Barberani sul lago di Corbara: dall’eocene ai Romani sempre sotto il segno della muffa nobile

di Andrea Gori

Il panorama e il microclima di questa antica via di mare che conduceva a Roma, cambia radicalmente nel dopoguerra con la nascita del lago di  Corbara ma, già dall’antichità, i terreni eocenici antichissimi e molto variabili in composizione tra argilla e calcare, hanno regalato grandi vini alla città eterna e a tutto l’impero. Poi un oblio più o meno meritato con poche famiglie e imprese rimaste a parlare di qualità in un territorio di grandi imbottigliatori (pure Fontana Candida si è recentemente trasferita qui) e vini anonimi per tanti anni. Solo nell’ultimo periodo la Tuscia, e la zona particolare che da Orvieto e l’Umbria va verso il Lazio inglobando un pezzo di Toscana, ha avuto una ribalta importante grazie al traino della mineralità e al carattere gessoso, sapido e vulcanico dei vini.

Barberani in particolare gode della grande influenza del lago che crea un microclima unico  la muffa nobile e, nello stesso tempo, consente maturazioni graduali ed escursioni termiche più accese, una manna per il grechetto ma anche per i vini rossi che rappresentano comunque un 30% della produzione aziendale. Il microclima favorevole ha consentito anche il passaggio in biologico di tutti i 55 ettari aziendali (c.ca 300mila bottiglie totali) con alcuni esperimenti pioneristici che prevedono preparati a base di alga, induttori di resistenza naturale che consente di dimezzare l’uso di zolfo e rame.
La cantina, posta nel mezzo dei vigneti in maniera strategica, fa si che dalla vigna alla pressa non corrano mai più di 20 minuti durante la vendemmia.

La tecnologia esalta l’aromaticità ma soprattutto il carattere sapido delle uve, principalmente Grechetto ma anche Procanico, Trebbiano, Chardonnay e Riesling grazie alla criomacerazione e alla totale assenza di enzimi e lieviti selezionati. Pressature soffici, fermentazioni lunghe e naturalità ricercata anche nella scelta soft dei legni per le barrique, che hanno tostature minime. Dopo aver fatto nascere il Calcaia, muffato nobile che tanti premi ha raccolto nel corso degli anni, da qualche anno la muffa nobile viene utilizzata in parte per il vino più ambizioso della storia aziendale ovvero il “Luigi e Giovanna”, un Orvieto Classico Superiore che nasce appunto unendo vino secco ad una parte di muffato per esaltare sfumature e aromaticità della zona.

Castagnolo ORVIETO classico superiore 2014
Forse il vino bianco più venduto in Umbria, fresco sapido, erbe aromatiche gesso e agrumato quanto basta. Beva speciale, irresistibile  sulla torta di pasqua al formaggio o le lumachelle. p. 84

Grechetto 2014 Igt Umbria
Un vero benchmark delle caratteristiche varietali di quest’uva, con la sua freschezza e il carattere citrino di pompelmo e rose. Bocca con tannino che sorprende, finale incalzante e rinfrescante con salda presa nel palato. Vino gastronomico. p. 86

Luigi e Giovanna Orvieto 2012 Grechetto 90% e saldi di Procanico.
Muffa nobile e vendemmia classica con un naso da riesling che sa di talco con ritorni fumé, poi ribes e senape, tocchi di mandorla e borotalco, ricco ma sempre sapido e netto, elegante, finissimo  e con un legno leggerissimo, pomodoro e legno di castagno nel finale. In bocca è splendido e unico, con tocco di tannino che lo rende completo e piacevolissimo, alchechengi, ribes bianco, mandorle e pasticceria di alta scuola sullo stile di qualche  Chardonnay della Cotes des Blancs.  p. 92

Castagnolo 2012 Orvieto (magnum)
Sottile, marino e calcareo, lieve delicato ma con un corpo piacevole che non cede, pompelmo e mela verde, gran passo e piacevolezza che non sente gli anni. p. 86

Luigi e Giovanna 2009
Zafferano e curry, ginestra e sole poi salvia, rosmarino, mare, iodio e calcare. Infine alga e battigia. Ottimo corpo e sostanza con una freschezza insospettabile per l’annata e che ogni anno fa un passo avanti. p. 88

Luigi e Giovanna 2011
Zafferano e resine, mallo di noce, senape e pepe bianco, poi naso di canfora e talco. Bocca con muffa che cede il passo per corpo ma l’equilibrio. p. 90

Lago di Corbara Rosso Polvento 2009
Sangiovese grosso, cabernet e merlot che restano saldi e freschi senza surmaturazioni da annata calda. Molto floreale tra rosa canina e lavanda, sottobosco e ribes nero, tabacco e liquirizia. Tannino felpato che esalta le speziatura, davvero piacevolissimo. p. 87

Calcaia Muffa Nobile Orvieto Classico 2012
Albicocca e menta, camomilla, zafferano, sulfureo, mandorla e tannino del Grechetto che bilanciano la dolcezza e ogni pesantezza possibile rendendolo ideale sui dolci e osabile anche in abbinamenti salati inconsueti. p. 91

Aleatico Passito 2013
Essenza di frutti rossi concentrati, dolci e ferrosi ai quali seguono note di mallo di noce, menta alloro e macchia mediterranea. Il è sorso piacevole, speziato e succulento, chiama a sé formaggi particolari e saporiti, ma rilassa anche in compagnia di un bel sigaro Habanos. p. 88

Vini serviti a slalom tra i piatti di Vissani, posto a pochi metri di distanza e che, grazie alle combinazioni ardite e alla continua ricerca di contrasti, consentono di mettere alla frusta ogni vino. Dall’uovo al cubo, cubo di dentice e zucchine in scapece allo spaghetto con ventresca di tonno fino alla cotoletta fritta di vitella. Per finire un tripudio orgasmico di dolci, con tanto di zucchero filato e lecca lecca da dividersi a coppie. È stato un susseguirsi di stimoli che i vini hanno ben accompagnato rivelandosi ottimi compagni della tavola in uno spirito che vuole sottolineare la quotidianetà elegante e rustica cui aspira l’Orvieto di oggi, e non solo in Umbria.

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

1 Commento

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F. Saverio

circa 9 anni fa - Link

Ammiro molto il lavoro dei fratelli Barberani. Ne scrissi qualcosina anch'io qui: http://www.wineblogroll.com/2014/09/barberani-vini-umbri-intrisi-di-amore.html

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