Paolo Foradori non c’è più
di Leonardo RomanelliLa morte coglie sempre all’improvviso, è dolorosa e triste ma può essere rispettosa di una vita vissuta in maniera discreta e vitale. Se oggi in Italia si parla di pinot nero, di un vitigno di moda, attuale e concreto lo si deve a Paolo Foradori, scomparso questa notte. Personaggio innovatore ed atipico, vissuto tra due culture come quella altoatesina e quella trentina, è la dimostrazione pratica di come intuizione ingegno e lungimiranza riescono a superare i limiti dati da aspetti politici.
Un destino segnato dagli studi in giurisprudenza, a seguire le orme del padre avvocato, che si era concesso per piacere e diletto delle vigne nel territorio di Mazon, oggi considerato uno dei cru fondamentali del vitigno borgognone. La strada del vignaiolo è però quella preferita e l’indecisione sul futuro viene risolta anche grazie al matrimonio, nel 1959, con Sieglinde Oberhofer, discendente della famiglia Hofstatter. L’unione delle due famiglie ha permesso di ottenere una situazione unica, il possesso di vigneti nelle due provincie di Trento e Bolzano.
Sagacia, capacità imprenditoriale, lungimiranza sono state tutte qualità che lo hanno fatto amare dagli appassionati di vino e che gli hanno permesso di essere innovatore e precursore. A lui si deve la moda tutt’ora vitale del Gewurztraminer che diventa un vitigno ricercato e desiderato come vino, sempre a lui si deve riconoscere la prima sperimentazione del kerner importato dalla Germania più per curiositrà enologica che altro e poi diventato uva capace di incontarre il successo di critica e di pubblico. Alla base del successo è stata fondamentale una cultura non di facciata, ironia sottile ed elegante, la capacità di essere al passo con i tempi nel saper dialogare e confrontarsi con le nuove generazioni.
Che la terra ti sia lieve.
4 Commenti
Filippo
circa 3 anni fa - LinkIn contrada Mazzon (vocatissima alla produzione del Pinot nero/Blauburgunder) si trovano i vigneti di Hofstätter, Franz Haas, Girlan e Nals Margreid che sono stati (e lo sono tuttora) la punta di diamante nella produzione di questo vitigno in purezza. Viva Paolo.
RispondiFilippo
circa 3 anni fa - LinkE Gottardi! Scusate.
RispondiWineGaragist
circa 3 anni fa - LinkRicorderei anche Brunnenhof Mazzon. P.S. Onore agli innovatori e a chi sa unire anziché dividere. R.I.P.
RispondiStefano
circa 3 anni fa - LinkE Carlotto no ?
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