Sei buoni motivi per non fare il vignaiolo e vivere felici
di Antonio TomacelliE così vorresti fare il vignaiolo, eh? Eccerto, hai visto in tv due o tre principini in puro cachemire intervistati tra le zolle e adesso sbavi per un servizio in vellutino a coste su Vanity Fair. Beh, devo darti una brutta notizia: il vignaiolo è un contadino agricolo, perdipiù con le aggravanti del settore enologico. Se pianti grano, per dire, non dovrai preoccuparti della giusta essiccazione dei vermicelli o del lievito madre, figlia e spirito santo. Fare il vino, farlo seriamente intendo, prevede una serie di competenze e fatiche al limite dell’umana sopportazione e, alla fine del ciclo, ti va di culo se potrai pagarti il vellutino in misto cotone. Quindi dimentica le vergini al chiaro di luna e le sirene della vita mondana perchè ti aspettano le seguenti “attività meno glamour sulla faccia della terra”:
1) Sveglia alle 4:00. Il momento migliore per raccogliere l’uva è l’alba. I grappoli non devono arrivare troppo caldi in cantina, pena la perdita di profumi essenziali. D’altronde dovresti aver fatto il callo alle levatacce, visto che per tutta l’estate non hai fatto altro che svegliarti al canto del gallo. La tua vita sociale? lasciamo perdere, i pipistrelli del sottotetto ne hanno più di te.
2) Lo spaventapassere. Denim di spessore, camicia a maniche lunghe, scarponi e un cappello per proteggerti dal sole. Il tuo spaventapasseri ti guarda e sogghigna. Più che vestirti hai indossato una muta che ti proteggerà da tagli, ortiche e insetti molesti ma se ti vedesse ora la troupe di Terra e Sapori, volgerebbe schifata la telecamera altrove, cambiando al volo il tema del programma: “la concimazione a letame, questa sconosciuta”.
3) Le gioie del raccolto. Due ore di vendemmia e hai le mani appiccicose da fare schifo. Ti eri scordato che l’uva contiene zucchero e adesso hai difficoltà con le forbici e con il resto degli attrezzi. Lavarle è inutile, dopo tre grappoli raccolti sei messo peggio di prima. Ricordi cosa rispondesti a chi ti proponeva la vendemmia meccanizzata? “No, guardi, la raccolta dell’uva è, per me, il momento più sacro dell’anno, non voglio macchine dentro il vigneto”. Su, non fare l’eroe, asciuga le lacrime e richiama il tizio.
4) La legge è legge. La matematica non è un’opinione: per produrre un quintale di vino, servono due quintali di carta tra registri, bolle e documenti vari. Stai bene attento a quello che scrivi, però: lo stato ha tredici enti che ti controllano, quattordici calcolando le Giovani Marmotte. Ognuno di essi entra senza preavviso e sei obbligato a sospendere tutto per star dietro ai controlli. In cima alla hit parade delle richieste impossibili, c’è il calcolo delle fecce da sottrarre come scarti del vino prodotto. È una semplicissima equazione a tredici funzioni multiple con doppio avvitamento carpiato che, in genere, viene risolta con mille euro di multa nei casi meno gravi.
5) Il piccolo chimico. La malolattica trama contro di te, l’acidità ti odia e i lieviti indigeni parlano male di te. Vorresti chiedere aiuto a un enologo ma, fatti due conti, ti costerebbe quanto una crociera alle Maldive. Che poi, guarda caso, è la rotta più frequentata dai flying winemaker. Che fare, pagare o pregare? Inginocchiati, e sii convincente: ritrovarsi con mille ettolitri d’aceto è un attimo.
6) Rich & Famous. Ora che la bottiglia è finalmente tra le tue mani, puoi regalarti cinque minuti di soddisfazione. Al sesto minuto interviene puntuale sua maestà l’angoscia che ti rovina la festa con la domanda carogna: “E ora, a chi lo vendo?”. Se non hai una rete di rappresentanti che ti bussano alla porta, son dolori e chilometri da macinare. Piazzato il prodotto hai ancora uno scoglio davanti a te, l’ostacolo che nessun altro prodotto agricolo deve superare: le guide del vino. Potresti scansarle affidandoti a quei bloggers di cui si parla tanto, ma credimi, è come passare dalla padella a una brace eterna.
Se ho dimenticato qualcosa è solo per carità cristiana ma se, nonostante tutto, vuoi insistere e diventare vignaiolo, sappi che di qui a poco ci penseranno i nostri commentatori a dissuaderti. Forza ragazzi, c’è da salvare l’ennesimo masochista!
