Sinistra creativa. T-Spritz, lo Spritz di Tsipras: se riesci a dirlo dopo tre bicchieri, non hai bisogno dell’etilometro
di Fiorenzo SartorePost in modalità confessionale: essere komunisti è una vitaccia. Scrivo la parola con la K non in un momento tragico-bimbominchia, ma per sdrammatizzare (i comunisti fanno paura). Ma paura di cosa, poi: prendi per esempio il nuovo simbolo della mia sinistra nebulizzata, il greco Alexis Tsipras. Giuro che mi ero quasi deciso, era la volta buona che andavo a votare.
Poi ieri arriva un amico (bell’amico) che mi tagga su Facebook con “la rivoluzione non è un pranzo di gala, al massimo un’apericena”. E l’immagine, sotto, è quella che vedete. Tutto vero, nemmeno il tempo di illudermi, non è uno scherzo. Beh, stasera a Milano, ore 18,30, sapete che fare. Io resto qui a deprimermi un po’. Che è una cosa di sinistra, peraltro.
A parte i divertentissimi slogan ricicciati dalla pubblicità, notevole il crescendo dei prezzi per l’autofinanziamento: il terzo T-Spritz (geniale scioglilingua) costa così tanto per dissuadere dagli eccessi alcolici? Ho bisogno di bere, in effetti.
[Immagine principale: Lettera 43].
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