Alessia Berlusconi giovane produttrice di vino. Sì, parente di quel B.
di Giovanni Corazzol“Mi chiamo Alessia Berlusconi e sono una giovane produttrice di vino, anche se preferisco definirmi una vignaiola per punizione”.
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“Non sono figlia d’arte, non posso vantare una tradizione di famiglia legata al vino, non sono cresciuta tra vigneti e botti, non ho studiato enologia. Ma, come spesso dico in modo scherzoso e quasi irriverente, sono passata dal biberon alla borgognotta senza soluzione di continuità”.
No, non è figlia d’arte. E’ figlia di Paolo Berlusconi, fratello di Silvio.
“Ad ogni halloween sugli alberi c’è una fioritura di mutande e ad ogni primavera i cessi esplodono!” (Animal House, John Landis, 1978). Questo, in vista Vinitaly, è quel periodo dell’anno in cui i comunicati stampa – anche quelli che, come questo, dichiarano di non esserlo (“questo non è un comunicato stampa” comunica la simpatica Alessia nel suo non-comunicato stampa) – fioriscono nelle caselle di posta esplodendo momenti di piccolo godimento quotidiano, dei veri e propri Ferrero Rocher, delle pause di felicità nel grigiore della giornata impiegatizia. Per dire:
“VINO E CAVALLI, UN BINOMIO VINCENTE
L’endurance equestre condivide con il mondo del vino molti valori, fra i quali l’amore ed il rispetto per la natura, la lealtà e l’etica…”
Non divaghiamo. Il comunicato-non comunicato di Alessia ci racconta-non racconta ben altri contenuti, non certo le solite cose: ci parla della sua azienda vitivinicola “La Contessa”, dei suoi vini ed in particolare del suo nuovo progetto 9.9 che presenterà al Vinitaly. Ed in effetti è un progetto assai intrigante fare un vino rosso (da uve marzemino) che fin dal nome dichiari la gradazione alcolica: 9.9 è il nome del vino, 9.9 i gradi alcolici dichiarati. Le condizioni da soddisfare secondo il comunicato-non comunicato invece sono 4:
1. doveva essere un vino rosso
2. doveva essere sotto i 10 gradi di alcol
3. doveva essere espressione di un vitigno autoctono
4. doveva essere il risultato di una viticoltura rispettosa del territorio
La prima condizione pare asserzione programmatica già di un certo peso. La seconda è un obiettivo le cui modalità di esecuzione impegneranno non poche meningi, terza e quarta possono dirsi nuove-non nuove precondizioni oramai da minimo sindacale per sdoganarsi sul mercato.
In rete già qualche notizia sul progetto, in particolare una simpaticissima intervista su “Il Giornale del Lusso”, pagina web della versione on-line de Il Giornale, categoria “Bien vivre”. Dal vivo al Padiglione 3, Stand 4 del Vinitaly.
8 Commenti
Roberto Giuliani
circa 9 anni fa - LinkCiao Giovanni, ho ricevuto anche io il cs di questa "avventura" della Berlusconi, sinceramente qualche dubbio ce l'ho. Fare un vino con una gradazione prefissata non è un gioco da ragazzi, a meno di correzioni di cantina, aggiungiamo il rischio di fare un prodotto sempre uguale tutti gli anni.... staremo a vedere, anzi a degustare.
RispondiMM
circa 9 anni fa - LinkCon la de-alcolizzazione fai tutto ciò che vuoi, Già...
Rispondicarolaincats
circa 9 anni fa - LinkCorazzol io ti voglio bene eh, ma non ho capito una mazza di questo comunicato-non comunicato a parte il fatto che la Sig.ra Berlusconi fa vino essendo passata dal biberon alla borgognotta, che fa un vino 9.9 alcool (capirai.... naturale eh!!! zio ken shiro...) e poi vignaiola per punizione.... ma se deve esser na punizione che faccia altro! da vignaiola con passione mi sento presa un pò per le chiappe.....
RispondiDonatella Briosi
circa 9 anni fa - LinkCredo possa essere interessante assaggiare un vino sotto i 10 gradi. Verrò ad assaggiarlo a Verona. Buon lavoro a presto grazie saluti Donatella Briosi Sommelier professionista
RispondiIl chiaro
circa 9 anni fa - LinkBoh, io, e credo molti qui, è da un po' che bevo vini con meno di 10 gradi di alcool, basta rivolgersi in Germania a qalche produttore della mosella...
RispondiRenato
circa 9 anni fa - LinkE' facile fare l'imprenditore con i soldi di papà e di zio! E a quanto pare nemmeno lo fa per passione affermando di essere una "punizione". E pensare che in Italia centinaia di vignaioli ed altri imprenditori del settore agricolo vorrebbero avere le potenzialità economiche di questa "figlia di papà" ed invece sono costretti a sacrifici di ogni genere. Intravino mi piace... ma ogni tanto se foste un po meno "patrizi" e più "plebei" non sarebbe male.
RispondiHomo
circa 9 anni fa - LinkRenato, Renato, Renato, son contento che Intravino ti piaccia, ma per goderne ancor di più sarebbe utile che distinguessi anche i post ironici! ;-)
Rispondichiara
circa 9 anni fa - Linkanche il binomio"VINO e Pesci rossi" ha il suo bel perchè: entrambi hanno in comune il cromatismo, un decisivo ruolo giocato dall'acqua e il vetro della boccia in cui entrambi sono improgionati per il piacere dell'uomo... #pensiamoci
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