Goodwine e 15 milioni di euro di vino seppelliti dai missili in Ucraina (intervista)
di Jacopo CossaterDomenica a Vinitaly abbiamo incrociato grazie alla gentile intercessione di Patricia Tóth di Planeta Ihor Piekh, titolare di Goodwine, grosso importatore e distributore ucraino il cui magazzino è stato completamente distrutto dai russi poco dopo dopo l’inizio della guerra.
L’occasione è stata buona non solo per fare due chiacchiere su quello che sta succedendo a Kiev in questi giorni, più tranquilli rispetto a quelli di solo un paio settimane fa, ma anche per farci raccontare questa storia (assurda) del magazzino, deposito che non riusciamo a immaginare più diverso da un obiettivo militare: due milioni di bottiglie distrutte pari a circa diecimila pallet, valore stimato della perdita: 15 milioni di euro, per la stragrande maggioranza soldi già usciti dalle casse di Goodwine.
Ihor ci ha raccontato di essere potuto venire in Italia grazie a un permesso speciale di pochi giorni rilasciato ai soli uomini con più di tre figli, lui ne ha quattro (chi ne ha meno non può uscire dal Paese). Ci ha poi detto di essere a Vinitaly per farsi vedere, per dire ai suoi tanti fornitori, complessivamente più di trecento, che lui e i suoi collaboratori sono tutti vivi e che hanno intenzione di ricominciare con più determinazione di prima, dopo che l’Ucraina avrà vinto questa guerra.
2 Commenti
Francesco Annibali
circa 2 anni fa - LinkGran pezzo bro'
RispondiBT
circa 2 anni fa - Linkbello. queste sono cose di cui magari potevano occuparsi di più zaia and co.
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