La cena dei mostri a tre teste, in cui l’ultimo somiglia a Sophia Loren
di Alessandro MorichettiIl racconto di una delittuosa serata tra amici in cui ipotecare reni, organi vari tra i più inutilizzati e finanze passate, presenti e future ha il solo scopo di godere insieme e sperimentare i vari toni dell’eccellenza, irriducibili e non centesimabili.
Barolo Riserva 2006 Monfortino, Giacomo Conterno
Colore tipico con unghia granata, più scuro al centro.
Naso al momento austero e poco comunicativo, cenni di scorza d’arancia, liquirizia, mirto, forse anguria, comunque tratti molto leggeri che trasmettono una idea di compressione e robusta riservatezza.
In bocca il vino è possente, energico ed austero, ha una trama tannica che da sola basterebbe ad indicare prodotto e produttore. Al momento più leggibile che godibile, lascia intuire un potenziale strepitoso che necessita di tempo per sviluppare una materia tanto potente. Al naso attraversa una fase silente dopo circa mezz’ora nel bicchiere, sembra chiudersi a riccio nella sua tridimensionalità. Alterna il monolite nero di “2001: Odissea nello Spazio” al Van Damme dei tempi d’oro, solido e definito. Una esperienza da fare, anche in fase prepuberale. Il mito incontrastato dei Barolo.
Clos De La Roche 2009, Dujac
Unghia viola brillante che scurisce molto gradualmente.
La riduzione appena versato è solo buon segno. Ha una stoffa olfattiva eccezionale, vive un crescendo trionfale a contatto con l’ossigeno: viola, china, ribes, noce, spezie orientali, ciliegia, mela cotogna e nocciole. In bocca ha una struttura da levriero. Fasce muscolari e tensione fulminea, sinuosità e trazione anteriore, scatto e prontezza già nobili e seducenti. Trasmette una sensazione di eccellente raffinatezza, tannino sottile e dolcezza di frutta a chiudere rifiniscono un assaggio prezioso, di seta e dettagli. Ha lo stile della Venere di Milo, senza tempo.
Ribera del Duero Vega-Sicilia 1998 “Unico”, Bodegas Vega Sicilia
Scuro e cupo ma non oleoso, denso e colorato.
Il registro olfattivo è più intenso e totalmente diverso rispetto ai vini precedenti, estroverso e baldanzoso. Profuma di peperone arrosto e prugne mature, cenere, grafite, poi brodo e bacca di vaniglia. Qualcuno avverte anche albicocca e senape. È avvolgente, quasi sfacciato in una ricchezza mai eccessiva. Il sorso è strepitoso, rimandi balsamici netti e raffinati calcano il registro di una confortante e calibrata ricchezza espressiva. Moro, mediterraneo e solare, è una Sofia Loren in splendida forma.
Unica nota dolente della serata: tutti i vini viaggiano più o meno ampiamente sopra i 300 euro e io, ad esempio, sto digitando le ultime parole con un mignolo in meno.
6 Commenti
gabriele succi
circa 10 anni fa - LinkSul monolite nero di 2001 Odissey, voglio la royalty... me devi 7 euro Moricchia... :)
RispondiAG
circa 10 anni fa - LinkSofia Loren è unica.
RispondiStefano
circa 10 anni fa - LinkOhhhh ... finalmente un post sul vino quotidiano !!! ....... scherzo, è solo bieca invidia :)
RispondiRiccardo
circa 10 anni fa - LinkHo degustato la maggior parte di codesti vini condivido il tutto. Mai assaggiato la Venere di Milo il Clos......
RispondiMontosoli
circa 10 anni fa - LinkIl Vega Sicilia e Tempranillo in purezza ?
RispondiAlessandro Morichetti
circa 10 anni fa - Link80-90% tinto fino e per il resto cabernet sauvignon, merlot, malbec ogni tanto. Purtroppo non ho trovato l'esatto uvaggio di questo 1998 nemmeno sul sito aziendale.
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