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Nome: Primo Oratore
Membro da: 2011-11-19 12:04:16
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Chi sono: Liceo Classico - Laurea in Giurisprudenza - Avvocato non più praticante - Praticamente completamente fuori argomento. Ma amo il vino e mi piace e mi piace soprattutto scolarmelo in compagnia. E mi sento a casa quando posso parlarne e incrociare le mie idee con le altrui.
 

Commenti degli utenti

  1. Wines for dummies. Quand'è che "semplice" diventa "troppo semplice"

    :-) Pazienta, ma continuo a non capire il tuo riferimento al manuale HTML. Evidentemente è un problema mio, quindi correggimi pure se sbaglio (cosa probabile). Capisco anche che sia un po’ una questione oziosa e pedante: ma in questo tuo esempio chi inizia a bere il vino for dummies e si accorge che è questione più complicata del previsto, cosa fa? Delega a bere i vini più complessi ai suoi amici/conoscenti/… più esperti e ne trae vantaggio? (è chiaro che intendo la sostanza del tuo discorso, cioè che dopo essere entrato nel mondo poi si spera che il “novizio” desideri proseguire: quello che non capisco è proprio la logica formale del tuo ragionamento).

  2. Wines for dummies. Quand'è che "semplice" diventa "troppo semplice"

    Speriamo che chi prende il vino per dummies non lo abbandoni come hai fatto tu con l’HTML considerandolo una cosa da professionisti: messo così il tuo post contiene un parallelismo abbastanza sinistro.

  3. Gli indifferenti e i modaioli. Scegli quale produttore ti piace di più

    La citazione è stata ripresa da questo vecchio testo, http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/08/30/amaca.html. ma intendevo riportare solo l’atmosfera svagata non la indubbia durezza di quell’articolo.

  4. Gli indifferenti e i modaioli. Scegli quale produttore ti piace di più

    Mah, per riprendere le parole del titolo, i grandi stilisti di moda (modalioli anche loro?) fanno prima la gonna corta, poi lunga, poi media, poi alta, poi bassa, poi la cancellano per i pantaloni, per esempio. Ma in ogni loro abito si intravede la loro mano. Direi che se il vino è buono va bene sia se il produttore è sempre fedele a se stesso, sia se il produttore lo cambia ogni tanto. Perchè no? O magari non ho capito niente e questo è un post da commentare “sotto l’ombrellone col mottarello in mano” come diceva Mchele Serra.

  5. Portare il Tavernello alla Fiera dei Vini Veri per vedere l'effetto che fa. Perché lo fa, eh

    Grazie della precisazione. Io avevo letto a suo tempo l’intervista e l’avevo trovata in effetti veramente bella e concreta; e anche se non siamo più nell’epoca dell’Ipse Dixit dovrebbe pur valere qualcosa la sua opinione.
    Ancora grazie.

  6. Portare il Tavernello alla Fiera dei Vini Veri per vedere l'effetto che fa. Perché lo fa, eh

    Sorry: la frase di chiusura voleva essere:
    […] smitizzazione del vino a cui -secondo me- sarebbe bene si tornasse quantomeno in certe fasce di prodotto.

  7. Portare il Tavernello alla Fiera dei Vini Veri per vedere l'effetto che fa. Perché lo fa, eh

    Post interessante che mi ha risvegliato un ricordo: sul Porthos 29 (del 2007) c’è questo dialogo fra Sangiorgi e Remiglio Bordini (che io ahimè non so chi sia)
    (Bordini) Il grande valore della Romagna è la socialità. Tavernello & company sono fenomeni importantissimi.
    (Sangiorgi) In che senso?
    (B) Tuttora dà soddisfazione economica alla viticoltura di Romagna e dà una motivazione forte a queste terre. Penso che Tavernello se ne producano trenta milioni di pezzi.
    Poi l’intervista continua e di fronte ad un forte disfavore di Sangiorgi per questo vino, e qui viene il “bello” dato che Bordini risponde:
    (B) Il Tavernello è semplicissimo ma privo di difetti
    Ora, non so chi sia Bordini, Sangiorgi invece si, ma anche su Porthos si era parlato di questo. E la conclusione era la stessa. Probabilmente dunque, questo vino tanto vituperato nella communis opinio, in realtà per il consumo che se ne deve fare va benissimo, ed ha inoltre una funzione di smitizzazione del vino a cui sarebbe bene -secondo me- che nel mondo quantomeno in certe fasce di prodotto sarebbe bene si tornasse.

