Relax | Fumare storto bevendo Tequila

di Terry Nesti

Il Tequila nasce dalla fermentazione dell’agave e di altre piante selvagge (vino di mezcal). Bevanda preferita degli indios pre-ispanici (atzechi e maia), divenne un distillato dopo l’occupazione degli spagnoli nel Messico, che introdussero gli alambicchi (cultura araba e spagnola). Successivamente il processo produttivo si affinò fino all’attuale Tequila, fatta con una pianta di agave ben precisa e con distillazione doppia o tripla e non singola.

Il prodotto è da noi mal conosciuto, quello che trovate nei locali non è vero Tequila ma una miscela di agave e altri zuccheri anche in proporzione di 50 e 50. Quello che invece sto degustando io è un Tequila artigianale, prodotta con il 100% di zuccheri di agave. Aha Toro Anejo si ottiene tramite maturazione del tequila blanco in botti di rovere da un minimo di un 1 anno fino a 2. Il suo colore è più scuro del reposado e il suo sapore è molto più marcatamente segnato dal legno nel quale invecchia. Per l’abbinamento io sono abituato a fumare storto (il mio Toscano è lo stortignaccolo per eccellenza), ma anche a Cuba mica si scherza e così ho scelto l’unico Culebra importato in Italia dall’isola caraibica, il serpentone (culebra) di Partagas.

La storia vuole che questi siano i sigari più proletari, destinati ai lavoratori delle fattorie, che avevano diritto a tre sigari al giorno. Erano piegati e raggruppati così per evitare che i lavoratori si appropriassero delle migliori scelte. Il problema di questo sigaro è generalmente legato a piccoli problemi di combustione legati alla forma, ma devo dire che quello che io ho degustato è risultato perfetto in bocca, con sentori di legno molto intensi, piccanti, ma virati su notazioni dolci, solo dopo la metà sono dovuto ricorre all’accendino, ma la fumata è stata omogenea.

Nell’abbinamento i due prodotti sono in equilibrio, i sentori di legno si vengono a fondere, note balsamiche fanno capolino al di là delle punte di pepe legate al sigaro. Questo Tequila non è per niente da trascurare anche se il prezzo non ci viene certo incontro (si paga anche la bella bottiglia fatta a mano purtroppo). Per me è paragonabile ad un distillato nobile, sullo stimolo del tabacco si avvertono impressioni di calvados e alcune dolcezze legate ai brandy di jerez.

2 Commenti

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circa 14 anni fa - Link

questo sigaro ha generalmente dei piccoli problemi di combustione legati alla forma, ma solo dopo la metà son dovuto ricorrere all’accendino
l'ho mai fumato e ho un dubbio ingenuo, sono problemi 1. legati al fatto di essere un prodotto arrotolato a macchina 2. la brace che avanza a tre camini può bruciare disomogenea 3. problemi di puff dovuti al calibro ridotto (ring: 39/64 di pollice) [img]http://www.vocinelweb.it/faccine/varie/50.gif[/img] sto pensando al Lancero: 39 anche lui, ne ho lessati un mezzo cabinet prima di imparare a fumarlo... grazie

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Terry Nesti

circa 14 anni fa - Link

Problemi soprattutto per occlusioni legate alle curve del prodotto (la forma)

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