34 Commenti
maria gioia
circa 12 anni fa - Link7) sei li che guardi le tue vigne pieno d'orgoglio, ma funesta arriva la grandine a dimezzare il raccolto. Il vignaiolo scappa una lacrima, ma alla fine se ne fa una ragione. Ho dato, pensa, e spera nella annata successiva. Nell'annata successiva si presenta la siccità che dimezza il raccolto, il vignaiolo è triste, ma si fa coraggio... è la natura pensa, il prossimo anno andrà meglio. L'annata successiva dopo aver combattuto la siccità (è si, che il clima è cambiato!), il vignaiolo aspetta senza troppe illusioni la vendemmia, e proprio pochi giorni prima del raccolto arriva la grandine (ancora!!!), e il vignaiolo rimane con la cantina quasi vuota... medita di cambiare lavoro, ma siccome è troppo attaccato alle sue vigne cerca di farsi coraggio sperando che la prossima annata sia migliore... P.S. Tratto da una storia vera
RispondiGabriele Succi
circa 12 anni fa - LinkAzzz... ...allora non sono il solo a cui è successo una cosa simile... :shock:
RispondiSir Panzy
circa 12 anni fa - Linkè pieno il mondo.. purtroppo :(
RispondiElio
circa 4 anni fa - LinkSi certamente, ma comunque esistono le compagnie di assicurazioni, qui da noi gli ultimi anni hanno guadagnato molto ma molto di piu' quando grandinava senza neanche toccare certe volte il semovente per la raccolta.. Io comunque parlo della frutta in generale e non di uva.. Pesche, pere, mele, nocciole ecc..
Rispondigianpaolo
circa 12 anni fa - Linkdopo 10 anni ti sei accorto che per fare una bottiglia che vendi a 4 euro ti costa 4,50. Auguri.
RispondiAlessandro Bandini
circa 12 anni fa - LinkRimarrebbero tempi, modalitá e probabilitá di riscossione, che faccio infierisco?
RispondiFabrizio Dellaporta
circa 12 anni fa - LinkTutto giusto, ma come tutti i lavori ha i suoi contro ma anche qualche pro... Potrei elencare mille inconvenienti per ogni onesta attività, ma qualche volte ci sono anche le soddisfazioni, non solo quelle che originano da altri, ma quelle che uno trova in se stesso per quello che ha fatto... Il giusto equilibrio nelle cose... quello è l'obiettivo della propria attività. Non è certo quello di arricchire in breve tempo che ti porta a fare il vagnaiuolo, tantomeno quello di far lavorare gli altri e supervisionare i lavori in maglioncino di cachemire... Credetemi! Trovo tanta gente insoddisfatta e stressata che lavora negli uffici e nelle fabbriche, lo sbarcare il lunario è un problema di tutti, ma non tutti possono alla sera girarsi indietro ed essere soddisfatti per quanto si è fatto durante la giornata...
RispondiDiego
circa 12 anni fa - LinkQuotissimo. Non se ne può più di questi piagnistei... Tutte le categorie professionali non fanno altro che lamentarsi in Italia. Spero che intervengano 10, 100, 1000 produttori di vino a dire: è faticoso, non guadagno abbastanza, la burocrazia è terribile, i clienti poi non mi pagano, ma è il lavoro più bello del mondo!
RispondiElio
circa 4 anni fa - LinkPienamente d'accordo con te...
Rispondisuslov
circa 12 anni fa - Link... vabbe' ma ogni tanto non capita tra le vigne qualche giunonica turista americana e/o scandinava e/o teutonica affascinata dal contatto con la terra e dal rude vignaiuolo italico ??? no, eh ???
Rispondibatavia
circa 12 anni fa - Linksì, quella che poi non ci sta più dentro e vuole pigiare il vino spogliandosi tutta, ci hanno fatto anche delle foto....
Rispondisuslov
circa 12 anni fa - Linkbeh una teutone nel tino delle fecce mi sembra un benefit non disprezzabile ... sempre meglio del telefonino aziendale che fa cosi' anni 90 ...
Rispondisuslov
circa 12 anni fa - Linkbeh una teutone nel tino delle fecce mi sembra un benefit non disprezzabile ... sempre meglio del telefonino aziendale che fa cosi' anni 90 ... o no ?
