Brunello di Montalcino 2018: la sottigliezza. (Contiene note di degustazione di 173 vini)

Brunello di Montalcino 2018: la sottigliezza. (Contiene note di degustazione di 173 vini)

di Andrea Gori

Nessuno è uscito soddisfatto dal chiostro di Benvenuto Brunello quest’anno. L’appuntamento coi Brunello di Montalcino 2018 ha lasciato infatti in bocca un sapore amarognolo: una piccola annata, non certo all’altezza della precedente 2017. Tanto questa è stata infatti roboante, succosa e sorprendentemente elegante, quanto dalla 2018 nei bicchieri nel Chiostro del museo ilcinese (dove per la prima volta erano presenti ben dieci MW ad assaggiare) esce una annata sottile e sinuosa, che in molti casi ha proposto liquidi molto lontani dall’idea di vino ricco, importante e fiero ormai comunemente associata al Brunello di Montalcino.

Certo, non tutti gli anni ci sono le condizioni per fare dei grandissimi vini, complessi eppur fini ma altrettanto certo è che nessuno obbliga i produttori ad imbottigliare separatamente tutte le vigne e le selezioni se l’annata non lo consente. In luogo di tante proposte poco soddisfacenti, sarebbe stato meglio concentrarsi sul prodotto d’annata “assemblaggio” piuttosto che imbarcarsi in micro produzioni comunque lontane dai vertici delle annate migliori. Senza contare il Rosso di Montalcino, che pure sembra destare molto interesse da parte del pubblico e a cui potrebbero essere dedicati più ettolitri nelle annate piccole del Brunello.

Andrea Gori

Detto questo, lavorando in maniera accurata e avendo l’accortezza di vendemmiare nei momenti di pausa delle piogge settembrine, qualche chicca è uscita fuori. Non sono mancati momenti di puro piacere sangiovesista, con qualche versione di rabbioso estro fruttato e speziato, impreziosito da una serafica compostezza della componente tannica.

Un’annata che potrebbe ricordare certi climi degli anni ’80 ma che oggi i produttori a Montalcino sono forse meno abituati a gestire: le viti in parte dovevano riprendersi dagli shock dell’annata precedente (con gelate alternate ad ondate di calore) e hanno dovuto affrontare piogge importanti nei momenti cruciali di invaiatura e raccolta.

Molti i giovani e molti i nuovi ingressi, tra cui ci piace segnalare forse la più bella etichetta vista di recente ovvero San Guglielmo e il suo drago sputafiamme affrontato in armatura dal santo in persona. Conferme per la nouvelle vague ovvero Caprili, Castello Tricerchi, Armilla, SanLorenzo, Cava d’Onice e Cortonesi ma la palma dell’esordio più folgorante di tutti i tempi va a Giuseppe Gorelli, che con il suo primo Brunello convince tutti.

Andrea Gori (foto di Leonardo Tozzi)

Andrea Gori (foto di Leonardo Tozzi)

Ecco quindi i miei assaggi di Brunello di Montalcino 2018

Agostina Pieri
Piccante salino e sottile, frutto di bel tono e definizione, allungo notevole e tambureggiante 92

Albatreti
Polpa e gusto, definizione e stile, roccioso e dinamico, un po’ chiuso su sé stesso ma molto variegato 90

Altesino
Pimpante, solare fresco e roccioso, bello stile scorrevole e classico che non delude nel palato 92

Altesino Vigna Montosoli
Ghiaccio e fuoco, dragonesco nell’incedere e sottile nel carezzare il palato, annata minore del cru ma sempre di definizione tannica egregia 94

Argiano
Ricchezza e volume, note di frutta al sole, resina menta e mirtilli, sorso di slancio notevole e bel ritmo 93

Armilla
Fresco e dinamico, floreale misto a frutto scuro, al sorso è integro, croccante, balsamico nei ritorni di timo e mentuccia limone, molto elegante 93

Banfi
More di rovo e sandalo, mallo di noce e prugne selvatiche, sorso di intensità e croccantezza, bello il finale di notevole lunghezza 92

Banfi – Vigna Marruccheto
Estrazione netta e polposa, fresco arioso, solare ed energia bella pulsante, sorso di grande carattere tannino splendido e arrotato con finale profondo 94

Banfi – Poggio alle Mura
Grintoso e pimpante, arancio sanguinella e lamponi, melograno e cumino, bel tannino e sostanza fresca 95

Beatesca
Speziato e fruttato sottile, viola menta e zenzero, sorso placido con ritmo acido tannico di bella intensità , azienda in crescita apprezzabile che centra il primo grande risultato 93

Bonacchi Molino della Suga
Macchia mediterranea, pepe nero, sottile snello e cupo in bocca ma dal ritmo dinamico e coinvolgente il sorso 93

Bonacchi
Fragole in confettura e ribes, camemoro e pepe, sorso semplice ma di bella scorrevolezza 88

Bottega Vino dei Poeti
Estrattivo ma pepato e spezia fine, sorso con nitido frutto e misurata ricchezza 90

Camigliano
Viole e timo, ciliegia e mallo di noce, sorso piacevole, scorre e lascia tracce piacevoli 90

Camigliano – Paesaggio inatteso
Mediterranea macchia e ciliegie, sorso di ritmo, profondità discreta 91

Campogiovanni
Dolcezza di fruttino, fragole, carattere solare e finezza, bocca di piacevolezza e spinta ruffiana ma mai in eccesso, bella la freschezza 93

Canalicchio di Sopra
Tono squillante di frutto rosso, mallo di noce e amarene, pepe nero e scorza d’arancia candita al cioccolato, sorso cristallino e ritmatissimo 93

Canalicchio di Sopra La Casaccia
Placido carnoso con guizzi felici agrumati e frutto scolpito nella pietra, dinamica tannica piacevolissima e di finezza splendida 97

Canalicchio di Sopra Montosoli
Tutta la potenza del cru dispiegata in annata particolare ma molto intrigante, tannino serrato che alimenta un tappeto fruttato sul rosso e nella menta, che traccia solchi di piacere ritmato nel palato 95

Capanna
Mela annurca, ribes rosso, pepe, salinità che emerge bene e convincente, lieve nota amaricante nel finale ma bella presenza scenica 93

Caparzo
Fiori al sole, viola e agrumi, grande estrazione e bel tannino nel sorso sicuro e tradizionalissimo 91

Caparzo – La Casa
Frutto di bosco scuro, ombreggiatura piccante di mallo di noce rabarbaro e poi tanta amarena, tono tannico un poco dimesso ma finale progressivo che si fa ricordare 94

Caprili
Trasparenza fruttata, amarena, resine e curcuma, sorso grintoso, sapido e fine, allunga alla grande 93


Schermata 2022-11-15 alle 20.06.26


Carpineto
Salino e agrumato, piacevolmente speziato , sorso succoso e sinusoidale di tannino e frutto nitido 92

Casanova di Neri Etichetta Bianca
Colore tenue e sottile, fine e profumata , viola e delicata e sottile , lamponi e mandorle, sorso salino sapido e croccante, smagliante e fresco 94

Casanova di Neri Tenuta Nuova
Ricco e fantasioso, ciliegia , amarene, visciola e cuoio, confetto e bacca di vaniglia e mandorla, luminoso solare e finissimo, tannino compresso e fitto, carattere più maschile del solito con l’annata più contrastata 96

Casanova di Neri  Giovanni Neri
Colore sottilmente ricco, note di arancio e melograno, sabbia e roccia sotto che esplode in massa profumata sublime , cupo a tratti e rabbiosamente selvatico in alcuni frangenti,  lavanda, rosmarino, olive in tapenade, ginepro. Ritmo tannico a sinusoide che esplora tutta la gamma di espressività del sangiovese di Sesta 97

