotto una pianta di nebbiolo a piede franco, altro che cavoli e rose. E allora che negroamaro, Barolo e verdicchio siano, perché la ggente deve sapere. Oggi tocca a:
L’oro delle Marche si chiama Verdicchio
1. Villa Bucci, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva Villa Bucci
Nell’immaginario collettivo è il re della denominazione, sia dei Castelli di Jesi che del Verdicchio tutto. È il più classico, il più famoso, il più premiato, il più elegante. Alcune annate sono state e sono tuttora epiche. C’è chi dice che negli ultimi anni sia entrato in una fase di declino, ma un paio di ottimi 2012 bevuti di recente mi farebbero pensare proprio il contrario.
2. La Monacesca, Verdicchio di Matelica Riserva Mirum
Mirum è il re di Matelica, il compromesso perfetto, il vino che mette d’accordo tutti. Ha materia e morbidezza, ma pure nerbo ed acidità, ha ricchezza, freschezza ed una cesellata complessità che col tempo aumenta ancor più.
3. Collestefano, Verdicchio di Matelica Collestefano
Se Mirum è il re di Matelica, Collestefano ne è di sicuro il principe. Il Verdicchio “alsaziano”, molto discusso, sia amato che odiato, da alcuni è ritenuto poco tipico, ma le 100.000 bottiglie prodotte annualmente vengono vendute in pochi mesi, anche in virtù di un rapporto q/p imbattibile. Stile snello e scattante.
4. La Distesa, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva Gli Eremi
Ribelle, anticonformista e scapigliato, in pratica la descrizione di Corrado Dottori. Quando imbrocca l’annata giusta non ce n’è per nessuno, ho ancora in testa un fantastico 2010. Prendere o lasciare, non è un vino da compromessi.
5. Colonnara, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Cuprese
Questo super classico, il cui nome evoca il territorio di Cupramontana, è prodotto da una cantina cooperativa. Negli ultimi anni alcune uscite forse un po’ più banali e discutibili rispetto ai vini del passato ne hanno leggermente offuscato l’immagine, ma un ’89 e un ’91 che ho avuto la fortuna di assaggiare qualche tempo fa, rimangono tra i miei migliori bianchi mondiali di sempre. Nel punto vendita presso la cantina sono ancora disponibili svariate annate vecchie, anche in magnum, consiglio l’interessante parallelo tra 2002 e 2003, due annate difficili, interpretate come non te le aspetti.
6. La Staffa, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico La Staffa
7. Andrea Felici, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva Il Cantico della Figura
Sono etichette di due aziende distinte, anche come territorio (di Staffolo l’una, di Apiro l’altra), ma mi viene da accomunarle, perchè Riccardo Baldi e Leo Felici ben rappresentano la nouvelle vague del Verdicchio: sono giovani e pieni di entusiasmo e hanno ripreso e rilanciato nel migliore dei modi aziende già di proprietà delle rispettive famiglie.
La Staffa migliora di anno in anno e la mano di Riccardo è sempre più sicura e felice.
Il Cantico della Figura è un Verdicchio fresco e di spessore, di impostazione moderna ed accattivante.
8. Garofoli, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva Serra Fiorese
Un classicissimo dalle colline di Montecarotto, da uve ben mature, fermenta in piccoli fusti di rovere, è ricco e longevo. Affinamento in barrique e batônnage gli donano un’impronta “francese”, si fregia nelle grandi annate di particolare struttura e complessità.
9. Vallerosa Bonci, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore San Michele
Dal cru storico San Michele, situato nell’omonima contrada a Cupramontana, che si trova a 400 m slm ed è esposto a Sud: è quindi un vino di spessore con una bella parte “calda”, ma la buona escursione termica che caratterizza la zona del vigneto gli dona un ampio ventaglio aromatico; è inoltre riconoscibile dalla componente salata tipica di San Michele.
10. Fattoria Coroncino, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Gaiospino
Non esagero affermando che Lucio sia un “guru” del Verdicchio: Canestrari ha infatti aperto una via e fatto la storia di questo territorio, pur essendo un “immigrato”.
