Assaggiare i vini di Bruno Vespa e Alessia Berlusconi: fatto
di Fiorenzo SartoreÈ anche un po’ colpa vostra. Nel senso che ad ogni post sui vini di Bruno Vespa (e di qualsiasi altro ricco-e-famoso) arrivava qualcuno che nei commenti impietosamente chiedeva: sì vabbè, ma almeno li avete assaggiati? Vinitaly, che è la somma di infiniti guai, ha qualche virtù residua: per esempio consente l’assaggio di quei vini normalmente fuori dalla roadmap dell’enofilo hip (non so bene che ho scritto ma suona portentoso). Quindi tornando all’assunto iniziale, voi lo chiedevate e io l’ho fatto. Cominciando da Futura 14, l’azienda pugliese di Bruno Vespa e famiglia.
Bianco dei Vespa 2014. L’imbottigliamento recente, 14 giorni di vetro, non aiuta questo fiano (clone campano) che al naso appare ancora un po’ ingessato su note di frutta (mela, banana). In bocca invece annuncia una maggiore pacatezza, quindi si riprende. Si sa che nei descrittori classici si abusa del termine “abbastanza”. Qui io direi abbastanza ineccepibile. Poco sopra i 10 euro in enoteca. 82+
NoiTre 2011. È un metodo classico rosé, da uve negroamaro, 30 mesi di presa di spuma. Il nome serve a identificare i tre, padre e due figli, che compongono l’azienda (quindi premio speciale per la narrazione familiare). Naso sottile, più elegante che sottile, fiori più che frutta. In bocca dura un bel po’, e questo aumenta notevolmente la soddisfazione all’assaggio. Poco sopra i 15 euro in enoteca. 83+
Bruno dei Vespa 2013. Primitivo e negroamaro, il rosso piccolo dell’azienda forse è l’unica delusione, in quanto non esce dai canoni del compito ben fatto: naso un po’ stretto, nel senso che non si apre gran che. Ancora una volta è in bocca che il vino si risolleva: tanto che mi pare un segno distintivo, ormai, di questi vini. Al gusto infatti è largo, appagante, diciamo rassicurante. Infine va segnalato il prezzo, che in enoteca non dovrebbe superare i 9 euro. 83
Rosso dei Vespa 2013. Altro discorso per questo primitivo, che tra la frutta intensa e il legno piccolo (non invasivo) flette un bel po’ i muscoli e in bocca ha un’attitudine fruit bomb associata nuovamente a quella larghezza paciosa e distintiva. Circa 13 euro in enoteca. 85
Raccontami 2012. Top di gamma, e si sente: frutta macerata molto intensa per questo primitivo, in bocca è un morbidone totale, per gli amanti del genere un gran bel centro, direi. Nemmeno freddo e impersonale. Lungo e corroborante, insomma ci siamo. Prezzo sopra i venti euro in enoteca, però. 88+
Impressioni finali. Vini tutti ineccepibili e tecnicamente accomunati da quella bocca rilassante, vellutata, quindi esecuzioni moderne e pure moderniste. I prezzi in alcuni vini sono decisamente molto competitivi. Parlando di questi con le persone dietro al banco, mi facevano notare che il dottor Vespa tiene al fatto che la sua produzione arrivi sul mercato a prezzi umani. Nelle intenzioni questo vino deve essere, testualmente, “nazionalpopolare”. E quindi abbiamo un descrittore utile per definire Futura 14 con una parola sola.
Nello stesso giorno assaggio il vino di Contessa, l’azienda di Alessia Berlusconi. Qui il discorso si fa più complesso: il rosso in questione, un marzemino, è figlio di un lavoro alquanto articolato, siccome da progetto questo vino deve stare a nove (punto nove) gradi alcolici, e da qui il suo nome. Per arrivare a tanto la vendemmia si compone di tre fasi, a tre stadi differenti di maturazione delle uve. Una prima fase prevede la vendemmia di uve non perfettamente mature, e le due fasi successive a maturazioni intermedie e definitive. In questo modo, mi spiegano, si ottiene questo vino ipo-alcolico.
Contessa 9.9 2013. Il naso all’inizio non appare nemmeno precisissimo, sembra chiuso e riottoso. Poi apre a frutta molto lieve, e per me è il classico caso nel quale non si distingue la sottile linea di confine tra elegante ed esile. Sulla bocca pare inutile dire che il corpo è carente, dal momento che questa è appunto l’idea di vino che si persegue in azienda. Un residuo di morbidezza ne aumenta la caratterizzazione ma, forse, anche la facilità di beva. Se il target era un vino dolcino e leggero, è centrato in pieno. La bottiglia da mezzo litro si aggira sui dieci euro. 81
Impressioni finali. Nove-punto-nove mi pare un vino per chi non beve spesso (o volentieri) vino. Questo, che può apparire un bel paradosso, in realtà può contenere un elemento di valore, se serve ad allargare il numero degli enofili – oppure è solo un altro esercizio del mio lato nascosto democristiano. D’altra parte, complice quel naso non svettante e la leggerezza che determinava grande bevibilità, ho avuto uno straniante flashback che rievocava certi assaggi vinoveristi. Ai posteri, eccetera.
11 Commenti
carolaincats
circa 9 anni fa - Linkti do la medaglia perchè ti butti in codesti assaggi, e mi fido dell'opinione perchè ti conosco. i lov iu
Rispondistefania
circa 9 anni fa - LinkSì sì, bravissimo, perchè hai assaggiato qualcosa di nuovo, mi pare senza pregiudizi (o meglio vincendoli). Però quelli di D'Alema non ce l'hai fatta, vero?
RispondiFiorenzo Sartore
circa 9 anni fa - LinkNo, avevo esaurito la spinta propulsiva.
RispondiMarco
circa 9 anni fa - LinkA carolaincats:sempre con questi commenti da prima della classe, o di chi vorrebbe esserlo...basta con il tuo enosnobbismo...fai assaggiare il tuo raboso a Sartore e vediamo cosa ne esce...(anonimo si intende)
Rispondicarolaincats
circa 9 anni fa - Linkprima della classe un par di cippe, non lo ero a scuola figuriamoci su intravino. forse ti rode che commento alcuni articoli semplicemente perchè mi collego dopo che son stati pubblicati 3 secondi prima? detto questo, Sartore conosce i miei vini e basta che chiedi a lui che ne pensa, tutto il resto è noia per cercare di farmi incazzare... noia appunto.
Rispondipatrizia
circa 9 anni fa - Linkmi avete fatto intristire
RispondiMorrisoff
circa 9 anni fa - Linkquoto
RispondiRondinella
circa 9 anni fa - LinkMa le etichette ai Vespa chi gliele fa? Sono inguardabili!
Rispondidamiano
circa 9 anni fa - LinkCarolain : mettici anche quello che sa di franc e la mezza bott di prosecco spalmata sul tavolo di bs e che le mani di chi lavora si sentano. Stendili.
Rispondicarolaincats
circa 9 anni fa - Linkvedi risposta sopra.
RispondiMarco
circa 9 anni fa - LinkBuona sera. Volevo sapere come mai un commento di risposta alla gentile Carolina Gatti, non sia stato pubblicato. I toni erano cordiali...grazie. Marco
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