Casanova delle Cerbaie
Saporito e fruttato, scuro e balsamico, ritmo di bello spessore 92

Casisano
Pepe menta e sottigliezza, austero e roccioso, lamponi e lavanda, amarena nel sorso ancora un poco aggressivo ma lungimirante 92

Castello Romitorio
Amarene pepe e cumino, sorso con bel tannino e florealità che torna nel finale 91

Castello Romitorio Filo di Seta
Lavanda, ribes rosso e incenso, alloro e lentisco, spunti di patchouli e verbena, sorso che unisce morbidezza a spigolosità ben dosate, ottime note da legno 94

Castello Tricerchi
Piccolo gioiello di definizione floreale, frutto tratteggiato tra mandarino tardivo e kumquat, sorso preciso e punteggiato di sfumature, finale pronto deciso e scattante 94

Castiglion del Bosco
Ampio e roboante, frutto scuro e tostature, tannino con il fiato un po’ corto ma nell’insieme ha una bella presenza scenica 91

Castiglion del Bosco – Campo del Drago
Ombroso e scorbutico sulle prime con note balsamiche a coprire un bel tappeto di frutto bosco e resine, trama tannica affascinante e completissima 93

Cava d’Onice Sensis
Incenso e spezia, balsamico eucalipto e mentuccia, sorso che spinge molto e finisce saporito salino e profondo 93

Cava d’Onice Colombaio
Balsamico, menta, cumino e zenzero, tannino rugoso che impedisce al bel frutto di decollare come dovrebbe 88

Ciacci Piccolomini
Macchia, carrube, elicriso e ligustro, candore vanigliato e spezia fine, sorso di rara piacevolezza in questa annata 94

Ciacci Piccolomini Pianrosso
Finissimo floreale, macchia mediterranea, ferroso e salino, tannino delicato con ritonri di olive e mandorle , molto rilassato ma sempre di ottima complessità , delicato etereo ma con trama tannica tambureggiante 96

Col d’Orcia
Arancio e ribes rosso, mela annurca e fragole, sorso spigliato, fitto e di sostanza ma sempre dal ritmo fresco 92

Col di Lamo
Frutto di lamponi e ribes rosso , tannino di buona trama, sorso compatto e gustoso 90

Corte dei Venti
Lamponi, rosa canina, curcuma e pepe, intensità e grip tannico di bello spunto di struttura 92

Cortonesi La Mannella
Floreale di campo, fragole in confettura e menta , sorso con toni di liquirizia cuoio e pepe , bel feeling e sorso preciso 92

Cortonesi Poggialli
Fine arioso e distinto, carattere solare di fiori al sole, lamponi e pompelmo rosa, tannino robusto ma di grande armonia complessiva grazie ad estratto preciso e acidità giusta 95

Donatella Cinelli Colombini
Scuro e fruttato, sorso tosto, bel ritmo 90

Donatella Cinelli Colombini – Prime Donne
Cupo scuro e pieno, energia e dinamicità, more, ribes nero cassis e fico maturo, tannino di grande fascino e precisione 94

Fattoi
Ribes nero, cumino, sorso dal gran passo e precisione, tannicco accattivante e gastronomico 93

Fattoria dei Barbi
Ribes nero, pepe, mallo di noce e speziatura fine, frutto delicato ma anche il tannino va di pari passo, lasciando bocca pulita e stuzzicante 92

Fattoria dei barbi Vigna del Fiore
Ribes rosso e lamponi in confettura, zenzero, senape in fiore, mammole, sorso con balsamico che torna, brusco un poco il tannino 92

Ferrero
Floreale, sapido, scattante e nervoso con naso però floreale e balsamico, molto 2018, sorso che fa emergere un bel po’ di freschezza fino al finale elegante e composto 92

Gianni Brunelli – Le Chiuse di Sotto
Lamponi , melograno, sorso agile e pulsanto, freschissimo ma senza mai lasciare frutto o spezia, bella beva 94

Giodo
Elicriso, tabacco e arancio tarocco, mughetto, viole e zenzero, palato con tannino di grande potenza, sottilissimo e pungente, deve acquietarsi ma ha un carattere unico 94

Gorelli
Polpa, succo, nitore di profumi e sensazioni speziate, arancio, iodio, zenzero e una soffusa sensazione di serafica forza e intensità, un vino che ti solleva e ti porta via, e manco ha finito di evolversi a pieno 97

Il Palazzone
Mela e fragole, amarene e canditi, senape e viole, sorso diretto e preciso, senza molti picchi ma rassicurante nella sua solidità 91

Il Poggione
Mirtillo e more, cumino, sottobosco e humus, sorso pulsante e ricco, con note alcoliche ben contrastata dalla freschezza della materia 93


Leggerello di Montalcino (foto di Leonardo Tozzi)

Leggerello di Montalcino (foto di Leonardo Tozzi)


La Fiorita
Fresco felice e sottile, dimesso ma bel ritmo e vitalità 90

La Fiorita – Fiore di No
Sottobosco e spezie, intenso e carnoso, viole candite, pepe rosa e more di rovo, sorso importante con nota dolce ed elegante finale. 93

La Fornace
Parte piano come sempre, tanto frutto rosso, ferrosità, senape e cumino, tannino da arrotare ma sempre affascinante, vino di bell’avvenire 93

La Fornace Origini
Balsamicità ginepro, lavanda curcuma e pepe nero, macis e carrube, in bocca quasi si trasforma per intensità e struttura ma soprattutto finezza 94

La Fortuna
Frutto nero molto scuro, amarene mirtilli ribes multicolor, sorso molto rilassato e facile, senza tensione 88

La Lecciaia
Placido e scarico, sottile e ferroso, qualche inciampo tannico da attendere 88

La Lecciaia Manapetra
Succo di ribes, amarene, ciliegie e pepe nero, mallo di noce e zenzero, molto estratto e scuro ma di bel pregio 92

La Màgia
Fresco e vitale, floreale e frutto, discreta definizione tannica con legno un poco da digerire 90

La Palazzetta
Gustoso fine delicato e con tannino elettrico che conquista, bel finale agrumato e con note balsamiche raffinate 94

La Poderina
More e ribes nero, ciliegia durone, ginepro e arancio, tannino sottile, vino esile ma con grinta sottesa 92

La Rasina
Roccia e pompelmo rosa, sanguinella e ribes rosso, grande presaa di palato e allungo che si ricorda 93

La Rasina Persante
Scuro e profondo, bocca di grande fascino e completezza, solare e a tratti ombroso ma sempre sulle vette dell’eccellenza aromatica e tannica 95

Lambardi
Colore chiarissimo, vecchia scuola. Bocca molto fine e snella, finale di agrumi e pepe di discreta lunghezza 92

Le Chiuse
Ribes rosso e resine, ginepro e pepe rosa, fragole e prugne, sorso importante con lunghezza e stile splendido fatto di materia purissima 95

Le Chiuse Diecianni 2013
Ribes nero, cumino, resine , ampiezza e solennità, incenso curcuma e finale trasognante 97

Le Gode

Piacevolezza fruttata, pepe rosa e amarene, cacao e torrefazione leggera, ritmo tannico di bella piacevolezza , giovanile ed espressivo 93

Le Gode Vigna Montosoli
Potente e ricco, ribes rosso, fragole e rabarbaro, lieve nota brett ma che non inficia la grande potenza e classe 94

Le Macioche
Fragole e cumino, alloro e macchia mediterranea, sorso di bella lunghezza e con un finale roccioso che incanta 95

Lisini
Classico con nuovo brio, freschezza e luminosità, roccioso e salino , solido e terremotante, bella piccantezza 95