Gaiospino ha un profilo unico ed originale, sempre piuttosto caldo e ricco, ma spesso anche elegante; mi piace definirlo “agricolo” in senso nobile, coi suoi rimandi alla campagna, alle erbe, ai cereali, alla frutta matura. La visita in cantina è consigliatissima, molto probabilmente durante le quattro chiacchiere con Lucio e Valerio salterà pure fuori da assaggiare qualche chicca nascosta dimenticata in un angolo della cantina!
Bonus Tracks:
• La Marca di San Michele, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Capovolto
• Cà Liptra, Marche Bianco Caliptra
51 Commenti
antonio f.
circa 9 anni fa - Linkdi solito non amo i blablabla che aggiungono in calce le gravi mancanze delle classifiche sintetiche-nate per esser tali. ma la mancanza di Vigna delle Oche qui grida vendetta ;)
RispondiEmanuele Cattani
circa 9 anni fa - LinkE Campo delle Oche di San Lorenzo???
RispondiMauro
circa 9 anni fa - LinkA mio avviso il Capovolto de La Marca di San Michele e il Campo delle Oche della Fattoria San Lorenzo assolutamente tra i 10 verdicchio più significativi.
RispondiFP
circa 9 anni fa - LinkDai una classifica di verdicchio senza fattoria san Lorenzo è accomunabile a quelle di Robert Parker... Mammamia per carità che vinaccia...
Rispondienrico
circa 9 anni fa - LinkPrenderò nota...che ne pensate del Cambrugiano di Belisario?
RispondiFranc
circa 9 anni fa - LinkMi sa che il buon Marchetti intendesse "renano" e non "alsaziano".
Rispondistefania
circa 9 anni fa - Linkah, ma allora vi piacciono i surmaturi! beccati!
RispondiRuggero Romani
circa 9 anni fa - Linkmah, io eliminerei Dottori e aggiungere, come minimo: Sparapani, Accadia, Sabbionare per Jesi, Bisci per Matelica...
Rispondilorenzo
circa 9 anni fa - Linkdavvero il verdicchio sena fattoria san lorenzo? oh mio dio
RispondiLetizia
circa 9 anni fa - LinkManca Fattoria San Lorenzo. In maniera più assoluta!
RispondiPaolo
circa 9 anni fa - LinkTroppo Jesi e poco Matelica, Cambrugiano di Belisario e Gegè della piccola cantina Cavalieri
Rispondimoro
circa 9 anni fa - LinkTutti ottimi vini.. Manca qualcuno, come lo Stefano Antonucci,della Cantina Santa Barbara e se non avete bevuto le ultime annate, consiglio il 2010 e il 2012. Da classifica.
Rispondifrancesco vettori
circa 9 anni fa - LinkPer approfondimenti, sul forum del gambero, c'è un thread, ormai settennale, oggi mezzo morto, che è arrivato al messaggio numero 1827.
RispondiGiacomo
circa 9 anni fa - LinkBravo a segnalare Cà Liptra
RispondiSottonoce
circa 9 anni fa - LinkDi seguito 5 grandi Verdicchi per veri intenditori - Stracacio 03 Fattoria Coroncino, voto 93 - Tardivo ma non tardo 04 Santa Barbara, voto 92 - San Sisto riserva 05 Fazi Battaglia, voto 94 - Plenio riserva 09 Umani Ronchi, voto 94 - Vigna di Gino 11 San Lorenzo Crognaletti, voto 92. E buona degustazione a chi riesce a trovarli...
RispondiMichele Bortolotti
circa 6 anni fa - LinkTrovato Stracacio 2003 a Castelfranco Veneto Treviso, un capolavoro.