RispondiFederico
circa 12 anni fa - LinkLa teutonica nel tino delle fecce, dicono gli enologi che doni al futuro vino i sentori di frutta bianca e rossa concomitanti, come pere e prugna! E attenti con le l(i)evitazioni: se selezionate aggiungono una nota tropicale di banana, se spontanee sentori animali. E' meglio che vado a letto!
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 12 anni fa - LinkC'ho un paio di vigne troppo lontane da vendere, spero che i potenziali acquirenti non ti leggano!
RispondiAlessandro
circa 12 anni fa - Linkma Tomacelli è vignaiolo?? Io non lo vedo assolutamente un lavoro da sconsigliare! per carità, sei soggetto a intemperie e sfighe del tempo, ma hai tanti altri piccoli vantaggi!! come ogni mestiere credo
Rispondiarmin
circa 12 anni fa - Link"è faticoso, non guadagno abbastanza, la burocrazia è terribile, i clienti poi non mi pagano, ma è il lavoro più bello del mondo!"
RispondiFabrizio Dellaporta
circa 12 anni fa - LinkSolo le ultime parole ti ripagano di tante fatiche e sofferenze... Siate più ottimisti e guardate chi sta peggio!
RispondiCarlo Tabarrini
circa 12 anni fa - Link“è faticoso, non guadagno abbastanza, la burocrazia è terribile, i clienti poi non mi pagano, ma è il lavoro più bello del mondo!” p.s. : l'orario di vendemmia citato vale solo per climi caldi e secchi, più che altro al sud, ma tanto la sera prima della vendemmia chi è che riesce a dormire ?
RispondiKevin Manes
circa 3 anni fa - LinkE anche se fosse capita una volta all'anno
Rispondigianpiero
circa 12 anni fa - Linksi può anche essere soci di una cantina e vedere che un ettaro di terra ti rende circa 15 mila euro l'anno e fare del vino senza solfiti per uso personale e di qualche fortunato amico....Il problema è che se intendi iniziare da zero,penso sia una follia.....hai bisogno di trattori,pompe irroratrici,scalzatore,rimorchi vari,zappe ecc...(potresti anche delegare quei lavori meccanizzati a terzisti);hai bisogno di comprare terreni ed impiantare i vigneti (potresti prenderli anche in affitto con vigneti già attivi!)poi devi laurearti in enologia e comprare l'attrezzatura per la vinificazione(si può comprare bene l'attrezzatura anche alle aste giudiziarie risparmiando il 90%,ma ciò ti ricorda che qualcuno non ce l'ha fatta!)dopodichè aspetti almeno 3 anni per poter vedere il frutto del tuo lavoro e cercare di venderlo sul mercato che ritieni più opportuno(con ulteriori spese per fiere,assaggi,manifestazioni varie ed eventuali ecc..)senza contare le ore di lavoro passate in vigna!!!Poi vedi in un osteria una bottiglia di vino dove il produttore COMPRA l'uva da terzi,ha un enologo ed è bravo a vendere vini....oppure si fà imbottigliare il vino da terzi e attacca solo l'etichetta e ti dice che lui è un produttore vinicolo!!!!!!!!
RispondiGianpaolo
circa 12 anni fa - LinkAmmappa, un ettaro ti rende 15.000 euro l'anno come socio di una cantina? E dove, che provvedo subito a spostare tutte le vigne.
RispondiAntonio Tomacelli
circa 12 anni fa - LinkTi dirò Gianpaolo, dalle mie parti quest'anno si festeggia alla grande nonostante i comunicati apocalittici della Coldiretti. L'uva gira a 40 euro al quintale rispetto ai 15 degli anni scorsi e con le rese dei tendoni (400/500 q.li a ettaro) c'è di che gioire. Oh, va tutta in Tavernello, sia chiaro, ma una volta tanto ci guadagnano i contadini.