Lisini Ugolaia 2017
Mediterraneo, carrube fichi, resine e tanto frutto scuro, sorso placido con piccantezza e ritmo che intriga 94

Mastrojanni
Amarene e ribes rosso, fragole e rabarbaro, alloro e incenso, sorso cristallino con brio ed energia , finale di notevole allungo 94

Mastrojani Vigna Loreto
Sempre di grande ampiezza e solarità, arioso e imperioso, solenne a tratti e poi si ricorda di dover piacere e lo dimostra con un palato di croccantezza sublime 96

Paradiso di Cacuci
Ombroso e scuro, sottobosco, felci, ginepro e more, belle pulsazioni tanniche con rugosità che intriga e seduce sorso dopo sorso 94

Patrizia Cencioni
Lezioso e aggraziato sulle prime poi sale di tono tra mela rossa, amarena e agrumi, finale con grip notevole e tanta profondità 93

Patrizia Cencioni Ofelio
Nota alcolica molto preponderante su tappeto aromatico molto ricco, tannino di discreta fattura 92

Pian delle Querci
Dolce e raffinato, resina e senape, tannino un poco cedevole sul finale 87

Pian delle Vigne
Lezioso e fine, sottile e saporito, floreale composito, rose e salinità diffusa, sorso di bella trama e signorilità 92

Piancornello
Fragole ribes e frutta al sole, marroni e visciole, sorso di bella materia e profondità, manca un poco di tensione 90

Pietroso
Pieno e succoso, stile deciso e tagliente, finale che cresce bene di ritmo ad ogni sorso, bella prova 94

Pinino
Chiaro e netto, salino e aromatico, spezia e visciole sorso di precisione e carnosità discreta, presenza tannica discreta e lunga 91

Piombaia
Vinoso e fresco, dimesso e con note di felci e ginepro, sorso scorrevole che lascia piacevolezza nera e speziata 90

Podere Brizio
Pepe nero e cumino, tannini di bella fattura e signorilità, allungo sereno e balsamico 94

Podere Giardino Le Tracce
Fragole cumino pepe e curcuma, esotico a tratti e molto più convenzionale in bocca ma con una completezza e schiettezza mirabile, frutto splendido e finale in crescendo che sfrutta bene l’annata 94

Poggio Antico
Classico ed elegante, polpa e floreale nitido, grande progressione ed energia 93

Poggio di Sotto
Scabro e dimesso sulle prime, cresce nel bicchiere con passo sicuro e balsamico, corteccia di abete, menta e timo, tannino preciso e sfaccettato, in bellissima progressione di umami e ritorni balsamici splendidi 97

Poggio Landi
Viole e rose, alloro e macchia, tapenade, sorso di bella e tornita piacevolezza 90

Poggio Landi Chiuso del Lupo
Deciso scuro e roccioso, viscola, e ribes nero, cuoio e liquirizia, presenza tannica importante 93

Poggio Lucina
Visciole e prugne, grana piacevole e succosa, finale croccante piacevole anche se semplice 90

Renieri
Ampio e sottile nei profumi balsamici , sorso con fragole e ribes rosso, cenni di melograno, finale con tannino che accompagna bene la beva 91

Ridolfi
Profilo dimesso e sottile, resine e frutta sotto spirito, sorso un poco nervoso che però cresce alla distanza 90

Ridolfi Donna Rebecca
Intensità e rocciosità, menta, mela candita e buccia d’arancia, tostatura lieve, sorso di forza e potenza, ben controllato 92

Roberto Cipresso
Ampio e solare, bella luminosità di frutta rossa e nera, sorso con eleganza e sottigliezza tannica bellissima 95

Ruffino
Trasparente e fresco, timo e menta, spezia orientale e classicheggiante, sorso di semplice ed efficace semplicità 92

Salicutti Piaggione
Elegantissimo nel colore e nei profumi, sbuffi balsamici e poi tanta prugna, frutta di bosco, ribes rosso, more di rovo e mirtillo, bocca che conquista e seduce, sottilissima eppure di forza e nitore con pochi eguali nell’annata 96

Salvioni La Cerbaiola
Ricco e preciso, scolpito nella roccia e nel gusto fruttato, profondità salina e agrumata, martello tannico con carezze dolci a tratti, bella interpretazione 97

San Guglielmo
Ricco e aromatico, balsamico e teso, discreta la succulenza e la grana del tannino, finale contrastato con rimandi pepati e di mirtilli 92

San Polino
Cupo e scuro, bella scossa elettrica al palato, piglio naturale, balsamicità fitta e tono arcigno che intriga 93

San Polino Helycrisium
Fitto e balsamico, scurissimo, cannella e rafano, arancio e fittezza tannica notevole che non si risolve nella consueta dolcezza 92

San Polo
Fragole e fragoline di bosco, more di rovo, arancio e ferrosità, sorso compatto e di slancio non male 90

San Polo Vignavecchia
Menta resina e salina, cumino e cardamomo, sorso importante e di bella progressione 92

San Polo Podernovi
Mela cotogna e mirtillo, fragole e menta, tannino di grande lunghezza ed ampie falcate 93

SanLorenzo di Luciano Ciolfi
Incenso, rosa marocchina, violetta, olive in tapenade e arancio, bocca terremotante, sicura e spedita che si protrae con la sua trama per minuti interi 96

Talenti
Lezioso a tratti ma con frutto e pienezza agrumata splendida, un floreale sontuoso tra mughetto e lavanda, bocca composta e diligente ma dal ritmo piacevolissimo 94

Talenti Piero
Dolcezza tra more e caramello, carrube e prugne, sorso vispo e terremotane con pienezza di drutto che sfina  la tanta materia 94

Tassi
Arancio sanguinella e fragole con rabarbaro, pepe e timo, sorso preciso e aggraziato, non di molta complessità 92

Tassi Franci
Liquirizia olive e rose, fragolina di bosco e pepe, sorso con traccia alcolica ma dal tannino raffinato 94

Tassi Colombaiolo
Mughetto pepe e lentisco, sorso dal bel tannino con grip e allungo niente male 93

Tenuta La Fuga
Intenso dolce, fruttino cotognata, fragole in confettura, pesca e tabacco, lunghezza e piacevolezza notevoli con estrazione ricca 92

Tenuta San Giorgio Ugolforte
Ricco e carico, frutto nero e rossa, sorso con ricchezza estrattiva tenuta a freno bene, sorso piacevole semplice ma che lascia il segno 92

Tenute Silvio Nardi
Sottobosco, viole, ribes nero, sorso di carezzevole sostanza 91

Tenute Silvio Nardi Manachiara
Intenso, floreale alpino, mela rossa e frutta scura, liquirizia, tabacco, pepe nero, tannino sicuro di si, bicchiere che si chiude a testa alto con ritmo e progressione notevoli 96

Terre Nere
Sottobosco, felci e prugne, sorso brusco e rabbioso ma dal carattere riconoscibile, bella materia 92

Terre Nere Capriolo
Scuro ricco e pieno, venature vegetali in mezzo a frutta in confettura, sorso di corpo molto godereccio cui manca un poco di tensione 93


Schermata 2022-11-15 alle 20.06.48


Tiezzi Poggio Cerrino
Pepe rosa e lampone, pulizia e franchezza, sottilmente seducente, bocca precisa e affilata 92

Tiezzi Vigna Soccorso
Ampio e cesellato, ricco e carico, frutto scuro e anche mallo di noce e caramello che si affacciano, sorso con trama tannica esile ma di beva immediata 93

Uccelliera
La consueta carica di sostanza e materia bellissima mitigate dalla freschezza risultano in un vino dal mix di fascino e sensualità notevole con solo un tocco di alcol in eccesso a limitarne l’efficacia, ma è sempre un gran bere 94

