L’annata no dell’industria tedesca: danni ai vigneti per colpa del fungicida Bayer
di Antonio TomacelliNon è una buona annata per l’industria tedesca. Dopo lo scandalo Volkswagen delle auto con la centralina truccata, arriva il maxi risarcimento che la Bayer dovrà rifondere a migliaia di coltivatori in Italia, Austria, Francia, Germania, Lussemburgo e Svizzera che hanno fatto uso del fungicida Moon Privilege. Come la stessa Bayer ha ammesso, il prodotto molto usato nel 2014 a causa delle continue piogge, ha danneggiato gravemente i vigneti nel 2015, impedendo lo sviluppo fogliare e dei grappoli. Ignote le cause ma il timore è che i danni possano ripercuotersi anche nella prossima annata, con conseguente raddoppio dei risarcimenti che, ad una prima stima, ammontano a circa 250 milioni di euro solo per la vendemmia 2015.
La Svizzera, intanto, corre ai ripari: l’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) intende inasprire le regole per l’autorizzazione di questi preparati.
“La procedura di autorizzazione durerà almeno un anno di più, poiché occorre analizzare anche i danni che eventualmente appaiono solo nell’anno successivo all’utilizzo”, ha dichiarato Jürg Jordi, responsabile della comunicazione presso l’UFAG.
3 Commenti
sergio
circa 9 anni fa - LinkC'è soltanto la notizia. Manca, nel post, il commento e l'approfondimento critico. Saluti
RispondiAntonio Tomacelli
circa 9 anni fa - Linkanche i commenti per ora non sono un gran che :)
RispondiPaolo
circa 9 anni fa - LinkIo ne posso proporre uno: che il "principio di precauzione", su cui si basa tutta la legislazione UE e nazionale, è nei fatti, nell'implementazione, negli specifici settori, svuotato del tutto di contenuto reale. Il "principio di precauzione" è una scatola vuota, utile alla stessa maniera ai medievisti passatisti, oppositori di ogni innovazione, così come ai corifei delle magnifiche sorti progressive, che su quel principio basano ogni garanzia di luminoso progresso. Garanzia che vale fino a martedì, o fino alla stagione successiva, come in questo caso. L'idea della evoluzione necessaria (Cinelli Colombini non fa il Brunello come suo nonno), combinata con la necessaria prudenza (che gli azionisti premono per staccare il dividendo ogni anno...) non tocca né gli uni né gli altri.
Rispondi