Giorgio Bocca, giornalista e mancato venditore di vino
di Giovanni CorazzolMi sono assunto la responsabilità, a nome di Intravino, di scrivere qualche parola per salutare Giorgio Bocca. Mi sembrava giusto, a prescindere dal livello di contiguità tra la sua esperienza e la nostra ragione sociale, che si potesse rendere minimamente onore ad un grande uomo. Poi lo slancio si è confrontato col senso del pudore e con l’opportunità. Io non conoscevo Bocca. Il vino mi ha concesso il privilegio di conoscere sua figlia Nicoletta, grande vignaiola di Dogliani. Ma ora, proprio per questo, a maggior ragione mi sembra un’ indebita intromissione. Mi tolgo dall’imbarazzo segnalandovi l’articolo di Sergio Miravalle sulla versione web della Stampa,: “Quando Giorgio Bocca tentò di vendere botti di vino”.
Si possono leggere alcuni episodi che permettono di scoprire il rapporto di Bocca con il vino e soprattuto un giudizio sul giornalismo enologico sopra cui, forse in un altro momento, varrà la pena provare a confrontarsi:
Ha molta più visibilità di una volta, ma ci sono troppe banalità e luoghi comuni. Certi giornalisti specializzati si rifugiano in gerghi impossibili. Un grande divulgatore è stato Mario Soldati, poi è venuto Veronelli, chi lo imita non è all’altezza e si parla comunque poco dei vini da tutti i giorni.
Anche per frasi così da oggi mi sento un po’ più solo.
33 Commenti
Andrea Pagliantini
circa 12 anni fa - LinkUn brindisi Partigiano alla sua memoria.
Rispondidavide bonucci
circa 12 anni fa - LinkSi e' sempre ribellato al laidismo imperante. E aveva la liberta' per farlo. Alzo il calice alla sua vita da Giusto
RispondiSimone e Zeta
circa 12 anni fa - LinkUn Brindisi a tutti gli uomini liberi, ed un abbraccio gigante a Nicoletta Bocca.
Rispondiaulus
circa 12 anni fa - Link1976, il 2 aprile Gianni Muciaccia Nicoletta Bocca VERGONA!!!!!!
RispondiSignora
circa 12 anni fa - LinkMi aspetto che il Presidente Napolitano, faccia la cosa giusta.
RispondiGabriele
circa 12 anni fa - LinkUn gigante!! Grazie per tutto!
Rispondicorrado dottori
circa 12 anni fa - LinkSe ne è andato un grande italiano ed un pezzo di vera sinistra. Un brindisi triste.
RispondiSchigi
circa 12 anni fa - LinkPerchè Nicoletta "Vignaiolo"? Refuso, grazie. [ale]
RispondiRuggero Romani
circa 12 anni fa - Linkun grandissimo giornalista,un grande scrittore,un UOMO.
RispondiMassimiliano Montes
circa 12 anni fa - LinkAffettuose condoglianze a Nicoletta Bocca, che ho conosciuto fuggevolmente a Roma nel febbraio 2010. Da Siciliano posso dire che Giorgio Bocca è stato un GRANDE. La sua intervista al Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa, per me traumatica, è stata uno dei capisaldi della mia formazione.
RispondiLido Vannucchi
circa 12 anni fa - LinkUn saluto ad un uomo libero, tanti affettuosi abbracci alla figlia.
RispondiFrancesco Annibali
circa 12 anni fa - LinkAveva una scrittura ruvida e disarticolata che non amavo, ma una capacità sbalorditiva di arrivare al cuore del problema. Montanelli era Coppi, lui era Bartali
Rispondiolimarox
circa 12 anni fa - LinkCon una differenza (tra tante): Montanelli si rifiutò sempre di condannare il fascismo a babbo - cioè Duce - morto, come avrebbe avuto titolo a fare ben più di Bocca.
RispondiPasquale Cicciù
circa 12 anni fa - LinkCon la differenza che Montanelli, il quale per inciso aveva rotto col fascismo prima del luglio del 43, non cercava di rifarsi una verginità e non aveva scritto sulla "Provincia Granda" un articolo di odio verso gli ebrei.
Rispondieugenio
circa 12 anni fa - LinkMi piace immaginarlo così : seduto ad un tavolino di una qualche osteria delle Langhe, con Gianni Brera, Mario Soldati e Luigi Veronelli , davanti ad un bel bicchiere di barolo, fra il fumo dei toscani e gli sghignazzi di quattro grandi ed indimenticabili "veci".......fra una partita di bocce e un tresette....