Val di Suga
Rosa e lieve smalto, confettura di fragole, timo e pepe nero, sorso di bella carnosità ed esemplare freschezza 92

Val di Suga Vigna del Lago
Polposo solare e ben condotto, trama tannica fitta e precisa, grande beva e soavità 94

Val di Suga Poggio al Granchio
Amarene, prugne lamponi melograno, ferrosità assortita, grip tannico splendido e profondo, vigna in grande spolvero e con prospettive sempre grandiose 96


Di seguito, gli assaggi di Leonardo Romanelli

Canneta
Granato deciso. Note di carruba, cuoio, tabacco e caffè, pelliccia, cuoio. Bocca fluida, succosa, poco elegante, povera. Tannini sottili semplice e poco intenso 87

Cantina di Montalcino
Rubino centrale con ancora riflessi granati. Naso di salamoia, poi cenni salmastri e iodati, frutti rossi. Bocca di buon peso, calda, elegante vivace vera. Finale in bella nettezza un po’ medicale 87

Tenimenti Ricci
Rubino, pulito. Note fresche, fiori secchi, frutti piccoli, pepe. Bocca molto fluida, pulita semplice, tannini molto piccoli. Finale netto, non intenso ma piacevole 89/90

Casa Raja
Granato molto pulito. Etereo, alcolico, prugna e ciliegia sotto spirito, note di castagne, anche cenni di funghi. Bocca calda, docile, fresca, tannini piccoli e ben amalgamati. Finale in bella successione positiva 89/90

Celestino Pecci
Granato limpido, Naso cupo, pesante non elkegante, cuoio, tabacco. Note di freschezza delicata, tannini piccoli, semplice poco incisivo finale lieve. 87

Chiusa Grossa
Granato molto limpido. Naso minerale, pietra asciugata, sottobosco, terra bagnata. Bocca pulita, buon corpo, appena semplice nella struttura, tannino ben coordinato, appena eccessivo come sapore 89

Col di Lamo
Granato, leggero. Note con cenni minerali, anche funghi, tabacco, cuoio, frutta essiccata. Bocca rilassata tannino evidente amaro sil finale 88

Collemattoni
Rubino molto pulito. Naso asciutto di frutta essiccata, poi floreale, di viuola, quindi frutti di bosco. Bocca elegante ricca, saporita frutti piccoli corpo disteso, tannino avvincente, con finale elegante 93

Collosorbo
Granato di buona limpidezza. Carruba, appena torrefatto, frutti secchi ed essiccati da mandorla a prugna, tabacco. Bocca sottile, succosa, calda, elegante soda, saporita. Finale rilassato 91

Corte de Venti Granato di bella limpidezza. Naso intenso di nocciole, prugna, ciliegia sotto spirito. Bocca elegante succosa, calda. Finale asciutto e preciso 90

Elia Palazzeschi
Granato leggero. Sangue, ematico, foglia e conserva di pomodoro, anche appena iodato. Bocca calda soda, succosa, dinamica viva, saporita. Finale prolungato, caldo vivo e verace 92/93

Fanti
Granato, leggero. Salamoia, frutto vivo, pietra, minerale, appena spezie. Corpo di bel peso, succoso, caldo, teso, fresca beva , tannino ben amalgamato, poer un finale succoso e caldo 93

Fornacella
Granato molto leggero. Naso di cassapanca, sacrestia, incenso. Frutti in confettura, prugne e ciliegie. Largo succoso, caldo , tannini precisi, non troppo lungo. Finale corretto, dai tannini ben equilibrati 91

Fornacina
Rubino con soli accenni granati. Molto minerale, terra, vegetale, frutti nitidi come ciliegia, ribes. Bocca succosa, calda tannini belli eveidenti 90

Fossacolle
Granato deciso. Minerale, incenso, pietra, canfora, mentolato, frutto maturo, come prugna. Bocca di buon amalgama, tranquilla, tannini fusi, compatti, finale non lunghissimo 89

Franco Pacenti
Granato molto scarico. Note evolute classiche da incenso a cassapanca, a sacrestia a frutta sotto spirito. Bocca calda, saporita succosa, elegante viva dinamica, vera. Finale in crescendo 92/93

Il Poggiolo
Granato di bella leggerezza, pulito. Naso nitido, corretto, piacevole, elegante, note di frutto polposo, poi incenso e fiori secchi. Bocca calda, dinamica succosa, finale pieno e lungo 90

Innocenti
Rubino, pulito, cenni granati. Naso poco sviluppato, piccolo, sottile, elementare, frutto semplice come ciliegia. Finale caldo e succoso , appena amaro, pur avendo tannino concentrato forse rasposo 88

La Togata
Granato leggero con ancora note rubine, limpido. Frutti piccoli, decisi, anche vegetale di peperone verde accennato, terra. Frutti piccoli, succosi caldi. Bocca asciugante, tannini decisi, poco cremosi. Finale pulito appena asciugante 89/90

La Togata dei Togati
Granato abbastanza leggero. Naso molto classico, fruttato elegante, pulito, fiori di campo, nepitella, menta, solo cenni speziati. Bocca di peso, cremosa, coprretta, elegante. Finale in crescendo 90

La Togata Jacopus
Granato con ancora qualche riflesso rubino. Fruttatissimo, ribes e mirtilli, lamponi, molto sotto spirito, cenni di spezie come pepe bianco. Bocca agile succosa, calda, piacevole. Finale caldo, elegante denso quasi elegante 91

La Togata Carillon
Granato con riflessi rubini, limpido. Naso di tabacco e cuoio, legna da ardere, frutti piccoli, cenni di carne fresca, anche frutto maturo. In bocca ha peso, ricchezza, struttura, tannini puliti, appena asciuganti 90

La Togata Notte di Note
Granato, con note rubine, molto limpido. Naso vegetale, non trioppo ampio, minerale, pietra, Bocca calda rigorosa, austera, anche note officinali. Tannino percettibile, finale medio in peso e lunghezza 89

La Togata Seconda Stella a Destra
Granato leggero, trasparente. Noteb floreali, viola, anche rosa, frutti piccoli, cenni speziati. Bocca salda succosa, viva. Non troppo lungo,tannini mediamente compenetrati. Finale asciugante 88

Maddalena Cordella
Rubino, abbastanza concentrato, limpido. Note legnose, caramella, vaniglia. Bocca docile, cremosa, rilassata, quasi dolce, tannini ben compentreati, finale appena stucchevole 88

Madonna Nera
Rubino molto limpido Naso non troppo espressivo, sottile, fiori secchi, ribes, ciliegia e mirtillo. Bocca piccola, elegante sottile, acidula. Finale in bella tensione positiva 93

Màté
Rubino con soli cenni granati. Naso di fiori secchi, ciliegia, prugna, qualche nota speziata di vaniglia. Bocca asciugante, tannino evidente ma godibile, teso. Finale in progressione 91

Mocali
Granato con qualche cenno ancora rubino. Naso non pulitissmo all’inizio, confettura di more e prugne, cenni di chiodi di garofano. Bocca sottile, fresca subito, cerca la gola tannini evidente un po’ asciuganti. Finale sofferto 90

Musico
Bel granato leggero. Note appena confuse in bocca, frutti amalgamati more e ciliegie, anche prugne, in confettura. Qualche cenno speziato. Bocca semplice diluita tannino sottile, finale amaro 88

Padelletti
Rubino molto limpido nuances granate. Bouquet pulito, dia fiori di bosco al ribes e mirtillo, quindi more e prugne. Bocca di buon peso, discreto, senza eccessi, caldo, tannini fini, Finale in bella progressione delicata 91