  8. Domande che ci facciamo a ogni dimissione di Papa: che vini beviamo per festeggiare il nuovo Pontefice?

    Ca Lojera … :-)

  9. Intravino è tornato, ed è qui per restare

    Sono contento che siate tornati!
    In questi giorni in cui vi ho cliccato inutilmente sui miei “preferiti” ho avuto come la sensazione del blocco del Matrix. Una sensazione sospesa in cui tutto era possibile. Non bellissima, ma anche affascinante, se riesco a spiegarmi.
    Saluto, PO

  10. Autochtona è anche "Tutti i Lagrein che avrei sempre voluto assaggiare"

    La rivista Porthos 8 (Dicembre 2001) riportava queste annotazioni in generale sul Lagrein:
    “il Lagrein esprime una notevole originalità nelle inconfondibili note di viola, di carne spesso affumicata e di frutta succosa, è generoso e sempre onesto nel concedersi. Il vitigno dimostra inoltre di avere un’eccellente versatilità, visto che nella degustazione abbiamo potuto riscontrare stili nettamente diversi […] a fronte di una spiccata identità varietale.”

    Il Glögglhof è l’unico dei lagrein allora assaggiati dai porthosiani in quella degustazione, tutti gli altri non collimano con la lista qui sopra.
    Ecco le note del Glögglhof: “un solo vino reperito in Enoteca a rappresentare (bene) questa piccola antina: il Lagrein Riserva ’98. Un naso bellissimo, più ricco ed aperto di molti suoi pari annata nelle note di fiori, prugna, ribes e carne, ed un palato lungo e pieno, anche fresco e percorso da piacevoli ritorni di fiori.”
    Ora potete andare, sapete proprio tutto …
    saluto PO

  11. La differenza tra bevitore e critico di vino? Ce la spiega Daniele Cernilli

    Ho trovato uno studio serio, anche se minore, da cui sembrerebbe (sembrerebbe ripeto) che gli esperti -cioè i critici- apprezzano nel vino delle cose che i consumatori -cioè i bevitori- non apprezzano. Per cui, paradossalmente, i bevitori comuni avrebbero le loro buone ragioni per mandare a quel paese i critici e prendere i vini secondo un altro criterio.
    Lo studio serio l’ho trovato qui: http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/09/16/vino-in-cieco/

    Qui le mie opinioni personali, e chiedo scusa di citare il mio blog ma è una coincidenza se mi sono fermato su questo argomento solo pochi giorni fa, http://osservatoriodelvino.wordpress.com/2012/10/06/aspettando-skywine/

  12. Gambero Rosso | I Tre bicchieri del Trentino e dell'Emilia Romagna

    La mancanza del Vino Santo -declinazione spettacolare della nosiola- mi stupisce. Magari non Arèle (Pravis) perché ci prende già col Fratagranda, ma ad esempio Poli non avrebbe sfigurato.

  13. Scova l'intruso | La mappa di Bibenda ha un capoluogo di regione in più

    Camporotondo fa ben sorridere.
    Bolzano capoluogo di regione invece è una cosa più seria. Fortunatamente la possiamo considerare una semplice svista e può capitare uno sbaglio.
    La storia dell’Alto Adige/Sudtirol è una cosa serissima e non bisognerebbe prenderla alla leggera ma per fortuna finchè si parla di vino tutto questo non è troppo significativo.
    Comunque il capoluogo della Regione è Trento però è corretto tenere conto che la questione, caldo o no, è più complicata di quanto sembri a prima vista.
    Ciao, Po

  14. Riceviamo e volentieri pubblichiamo: capirne di vino, o del sesto mistero glorioso

    Avrai anche molti dubbi ma sicuramente una bella penna.
    Te la butto lì: forse abbiamo virato troppo, nell’assaggiare il vino, sugli aspetti culturali che saranno, anzi sono, assolutamente importantissimi. Ma ci siamo persi un po’ di sostanza, un po’ di quel bere senza tanti patemi, senza troppe storie, un bere un po’ fisico con un approccio tipo futuristico, se riesco a spiegarmi. Togliere parole e metterci un po’ di corpo, insomma.
    Ma magari è la stessa cosa che dici tu: “Non sarà che sulle liquida fondamenta del vino abbiamo poggiato concetti troppo pesanti per non vederli affondare?”
    Ciao, PO

