Premier Cru Coca-Cola
di Antonio Tomacelli“Vabbeh che su Intravino siete pop, ma la Coca Cola è troppo, dai!” E invece no: questo, credetemi, è il posto giusto perchè la Coca agli inizi era un vino. Niente miracoli alla rovescia, sia chiaro, ma una semplice conversione dovuta al signor Pemberton, fondatore dell’azienda. Macchina del tempo modalità on: siamo nel 1850 e il sig. Pemberton se ne va a Parigi, dove scopre un vino fortificato con le foglie di Coca che i francesi usano per curare il mal testa. Avete presente il Barolo Chinato? Quasi uguale, solo più energy. All’americano il vino piace assai e decide di importarlo negli States con il nome French Wine Coca. Qualche anno di vendite stentate e le leggi cambiano, costringendo Pemberton a sostituire il vino con la gassosa. È un trionfo involontario: senza l’acool la bibita va bene per grandi e per piccini e si vende che è un piacere. Nonostante tutto però gli affari vanno male e nel 1891 un un uomo d’affari di Atlanta, Asa Candler, compra l’azienda e la ribattezza con l’attuale nome, Coca-Cola Company. Da lì in poi è storia nota a tutti: oggi è il marchio che vale di più al mondo, circa 70 miliardi di dollari, una stima difficile per qualunque vino, anche il più famoso. È replicabile una storia così? Non lo so, però vi dò una dritta: è in vigore la legge sul vino de-alcolizzato e, chissà, magari un lambrusco analcolico…
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