Palazzo
Rubino, abbastanza pieno. Naso molto fruttato, deciso, pulito, ciliegia, lampone, mela. Bocca molto piena, ricca, avvolgente, larga e densa tannini ben amalgamati. Finalelungo e potente 91

Podere La Vigna
Rubino con solo qualche riflesso granato. Frutta sotto spirito, elegante, decisa, precisa. . Bocca puntuta poco larga, tannini evidentei non troppo distesa persistenza affaticate. Finale medio, appena cotto 88

Sancarlo
Bel colore limpido rubino quasi porpora. Frutti ben distinti, lamponi, ciliegia, fragole, alcol etereo, Bocca d buon peso, elegante, fresco, levigato, tannini molto fini, succoso e caldo, finale persistente 93

Santa Giulia
Granato molto leggero. Appena minerale, pulito, frutto maturo, prugna, ciliegia. Asciugante poco vivo, pulito fresco, vero. Finale appena corto 89

Sassodisole
Rubino, pulito. Naso poco elegante, vivo, di frutti rossi, intenso, semplice. Bocca caldo, succoso, vero, tannino preciso, vico. Finale in buona succosità 88

Scopetone
Granato pulito con riflessi rubini. Naso pulito, frutti rossi piccoli, anche note verdi di timo, maggiorana, mentuccia, elegante. Bocca saporita di buon peso, caldo 93/94

Scopone
Porpora, pulito, di bella trasparenza. Naso non pulitissimo, appena sporco, minerale, fuliggine. Bocca lienare, magra, succosa, ma appena esile. Finale non lunghissimo 88

Tenuta Buon Tempo
Rubino, pulito e luminoso. Naso incisivo, pulito come frutti, ciliegia e ribes, mirtillo, qualche nota di sottobosco ed erbe aromatiche. Bocca appetitosa, succoso, caldo, tannini ricchi. Finale appena rapido ma netto 91

Tenuta Corte Pavone Loacker Wine estates
Rubino, pulitissimo, vivace. Naso di frutti piccoli, vegetale, pepe bianco, scorza di agrume, mela. Bocca molto elegante vera fresca tannini cremosi, succoso, lungo. Finale cremoso e caldo 95

Tenuta di Sesta
Rubino, molto scarico. Fruttato, pulito, elegante, frutti di bosco, erbe aromatiche, anche macchia mediterranea, pulito. Bocca saporita, pulita, levigata, calda. Finale in progressione positiva 94

Tenuta Poggio il Castellare
Rubino, pulitissimo, Naso classico, frutti maturi, appena rusoante. Bocca di buon peso, fresco, tannini raspanti. Finale non immenso 86

Tenuta dell’Incanto
Rubino con cenni granati. Naso minerale e ferroso, ciliegia e prugna maturi, anche confettura frutta sotto spirito. Finale caldo con tannini precisi, non immenso abitudinario 89

Tornesi
Granato, trasparente, Naso ematico, pomodoro, foglia, anche terra. Buon peso, semplice, lineare cremoso, tannini fini e delicati. Finale in bella progressiopne 90

Ventolaio
Rubino, bella pulizia. Naso fruttato elegante, classico, tabacco, terra e inchiostro. Bocca succosa, tannini fini. Finale lungo e docile 91

Verbena
Granato leggero. Naso invitante, pieno, delicato, intenso, frutti sotto spirito pot pourri. Bocca slavata poco intensa, pulita magra. Finale corto 89

Villa al Cortile
Rubino, pulito. Naso in via definzione adesso un po’ scontroso. Tabacco e cuoio. Bocca con tannino appena rasposo. Finale con un poco di fiatone 87

Villa le Prata
Rubino compatto con note granate. Floreale, fresco, vivace, caldo, elegante solido. Tannini decisi un po’ solidi. Finale medio 89/90

Villa Poggio Salvi
Rubino. Chinato, officinale, evoluto, confettura, caldo. Bocca saporita calda e tannica, amara 88

Voliero
Rubino. Ematico, pomodoro, vegetale, foglie. Frutti rossi. Bocca asciugante arida tannica. Finale piccolo non slanciato 88

[Foto cover di Andrea Moretti]

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

54 Commenti

avatar

Vinologista

circa 1 anno fa - Link

Sono d'accordo nel dedicare più ettolitri al Rosso quando il Brunello "non è in forma" ma a prezzi affrontabili.... 😉😉

Rispondi
avatar

mariazzo

circa 1 anno fa - Link

ci risiamo... annata che non soddisfa... e poi su 173 vini solo 28 risultano poco sotto i 90pt mah...

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 1 anno fa - Link

La 2018 "non soddisfa" perchè questi vini sono quasi tutti buoni ma non eccezionali. Se leggi bene i punteggi siamo un 30% sotto i punteggi della 2017 e quasi del 50% sotto la 2016. Senza contare che i prezzi sono stati tutti aumentati in media e non poco. Tanti vini da 92 euro proposti a 80€ nei ristoranti mi pare che non siano proprio il massimo...

Rispondi
avatar

mariazzo

circa 1 anno fa - Link

Ciao Andrea, la mia critica era rivolta a quel "non soddisfa" al quale poi vengono contrapposti punteggi mediamente alti, indipendentemente dall'annata. Se leggo "non soddisfa" mi aspetto delle "belle" stroncature. E' un po' come se l'insegnante dicesse che la classe non rende, ma poi gli alunni vengono promossi tutti con una media dei voti alta. Capisco che comunque stiamo parlando di un vino che, a prescindere, è un fuori classe di alto livello e che sia difficilissimo che un produttore sbagli l'annata alla grande.

Rispondi
avatar

Leonardo Lapomarda

circa 1 anno fa - Link

Sono d’accordo con Mariazzo, l’annata viene descritta come un’annata non buona, l’articolo comincia con “nessuno esce soddisfatto dal chiostro” e poi invece ci ritroviamo vino che come punteggio minimo hanno 88 (pochi in verità) mentre la stragrande maggioranza viaggia dai 90 in su. Trovo questi voti in contraddizione con le premesse e la “giustificazione” che i vini abbiano preso qualche punto in meno rispetto all’anno scorso a mio modesto parere regge poco. “Sono tutti buoni ma non eccezionali” scrivi, ma, ripeto, hanno tutti (o quasi) punteggi altissimi. A me sembra un ossimoro. Detto questo avrei due domande da farti. 1) Il Marroneto non c’era o ha avuto un punteggio talmente basso da non essere pubblicato? 2) Come trovi il cambio di proprietà di Salicutti? Non c’è più il mitico Sig. Leanza ormai (se non erro) ma dal tuo punteggio, altissimo, mi pare che i vini non ne abbiano risentito. Ciao, grazie.

Rispondi
avatar

Alessandro

circa 1 anno fa - Link

Domanda da profano che magari è stata anche chiesta in passato: quali sono i criteri per assegnare il voto ai vini? Vedo poi un gap importante tra le recensioni di Gori e quelle di Romanelli. Grazie per le risposte

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 1 anno fa - Link

Leonardo si è occupato di aziende meno di punta dove si trovano belle sorprese ma non ancora cavalli di razza

Rispondi
avatar

marcow

circa 1 anno fa - Link

Trovo interessanti e condivisibili le osservazioni di Mariazzo, Leonardo L e Alessandro che, in un certo senso, si integrano.