Rispondibiotipo
circa 9 anni fa - Linkmah... a parte crognaletti, l'altra cosa che mi lascia perplesso è l'inserimento del serra fiorese e non del podium di garofoli, quasi sempre molto più buono e di certo più rappresentativo come "verdicchio"
RispondiMichele Bortolotti
circa 6 anni fa - LinkConcordo pienamente
Rispondibenux
circa 9 anni fa - Linksecondo me manca anche il Balciana di Sartarelli
RispondiPaolo
circa 9 anni fa - LinkParlare positivamente di Verdicchio nelle due zone di produzione "Castelli di Jesi" e "Matelica" è fin troppo facile, vorrei ricordare che è il vino più premiato in Italia per alcuni anni consecutivi, è il vino in assoluto più presente nel podio nei concorsi enologici internazionali, con le etichette di diverse aziende. Le aziende che producono questa perla enologica sono circa 140, circa 120 nella zona dei Castelli di Jesi e circa 20 nella zona di Matelica. Produzione di ottima qualità da tutti i produttori la lista delle aziende vitivinicole potrebbe essere esageratamente lunga. Il vino prodotto con il vitigno autoctono "Verdicchio" è prodotto in tutte le varietà enologiche, spumante sia con metodo Martinotti sia metodo classico, fermo da bersi relativamente giovane o fermo da bersi dopo lunghi periodi di affinamento e maturazione, passito. E' uno dei pochi vino bianchi al mondo che può evolversi positivamente anche con periodi di maturazione e affinamento anche di alcuni decenni. Si dico alcuni decenni, degustazione effettuate con vini di 20 e più vendemmie sulle spalle, sono state una piacevolissima sensazione dei sensi.
RispondiLivio Giorgioni
circa 9 anni fa - LinkUn verdicchio stupefacente, entusiasmante è Kypra di Ca'liptra. Provatelo poi mi dite, ok?
RispondiMichele Bortolotti
circa 6 anni fa - LinkProvato e lo trovo eccezionale bevuto da solo, da pasto faccio fatica ad abbinarlo, per me va da solo o magari con pesce al vapore, ma un alimento molto delicato.
RispondiLuca
circa 9 anni fa - LinkNatalinooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!
Risponditom
circa 9 anni fa - Linkda Matelicese, dico che manca Antonucci di Jesi e belisario di Matelica
Rispondipan1c
circa 9 anni fa - Linkse riuscite a trovarlo il verdicchio di Gagliardi merita davvero. tra l'altro si compra ad un prezzo molto ragionevole anche la riserva.
RispondiAndrea Marchetti
circa 9 anni fa - Link• Sono molto orgoglioso di questa lista: un solo grande escluso per tale tipo di post è un successo clamoroso! :D • Parker…wow…. Grazie…! • Veramente interessante e curiosa la reazione virale/isterica per la non presenza (che è diverso da esclusione) di Natalino. • Tutti quelli che aggiungerebbero X dovrebbero pure dire “toglierei Y”… • Alsaziano, renano, comunque nordico. Dettagli ;) • Ah, ovviamente aggiungiamo d’ufficio Fattoria San Lorenzo!
Rispondigp
circa 9 anni fa - LinkSegnalo sommessamente che l'ultimo pallino contraddice il terzultimo...
Rispondian
circa 9 anni fa - LinkAvete citato I san michele e vi sieti dimenticati di quelli piu antichi....vergogna. forse sono poco conosciuti....
Risponditom
circa 9 anni fa - Linksolo perché antico non significa buono
Rispondiilmoralizzatore
circa 9 anni fa - LinkPremesso che non é facile in dieci mosse essere esaustivi...sono/ero d accordo con l esclusione di Crognaletti, vini troppo estrattivi ed a dir poco pesanti... Avrei escluso anche Coroncino, soprattutto per il suo gaiospino, non certo campione di leggerezza....al suo posto: sparapani,cherubini, finocchi...
RispondiCristian Di Camillo
circa 9 anni fa - LinkGiovani ed ispirati vignaioli a Cupramontana crescono: segnatevi ed assaggiate Il grottesco di Giulia Fiorentini; anche io mi associo al commento di an, il Capovolto come mette qualche anno sulle spalle si trasforma in capolavoro, provare il 2008 per credere.
RispondiCristian Di Camillo
circa 9 anni fa - LinkChiedo venia per il refuso, nel commento volevo parlare del Pigro de La Marca di San Michele, comunque anche il Capovolto denota spiccata personalità.
RispondiMichele Bortolotti
circa 6 anni fa - LinkIl passo lento è da classifica, straordinario.
