5 motivi per cui il Master in Wine & Spirits all’Università di Scienze Gastronomiche è una figata

5 motivi per cui il Master in Wine & Spirits all’Università di Scienze Gastronomiche è una figata

di Intravino

Ci sono ancora 20 giorni per iscriversi al Master in Wine&Spirits che partirà presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo il prossimo 14 marzo 2023. 500 ore di didattica, docenze illustri, esperienze sul campo, ben tre viaggi didattici (di cui almeno 2 in Europa e uno in Italia) e la possibilità di ottenere il WSET3 e il 2° livello Ais mentre studi per ottenere un master universitario in inglese da 90 CFU.

Ecco quindi i 5 buoni motivi per prendere molto sul serio questo Master in Wine & Spirits!

Perché non c’è in Italia niente di simile all’Università
Nessun programma di master universitario, in Italia, è pensato per costruire dalle fondamenta una conoscenza approfondita del vino e dei distillati, per innestare su di essa le competenze che servono a diventare operatori commerciali oppure, in alternativa, le competenze che servono a diventare comunicatori innovativi di un modo nuovo di conoscere con il vino.

Perché il programma è bello ma le opportunità ancora di più
Un master che attraverso la rete di relazioni di Banca del Vino e Slowine permette di entrare in contatto con centinaia di realtà vitivinicole iconiche – passando dai produttori simbolo dei territori ai distributori più innovativi – significa entrare in un network smisurato, capace di fornire ispirazione e occasioni professionali per una vita intera. E poi, vuoi mettere tre viaggi didattici in zone simbolo della viticoltura italiana ed europea; seminari e lezioni con la Maison du Whisky, e Velier, il corso per il WSET3 incluso nel programma master?

Perché in inglese è meglio
Studiare, ascoltare lezioni in inglese e lavorare con colleghi di corso che vengono da molti paesi diversi significa acquisire la capacità di relazionarsi con la diversità, comprendere quanti modi diversi ci siano di vivere il rapporto con le bevande che ci piacciono di più, quali diversi approcci bisogna essere capaci di costruire per comunicare, conoscere e apprezzare il vino e i distillati sia che si viva e si lavori nel Belpaese, sia che si scelga la strada del mondo per il proprio futuro professionale.

Perché i distillati sono un mondo pressoché sconosciuto ai più
Mentre sul vino ormai decine di corsi universitari e non lavorano da anni, creando nelle persone e soprattutto nella società una diffusa consapevolezza di quanta complessità e ricchezza ci sia, per quanto concerne i distillati se non siamo all’anno 0, siamo all’anno 1… Di distillati, oggi, parlano i super esperti in circoli ristrettissimi, ma poco di più. La comunicazione e la conoscenza di un’arte millenaria e globale (in ogni continente si distilla da matrici diverse, con risultati incredibili) è appannaggio di poche aziende multinazionali il cui business è fatto da grandi produzioni di massa, che alimentano la mixologia contemporanea. Ebbene, c’è letteralmente un universo sotto questa patina superficiale in cui si parla genericamente di whisky, gin, vodka o tequila.

Perché non è costoso: è un investimento
La retta è di 17.500 euro. Ed è economica.
Se si considera che le ore di lezione sono oltre 500 e ad esse si aggiungono i 25 seminari alla Banca del vino, i tre viaggi didattici (all’inclusive: trasporti, pranzi, cene e pernottamenti, oltre a visite, incontri e degustazioni) e l’esame WSET3, il conto è presto fatto: nessuno potrebbe organizzare per sé qualcosa di simile spendendo meno. Ma non basta.
UNISG infatti supporta lo studente nella ricerca e nell’implementazione di un tirocinio da 400 ore nel settore: il 50% degli studenti dopo il diploma continua a lavorare dove ha fatto il tirocinio.
Infine, grazie alla disponibilità di AIS Piemonte che ha appena lanciato il primo corso per sommelier in inglese, gli studenti del Master Wine&Spirits potranno avere anche una formazione secondo gli standard della sommellerie classica italiana, fuori dall’orario delle proprie lezioni, su base volontaria e, se saranno almeno 12 a volerlo, il corso sarà a Pollenzo, senza costi per le lezioni, con esame finale per il 2° livello AIS.
Insomma, se ci mettete sù che la retta è interamente finanziabile con un mutuo a tasso agevolato garantito dall’Università, che si comincia a restituire un anno dopo il diploma, scegliendo l’entità della rata, si capisce bene perché chi vede il proprio futuro nel mondo del vino e dei distillati troverà una grande opportunità a Pollenzo.

Insomma, se volete sapere proprio tutto quel che c’è da sapere, dovete necessariamente leggere qui!

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2 Commenti

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Andrea Roccione

circa 1 anno fa - Link

Da ex studente di questo master, seppur con un formato e un'impostazione differenti, posso solo dire una cosa a chi ci sta pensando: fatelo. Vi darà molto più di quanto immaginiate ora.

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vinogodi

circa 1 anno fa - Link

...si potrà partecipare alle gare per "miglior sommelier" di qualcosa? Se si mi iscrivo ( ho istinto competitivo) ...

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