Rispondi
avatar

marcow

circa 1 anno fa - Link

Una spiegazione me la sono data ma potrebbe risultare pallosa se dovessi argomentarla lungamente Brevemente. Penso che in questi eventi di presentazione la LIBERTÀ di Pensiero, di Valutazione(non mi riferisco a Gori ma parlo in generale) degli ESPERTI Invitati non sia mai al 100 % Per un motivo banale: sono invitati. E possono essere non invitati. Un altro grosso limite di questo evento è che le degustazioni non sono alla cieca. Mentre, voglio ricordarlo, in altre simili, si adotta quella metodica. Insomma l'ideale sarebbe che si organizzassero degli eventi in cui le bottiglie sono state acquistate in enoteca, si degustasse alla cieca e le schede dei vari Esperti risultassero anch'esse anonime. Nel senso che vengono raccolte in una scatola, mischiate e poi vengono catalogati i vari punteggi dei diversi degustatori ecc.... Solo così si arriverebbe a una più grande libertà e indipendenza degli Esperti che, invece, proprio nelle stagioni difficili, devono un po' giocare con le parole

Rispondi
avatar

mariazzo

circa 1 anno fa - Link

Concordo su tutta la linea e aggiungo che forse c'è un errore di fondo. L'intento della manifestazione non è quello di trovare il produttore più bravo (per cui varrebbe il discorso della degustazione alla cieca), ma di presentazione dell'annata, è un evento di marketing. Per cui si parte dal presupposto che tutti abbiano lavorato bene (e ci mancherebbe) e in base al tipo di annata vedere qual è il "sentiment" comune in bottiglia. trovare un minimo denominatore comune che rappresenti l'annata. Per cui non metterei punteggi, lascerei solo le descrizioni e un giudizio globale indipendentemente che sia un Biondi Santi o un Podere Mariazzo. A margine si può lasciare un giudizio personale su questa o quella azienda, ma si tornerebbe di nuovo nel girone infernale dei markettoni :D

Rispondi
avatar

Giogio

circa 1 anno fa - Link

Soliti teatrini, a settembre ero a Montalcino e dopo accurate chiacchiere in loco la preoccupazione emersa per i brunelli 17 e 18 era palpabile. Hanno eliminato anche la valutazione in stelle per non tafazzarsi. Stanno trattenendo il fiato sperando che arrivi presto il 2024 per mettere in commercio il 19, considerato quasi ai livelli della 16. Il resto sono chiacchiere.

Rispondi
avatar

Luciano

circa 1 anno fa - Link

Assaggiati ieri una quarantina di campioni e sinceramente sono uscito soddisfatto. Vorrei che andasete a rivedere quello che fu detto per le annate minori, penso alla 2005, 2008, 2014, tutte annate fredde come la 2018, chi ha la possibilità ne stappi qualcuna di queste bottiglie meglio se in confronto alle annate calde che tanto vi piacciono appena uscite (2007, 2009,2011) ps mi sembra manchino un paio di santi dai punteggi mentre sono stati citati nella prefazione (chiedo per un amico :-) )

Rispondi
avatar

Giovanni p.

circa 1 anno fa - Link

Come mai la 18 sul Chianti è stata magnifica... dovrebbe essere più difficile fare bene nelle annate più fresche e bagnate

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 1 anno fa - Link

era pure il nostro pensiero ma in realtà se ti abitui alle annate calde l'annata fresca e strana ti coglie forse impreparato...oppure è proprio la vite che ormai sta meglio al caldo!

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 1 anno fa - Link

Ribadisco, andate a vedere punteggi di 2016 e 2017 e ditemi se sono più o meno bassi. Seconda valutazione , un Brunello o prende 90 punti o NON è Brunello secondo me. I vini qui sopra quasi tutti fanno bella figura su qualsiasi tavola ma non è il livello qualitativo cui il Brunello dovrebbe essere. In Chianti Classico un 92 per una bottiglia da 20€ in enoteca è un buon risultato, un 92 per un Brunello da 50€ decisamente no…

Rispondi
avatar

Alessandro

circa 1 anno fa - Link

E quindi tornerei a chiedere, quali sono i criteri di giudizio di un vino a netto dell'esperienza e della soggettività? Grazie

Rispondi
avatar

marcow

circa 1 anno fa - Link

Alessandro, però, onestamente, il commento di Andrea Gori al quale ti riferisci contiene dei contenuti forti che non erano molto evidenti nell'articolo. Per me, è un merito che va dato ad Andrea Gori. ____ Poi restano intatte le mie osservazioni su come MIGLIORARE ... a favore dei consumatori... le presentazioni e valutazioni. Lo possono fare anche i Consorzi, volendo. Penso, che anche gli Esperti, o parte di essi, sarebbero lieti di partecipare con quelle modalità.

Rispondi
avatar

Alessandro

circa 1 anno fa - Link

Ciao Marcow, ci mancherebbe.. la mia è una semplice curiosità, chiamalo una lacuna della mia immensa ignoranza che vorrei colmare. Mi sono sempre chiesto quali criteri e quali competenze servissero per giudicare un vino e dargli un punteggio. Tutto qua! Poi non entro nell'aspetto più burocratico o politico perchè non ho elementi e esperienza di giudizio

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 1 anno fa - Link

In teoria per assegnare il punteggio ad un vino ci sono delle scale e dei moltiplicatori da dare ai vari criteri . Come ad esempio fa la scuola AIS (vedi sotto) o anche il WSET. Sono schede che nessuno usa se non nella fase iniziale dell'apprendimento a dare appunto i punteggi. Dopo un centinaio di assaggi in cui usi una scheda per costruire il punteggio ti abitui a darlo in maniera istintiva. Rispetto a qualche anno fa dove un 88 era un vino "medio" oggi è sinonimo di "banale" e i vini da comprare in pratica sono solo quelli sopra i 95... I valori Scadente: 1; Insufficiente: 2; Sufficiente: 3; Buono: 4; Eccellente: 5 I Coefficienti correttivi Esame Visivo Aspetto: 1; Colore: 2 Esame Olfattivo Intensità: 1; Complessità: 2; Qualità: 3 Esame Gusto-olfattivo Struttura, Equilibrio; Intensità: 1 Persistenza: 2 Qualità: 3; Armonia: 3 Così facendo il punteggio finale secondo la metodologia AIS, di un vino può arrivare, in caso di perfezione totale, avendo assegnato ad ogni categoria un punteggio di 5, a 100 dato dalla somma di quanto ottenuto in ogni singola fase. 15/100 esame visivo eccellente; 30/100 esame olfattivo eccellente; 40/100 esame gustoolfattivo eccellente; 15/100 armonia eccellente arrivando ad ottenere questi punteggi totali : vino poco armonico 60 qualità insufficiente vino abbastanza armonico 60 qualità sufficiente 70 qualità discreta80 qualità buona 94 qualità ottima vino armonico 95 99 qualità eccellente perfezione 100

Rispondi
avatar

Alessandro

circa 1 anno fa - Link

Andrea, grazie mille per la spiegazione brillante!

Rispondi
avatar

vinogodi

circa 1 anno fa - Link

...concordo con Andrea . Similmente per le Langhe , un Barolo o Barbaresco da 85 - 88 /100 andrebbe declassato , così per un Brunello o un Amarone . Sono voti da discreto Nebbiolo delle Langhe o Rosso di Brunello o Valpolicella Ripasso . Quindi i voti di Andrea sono condivisibili , non per "fiducia" ma proprio per realtà fattuale della tipologia . Subito ero sul dubitativo, poi a ripensarci ha una logica stringente...

Rispondi
avatar

Alberto

circa 1 anno fa - Link

Della trentina di brunello 17 assaggiati in giro quest'anno, di roba potabile, praticamente non ne è pervenuta... se poi ci riferiamo ai prezzi di vendita, siamo a livello furto con dostrezza!!! Se questi sono messi peggio, stiamo freschi!

