Bordeaux 2013 en primeur: cosa si salva e cosa no (seconda parte). Saint Emilion, Pomerol e i confronti con gli ultimi punteggi di Robert Parker
di Andrea GoriRiprendendo quanto dicevamo nella prima parte dei nostri assaggi, la grande differenza l’ha fatta come sempre la maturazione del tannino e in generale delle uve. Lo stile molto estrattivo e potente che va per la maggiore da 10 anni ormai nella regione ha portato molti a caricare di legno, là dove mancavano struttura e corpo, con risultati spesso paradossali e aggressivi. Una mano più leggera e flessibile sul legno ha altrove generato piccoli capolavori di eleganza in un’annata che vede, anche e finalmente, il sensibile calo della gradazione alcolica media con i Bordeaux che tornano vini da bere con piacevolezza.
Nota qualitativa e statistica, l’annata 2013 passerà alla storia come l’ultima valutata da Robert Parker, l’uomo che ha cambiato per sempre il mondo del vino e che ha dimostrato di averlo potuto fare perché dotato di un palato in grado di sintonizzarsi a distanza di tempo con quelli degli appassionati, che lo sappiano o no (come mostra questo grafico di Vivino).
Riva destra: Saint-Emilion
Château Canon (38,00€) si presenta verde e mentolato, legno e spezie, tannino discreto. 84-86
Château Canon La Gaffelière (43,80€) olive e salamoia, torta alla frutta, bocca dolcissima con tannino che bilancia bene. 86-88
Château Figeac (55,00€) stile nuovo ma ben fatto, pepe mallo di noce ribes rosso e pesca, tannino grande e polposo, 90-92
Clos Fourtet (51,60€) appare incantevole e signorile, caramello e resine, frutta di bosco e peperoni abbrustoliti, bocca splendida, armonica, con tannino polposo. 91-93
Château La Gaffelière (34,50€) dolce e vanigliato, pepe e mora di gelso, bocca dolce con tannino discreto. 85-87
Château Larcis Ducasse (34,50€) ha pepe e fumé, ombroso e legnoso, bocca con bel frutto e tannino. 84-86
Château La Mondotte (115,00€) è tostato e carico, quasi bruciato, tannino gallico e asciugante, solo per i fan. 82-84
Château Pavie Macquin (35,00€) arioso e floreale ma tanto legno, bocca piacevole. 84-86
Château Troplong Mondot (63,40€) spremuta di rovere e mirtillo, alloro e lentisco, bocca però bellissima per ritmo tra frutto tannino e sapidità. 90-92
Château Trottevieille (52,00€) legno e poco altro, anche al palato… 82-84
Château Bellefont-Belcier (25,00€) pepe e legno, mirtillo, tannino verde. 81-83
Château Clos de Sarpe (nd €) ha fichi e olive, rose e caramello, bocca veloce ma discreta forza. 83-85
Château Fombrauge (16,15€) maestoso e ricco, naso di fiori e spezia, bocca con bella polpa e tannino fine. 90-92
Clos des Jacobins (17,50€) pepe e gomma, bocca tirata ma non piacevolissima. 82-84
Couvent des Jacobins (18,10€) con legno e mirtillo, bocca succosa, finale lungo. 83-85
Château Laroze (15,50€) bel frutto speziato e canditi, bocca morbida, piaciona, ma ottimo finale. 90-92
Château Brun (7,90€) ha un frutto in po’ stanco, bocca tagliente. 80-82
Pomerol
Château Clinet (44,00€) presenta pepe e rafano, molto verde, bocca contratta. 82-84
Château La Conseillante (65,00€) sontuoso e regale, profumatissimo di frutta rossa nera e rose, sandalo e bergamotto, tannino fine e abbondante. 92-94
Château La Croix du Casse (18,00€) note verdi e raspose ma in bocca si riscatta con feeling piacevole. 83-85
Château du Domaine de l’Eglise (27,00€) pepe e cardamomo, bocca con forza e contrasti. 87-89
Château l’Evangile (115,00€) succoso e concentrato, frutta e legno, bocca bella e fresca, piccante il tannino, preciso e succulento, un vino notevolissimo. 90-92
Château La Fleur de Gay (57,00€) pepe e menta, peperoni e succo, bellissimo finale e tannino. 90-92
Château Le Gay (55,00€) incantevole e profumatissimo, floreale e fragola, agrumi e menta, bocca più semplice ma ben estratto. 91-93
Château Gazin (42,50€) naso piccante e austero, caramello e more, tannino scontroso ma promettente. 90-92
Château Mazeyres (15,50€) mirtillo e more, bocca discreta ma verde. 82-84
Château Moulinet (nd €) è sfaccettato ma arido, bocca con prospettiva e finale fruttato discreto. 85-87
Château Petit-Village (41,00€) ha mora e pepe, sale e alloro, bocca fine ma non troppo. 82-84
Château La Pointe (22,00€) con pepe nero e tostature, tannino succulento ma non maturissimo. 83-85
Clos René (17,50€) bel frutto scuro e balsamico, fico secco, bocca ben colta e intrigante. 84-86
Château Rouget (26,00€) rafano e bergamotto, fragola in confettura bellissima, bocca discreta e fine. 87-89
Château de Sales (14,90€) mirtillo e resine olive e melograno, bocca appuntita ma secca. 84-86
Per un confronto con i voti di Parker (dati comunque di quasi un anno fa, nel frattempo a detta di tanti i vini sono migliorati in maniera sorprendente) ecco un po’ di numeri.
Tra i più alti Chateau Ausone con 93-95, piccole tenute del Pomerol come La Dominique, Gracia e la Fleur de Bouard sui 92-94, poi Troplong-Mondot, Pavie, La Mondotte e l’Eglise Clinet a 92-94. Sorprese sulla riva sinistra con Calon Ségur al top con 92-94, poi Pichon-Baron, Haut Bailly e Mouton Rothschild sui 91-93. Molte delusioni anche per i top Chateau che pure girano sui prezzi quasi soliti (dai 250 di Margaux ai 330 di Lafite Rothschild) con Haut-Brion 90-92, Latour 88-90, Margaux 88-90 e addirittura Lafite 87-89, il punteggio più basso mai ricevuto in 20 anni per lui.
Tornando alle zone più amate da Parker non si decolla comunque con Pétrus a 90-93, Cheval Blanc 89-91, Pichon-Comtesse 87-89, Palmer 87-88 e Pontet-Canet 90-92.
Come precisato nella prima parte, i prezzi sono franco cantina Millesima comprensivi di IVA: valgono per minimo 6 bottiglie per tipo e vengono consegnate a partire da settembre.
2 Commenti
Diego
circa 9 anni fa - Link"Robert Parker, l’uomo che ha cambiato per sempre il mondo del vino e che ha dimostrato di averlo potuto fare perché dotato di un palato in grado di sintonizzarsi a distanza di tempo con quelli degli appassionati, che lo sappiano o no...". Oppure sono gli appassionati che più o meno consapevolmente si sono adeguati ai punteggi di Parker? Secondo me è più probabile. ;-)
RispondiAndrea Gori
circa 9 anni fa - LinkPuò anche darsi...diciamo che è riuscito a instaurare un circolo virtuoso o vizioso in cui influenza le persone che a loro volta influenzano lui in un certo percorso di punteggi... Di certo era un sistema facile da comprendere ma non privo di una base degustativa solida e non sempre fondato sulla concentrazione e le colorazioni esagerate.
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