  15. L'AIS svela finalmente le "nuove" doti del sommelier: cosce nude e bicchiere tenuto male

    Forse provano ad avvicinare un pubblico nuovo e diverso. Non c’è nulla di male. Con il cumenda in effigie si vede che arrivavano sempre i soliti. Io non mi scandalizzerei. E per il bicchiere tenuto male pazienza, anche perchè, secondo me, con tutte queste storie sembra che per bere del vino ci vogliano una laurea in fisica (per la rotazione) ed una in chimica (per i sentori e tutte quelle menate lì).
    Buon anno. PO

  16. I vini che Babbo Natale non avrà mai il coraggio di portarvi

    Mi permetto di segnalarvi dal Trentino “Il molino dei Lessi” (esiste sul serio: http://www.molinodeilessi.com/molinodeilessi/Home.html)

    Buon Natale a tutti, ciao, PO

  17. Oroscopo 2012 | Autoctono o alloctono? La risposta è scritta nelle stelle

    Se proprio siete scorpioni e dovete bere vini trentini per vedere il lato divertente delle situazioni (anche se dubito fortemente essendo Scorpioni a cui notoriamente non ne va mai bene una -- scherzo, non so niente di oroscopi) vi consiglierei di cercare vini trentini veramente autoctoni: altro che lagrein e teroldego, cercate il Rossara o l’Enantio, la Nosiola o la Schiava (pronunzia s-ciava)
    Io sono cancro e quest’anno va di lambruschi!
    Saluto, PO

  18. Vedo gente, faccio cose e per sapere tutto sul vino uso internet

    Dimenticavo: per i siti extra-vino, quelli sulla via Francigena

  19. Vedo gente, faccio cose e per sapere tutto sul vino uso internet

    1. Vino al vino
    1. bis Internet gourmet
    1. ter quello di Armin Kobler

    fuori classifica:
    questo, non per sviolinare ma lo guardo tutti i dì
    Trentino Wine Blog per la mia Provincia.

  20. Posso chiedere che vino abbinereste alle barrette Mars senza rischiare il linciaggio?

    Guardate, voglio provare a raccogliere la provocazione del titolo! Maso Federico della cantina Grigoletti di Nomi (Trento): va benissimo -perfino- con il mars e con tutta la cioccolata. Provato!

    Provate, se siete capaci di trovarlo …
    Saluto, PO

  21. Regali | Intravino e Overwine fanno impallidire Babbo Natale a colpi di gadget

    Potreste regalarlo a me: nemmeno su nella Galassia Centrale (ormai crollata) abbiamo mai visto una cosa simile come il Wine Preserver Digitale e siamo curiosissimi.
    Saluto, Primo Oratore

  22. Agitare il bicchiere di vino non è da enofighetti. Parola di scienziato

    Carino!

    Di diversi merlot ne assaggio una quantità smisurata in una volta sola, alla mostra sui merlot d’Italia di Aldeno (TN). Poi basta per tutto l’anno, per quanto certi francesi … http://it.wikipedia.org/wiki/Ch%C3%A2teau_P%C3%A9trus
    Ciaooo PO

  23. E ora facciamo incavolare gli scienziati del vino parlando di cristallizzazione sensibile

    Di testa non credo a queste cose, tuttavia possono essere buoni strumenti per il marketing, non a caso il bio-qualcosa va benone di questi tempi, e non solo nel vino come.
    Di pancia invece resta però un minuscolo dubbio che magari non sia tutto vero e la scienza ufficiale ne scoprirà la fondatezza prima o poi: anche perchè, come si dice, “nessuna cosa degna di essere ricordata è mai stata fatta da un uomo ragionevole”.
    Sospenderei quindi i giudizi ridanciani troppo taglienti, in memoria della vecchia e di Talete che casca nel pozzo (ma aveva ragione).

  24. Grandi Champagne 2012, la guida che non potevamo non regalarvi

    Potreste regalarla a me per il semplice fatto che ve la chiedo con gentilezza.
    Saluto, PO