Rispondi
avatar

Giovanni Di Grillo

circa 1 anno fa - Link

Quindi un Brunello a meno che non prenda 90 punti non è un Brunello, oppure siccome è un Brunello deve prendere per forza almeno 90 punti? Credo fortemente che in una degustazione alla cieca tra Brunello e Rosso verrebbero fuori delle curiose sorprese…….

Rispondi
avatar

Alberto

circa 1 anno fa - Link

Effettivamente il concetto è particolarmente indigesto... Di un fiano di avellino, un nero d'avola, un gavi, un verdicchio, un qualsiasj altro vino si può dire che faccia schifo o che, quantomeno non sia almeno eccellente, di un brunello, per il solo fatto che rechi la scritta brunello, no...

Rispondi
avatar

Alessandro Morichetti

circa 1 anno fa - Link

Che "faccia schifo" non mi pare di averlo letto in questi termini di nessun vino e contesto in toto l'argomentazione perché così non è.

Rispondi
avatar

AG

circa 1 anno fa - Link

@Andrea Gori: Andrea sai la quantità totale di bottiglie attese per il 2023 di Brunello e di quelle invece fascettate di Rosso 2018 negli scorsi anni?

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 1 anno fa - Link

Dal CS “Nei primi 9 mesi di quest’anno sono state vendute complessivamente quasi 7 milioni di bottiglie di Brunello di Montalcino. “ il rosso intorno ai 4mln

Rispondi
avatar

AG

circa 1 anno fa - Link

Ok, ma quest'anno sono in commercio la 2017 di Brunello e la 2020 di Rosso...

Rispondi
avatar

Sisto

circa 1 anno fa - Link

Quindi, riassumendo, a parte la metodica (che ovviamente non condivido): il prodotto in oggetto è un vino tranquillo, secco, rosso (categoria merceologica/SIAN). Apprendo che la scala di valutazione "dovrebbe essere" relativa non solo alla tipologia (alias la categoria merceologica) ma alla DO presa in esame. Quindi il 100 di questa scala (per questo prodotto) è un 115 o un 80 di altre due DO rientranti nella stessa categoria? Quali, per esempio? E chi lo dice? Mai sentito ma, tanto, essendo attività non regolamentata, si può dire/fare quello che si vuole.

Rispondi
avatar

Giuseppe

circa 1 anno fa - Link

in effetti volendo vedere esistono 2 modi di interpretare la valutazione di una bottiglia: -riferita a tutti i vini della stessa categoria merceologica -relativa alla singola DO d'appartenenza Per quel che poco che considero i punteggi in genere li vedo piu` "sensati" nella seconda accezione. Nel senso che mi servono di piu` a me consumatore.

Rispondi
avatar

Leonardo Lapomarda

circa 1 anno fa - Link

Continuo a non capire sinceramente come si possa conciliare le affermazioni “nessuno è uscito soddisfatto dal chiostro” oppure “in luogo di tante proposte poco soddisfacenti” e altre ancora che non scrivo con i punteggi dati ai vini. Sarà pur vero che “un 92 venduto a 50€ non è decisamente un buon risultato” ma trattasi sempre di voti che qualificano un vino come eccellente, a prescindere dal prezzo in enoteca. Ps: Provocazione: se nelle annate poco felici non vogliono ‘declassare’ le uve da brunello a Rosso, come suggerisce Gori, potrebbero almeno ridurre il prezzo della bottiglia, no? (son mica scemi!!!)

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 1 anno fa - Link

"Nessuno è uscito soddisfatto dal chiostro" è una notazione di cronaca, non ho visto nè sentito nessuno dirsi felice o entusiasta o anche solo "pienamente soddisfatto a metà" dagli assaggi. ERano proprio tutti molto dubbiosi su tanti vini... Poi se negli articoli non lo scrivono che ne so io?

Rispondi
avatar

marcow

circa 1 anno fa - Link

Interessanti i commenti di Vinogodi, Sisto e Leonardo L che richiedono un ulteriore chiarificazione che siano comprensibili anche per i lettori meno informati su queste tematiche.

Rispondi
avatar

Giovanni p.

circa 1 anno fa - Link

Il presente e futuro è gorelli... top

Rispondi
avatar

jack77

circa 1 anno fa - Link

mi sono perso qualcosa o manca il Brunello SANLORENZO? 173 assaggi e neanche una menzione?

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 1 anno fa - Link

Si è perso nell’editing , ora lo mettiamo

Rispondi
avatar

Jack77

circa 1 anno fa - Link

ottimo! son curioso di come ha lavorato Luciano...

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 1 anno fa - Link

Benissimo direi! San Lorenzo incenso, rosa marocchina, violetta, olive in tapenade e arancio, bocca terremotante, sicura e spedita che si protrae con la sua trama per minuti interi 96

Rispondi
avatar

Jack77

circa 1 anno fa - Link

Grandissimo! il suo riserva 2016 è in cantina il letargo per tanto tempo...

Rispondi
avatar

Tommaso Ciuffoletti

circa 1 anno fa - Link

Per quel niente che vale dico la mia. Leggo i punteggi di Andrea da quando ancora lavoravo in azienda e dovevo vedere che punteggi dava ai nostri vini. Nel tempo mi sono fatto un'idea del suo modo di degustare e giudicare. può piacere, può non piacere, ma trovo abbia nel tempo seguito una linea di coerenza che anche in questo caso, personalmente riscontro. È una linea un po' "conservatrice"? Forse, ma grazie a Dio Andrea è un curioso per carattere - su questo si potrà convenire - e dunque non manca mai di andare a cercare cose nuove. Non è che uno, solo perché utilizza un sistema apparentemente "assoluto" di votazione, diventa per questa un giudice assolutamente oggettivo. Rimane soggettivo e soggettivissimo. Io lo giudico rispetto alla coerenza con se stesso (quando poi assaggio gli stessi vini che lui assaggia e giudica lo taro anche rispetto al mio gusto) e in questo caso mi pare che sia esattamente ... coerente.

Rispondi
avatar

Alberto

circa 1 anno fa - Link

Più di un anno fa si faceva notare che i punteggi sono "ad denominazionem", se toscani meglio ancora... https://www.intravino.com/primo-piano/campania-stories-2021-luci-ombre-e-un-bel-po-di-assaggi-parte-prima/ Evidentemente non devo essere l'unico a pensarla così... i post di Rizzari e Favaro sembrano sottolineare in modo certamente più preciso lo stesso fenomeno... peccato...

Rispondi
avatar

Alessandro Morichetti

circa 1 anno fa - Link

Sorry, punteggi "ad denominazionem" lo faceva notare chi dove e perché? Tra le varie centinaia di persone che hanno letto sopra, ognuno c'ha trovato un po' quello che gli pare piuttosto di quel che c'è scritto, che riassumo conoscendo bene i giudizi di Andrea e il suo utilizzo della scala centesimale (che è tutto fuorché oggettivo, e che tale sarebbe pure utilizzato da Gesù bambino): annata più leggera di altre, pochi vini in cui si ritrova la filigrana di certi Brunello più imponenti, mediamente bene ma pochi picchi quindi all'uscita è stata registrata poca eccitazione generale. Andrea ha un range numerico più alto di altri e va preso come tale, mi sembra poi chiarissimo quando dice che si possa anche essere perplessi con un Brunello da 92/100 che costa decine e decine di euro. Cosa non è chiaro di grazia?

Rispondi
avatar

Alberto

circa 1 anno fa - Link

Cosa non è chiaro, secondo me, dovrebbe dirlo lei perché le centinaia (?????????????) di persone hanno trovato tutte la stessa cosa: incongruenza ed incongruenze. Quindi, statisticamente, quel che c'è scritto è chiaro a tutti... bisogna intendere se si voleva scrivere altro...

