Categoria dei ristoranti che uno tornerebbe in Portogallo solo per andarci a mangiare: Ocean
di Cristiana LauroHo provato un ottimo ristorante, dal servizio snello ed efficace, al sud del Portogallo ad Armação de Pera, si chiama Ocean e ha due meritatissime stelle Michelin. Una trentina di coperti in un ambiente elegante ed essenziale con – qui ci vuole – romantica vista sul mare (una bella carrellata di foto rende esattamente l’idea).
La giovane squadra è guidata da Hans Neuner – chef austriaco di nascita e con un curriculum di tutto rispetto – che in meno di dieci anni ha portato Ocean alla seconda stella Michelin. Quello che mi colpisce quando vengo da queste parti è quel sano e robusto legame di cuore che hanno i portoghesi con i prodotti del territorio. È di gran lunga superiore al nostro, mi sembrano più convinti e, di conseguenza o per ricaduta, più persuasivi rispetto a noi.
In un albergo a Estoril (Lisbona) ho trovato un’interessante guida ai vitigni studiata deliberatamente per promuovere il consumo di vini portoghesi. Nessuna etichetta, ma vitigni, vini, blend – che da ‘ste parti non sono Belzebù come da noi – zone di produzione con tanto di caratteristiche aromatiche per ogni tipo di uva. È un buon modo di fare promozione dei prodotti nazionali uscendo dal meccanismo poco credibile di menzionare le etichette, che conduce inevitabilmente a raccomandare i vini di chi ha concordato una qualsiasi forma di pagamento per essere citato.
Neuner lavora, rivisita e crea in chiave moderna una grandissima materia prima locale. Ogni suo piatto ha forte presenza scenica ma non stucca e non scivola nel ridicolo come talvolta mi è capitato di rilevare in qualche noto ristorante, non solo in Italia. Perché portare a tavola un lettore Mp3 che, con la stessa dizione inappuntabile di Ferruccio Amendola, racconta la filosofia del piatto e come sia il caso di affrontarlo, attiene al ridicolo. Credo che con gli ultimi 15 anni di ristorazione, di ‘sta roba se ne sia vista abbastanza. Proporre l’esperienza tattile di strofinare tessuti fra le dita mi sta benissimo se devo rivestire il vecchio sofà di nonna, ma mi suona smisuratamente ridicolo se sto per affrontare il dessert in tavola. E sostenere da spettatore, critico di settore o semplice cliente come me, che tutto ciò sia una figata, rasenta il patetico. Il patetico, da che mondo è mondo, non viaggia col biglietto di ritorno in tasca.
Tonno e gamberi locali, granchio e triglie (assaggio fuori menu: eccezionali), ma anche le verdure e le frutta utilizzate per le salse o per arricchire i piatti sono autentici, qui non si bluffa sulla materia. Per non parlare delle carni, sia agnello che maiale nero: unbeatables!
Ocean non serve à la carte, propone solo due menu, uno per semplici buone forchette e l’altro per veri mangiatori come me. Però non vi corre l’obbligo di praticare un’unica scelta per tutto il tavolo; inoltre la proposta al calice di vini in abbinamento è varia e soddisfacente.
Se pur presente una cantina ampia, con diverse proposte classiche internazionali dove non mancano le buone annate, ho visto ai tavoli solo vini portoghesi, a parte qualche flûte di Champagne di benvenuto e questo, per quanto mi riguarda, depone benissimo. In una sala dallo stile minimale con servizio inappuntabile e senza la noia dei vuoti, delle pause, ho chiacchierato col giovane ed esperto sommelier ritrovando, ancora una volta, quella spinta fervida, trascinate, convincente cui accennavo prima.
In Portogallo ci sono ottimi vini bianchi, e spesso sono blend di svariati vitigni locali, fino a 23 in uno stesso vino, per quanto riguarda i miei assaggi. Mi sembra un dato interessante e penso che la difesa del monovarietale, con annesse le distorsioni oltranziste in virata libera sull’idea della razza pura (mi si passi l’iperbole) andrebbe chiarita. Nel vino, come nell’olio, a me piacciono i blend, non li affronto con alcun tipo di pregiudizio. Ci sono zone che nascono multiple e altre no. Il monovitigno, se originario, va rispettato, ma guai a puntare il vino contro i blend. Dipende, come sempre.
Insomma, non si fosse capito Ocean è proprio un ristorante che mette voglia di tornare in Portogallo e alla svelta, con biglietto di sola andata.
Ocean
Rua Anneliese Pohl, Alporchinhos
8400-450 Porches, Portugal
Chiuso lunedì e martedì; aperto solo a cena
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