RispondiGiovanni Solaroli
circa 12 anni fa - LinkSapeva farsi capire, scrivendo in maniera chiara e a tinte forti.
Rispondiolimarox
circa 12 anni fa - LinkLo stesso giudizio critico che si potrebbe dare su quel formidabile giornalista che fu Benito Mussolini, che per inciso compì un percorso opposto a quello di Bocca.
RispondiEleutherius Grootjans
circa 12 anni fa - LinkL'impegno civile contro l'incivile disimpegno.
Rispondiolimarox
circa 12 anni fa - LinkIl ragazzo si impegna ma. Quel che vale a scuola ha senso pure nella vita.
Rispondiolimarox
circa 12 anni fa - LinkE' morto un grande giornalista, uomo tut'altro che eccelso. Sarei curioso di sapere da Montes come, da siciliano, valuti questa intervista di Bocca, qui sintetizzata dal Corriere del Mezzogiorno. NAPOLI - Senza freni, Giorgio Bocca. Il grande vecchio del giornalismo tricolore va a valanga sul Sud. Cioè, una valanga di melma, con cui il novantunenne ricopre il Meridione e i meridionali. L'intervista-fiume nella quale Bocca non risparmia nessuno tranne se stesso sarà presentata il 3 ottobre prossimo. S'intitola La neve e il fuoco, sorta di documentario realizzato da Maria Pace Ottieri e Luca Masella per Feltrinelli Real cinema. NON SI SALVA NESSUNO - Un'ora di colloquio in cui, come anticipa Libero, il decano delle firme italiane giustifica la sottoscrizione dell'appello contro il commissario Luigi Calabresi («Era un reazionario estremo, nemico del movimento») e fa a pezzi, tra i tanti, Pier Paolo Pasolini («Di una violenza spaventosa. E poi mi annoiava, sono un po' omofobo»), Marco Travaglio («Scrive libri coi ritagli della questura»), Gianni Brera («Carogna»), Camilla Cederna («La correttezza in persona. Ma quando scoprì la politica ha iniziato a dare i numeri»), Silvio Berlusconi («Mi stupisco che non mi ami, io scrivo sui giornali che è un maiale e dentro di me penso che lui dica: beh, in fondo ha ragione») e appunto Napoli e il Sud, per cui riserva gli epiteti peggiori. PALERMO MOSTRUOSA, NAPOLI INGUARIBILE - «Durante i miei viaggi - dice Bocca nella videointervista - c'era sempre questo contrasto tra paesaggi meravigliosi e gente orrenda, un'umanità repellente». Parlando di Palermo: «Una volta mi trovavo nei pressi del palazzo di giustizia. C'era una puzza di marcio, con gente mostruosa che usciva dalle catapecchie». Anche Napoli è nel suo cuore...«Vai in quella città (alla quale nel 2005 ha dedicato il libro «Napoli siamo noi»,ndr) ed è un cimiciaio, ancora adesso. Ci sono zone inguaribili». Concede poi che tanto squallore almeno porta notizie giornalisticamente appetibili. Ma nessuna «gratitudine». «Grato? Come dire: sono grato perché vado a caccia grossa di belve. Insomma, non sei grato alle belve, fai la caccia grossa, non è che fraternizzi con le belve».
RispondiMassimiliano Montes
circa 12 anni fa - Link«Una volta mi trovavo nei pressi del palazzo di giustizia. C’era una puzza di marcio, con gente mostruosa che usciva dalle catapecchie». E' tutto vero. Nel mio piccolo cerco di combattere perché ignoranza e povertà spariscano dalla mia città, così come da altre città italiane e dalle valli del profondo nord.
Rispondiolimarox
circa 12 anni fa - LinkTrattasi di sindrome di Stoccolma, non funziona solo con gli ostaggi, ma anche con i disprezzati.
RispondiMassimiliano Montes
circa 12 anni fa - LinkIo sono bello, profumato e benestante. Mi dispiace per te.
