Vino in fiale | Assaggiare meno, assaggiarli tutti
di Jacopo CossaterFacciamo un esempio: tu sei un produttore. Fai vino. Nel senso che hai una tua azienda, e quello è il tuo lavoro. Non sei piccolo, hai diversi ettari vitati ma allo stesso tempo non sei un gigante, non sono certo centinaia, quegli ettari. Sei inserito all’interno di una denominazione ed hai una gamma abbastanza variegata. Comprende, per dire, quattro o cinque etichette. Ti si potrebbe definire un produttore nella media, e mi riferisco ai numeri, non certo alla qualità, quello è discorso a parte. Imbottigli in un unico formato (tranne qualche centinaio di magnum, da un litro e mezzo), il più diffuso, quello che tutti conoscono e consumano. Quello da 75 centilitri.
Quando vai alle fiere porti quello. Che è lo stesso che fai assaggiare ai tuoi potenziali clienti e che invii ad amici e giornalisti. La forza dell’abitudine.
Poi, continuando a fare un esempio, vieni a conoscenza di un sistema che ti permetterebbe di offrire l’interezza della tua campionatura in una scatola. Si, hai letto bene, una piccola scatola che, al suo interno, comprende delle fiale che a loro volta contengono i tuoi vini. Delle mini porzioni, la quantità di mezzo bicchiere. Scopri che è un sistema pulito e sicuro, che preserva integrità e qualità dei vini e che evita eventuali, anche se ormai stanno diventando sempre più rari, problemi di tappo.
Ci pensi, e trovi che una scatola sia più facile da gestire di uno scatolone, in particolare per le spedizioni. Pensi che a parità di vino potresti allargare enormemente i destinatari delle campionature. E che sarebbe anche un bello strumento di marketing. Ti rendi conto che ci potresti giocare in diversi modi.
Ora, a te, produttore, non è soluzione che piace un sacco?
12 Commenti
Simone e Zeta
circa 14 anni fa - LinkMa lo sai che non è affatto una brutta idea! Grazie per loìinteressante spunto, io ci penso.
RispondiLa linea dell'inutile (Mauro)
circa 14 anni fa - Linki grappaioli ci hanno gia' pensato, il pacchetto assomiglia assai a quello delle sigarette in questo caso ... smart o pazzi e comunque un'idea di marketing notevole vedere in fondo a questa pagina: http://www.domenis.com/ita/grappe/_doc/sto1.cfm
RispondiSimone e Zeta
circa 14 anni fa - LinkMarketing e Utilizzo!!! Pensa sei a sciare, dal tuo taschino tiri fuori la boccetta di Chassagne Montrachet, 5 minuti nella neve e te ne godi un bel sorso!!
RispondiLa linea dell'inutile (Mauro)
circa 14 anni fa - Linkper un mezzo fumatore non ti dico l'impulso all'acquisto :-) ...
RispondiFilippo Ronco
circa 14 anni fa - LinkIn effetti sarebbe un bel risparmio per i produttori. Da un lato però non vedo come si potrebbe utilizzare con vini spumanti, per ovvie ragioni, o anche con vini da lungo invecchiamento dove parte del corredo aromatico è comunque anche frutto del deposito e del lavorio del tempo e dall'altro vuoi mettere quegli "assaggi lunghi" dove la bottiglia la mediti da inizio a fine ? Non capita spesso - non vi è il tempo - ma quando capita è un plus per l'azienda secondo me. Poi ci sarebbe anche la questione dell'assaggio nelle medesime condizioni nelle quali si troverebbe il consumatore. Garantisco che già tra 0,35, 0,75 e 1,5 litri c'è differenza percettibile. Ciao, Fil.
RispondiLa linea dell'inutile (Mauro)
circa 14 anni fa - Linkanche eliminando una fetta di vini per le ragioni che esponi ne rimarrebbero comunque molti altri ... anzi potrebbe anche portare a conoscere roba nuova se vuoi un po' come il qr-code sull'etichetta letto dagli smartphone ... modalita' nuova, pubblico nuovo ...
RispondiFilippo Ronco
circa 14 anni fa - LinkDal punto di vista marketing è ineccepibile.
Rispondigianpaolo
circa 14 anni fa - Linkqualche mese fa mi sono fatto mandare informazioni dalla ditta produttrice, mi pare francese. Il problema e' che ci vuole una macchina per imbottigliare apposta, una cosa piccola e manuale certo, non si puo' mica usare un imbuto e via, pero' costa mi pare circa 2000 euro. In piu' le fiale, se non vuoi usare fiale anonime devi fartele fare da loro, con serigrafia e tutto il resto, che ovviamente ha dei costi. L'altra cosa che mi ha fatto rinunciare all'idea e' che alla fine se devi mandare bottiglie per importatori, ecc., sono sicuro che loro vogliono il "real stuff", la bottiglia vera, con etichetta, tappo, e tutto il resto. L'idea che mi sono fatto e' che la cosa vada meglio per dei consumatori finali che possono provare vini di un certo costo prima di ordinare, ma anche li' ho qualche dubbio sulla praticita', se chi vende e' un retailer, mentre invece se e' un azienda, chi ha una base di clienti privati cosi' vasta da mettere in piedi tutto questo affare? Sarebbe carina per il tasting panel, forse, ma a pensarci bene neanche, perche' alla gente piace assaggiare i vini a cena e in porzioni diverse!
RispondiJacopo Cossater
circa 14 anni fa - LinkGrazie Gianpaolo per la testimonianza. Alla luce di quanto dici potrebbe essere interessante cercare di capire quindi se e come possa funzionare nei confronti del consumatore, eventualmente.
RispondiLucia Barzanò
circa 14 anni fa - LinkL'idea è bellissima, non c'è dubbio, anche se per un Franciacorta non è realizzabile. Mi sembra però che si rimanga nel marketing puro, per non parlare dello spreco di imballi e risorse. Pensandoci però il Franciacorta si potrebbe imbottigliare nelle fialette dei profumi, quelle con il mini vaporizzatore, per poterlo "indossare" proprio come un profumo inebriante. Se marketing deve essere...
RispondiDan Lerner
circa 14 anni fa - LinkSplendida idea di marketing e costoso gadget, inutile per una seria degustazione e "risolutivo" per i regali di Natale di una cantina... Ma come sempre accade, è difficile inventare qualcosa di veramente nuovo: questa volta ci aveva già pensato il grande Francesco Tullio Altan http://4.bp.blogspot.com/_nuEuie40KGI/SfmiXOvwa9I/AAAAAAAAT2I/Nyg3n0j_tg0/s320/a+altan.jpg
Rispondi