RispondiVignadelmar
circa 9 anni fa - LinkIeri sera ho letto questa lista a Verdicchio, il mio bulldog, che dire, ha passato una notte agitata. Bene hai fatto ad inserire il Fiorese di Garofoli che in questo periodo di enotalebanesimo è bene ricordare che la barrique non è un demonio, anzi! Però esiste anche il Podium ma ancor più la Riserva Gioacchino Garofoli che con la 2006, ma non solo, ha raggiunto vette quasi inarrivabili. Manca Sartarelli, il quale, nonostante qualche annata non memorabile, produce sempre dei verdicchio ultratipici. E quando è in annata buona ci son pochi concorrenti. Mancano le bolle e forse questa è l'assenza più grave, perché bolle serie, anche da piatti impegnativi, a questi prezzi e con queste caratteristiche, se ne trovano davvero poche. Ciao
RispondiSimona
circa 8 anni fa - LinkSono molto d'accordo:-)
RispondiVignadelmar
circa 9 anni fa - LinkMi son dimenticato di scrivere che il Villa Bucci è indiscutibilmente e stabilmente il più grande bianco italiano. .
Rispondigp
circa 9 anni fa - LinkUna fatwa in piena regola, a proposito di enotalebanismo. Il jihad verso gli infedeli che adorano altri vini, o che peggio ancora ritengono poco sensato il concetto di "più grande bianco (o rosso) italiano", a questo punto appare inevitabile.
Rispondibiotipo
circa 9 anni fa - Linkcon buona pace di valentini, gravner, loffredo, aurich, ecc. ecc....
RispondiMichele Bortolotti
circa 6 anni fa - LinkCondivido fra i più buoni, ma Fattoria Coroncino, Fattoria San Lorenzo, La Monacesca, Collestefano, Garofoli, Venturi e Andrea Felici producono vini, a mio parere, migliori. Volevo ricordare Qudì di Venturi, Santa Maria d'Arco di Ceci, Il priore di Sparapani, Le Vele di Terre cortesi Moncaro e Colpaola.
Rispondiwine superior
circa 9 anni fa - Linkkypra di Caliptra è la nuova frontiera del Verdicchio....
RispondiMichele Bortolotti
circa 6 anni fa - LinkSi soprattutto in termini di delicatezza ed eleganza, interessante sarebbe una verticale fra qualche anno.
RispondiVignadelmar
circa 9 anni fa - LinkOhhhhh, bravo Biotipo, ecco uno che ragiona! Si, con buona pace di tutti loro ed anche degli altri. . Ciao
RispondiFrancesco Annibali
circa 9 anni fa - LinkBrunori
Rispondipaolo francesco
circa 9 anni fa - LinkCambrugiano di Belisario a vita!
RispondiGiovanni Solaroli
circa 8 anni fa - LinkMa insomma commentatori decidetevi. Il più grande bianco italiano è il verdicchio di villa bucci o il trebbiano di valentini? Adesso non so più cosa comprare.
RispondiMichele Bortolotti
circa 6 anni fa - LinkVilla Bucci, no, io sono rimasto deluso.
RispondiMaurizio Gily
circa 8 anni fa - LinkChe il tutto possa essere contenuto in una piccola parte, Euclide non sarebbe d'accordo.
RispondiHenry g.
circa 8 anni fa - LinkIl pojo di finocchi, il cantori di accadrà. Grandi vini a ottimi prezzi
RispondiHenry g.
circa 8 anni fa - LinkCantori di accadia
RispondiClay
circa 7 anni fa - LinkAssaggiati ieri a La Terra Trema (che globalmente quest'anno mi è parsa di livello decisamente interessante): Kypra - Ca'liptra, Gentile - Di Giulia, Passo Lento - La Marca, Capovolto - La Marca. Nella piccola selezione stravince, per me, Capovolto, spettacolare, seguito dal Gentile.
RispondiMichele Bortolotti
circa 6 anni fa - LinkPlenio 2009 Umani Ronchi, Mirum 2013 La Monacesca, Collestefano 2013, Cantico della Figura 2013 Andrea Felici, Stracacio 2003 Fattoria Coroncino, poi... Santa Maria d'Arco 2013 CECI, PASSO LENTO marca di San Michele, San Paolo 2015 Pievalta, Cambrugiano 2011 Belisario, Kypra Ca' Liptra.
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