RispondiPasquale Cicciù
circa 12 anni fa - Linkha mai pensato di trasferirsi in quel di Cuneo? Il nebiolo annebbia e potrebbe giustificare quanto scrive-
RispondiNicoletta Bocca
circa 12 anni fa - LinkIl signor Olimarox, ama buttare fango su chi non può più argomentare, lo fa da travet dell'insinuazione andando a posare uno schizzo sotto ogni frase d'affetto e stima. Lo fa nascondendosi dietro uno pseudonimo. Ma la vigliaccheria più grossa, la sua incapacità ad essere uomo, sta tutta nel morire dentro le piccole detrazioni senza saper lavorare per una alternativa degna di benchè minima nota. La sua impotenza diventa quindi la cifra dell'andare a chiosare, inneggiando a Montanelli e Mussolini, in un impeto di revisionismo destruens. Il motto è : tutto fuorchè pensare. Siamo fortunati ad avere una destra di questo tipo. O forse no. Se Bocca potesse ancora argomentare, d'altro canto, non lo farebbe. Non ne avrebbe bisogno: quello che ha scritto e il modo in cui ha vissuto, fanno da soli. Ma forse bisognerebbe leggerlo, possibilmente con intelligenza, cosa che credo, questo tipo di detrattori, non abbiano il tempo di fare, troppo presi a restare aggrappati all'appiglio dell'insinuazione, persi sulla formidabile parete granitica e strapiombante della storia, su cui stanno sospesi senza nemmeno capire dove sono.
RispondiMassimiliano Montes
circa 12 anni fa - LinkNon ti curar La cosa che più stupisce è l'incapacità da parte di alcuni elementi nel capire e condividere il dolore dell'anima. Un abbraccio affettuoso
Rispondiesperio
circa 12 anni fa - LinkNon bisogna aver paura o timore delle opinioni altrui, l'importante e' che sono argomentate e sincere. Il giornalista Bocca commentava, giudicava, rifletteva e pretendeva di farlo senza imposizioni; Dunque, perche voler usare un metro diverso per gli altri? Ho sempre condiviso l'opinione aspra e obbiettiva sui "meridionali", molti sono cosi ,quella e' la realta nuda e cruda. Bocca esprimeva un insofferenza e dolore che molti meridionali non hanno il coraggio di esternare e di cui ne soffrono, il suo non era odio o disprezzo ma sprono ai popoli del sud di migliorare le proprie condizioni. Un grande italiano.
Rispondiolimarox
circa 12 anni fa - LinkGentile Nicoletta Bocca, le porgo le mie condoglianze. Non ho usato nei confronti di Giorgio Bocca parole sprezzanti, ho semplicemente dato la mia visione su quello che, oltre ad essere un uomo - e un padre - è stato un personaggio. Uso uno pseudonimo da sempre qui, e non per scrivere male di chi è appena mancato. Un uomo pubblico, come inevitabilmente è un 'grande giornalista' (come ho definito suo padre), non diventa privato con la morte, anzi: tutti i giudizi lusinghieri raccolti persino qui, su un blog enofilo, lo dimostrano. E sono sacrosanti, quei giudizi, perché ognuno ha i propri miti. Io la penso in modo diverso, e credo sia giusto esprimerlo in un luogo di aperta discussione, fatte salve la buona educazione e il rispetto dei morti (e di tutti). Ribadisco riga per riga ciò che legge qui sopra (e se crede che mi nasconda dietro lo pseudonimo, può scirvermi in privato). Si può rispettare la memoria di qualcuno senza ritenerlo un Grande o un Maestro. Se rilegge bene ciò che ho scritto, poi, credo che difficilmente ritroverà tra le mie righe inni a Mussolini. Ho solo detto che un bravo giornalista (come era sicuramente il futuro Duce) non è necessariamente un grande uomo (come in effetti non sarebbe stato il Duce). Mi dispiace che abbia ravvisato nelle mie parole una forma anonima di sciacallaggio: ho solo una opinione molto diversa da quella della maggior parte di coloro che, qui e altrove, di Giorgio Bocca hanno magnificato, per usare le sue parole, 'quello che ha scritto e come ha vissuto'. Cordiali saluti
RispondiGiovanni Corazzol
circa 12 anni fa - Link"uomo tutt'altro che eccelso" . Il fatto Olimarox e' che non se ne sentiva proprio il bisogno. Probabilmente nemmeno del mio post. Ho sperato non fosse occasione per inutili puntualizzazioni o analisi da bar. Non lo e' stato. Mi spiace tanto.
Rispondiolimarox
circa 12 anni fa - LinkAnche a me
RispondiPerrucci Antonio
circa 12 anni fa - LinkAffetto da un tic lombrosiano.
RispondiMassimiliano Montes
circa 12 anni fa - LinkIl Lombroso spesso "ci azzeccava". A proposito di ignoranza, per esempio: hai mai notato che la maggior parte dei leghisti ha gli angoli della bocca all'ingiù? (vale anche come risposta per quel superficialone di Esperio sull'ignoranza e sull'immagine delle genti Italiche)
Rispondiesperio
circa 12 anni fa - LinkMontes ho il sospetto che hai travisato, innocentemente, il mio pensiero, ma questa non e' la sede per far polemiche.
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