Pubblicità comparativa | I veri uomini vogliono la birra. Export Dry, precisamente
di Fiorenzo SartoreLa pubblicità comparativa, dalle nostre parti, non ha mai avuto grande successo. Forse perché siamo buonisti, forse perché siamo intimamente democristiani. O forse serve essere anglosassoni per apprezzare una réclame sarcastica come quella della birra neozelandese Export Dry. In sostanza, nella comparazione tra i bevitori ritratti nello spot, i maschi che apprezzano il vino non sono veri uomini. Sorseggiano rassegnati e melliflui un qualche genere di ignobile vino e segretamente sognano la birra – ma non la possono bere perché malefiche femmine castranti e modaiole li tengono inspiegabilmente avvinti a non si sa bene cosa. Il gioco si fa duro, i creativi dello spot birrofilo non si fanno troppi problemi e colpiscono sotto la cintura. I bevitori di vino sono ridicolizzati, dipinti come repressi nelle loro legittime aspirazioni di maschio: cioè bere birra. La parte centrale del testo, denso di dimenticabili citazioni del brit-pop anni ’80 (a hero ’til the end of the night) recita all’incirca:
Mentre gli uomini facevano finta di apprezzare il vino, non avevano mai dimenticato la birra. Serviva un eroe, e quell’eroe era Morton Coutts. Lui creò Export Dry, una birra raffinata. Gli uomini, finalmente, potevano dire NO al vino! 25 anni dopo, gli uomini possono ancora dire no!
Nella homepage di Export Dry ci vanno giù ancora più pesante, descrivendo quelle situazioni che separano l’enofilo-wannabe dalla vera felicità (again, bere birra, che te lo dico a fare): le chiacchiere sul vino, l’arcana olfazione, la degustazione. Tutte fandonie (“Don’t drink lies”). Del resto, il link si chiama “wine is over“.
Da noi questa forma di pubblicità comparativa ha poco appeal. Sia per i motivi che dicevo, sia perché, in aggiunta, gli enofili che conosciamo apprezzano la birra, la bevono e se la godono con edonistica serenità. La stessa cosa fanno i birrofili col vino, e insomma tutti quanti riusciamo a prendere il meglio di due mondi senza troppe paturnie. A volerla buttare in un’altra forma di profonda analisi comparativa, viene fuori che il maschio mediterraneo è più liberato rispetto a quello anglosassone.
11 Commenti
esp
circa 12 anni fa - LinkBere birra dalla bottiglia non è da "veri uomini", è da trogloditi
RispondiMAurizio
circa 12 anni fa - LinkE se uno beve dalla lattina è da Robot ??
Rispondiesp
circa 12 anni fa - LinkSe dopo se la mangia sì
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 12 anni fa - LinkPer completare il quadro da Vero Uomo il bevitore di birra della pubblicità dovrebbe; a) aprire la bottiglia con i denti e sputtacchiare il tappo b) liberare il gargarozzo con un bel ruttone tonante c) pulirsi il faccino dalle gocce residue con la manica (unta) Come diceva Trilussa l'omo ha da essè omo, ha da puzzà. E niente mezze misure, please, altrimenti scivoliamo nel decadente nettare di Bacco.
Rispondidonatella
circa 12 anni fa - LinkScusate, ma li avete visti gli uomini dello spot? Ma da dove arrivano??? direttamente dagli anni 70??? Terrificanti:sia che bevano vino sia che bevano birra....mamma mia!!!
RispondiCinika Blu
circa 12 anni fa - LinkA me è piaciuta un sacchissimo! E gli attori sono a livelli che noi ce li sognamo, pubblicitariamente parlando, specialmente quello cicciotto che guarda la bottiglia ricevuta in regalo e dice con aria delusa "It's wine". Ritmo giusto, testo giusto, colonna sonora giusta. C'è un gran lavoro dietro questo spot. E la frase "Don't drink lies" me la rivenderò in molte prossime occasioni.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 12 anni fa - Linkovviamente l'intervento è ironico vero?
RispondiCinika Blu
circa 12 anni fa - LinkTutt'altro. L'ironia è nello spot che ha identificato il suo target nel maschio medio neozelandese e lo colpisce in pochi minuti con una ricostruzione esagerata degli anni '80, con poche parole mirate e con una musica adatta. Ribadisco la mia ammirazione per il cicciotto, ibrido fra Abatantuono e Frassica, Eccezzziunale veramente!
RispondiOlimarox
circa 12 anni fa - LinkUn capolavoro, di stampo prettamente anglosassone. Spiace dirlo, ma noi latini non abbiamo quella verve. Mi ricorda un altro spot che è comparso qui su Intravino, quello sullo Zinfandel che sbertucciava Italia e Croazia. Questi arrivano, per banali spot, a livelli di densità scrittura-immagini-testi-recitazione (sì, proprio così) che noi ci sognamo anche per una fiction milionaria. Tenetelo a mente, soloni di I.V., quando ci proporrete il prossimo filmato pseudo bianco e nero con i violini di sottofondo.
RispondiOlimarox
circa 12 anni fa - LinkP.S.:Brava, CB, è vero: l'acme è il cugino grasso di Michael Jackson, deluso dal vino. Geniale.
RispondiOlimarox
circa 12 anni fa - LinkE, ovviamente, anche il tipo sale e pepe alla fine, ammirato dall'ardire disinvolto del giovane. Yes.
Rispondi