Rispondi
avatar

Alessandro Morichetti

circa 1 anno fa - Link

Tutta la stessa cosa proprio per niente: qualcuno lamenta punteggi troppo alti mentre qualcun altro lamenta giudizi per nulla così entusiastici. Ben accetto anche chi trova incongruenze, ci mancherebbe, a parte la pretesa di veridicità.

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 1 anno fa - Link

I punteggi del vino di oggi sono stati inventati da Robert Parker per valutare i Bordeaux e guidare gli acquisti degli iscritti alla sua newsletter. Di conseguenza il fattore eccellenza, rivendibilità e rivalutazione nel tempo (sia in termini di qualità che di potenziale economico) entrano eccome nella definizione del punteggio. Si potrebbe quasi dire che i punteggi del vino come tali hanno senso solo per i vini da invecchiamento come appunto Bordeaux o Brunello, Ogni altro uso è arbitrario e nonostante Fabio Rizzari (e non solo) si arrampichino sugli specchi per dare 95 ad una schiava o un Asolo o un Valdobbiadene in realtà non l'hanno mai fatto. Se non ci sono riusciti loro chi allora?

Rispondi
avatar

Francesco Romanazzi

circa 1 anno fa - Link

Interessante. Premesso che rispetto i tuoi criteri e premesso che condivido quanto scrive Morichetti ma anche quanto scrive Sisto, quindi premessa l'arbitrarietà completa (o quasi) del creato, ti faccio una domandona: in una situazione ipotetica in cui ti regalano (sottolineo regalano) una schiava 2021 e un brunello 2018 entrambi da 90 punti, tu cosa bevi con più piacere?

Rispondi
avatar

Sisto

circa 1 anno fa - Link

La risposta è facile, se si bada alle statisiche di vendita ovvero alle preferenze del consumatore che è l'autentico obiettivo di qualunque impresa che realizzi prodotti destinati alle persone fisiche: la schiava 2021.

Rispondi
avatar

Sisto

circa 1 anno fa - Link

@Gori. "Se non ci sono riusciti loro chi allora?" Per esempio io e tanti altri ma, a dirla tutta, pure per altre tante DOP-ricordo che la DO Delle Venezie-Pinot Grigio ha un consumo/anno pari ad una decina di DO italiane "blasonate" messe insieme e più del 95% è esportata all'estero, senza citare il solito Prosecco DOP, Chianti DOP e le DO Lambrusco-e financo per N IGP, vini varietali e vini comuni. Ovviamente, non sapevamo cosa stessimo assaggiando, questa è la differenza (insieme a quello che si deve compilare-su un tablet-una 30a di parametri e non c'è né tempo né richiesta di divagazioni non misurabili). Legittimo inserire tra i requisiti di valutazione quelli da lei menzionati ma, allora, occorre: 1) esplicitarli nella metodica 2) definirli 3) tarare il panel 4) rispondere a chi leggittimamente chiede come diventa la scala per quelle DO e/o categorie di vino per i quali si stabilisce di prevederli nella valutazione. Ad ogni modo NON ESISTE (che mi consti) una metodica strutturata/codificata/normata che preveda quei parametri se non il solito refugium peccatorum "qualità" che è l'antitesi della riproducibilità/collimazione di una prova di assaggio

Rispondi
avatar

marcow

circa 1 anno fa - Link

Andrea Gori ha tirato in ballo Parker ed è vero che i punteggi sono una sua invenzione: questo lo sapevo. Ma è interessante, allora, vedere come Parker valuta i vini a cui da dei punti Dal Web' "Come avviene la valutazione Parker di un vino? Parker e la sua squadra di The Wine Advocate preferiscono realizzare degustazioni alla cieca, raggruppando i vini da provare per tipologia. Ciò significa che i vini vengono comparati tra loro e che il nome del produttore non è noto. Il punteggio riflette una visione critica e indipendente, dato che né il prezzo né la reputazione del produttore possono influenzarla in alcun modo. Parker ritiene che il vino da degustare debba preferibilmente venire da una bottiglia intera, in un bicchiere adatto e perfettamente pulito, alla dovuta temperatura di servizio e dedicando a ogni degustazione il tempo necessario" (Dal Web Come Parker valuta i vini)

Rispondi
avatar

marcow

circa 1 anno fa - Link

Come potete osservare se non si risolve il problema del metodo di degustazione... che dovrebbe essere ... come quello di Parker. tutte le altre questioni sollevate nel dibattito appaiono secondarie. __ Comunque le ho trovate interessanti perché non avevo mai riflettuto molto sui "criteri" di valutazione(e quindi dei relativi punteggi) degli ESPERTI in questi eventi. E, malgrado ho capito qualcosa in più, sono sincero nel dirvi che non ho le idee chiarissime su alcuni concetti e termini espressi nel dibattito. Molto spesso chi sa non comprende le difficoltà di chi non sa e non fa lo sforzo massimo per agevolare la COMPRENSIONE dei lettori meno preparati sull'argomento.

Rispondi
avatar

Sisto

circa 1 anno fa - Link

Marcow, ti comprendo e se parli anche del sottoscritto hai ragione. Ma...Qui parlano tutti di mirabolanti titoli acquisiti, funambolici corsi e, quindi, io do per scontato che si sappia cosa si intenda per assaggio, valutazione, punteggi, categorie merceologiche e relativi parametri, accuratezza della misurazione, riproducibilità, etc. La verità vera è che occorrerebbe cominciare a fare un po' di ordine metodologico quando si parla di questi temi, distinguendo le varie situazioni, i criteri, le scuole, i termini, gli scopi, le fonti e altre decine di concetti. Difficile..., più facile parlare delle guide...

Rispondi
avatar

vinogodi

circa 1 anno fa - Link

...non è "più difficile" , Sisto , semplicemente "più noioso" per la vasta platea dei lettori . E molto specialistico . Forse un blog è un momento di relax e confronto, dove si imparano tante cose ma con leggerezza. La metodologia dell'assaggio , la statistica, l'approfondimento scientifico ecc pretendono attenzione, tempo e impegno mentale . Non sempre è così ...

Rispondi
avatar

Vinogodi

circa 1 anno fa - Link

...sfinito, d' ora in poi bevo solo alla cieca. Anche il caffe' al bar ...

Rispondi
avatar

vinogodi

circa 1 anno fa - Link

...nello stilare i miei giudizi personali , tengo presente una scala di criteri dove , ahimè , la conoscenza dei prerequisiti che sostengono questi criteri, è importante . Li cito : a) Simpatia del produttore . b ) Prezzo del prodotto ( quasi sempre direttamente proporzionale al voto che darò , perchè ho una logica molto "francese" di giudicare che è legata al posizionamento economico riconosciuto dal mercato : l'han fatto a Bordeaux dal 1855 , e chi sono io per disconoscerlo?) c) Gradevolezza dell'etichetta d) Se piace a me . e) Peso della bottiglia ( se ne parlava sul blog come sostenibilità ambientale, assieme alla chiusura Stelvin...) . f) Orientamento ideologico/ politico ( che a me il vino fatto dai fascisti o comunisti non piace perchè solitamente puzza ) . g) Numero di bottiglie di assegnazione personale h) se durante le visite in cantina mi porta fuori a mangiare ( bene) . h) Se donna , chiaramente se è gno**a (perchè influisce ... eccome se infliuisce...) ... PS: voi capite che alcuni di questi criteri sono incompatibili con una cieca assoluta , in sede di giudizio , anche se è da quando leggo Marcow e Sisto , le bocce che bevo , anche nel quotidiano , ormai le stagnolo d'istinto... ma mica solo il vino ...

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.