RispondiLuca Ferraro
circa 12 anni fa - LinkProsecco doc anno scorso 1 euro a kg x 180 qli ettaro, fai 2 conti e vedrai ;)
RispondiAntonella DIsanto
circa 12 anni fa - LinkSei anni fa ho lasciato un lavoro d'ufficio e mi sono data "all'alcol" . Ho incominciato a condurre una piccola azienda agricola, con dei vigneti che mio marito vent'anni fa aveva impianto per hobby. E' stata durissima...ho dovuto imparare tutto: mi sono scelta un enologo donna, con la quale colloquio meglio! ho chiesto a chi ne sapeva più di me, mi sono confrontata con qualche mio vicino,anche loro produttori che mi guardavano con aria di sufficenza....Certo mi sono imbattuta nella peggiore crisi dell'ultimo millennio, non è passato giorno che non mi sia stramaledetta per la scelta azzardata che avevo fatto. Quest'estate ad agosto ho fatto la danza della pioggia, non bastando mi sono raccomandata a tutti i santi del paradiso affinchè piovesse, ma nel complesso non mi sono mai pentita, anche nelle mattine che mi sono alzata alle 5 o le notti che sono andata a letto alle 2 per convincere qualcuno all'estero a prendere in considerazione i miei vini. Mi commuovo quando vedo le prime foglioline verdi sulla vite, quando c'è la fermentazione vado in giro in tinaia annusando come un cane, quando imbottiglio la nuova annata mi sembra mi sia nato un figlio. Quello che c'è nella bottiglia è un figlio, e come un figlio è l'unica cosa che puoi dire ; questo l'ho fatto io! E' faticoso lo so, ma vuoi mettere produrre un alimento, bevanda o farmaco, tra i più nobili al mondo?
RispondiFederico
circa 12 anni fa - LinkBel racconto di vissuto. Grazie davvero. Senza volontà di contrasto, solo un appunto: non "farmaco" ti prego non scherziamo, il vino può essere tante cose, ma i farmaci sono altro.
RispondiFabrizio Dellaporta
circa 12 anni fa - LinkFantastico racconto! Certo che la vita del vignaiolo e molto dura.... Ma con passione e amore si superano tanti ostacoli! Bisogna essere un po' contadini, un po' economi, un po' commercianti, un po' fatalisti e molto ottimisti... Ma se io dovessi intervistare tutti i produttori di vino che hanno le caratteristiche sopra citate, nessuno tornerebbe indietro! Il legame fra l'uomo e la terra è uno dei più atavici. Abbiamo nei geni l'amore per la vita bucolica e per i ritmi della Natura. E umiltà e rispetto per la vita...
RispondiGianpaolo
circa 12 anni fa - LinkUna volta qualcuno ha detto: produrre whisky e' come aprire un ristorante, acquistare le attrezzatuare, arredarlo, acquistare i prodotti, assumere i cuochi, camerieri, personale vario, e poi chiuderlo per i prossimi 10 anni. Fatte le debite proporzioni penso che la stessa cosa si possa dire per il vino.
RispondiFlavio Meistro & Enrico Orlando
circa 12 anni fa - LinkSei un mito!!!!! ti aspettiamo in cantina! Per la cronaca quest'anno: Gelata+grandinata+3 q. di carta per le d.o.p.=ce lo beviamo con gli amici!
RispondiGianpaolo
circa 12 anni fa - LinkTomacelli, l'uva poi deve diventare vino, e il vino deve essere venduto. Voglio vedere questi prezzi all'origine come si trasformeranno sul mercato alla fine, non si se i consumatori accetteranno di pagare la festa dei contadini, vedremo.
RispondiGianpaolo
circa 12 anni fa - LinkNon per niente tutti vogliono fare prosecco. Morellino, 1 euro al kg.per 90 qli, coati do conditions 5000 euro ad ettaro = 4000 profitto. E siamo già nel lusso.
RispondiPaolo Cianferoni
circa 7 anni fa - LinkIronia a parte, fare il vignaiolo o la vignaiola da soli è arduo. Con Una compagna o un compagno, insieme, può essere una scelta di vita che nonostante tante difficoltà può dare felicità. Ci vuole amore, tutto il resto passa in secondo piano. E questo è tanto più vero in questo lavoro sopratutto quando non si hanno risorse e si tenta l’azzardo: anche se va male, anche se fatichi, con l’amore tutto è più leggero. (Dai su, non prendetemi per un pazzo visionario...:)
RispondiLa Vignaiola
circa 7 anni fa - Link8) Uma massa di incompetenti che pensano di comprendere cosa sia La terra ed vino , che danno gudizi su un prodotto che nemmeno hanno degustato vanno in giro a scroccare campioni con la promessa di chissà quali esportazioni e alla fine recensiscono il "nulla"; a questi signori che tentano di vendersi come esperti assaggiatori in cambio di regalie pena la diffamazione, il vignaiolo frastornato da cotanta tracotanza si rassegna , attende il prossimo parassita ed intanto pensa: "prima o poi uno buono ci sarà" dopo tanto investimento possibile che tutti ci mangiano meno io che ci lavoro!
Rispondicosimo
circa 5 anni fa - Linkmi piacerebbe sapere chi puio' veramente definirsi vignaiolo
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